08-08-20 15.46
@ anonimo
Sui rhodes confermo: i modelli fisici sono adattissimi.
Sui piani acustici c’è ancora un po’ di strada da fare.
Credo che modellare un elettromeccanico sia più semplice proprio per la natura degli strumenti. in fondo il suono è comunque convertito subito in un segnale elettrico, a studiarlo o riprodurlo efficacemente si fa presto.
Su un acustico hai troppe variabili, materiali, legni, geometrie del mobile, risonanze, riverberi ambientali.. un macello!
Però sono convinto che non sia la potenza di calcolo il problema, quanto proprio la progettazione del modello.
Non oso immaginare il costo in R&D per poter ottenere un risultato paragonabile agli ottimi campionamenti in circolazione, e il fatto che non sia un ambito esattamente “di massa” limita i profitti e non aiuta, sicuramente.