Facciamo finta che...

  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Padova
  • Thanks: 261  

10-01-22 12.33

@ anonimo
Raptus ha scritto:
Commercianti... categoria che viene subito dopo gli avvocati...


Non farei di tutta l'erba un fascio. Ne esistono di onesti che fanno di tutto per accontentare il cliente, e spesso lo fanno con margini risicati pur di mantenere la fedelta' del cliente stesso.

Ho l'esempio del mio negozio di fiducia di strumenti musicali, ma potrei dire la stessa cosa su altri negozi.

Poi ci sono i disonesti ma li riconosci per come ti trattano dall'inizio, e li eviti ben volentieri.
Ma il problema e' il loro perche' spesso sono destinati a tirar giu' la serranda, ma non vogliono capirlo.

Da parte nostra, non e' vero che il cliente ha sempre ragione, e se un commerciante e' onesto e comprensivo merita anche rispetto. Rispetto significa non chiedergli condizioni che non puo' realizzare, e che sono offensive per il suo lavoro.
Io ho sempre mantenuto questo tipo di rapporto con le aziende meritevoli, e di ritorno ho sempre ricevuto il massimo che potessero dare, senza mandarli in difficolta'.

Col tempo si arriva addirittura a non dover neppure contrattare, perche' quando chiedi il prezzo (e conosci gia' gli altri prezzi) ti senti fare delle condizioni molto favorevoli, sia sul nuovo che sulla valutazione dell'usato, sai che e' stato gia' fatto il massimo.
Una persona consapevole e rispettosa, quando vede che e' stato gia' fatto tutto, non chiede ulteriori sconti, perche' sa che sarebbe impossibile ed allo stesso tempo offensivo.
Il non dover contrattare, fingere prezzi gonfiati per fare sconti fasulli e cose di questo genere, porta a sentire tutta l'onesta' nella transazione e di conseguenza evita anche perdite di tempo (da entrambe le parti) nel stare a tirare la corda su prezzi, valutazioni e quant'altro.

Poi c'e' la parte comprensiva : il mio negoziante sa che qualche altro prodotto ho dovuto prenderlo altrove (glie l'ho detto per correttezza), ma ha sempre detto "non mi offendo affatto, so che su quel pezzo non avrei potuto accontentarti".

Pero' sa anche che negli anni ho fatto tanti acquisti, continuo a farne e ne faro', e penso che il valore di un cliente sta proprio nella sua presenza nel tempo, cosi' come quello di un negoziante sta nell'onesta' di cercare di dare il massimo, ma di comprendere che quando non puo' farlo, il cliente deve comunque guardare anche alle sue esigenze.
Insomma fiducia reciproca trasparenza e rispetto per il portafogli del cliente, come per il lavoro del commerciante : quando ci sono questi ingredienti c'e' tutto.
L'unico rapporto duraturo che assomiglia a quello che hai descritto ce l'ho col negoziante del mio paesino, perché mi conosce da 25 anni.

Per il resto io non sono mai stato uno che tratta e che ha la parlantina giusta per trattare con i negozianti, sono sempre stato troppo onesto e infatti ho regalato fior di soldi a quasi tutti i negozi del circondario.
Se però per poter avere un rapporto normale con una persona (che lavora) la devo conoscere da una vita scusa ma non lo ritengo giusto ed è ora di segnalare che ci sono moltissimi negozianti che stanno li solo per fare i contabili.
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2020
  • Loc: Torino
  • Thanks: 185  

10-01-22 13.43

Con il negozio in questione, e' stato tutto spontaneo. Si e' instaurato quel clima di fiducia reciproca dove nessuno dei due cerca di pressare l'altro, ed ognuno comprende qual'e' il proprio limite.

Non lo fa solo con me, e' proprio il suo carattere onesto (lui gestisce solo il reparto, ma e' autonomo nel farlo) che lo porta a dare il massimo nei suoi limiti, sapendo che la controparte (io) ha l'obiettivo di risparmiare senza mettere in discussione i suoi limiti.
Spesso quando mi fa il prezzo, sono io a dire "ma ci stai dentro"?. E lui sorride e dice "Non preoccuparti Roberto, sono risicato ma ci sto dentro"

tra fine 2020 ed inizio 2021, gli ho preso un Kronos2 88, un Jupiter X e un Summit.
Tre pezzi importanti, anche stringendo lo sconto, han fatto budget per il negozio, e non a caso mi ha ringraziato perche' in pieno lockdown per loro significava un certo respiro.

