11-03-19 13.03
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ragazzi, io intervengo per dire due cose:11-03-19 14.09
11-03-19 14.29
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Infatti, Emidio, sei stato un "riempitore" come spesso accade anche a me, senza nessuna velleità interpretativa, sei stato una sorta di arrangiatore estemporaneo e questo è il ruolo che spesso viene chiesto ai pianisti/tastieristi.11-03-19 14.37
Mha' Emidio,una volta son stato ad un noto festival Jazz ed il pianista di punta aveva sul palco un mezza coda Yamaha ed a fianco un S90 es col quale faceva appunto quelle cose miste che dici tu,piano "acustico" layerato o splittato con vari suoni che ha usato in alcuni brani,e con grande resa....Cio' non toglie che l'acustico vero era ben altra pasta...A mio modo di vedere è un po' il discorso dell'Hammond: si usano i "cloni" perché la disponibilita' del "Real" è limitatissima ai grandi circuiti o ai teatri di livello,non ci sono altre ragioni tecniche,in quanto il piano acustico o l'Hammond originale sono tecnicamente inarrivabili da parte dei loro rispettivi cloni....Ma chi li sposta? Chi li porta? Solo le grandi organizzazioni....Persino Rocchetti con Vasco gia' da anni ha sostituito il suo Hammond con un Nord electro.....11-03-19 15.06
Mi permetto di aggiungere un ulteriore punto di vista. In moltissimi concerti jazz che ho ascoltato, anche con artisti importanti, l'onnipresente, e sacrosanto per carità, coda era spesso amplificato malissimo. Non metto in dubbio, anzi capisco benissimo, che il pianista abbia potuto esprimersi al meglio, ma noi sentivamo malissimo.11-03-19 15.13
@benjomy11-03-19 17.43
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11-03-19 21.04
insomma, mi pare di capire che i confronti tra pianoforti digitali sono derubricati a "guerre tra poveri" dinnanzi a qualsivoglia pianoforte acustico, e alle esigenze di un pianista d'alto bordo.11-03-19 22.03
12-03-19 00.33
Nicola, non fraintendermi... È ovvio che chi ha un manico del genere suona tutto e benissimo. Intendevo dire che - potendo scegliere - un vero pianista che esegue performance degne, sceglie senza dubbio un piano acustico; a differenza di non pianisti come me, che invece, anche potendo scegliere, sceglierebbero comunque un digitale in quanto offre possibilità più adatte a performance “riempitive” e meno “pianistiche”.12-03-19 01.23
12-03-19 02.04
12-03-19 08.08
12-03-19 08.12
Da piccolo 12-13 anni circa quando provai per la prima volta un acustico non ben tenuto mezza coda di un locale,rimasi delusissimo e scioccato, dopo poco realizzai che non ci avevo capito una c@zzo...perche avevo nella testa l'asettica perfezione del suono digitale,quel leggero detune di qualche tasto,non mi garbava proprio, il suono era cupo e nasale, mi aspettavo un suono pieno, ma brillante...(da digitale) arriva il pianista, che mi inquadra subito....ragazzo mi dice, devi suonare con le palle senno lui (il pianoforte) se ne accorge...infatti in mano sua era irriconoscibile...da li capii nei fatti, che il digitale appiana il manico.12-03-19 09.08
12-03-19 09.15