Le canzoni adesso le crea l'AI

  • markelly2
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07-01-25 13.50

@ Bob_Braces
Però dal punto di vista filosofico la cosa è interessante.
Si dice spesso che il giudizio sulla qualità di un'opera dovrebbe prescindere dai giudizi sull'autore (quel pittore è un assassino, quello scrittore è un pedofilo, quel musicista è nazista, ecc.)
Se domani - perché oggi ancora non ci siamo - un AI dovesse produrre un'"opera d'arte" indistinguibile da quelle fatte da un umano, insomma che ci dà le stesse emozioni, perché la dovremmo reputare in qualche modo inferiore o truffaldina?
Poi, anche a me farebbe strano, però confesso che non mi vengono in mente molte risposte razionali sui motivi
L'importante è che si sappia che è fatta da una AI e che nessun umano ci guadagni. Magari potrà guadagnarci l'AI stessa quando inventeranno gli androidi e cammineranno in mezzo a noi.
  • mima85
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07-01-25 14.03

Bob_Braces ha scritto:
Si dice spesso che il giudizio sulla qualità di un'opera dovrebbe prescindere dai giudizi sull'autore (quel pittore è un assassino, quello scrittore è un pedofilo, quel musicista è nazista, ecc.)
Se domani - perché oggi ancora non ci siamo - un AI dovesse produrre un'"opera d'arte" indistinguibile da quelle fatte da un umano, insomma che ci dà le stesse emozioni, perché la dovremmo reputare in qualche modo inferiore o truffaldina?


Forse "truffaldino" è troppo, ma di base il fatto che qualcosa possa essere definito "arte" presuppone un intervento umano. Poi la persona in questione può aver usato tutti gli strumenti tecnologici che vuole per dar vita alla sua creazione, ma l'idea alla base dell'opera dev'essere stata partorita da un essere umano, e ci dev'essere un essere umano dietro all'uso degli strumenti con cui è stata creata. L'arte è un'espressione prettamente umana di concetti, esperienze, storie, emozioni e via dicendo, e come tale non può prescindere dal suo lato umano. Senza umanità, non è arte.

Se si toglie il lato umano, una creazione potrà essere bella e godibile quanto si vuole, ma sarà stata creata da una macchina che per quanto complessa possa essere è fondamentalmente stupida, che esegue meccanicamente una lunghissima sequenza di istruzioni per aggregare dati e fornire un risultato. Perché questo è quel che fanno le intelligenze artificiali e più in generale i computer, ne più ne meno. Hanno una fila infinita di istruzioni da eseguire una dietro l'altra che viene percorsa pedissequamente dal processore (o dai processori) in maniera estremamente rapida ed efficiente, ogni istruzione internamente al processore non fa altro che impostare porte logiche per elaborare segnali elettrici digitali, e il tutto si svolge in maniera prettamente meccanica (intendo concettualmente, non nel senso fisico del termine, sebbene i primi computer erano veramente meccanici, o elettro-meccanici).

Non c'è intelligenza come non ci sono sentimenti, emozioni, concetti, idee, storie, esperienze, sensibilità e non c'è nemmeno una coscienza dietro a tutto questo. Ergo, un'opera creata da un qualsiasi computer non può essere definita arte, semplicemente perché chi l'ha creata, la macchina, per sua stessa natura di fatto non ha niente da dire.
  • paolo_b3
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07-01-25 14.24

Credo sia prematuro approcciare questo fenomeno con il piglio de "l'invasione degli ultracorpi". Magari sarà come ipotizzate voi, magari non sarà niente di drammatico.

Io ora come ora me lo figuro come un negozio che vende carni: in base a quanto puoi spendere puoi servirti da una macelleria del centro dove vedi il pezzo di carne e te la taglia a tuo piacimento, un supermercato tradizionale dove la merce è già impacchettata negli scaffali o un hard discount dove trovi la merce è "blisterata". Ecco per me AI sarà l'hard discount della composizione musicale...
  • markelly2
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07-01-25 14.31

@ paolo_b3
Credo sia prematuro approcciare questo fenomeno con il piglio de "l'invasione degli ultracorpi". Magari sarà come ipotizzate voi, magari non sarà niente di drammatico.