Raptus ha scritto:
Per il resto io non sono mai stato uno che tratta e che ha la parlantina giusta per trattare con i negozianti, sono sempre stato troppo onesto


Trattare con qualcuno non e' una questione di onesta'. L'onesta' viene meno quando si cerca di approfittare, andando oltre i limiti.
Spesso quando si dice a qualcuno "se puoi venirmi incontro per invogliarmi" sottolineando "fin dove riesci, perche' il rispetto per il lavoro e' sacrosanto", quel qualcuno si sente gratificato, ed e' spontaneamente invogliato a dare il massimo che puo'.

Molti commercianti odiano coloro che se ti fanno il prezzo e lo sconto, si sentono chiedere cose impossibili (ribassi inapplicabili)
Quell'atteggiamento e' offensivo, perche' significa cercare di approfittare degli altri, svalutare il loro prodotto, facendo pure finta di essere insoddisfatti. Quei clienti sono loro i primi a volerli perdere.

Per le vacanze estive, feci lo stesso discorso alla direzione (che mi conosceva perche' ero stato l'anno precedente).
Essendo da solo, gli chiesi se poteva venirmi incontro sul supplemento camera doppia ad uso singola.

Lui sapeva che sono un cliente particolare, che non soggiorna tre o quattro giorni, ma gli fa almeno 15 giorni evitando cosi' buchi di soggiorno che sono un costo.
Cosi' mi venne incontro scontandomi gran parte del supplemento (e non era poco), e addirittura mi consegno' a sorpresa la stanza vista mare senza farmi pagare il prezzo aggiuntivo (diretta sul mare, senza strade intermedie sopra un giardino di palme).

Al momento di partire (non ero appagato dopo sei mesi di isolamento) chiesi la disponibilita' per un'altra settimana con relativo preventivo, e dicendo "fai quello che riesci a fare, so che farai il meglio".
Nel preventivo mi sconto' di nuovo il supplemento singola, non mi fece pagare il cambio tariffa per alta stagione, e mi diede di nuovo la stanza vista mare.

A conti fatti erano in tutto 400 euro di sconto, e non sono pochi.

Da parte mia ripagai a modo mio, non mettendomi alcun limite sugli extra (aperitivi, vini in bottiglia a tavola, cocktails, alcolici serali ecc).

Pagai il soggiorno in anticipo, ma quando venne il momento di pagare gli extra, sbianco' temendo fosse una brutta sorpresa per me : erano 580 euro di extra.
Io lo tranquillizzai dicendo "sono consapevole, e' stata una mia volonta' perche' dopo sei mesi chiuso in casa, volevo una vacanza no limit, e poi il tuo sconto mi ha invogliato".

Lui ha risposto "dare una camera singola ad uno come te, conviene di piu' che darla a due persone, e poi e' un piacere averti come cliente"

Insomma alla fine eravamo tutti contenti : loro hanno lavorato bene (hanno patito il lockdown), pur tirando molto i conti. Io ho potuto soggiornare in una stanza enorme vista mare, e con tutti i confort e gli extra possibili, dimenticando lo stress del lockdown.. ed ho ripagato lo sconto comportandomi come se fossimo in due ad occupare la stanza (o quasi).
Alla fine ci abbiamo guadagnato entrambi, ed oltretutto siamo diventati amici.







  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Padova
  • Thanks: 261  

10-01-22 14.24

@ anonimo
Con il negozio in questione, e' stato tutto spontaneo. Si e' instaurato quel clima di fiducia reciproca dove nessuno dei due cerca di pressare l'altro, ed ognuno comprende qual'e' il proprio limite.

Non lo fa solo con me, e' proprio il suo carattere onesto (lui gestisce solo il reparto, ma e' autonomo nel farlo) che lo porta a dare il massimo nei suoi limiti, sapendo che la controparte (io) ha l'obiettivo di risparmiare senza mettere in discussione i suoi limiti.
Spesso quando mi fa il prezzo, sono io a dire "ma ci stai dentro"?. E lui sorride e dice "Non preoccuparti Roberto, sono risicato ma ci sto dentro"

tra fine 2020 ed inizio 2021, gli ho preso un Kronos2 88, un Jupiter X e un Summit.
Tre pezzi importanti, anche stringendo lo sconto, han fatto budget per il negozio, e non a caso mi ha ringraziato perche' in pieno lockdown per loro significava un certo respiro.

Raptus ha scritto:
Per il resto io non sono mai stato uno che tratta e che ha la parlantina giusta per trattare con i negozianti, sono sempre stato troppo onesto


Trattare con qualcuno non e' una questione di onesta'. L'onesta' viene meno quando si cerca di approfittare, andando oltre i limiti.
Spesso quando si dice a qualcuno "se puoi venirmi incontro per invogliarmi" sottolineando "fin dove riesci, perche' il rispetto per il lavoro e' sacrosanto", quel qualcuno si sente gratificato, ed e' spontaneamente invogliato a dare il massimo che puo'.

Molti commercianti odiano coloro che se ti fanno il prezzo e lo sconto, si sentono chiedere cose impossibili (ribassi inapplicabili)
Quell'atteggiamento e' offensivo, perche' significa cercare di approfittare degli altri, svalutare il loro prodotto, facendo pure finta di essere insoddisfatti. Quei clienti sono loro i primi a volerli perdere.

Per le vacanze estive, feci lo stesso discorso alla direzione (che mi conosceva perche' ero stato l'anno precedente).
Essendo da solo, gli chiesi se poteva venirmi incontro sul supplemento camera doppia ad uso singola.

Lui sapeva che sono un cliente particolare, che non soggiorna tre o quattro giorni, ma gli fa almeno 15 giorni evitando cosi' buchi di soggiorno che sono un costo.
Cosi' mi venne incontro scontandomi gran parte del supplemento (e non era poco), e addirittura mi consegno' a sorpresa la stanza vista mare senza farmi pagare il prezzo aggiuntivo (diretta sul mare, senza strade intermedie sopra un giardino di palme).

Al momento di partire (non ero appagato dopo sei mesi di isolamento) chiesi la disponibilita' per un'altra settimana con relativo preventivo, e dicendo "fai quello che riesci a fare, so che farai il meglio".
Nel preventivo mi sconto' di nuovo il supplemento singola, non mi fece pagare il cambio tariffa per alta stagione, e mi diede di nuovo la stanza vista mare.

A conti fatti erano in tutto 400 euro di sconto, e non sono pochi.

Da parte mia ripagai a modo mio, non mettendomi alcun limite sugli extra (aperitivi, vini in bottiglia a tavola, cocktails, alcolici serali ecc).

Pagai il soggiorno in anticipo, ma quando venne il momento di pagare gli extra, sbianco' temendo fosse una brutta sorpresa per me : erano 580 euro di extra.
Io lo tranquillizzai dicendo "sono consapevole, e' stata una mia volonta' perche' dopo sei mesi chiuso in casa, volevo una vacanza no limit, e poi il tuo sconto mi ha invogliato".

Lui ha risposto "dare una camera singola ad uno come te, conviene di piu' che darla a due persone, e poi e' un piacere averti come cliente"

Insomma alla fine eravamo tutti contenti : loro hanno lavorato bene (hanno patito il lockdown), pur tirando molto i conti. Io ho potuto soggiornare in una stanza enorme vista mare, e con tutti i confort e gli extra possibili, dimenticando lo stress del lockdown.. ed ho ripagato lo sconto comportandomi come se fossimo in due ad occupare la stanza (o quasi).
Alla fine ci abbiamo guadagnato entrambi, ed oltretutto siamo diventati amici.







Perdonami valenciano ma non la vedo allo stesso modo.

A me sembra che tu sia una persona che, non c'è niente di male eh, non abbia problemi a spendere. In questa ottica è ovvio che sei la gioia dei negozianti!