Io ora come ora me lo figuro come un negozio che vende carni: in base a quanto puoi spendere puoi servirti da una macelleria del centro dove vedi il pezzo di carne e te la taglia a tuo piacimento, un supermercato tradizionale dove la merce è già impacchettata negli scaffali o un hard discount dove trovi la merce è "blisterata". Ecco per me AI sarà l'hard discount della composizione musicale...
In quest' ottica, significherà sempre meno lavoro per chi si barcamena nel settore, tipo che tutti i jingle et similia non necessiteranno di musicisti studiati, ma chiunque potrà creare qualunque genre-like-sound senza sforzi.
  • Deckard
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07-01-25 14.43

L’AI porterà l’uomo, in un futuro non troppo lontano, ad essere un mero respiratore d’aria, mangiatore e cacatore.
  • mima85
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07-01-25 14.49

@ Deckard
L’AI porterà l’uomo, in un futuro non troppo lontano, ad essere un mero respiratore d’aria, mangiatore e cacatore.
L'AI non è solo questo. L'AI da anche un validissimo supporto alla ricerca scientifica, permettendo di modellare e simulare i processi naturali con un'accuratezza mai raggiunta prima. Questo può essere decisivo per esempio nella ricerca medica.

Come tutte le cose, l'AI è uno strumento e sta a noi usarlo in modo corretto. Con l'AI ci puoi sviluppare le cure contro cancro e alzheimer, ci puoi simulare modelli matematici per identificare delle strategie per mitigare i danni del cambiamento climatico, così come puoi togliere il lavoro a grafici e musicisti. O, e questo è il peggio di tutti, così come puoi generare audio, video e notizie false e potenzialmente arrivare al punto che due stati, sulla base di queste falsità, si possono dichiarare guerra.

Al solito, il problema siamo noi umani, non lo strumento.
  • Deckard
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07-01-25 14.56

@ mima85
L'AI non è solo questo. L'AI da anche un validissimo supporto alla ricerca scientifica, permettendo di modellare e simulare i processi naturali con un'accuratezza mai raggiunta prima. Questo può essere decisivo per esempio nella ricerca medica.

Come tutte le cose, l'AI è uno strumento e sta a noi usarlo in modo corretto. Con l'AI ci puoi sviluppare le cure contro cancro e alzheimer, ci puoi simulare modelli matematici per identificare delle strategie per mitigare i danni del cambiamento climatico, così come puoi togliere il lavoro a grafici e musicisti. O, e questo è il peggio di tutti, così come puoi generare audio, video e notizie false e potenzialmente arrivare al punto che due stati, sulla base di queste falsità, si possono dichiarare guerra.

Al solito, il problema siamo noi umani, non lo strumento.
E chi lo mette in dubbio che non sia uno strumento utile, ma il risultato finale sarà inevitabilmente quello
  • mima85
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07-01-25 15.01

Deckard ha scritto:
ma il risultato finale sarà inevitabilmente quello


Io spero che non si arriverà a tanto e che l'essere umano prima o poi capisca che è il caso di mantenere la capacità di fare le cose. Che è poi quello che ci ha fatto evolvere ed arrivare, nel bene e nel male, dove siamo ora.

Ma riconosco che forse sono troppo ottimista.
  • paolo_b3
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07-01-25 15.01

Per rispondere un po' a tutti, anche con l'introduzione dell'elaboratore nell'azienda sembrava che si perdessero posti di lavoro ma non è stato così. "Consumo ergo sum" parafrasando Cartesio...
  • giosanta
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07-01-25 15.02

Bob_Braces ha scritto:
Però dal punto di vista filosofico la cosa è interessante.
Si dice spesso che il giudizio sulla qualità di un'opera dovrebbe prescindere dai giudizi sull'autore (quel pittore è un assassino, quello scrittore è un pedofilo, quel musicista è nazista, ecc.)
Se domani - perché oggi ancora non ci siamo - un AI dovesse produrre un'"opera d'arte" indistinguibile da quelle fatte da un umano, insomma che ci dà le stesse emozioni, perché la dovremmo reputare in qualche modo inferiore o truffaldina?
Poi, anche a me farebbe strano, però confesso che non mi vengono in mente molte risposte razionali sui motivi

Si. è un discorso complesso, a partire dal concetto stesso di definizione della "Intelligenza" che, mediamente, riusciamo
a quantizzare solo isolandone gli aspetti matematici dove, probabilmente artisti come Van Gogh ecc. risulterebbe dei perfetti idioti.
In ogni caso le risposte che chiedi richiederebbe un trattato.
  • Deckard
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07-01-25 15.18

@ paolo_b3
Per rispondere un po' a tutti, anche con l'introduzione dell'elaboratore nell'azienda sembrava che si perdessero posti di lavoro ma non è stato così. "Consumo ergo sum" parafrasando Cartesio...
L’elaboratore non ha mai avuto la facoltà di “andare da solo e sostituire l’uomo”, l’AI è facilmente intuibile che potrà farlo…forse il mio nome ed avatar mi influenzano troppo chissà…
  • markelly2
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07-01-25 15.21

@ paolo_b3
Per rispondere un po' a tutti, anche con l'introduzione dell'elaboratore nell'azienda sembrava che si perdessero posti di lavoro ma non è stato così. "Consumo ergo sum" parafrasando Cartesio...
Fare arte non è (non dovrebbe essere) esattamente fare un prodotto per vendere, come accade in una azienda. Fare musica necessita di competenze, ma con una AI molto sviluppata chiunque potrà crearsi qualunque brano senza saper nulla di musica. Allora se pensate che così va bene, non bisogna lamentarsi nemmeno di quei trapper e similari che cantano intonati con l'ausilio della scienza.
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07-01-25 15.23

paolo_b3 ha scritto:
Per rispondere un po' a tutti, anche con l'introduzione dell'elaboratore nell'azienda sembrava che si perdessero posti di lavoro ma non è stato così.


Certo che è stato così. Mi limito a riportare come esempio la realtà più vicina a me, ma di esempi se ne potrebbero fare a palate: negli uffici, il lavoro che doveva essere svolto manualmente da 10 persone, ad un certo punto ha potuto essere svolto da una singola persona con un computer. Questo significa che 9 persone o sono state lasciate a casa, o si è aspettato il loro pensionamento per poi però non essere più sostituite. Lavoro nello sviluppo di software gestionali e tutti i giorni ho modo di rendermi conto di quanta manodopera richiederebbero le operazioni che automatizziamo noi con i nostri programmi, se non ci fossero i computer.

D'altra parte questo è un processo che è partito circa 200 anni fa con l'avvento dell'era industriale, quindi alla fine nulla di nuovo sotto il sole, e se alcuni lavori sono andati persi altri ne sono stati creati. La sfida che dobbiamo gestire oggi è che a causa dell'intelligenza artificiale, la velocità con cui questo accade aumenterà esponenzialmente. Il problema è che al momento vedo poca se non nulla volontà, da parte del mondo imprenditoriale e politico, di gestire il problema come si dovrebbe. E anche qui, nulla di nuovo sotto il sole.
  • paolo_b3
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07-01-25 15.36

@ markelly2
Fare arte non è (non dovrebbe essere) esattamente fare un prodotto per vendere, come accade in una azienda. Fare musica necessita di competenze, ma con una AI molto sviluppata chiunque potrà crearsi qualunque brano senza saper nulla di musica. Allora se pensate che così va bene, non bisogna lamentarsi nemmeno di quei trapper e similari che cantano intonati con l'ausilio della scienza.
Ecco, con la solita premessa che è prematuro dare giudizi, ma seguendo il tuo ragionamento direi che possiamo togliere l'etichetta "arte" e tutto va a posto.
  • paolo_b3
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07-01-25 15.45

@ Deckard
L’elaboratore non ha mai avuto la facoltà di “andare da solo e sostituire l’uomo”, l’AI è facilmente intuibile che potrà farlo…forse il mio nome ed avatar mi influenzano troppo chissà…
Il tuo nome ed il tuo avatar influenzano positivamente.

La mia sensazione è che AI abbia solo accelerato un processo già in essere che è l'operatività assistita. Questo è stato possibile grazie alla potenza di calcolo che hanno oggi le macchine e ad una barca di soldi investiti da qualche impresa.