Compri il kronos e strumenti da 3000 euro quando in giro c'è solo la fame, soggiorni spendendo coi supplementi quando in giro ripeto, c'è la fame... ti credo che ti trattano coi guanti.

Però anche questo non lo ritengo giusto. Capisco che in questo mondo malsano chi ha i soldi ha la priorità su tutto ma credo, da onesto e illuso quale sono, che le persone quando diventano clienti dovrebbero essere trattate allo stesso modo.

Non ritengo giusto che ci possa essere ancora il negoziante che al cliente baronetto stende il tappeto rosso e al poraccio di turno che chiede "mi vieni incontro che mi son fatto 100km di strada" sputi in faccia con la classica risposta "eh non posso è già basso".

Credi che non la faccia mai quella domanda? Che comunque non lo considero trattare perché c'è gente che con una parlantina particolare si fa togliere centinaia di euro senza bisogno di usare quella frase e gli occhioni da cerbiatto.
  • anonimo
  • Membro: Senior
  • Risp: 358
  • Loc:
  • Thanks: 65  

10-01-22 18.01

Io farei B senza dubbio, così faccio un bel giro, metto le mani su quanti più strumenti possibile e rimango aperto a sorprese o smentite
  • MicheleJD
  • Membro: Expert
  • Risp: 1385
  • Loc: Milano
  • Thanks: 331  

10-01-22 18.18

@ Raptus
Perdonami valenciano ma non la vedo allo stesso modo.

A me sembra che tu sia una persona che, non c'è niente di male eh, non abbia problemi a spendere. In questa ottica è ovvio che sei la gioia dei negozianti!

Compri il kronos e strumenti da 3000 euro quando in giro c'è solo la fame, soggiorni spendendo coi supplementi quando in giro ripeto, c'è la fame... ti credo che ti trattano coi guanti.

Però anche questo non lo ritengo giusto. Capisco che in questo mondo malsano chi ha i soldi ha la priorità su tutto ma credo, da onesto e illuso quale sono, che le persone quando diventano clienti dovrebbero essere trattate allo stesso modo.

Non ritengo giusto che ci possa essere ancora il negoziante che al cliente baronetto stende il tappeto rosso e al poraccio di turno che chiede "mi vieni incontro che mi son fatto 100km di strada" sputi in faccia con la classica risposta "eh non posso è già basso".

Credi che non la faccia mai quella domanda? Che comunque non lo considero trattare perché c'è gente che con una parlantina particolare si fa togliere centinaia di euro senza bisogno di usare quella frase e gli occhioni da cerbiatto.
Io invece credo sia normale che un negoziante o un ristoratore o un albergatore applichi condizioni e servizi migliorativi a chi è un cliente fedele e probabilmente anche gentile, rispettoso e con una buona disponibilità economica come sembra Valenciano.
Questo non vuol dire che gli altri clienti vadano trattati male. Ma è normale che per i clienti “Top” abbiano un occhio di riguardo superiore.
Anche io quando facevo il venditore avevo clienti Top che trattavo meglio degli altri, come è normale che sia. Erano clienti che compravano tanto, bene, pretendevano il massimo del servizio ma non mi facevano le corna se un concorrente faceva la classica offerta spot per accaparrarsi l ordine.
Credo che Valenciano sia così dalle sue parole.
Questo ovviamente non vuol dire che gli altri clienti vadano trattati a pesci in faccia, su questo non posso che essere d accordo (anche perché- sempre nella mia esperienza di venditore- un cliente piccolo può sempre litigare con il suo negoziante di fiducia e decidere che tu ora sarai il suo principale fornitore.. o per il mondo della musica un ragazzino squattrinato domani può diventare un famoso youtuber o dj/producer e iniziare a comprarsi di tutto e di più )
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2020
  • Loc: Torino
  • Thanks: 185  

11-01-22 08.52

Raptus ha scritto:
A me sembra che tu sia una persona che, non c'è niente di male eh, non abbia problemi a spendere. In questa ottica è ovvio che sei la gioia dei negozianti!


Occhio alle apparenze, perche' se ho parlato di spese importanti, queste ultime vanno circostanziate.