Che AI possa andare da solo "al largo dei bastioni di Orione a far balenare nel buio i raggi B" per il momento è solo una bellissima poesia, secondo me.
  • Ovidio
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07-01-25 15.55

@ markelly2
Fare arte non è (non dovrebbe essere) esattamente fare un prodotto per vendere, come accade in una azienda. Fare musica necessita di competenze, ma con una AI molto sviluppata chiunque potrà crearsi qualunque brano senza saper nulla di musica. Allora se pensate che così va bene, non bisogna lamentarsi nemmeno di quei trapper e similari che cantano intonati con l'ausilio della scienza.
La maggioranza degli artisti rinomati spesso delega ad artisti minori o ad anonimi artigiani la realizzazione dell'opera secondo precisi dettami forniti dall'artista stesso, che poi si limita a firmare l'opera originale (o le copie, se si tratta di riproduzione in serie). Ho assistito personalmente a un processo del genere: le opere realizzate da un amico artigiano su commissione dell'artista, che pose da ultimo la firma su di esse, furono vendute a vari musei di arte contemporanea in Europa e America Latina.
  • Dallaluna69
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07-01-25 16.00

@ markelly2
Dallaluna69 ha scritto:
Nel senso che vorresti essere avvisato quando ascolti una canzone fatta con AI?

Lo obbligherei per legge.
Ovviamente è impossibile. Ma immagino tu volessi fare un iperbole.
Sarebbe invece stato possibile che le piattaforme di streaming richiedessero a chi caricava i brani di dichiarare se composti in tutto o in parte con AI. Ma poi sono state fatte altre scelte.
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07-01-25 16.04

Bob_Braces ha scritto:
Se domani - perché oggi ancora non ci siamo - un AI dovesse produrre un'"opera d'arte" indistinguibile da quelle fatte da un umano

Ci siamo già. Su YouTube hanno già fatto test dove fanno ascoltare brani a vari esperti, alternando brani fatti da persone e fatti con AI. Le.persone più competenti sono in genere capaci di individuare quelle fatte con AI, ma qualcuna la sbagliano anche loro.
E ti parlo di roba uscita mesi fa, quindi con la velocità con cui si evolve il gioco, adesso i risultati sono ancora più credibili.
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07-01-25 16.06

@ markelly2
Fare arte non è (non dovrebbe essere) esattamente fare un prodotto per vendere, come accade in una azienda. Fare musica necessita di competenze, ma con una AI molto sviluppata chiunque potrà crearsi qualunque brano senza saper nulla di musica. Allora se pensate che così va bene, non bisogna lamentarsi nemmeno di quei trapper e similari che cantano intonati con l'ausilio della scienza.
Discorso condivisibile ma nella storia l'arte ha quasi sempre avuto un controvalore monetizzabile, arte fine a sé stessa è una rarità, forse più frequente in anni recenti (vedi ad esempio Ligabue - non il cantante, mi pare ovvio).
Sempre: l'arte, anche quella sacra, è stata un prodotto. Per pochi, spesso per una persona o famiglia, poi pian pianino le platee si sono allargate, dal fonografo all'AI che crea brani (anche postati qui con l'inganno) il passo è stato brevissimo rispetto alla storia della musica.
Il paradigma attuale è l'inversione: sembra quasi che il prodotto artistico sia diventato la partenza e non il punto di arrivo. Creo senza sapere. Creo per vendere.
Anzi, tolgo il sembra: è così.

Io ho utilizzato una puntina di AI e probabilmente quasi tutti lo abbiamo fatto: banalmente un Ozone o un RX della Izotope sono software pesantemente basati su AI, utilissimi per ripulire registrazione o finalizzare master.
Ozone funziona, ma fornisce un suono diciamo standardizzato, che alla fine è molto diverso dal master fatto ad hoc: questo finché si lascia fare l'AI, poi subentrando col controllo umano, il risultato può cambiare un po'.
  • Dallaluna69
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07-01-25 16.14

markelly2 ha scritto:
L'importante è che si sappia che è fatta da una AI e che nessun umano ci guadagni

Sono d'accordo che si dovrebbe sapere, mentre non capisco perché nessuno dovrebbe guadagnarci.
Io, come immagino la maggior parte dei forumer di Supporti, fruisco dei servizi di streaming in due ruoli: li uso per postare le mie canzonacce e per ascoltare la musica altrui. In entrambi i casi mi sentirei più tutelato se la musica AI generated fosse etichettata.
Poi a quel punto, se la gente sceglie di ascoltare quella, giusto che ci guadagni chi l'ha postata.