Ho passato tre anni di inferno tra vicissitudini di salute, e pandemia . Tre anni praticamente chiuso in casa, e nel lockdown in senso stretto.
Quindi niente spese per gasolio, pizze con amici, gite fuoriporta (NIENTE VITA !) ecc. Soltanto lavoro a solo con sei computer (roba che fa sclerare gia' del suo) per poi tornare a casa da solo, impossibilitato ad uscire da un comune arroccato sui monti.
Da una parte la situazione psicologica che poteva diventare precaria, ma dall'altra parte una situazione dove non c'erano spese ma neppure momenti di sfogo a cio' che accumulavo rinchiuso da solo in un laboratorio con sei computers a prendere numeri tutto il giorno (poi a casa a parlare con nessuno).

Sarai d'accordo con me che da una parte era una situazione pericolosa ed estrema dal punto di vista psicologico (visto che mi trascinavo dietro i traumi delle vicissitudini : divorzio, malore con intervento dell'elicottero, intervento al cuore non riuscito, poi pandemia, e poi ancora un infortunio con 50 giorni di gesso)..
Quindi se da una parte la sfiga mi ha messo a dura prova, dall'altra tre anni di confino in casa (e per mesi e mesi confino totale da solo) hanno prodotto un surplus dato dal fatto che avevo zero spese.

Quindi le spese che ho elencato non sono la norma (non trovo i soldi sotto la mattonella, ma anche io in situazione normale devo fare i conticini mese per mese), ma sono state l'eccezione di una situazione che averei evitato ben volentieri. Avrei voluto davvero tirare la cinghia come sempre, ma evitarmi un calvario che non augurerei neppure ai miei peggiori nemici.. Ma le cose sono andate in un certo modo e sinceramente piuttosto che rischiare di finire in psichiatria (come e' successo a qualcuno che conosco), ho pensato di investire le mancate di tre anni senza vita, nella mia salute, nel mio recupero : ovvero in qualcosa che mi distraesse e mi aiutasse ad affrontare un periodo estremo e delicato.

Mentre io passavo tutto questo, nelle citta' la gente si divertiva anche sotto il lockdown, perche' si poteva stare dentro il comune (e spendeva, poco alla volta spendeva pur essendo vicina alla fame come dici tu). Ma una cosa e' spostarsi in citta' dove ci sono parchi, centri commerciali, vie, amici ecc.. E tutt'altra cosa e' essere confinati in un comune sui monti, senza poter vedere per mesi un solo amico/a perche' i miei contatti sono in Torino (e mi era vietato andarci). Il lockdown in questo senso era discriminante per chi viveva in luoghi isolati.
Prova a stare rinchiuso in casa per mesi (direi anni a questo punto) e non spendere nulla, poi vedi quanto cambia il bilancio di spese !.. Gia' l'uso quotidiano della macchina e' una mazzata micidiale che normalmente ti mantiene i conti mensili in costante pareggio (e se sgarri vai sotto).

Quindi gli acquisti che ho elencato, e la vacanza che ho fatto scaturiscono da una situazione di questo genere.. Benedico il cielo per quella vacanza, perche' ci sono arrivato che ero quasi fuori di testa dopo tre anni di inferno che molti non potrebbero neppure immaginare, e mi ha cambiato la vita.

Avrei preferito la mia vita normale, con i bilanci sempre sul filo.. ma non e' andata cosi'... e nel male ho fatto in modo di sfruttare perlomeno la cosa positiva (l'unica) di quei tre anni: il fatto di non avere spese, pur non avendo piu' una vita.

Capisci? non e' tutto oro quello che luccica... e troppo spesso si giudica in base alle apparenze.

I negozianti che ho citato, mi conoscono da sempre, e sanno che la mia norma sono i conti tirati e non gli estremi.
Quindi in base a questo ti pregherei di rivalutare la tua percezione rispetto a cio' che sembrava ma non e'.
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2020
  • Loc: Torino
  • Thanks: 185  

11-01-22 09.06

MicheleJD ha scritto:
Io invece credo sia normale che un negoziante o un ristoratore o un albergatore applichi condizioni e servizi migliorativi a chi è un cliente fedele e probabilmente anche gentile, rispettoso e con una buona disponibilità economica come sembra Valenciano.


Nel post precedente ho spiegato le circostanze delle spese fatte. Una situazione drammaticamente eccezionale (leggendo il post capirai).
Ma la norma in realta' e' quella di spese contenute e di conti da gestire col bilancino come tutti.
Nei decenni di fedelta' al negozio di musica, mi e' capitato di andarci anche solo per dei cavi o prendendo l'usato piu' economico perche' non potevo permettermi altro, e sono sempre stato trattato bene, sia per un cavo jack, che per una vecchia tastiera usata, o quando povevo per una tastiera nuova (ma con permuta, e in versione LE) : questa era la norma.
Se poi per tre anni ho passato un inferno che mi ha costretto a casa (ma senza spese e senza vita), ci puo' stare che quel surplus indesiderato sia stato poi investito per qualcosa che mi aiutasse a superare un periodo davvero brutto e rischioso.
E grazie a Dio che l'ho fatto, perche' con tutto quello che e' successo (e non sembrava finire mai) ci sarebbe stato da spararsi un colpo (fortunatamente ho reagito e resistito e ne sono uscito).
La vacanza che ho citato aveva l'unico scopo di farmi dimenticare tutto . Per questo dopo due settimane ho dovuto prolungarne un'altra : non mi ero ancora ripreso del tutto.

Parliamo di un divorzio traumatico, seguito da un malore con intervento dell'elisoccorso, un intervento al cuore non riuscito, poi l'arrivo pandemia e il primo lockdown.
A fine lockdown quando tutti uscivano e riprendevano la vita, un'infortunio mi ha costretto 50 giorni a letto in pieno giugno a guardare il soffitto da solo in casa (dopo l'isolamento del lockdown).. Poi la seconda ondata e il secondo lockdown durato da novembre a maggio dell'anno successivo..
Capisci? ero come bloccato in ospedale, senza spese ma anche senza vita ... roba che se ci penso mi vengono i brividi e mi chiedo pure come abbia fatto ad affrontarla e ad uscirne.

  • MicheleJD
  • Membro: Expert
  • Risp: 1385
  • Loc: Milano
  • Thanks: 331  

11-01-22 09.16

io a volte mi sento “in colpa” con il resto del mondo perché per me invece il lock down mi ha permesso di stare molto più tempo con moglie e bimbo. Per lavoro sono fuori casa per tutto il giorno, ed invece così ho visto il mio bimbo fare i primi passi, abbiamo mangiato tutti i pasti insieme, ho potuto giocare con lui un filo meno stressato.
quando dico di sentirmi in colpa non è solo nei confronti del resto del mondo, ma anche di mia moglie e del mio bimbo perché è vero che hanno visto più me, ma per loro stare in casa a fare passare la giornata senza uscire è stato molto più difficile (io almeno avevo il lavoro che mi impegnava comunque numerose ore)
ps mi spiace tanto Valenciano nel leggere quanto e’ stata dura invece per te. davvero di cuore
  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Padova
  • Thanks: 261  

11-01-22 10.00

@ anonimo
MicheleJD ha scritto:
Io invece credo sia normale che un negoziante o un ristoratore o un albergatore applichi condizioni e servizi migliorativi a chi è un cliente fedele e probabilmente anche gentile, rispettoso e con una buona disponibilità economica come sembra Valenciano.


Nel post precedente ho spiegato le circostanze delle spese fatte. Una situazione drammaticamente eccezionale (leggendo il post capirai).
Ma la norma in realta' e' quella di spese contenute e di conti da gestire col bilancino come tutti.
Nei decenni di fedelta' al negozio di musica, mi e' capitato di andarci anche solo per dei cavi o prendendo l'usato piu' economico perche' non potevo permettermi altro, e sono sempre stato trattato bene, sia per un cavo jack, che per una vecchia tastiera usata, o quando povevo per una tastiera nuova (ma con permuta, e in versione LE) : questa era la norma.
Se poi per tre anni ho passato un inferno che mi ha costretto a casa (ma senza spese e senza vita), ci puo' stare che quel surplus indesiderato sia stato poi investito per qualcosa che mi aiutasse a superare un periodo davvero brutto e rischioso.
E grazie a Dio che l'ho fatto, perche' con tutto quello che e' successo (e non sembrava finire mai) ci sarebbe stato da spararsi un colpo (fortunatamente ho reagito e resistito e ne sono uscito).
La vacanza che ho citato aveva l'unico scopo di farmi dimenticare tutto . Per questo dopo due settimane ho dovuto prolungarne un'altra : non mi ero ancora ripreso del tutto.

Parliamo di un divorzio traumatico, seguito da un malore con intervento dell'elisoccorso, un intervento al cuore non riuscito, poi l'arrivo pandemia e il primo lockdown.
A fine lockdown quando tutti uscivano e riprendevano la vita, un'infortunio mi ha costretto 50 giorni a letto in pieno giugno a guardare il soffitto da solo in casa (dopo l'isolamento del lockdown).. Poi la seconda ondata e il secondo lockdown durato da novembre a maggio dell'anno successivo..
Capisci? ero come bloccato in ospedale, senza spese ma anche senza vita ... roba che se ci penso mi vengono i brividi e mi chiedo pure come abbia fatto ad affrontarla e ad uscirne.

Valenciano non devi giustificarti con me per il fatto che hai avuto quella occasione di poter spendere.

Stai parlando con uno che ora festeggerà i 2 anni a casa, confinato per lavoro anche io, anni nei quali ho fatto pure un trasloco e non me ne sono minimamente accorto, tanto non esco mai dalla mia camera (o meglio, cella).
Quindi sono la prima persona che potrebbe capirti in questo momento.

Detto questo, il mio discorso è orientato verso i venditori e non i compratori. Non è colpa dei compratori se hanno la possibilità di comprare, chi può avere un minimo di remore nel commercio di strumenti sono solo i venditori.
Michele ha ammesso che tutti i venditori hanno una specie di classifica dei compratori. Ok, va bene, ci sta.
Quello che mi chiedo è: in base a cosa fate quella classifica? Non credo sia solo in base agli acquisti, sennò sarei trattato da re nei posti in cui vado.
Secondo me c'è anche altro, simpatie personali? Conoscenze comuni? Possibilità di avere un ritorno in qualche modo (pubblicità, youtube)?
Ecco, tutto questo secondo me fa parte del sistema psicologico italiano dei favoritismi. E' insito in noi, è normale nella nostra mentalità perché ormai ne siamo permeati ma se ci pensate bene, non dovrebbe essere così importante.
Perché trattare bene il ragazzino perché c'è l'idea che quello potrebbe fare lo youtuber? Lo si dovrebbe trattare bene a prescindere. Per fortuna che esiste internet così almeno i negozianti devono stare attenti se proprio trattano male una persona, le recensioni di Google in questo senso sono state un'invenzione fenomenale (adesso sì che mi odierete tutti emo).
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2020
  • Loc: Torino
  • Thanks: 185  

11-01-22 12.06

Raptus ha scritto:
Valenciano non devi giustificarti con me per il fatto che hai avuto quella occasione di poter spendere.

No, era doveroso farlo verso tutti i lettori, perche' in un periodo di crisi come questo ostentare acquisti puo' effettivamente sembrare inopportuno. Se non fossero successe tutte quelle cose, non avrei avuto necessita' di trovare dei diversivi, ma neppure la possibilita'.

Raptus ha scritto:
Quindi sono la prima persona che potrebbe capirti in questo momento.

Lo so, non era diretto a te. E con l'occasione il mio augurio a te (e a tutti gli amici del forum) che questo nuovo anno porti qualcosa di buono.

Raptus ha scritto:
Michele ha ammesso che tutti i venditori hanno una specie di classifica dei compratori.


Molti venditori probabilmente ragionano cosi'. Il negozio dal quale mi servo non fa distinzioni, ed e' cortese e disponibile con tutti i clienti indipendentemente da cosa comprano o da quanto spendono.
Questa e' una delle qualita' che ho sempre apprezzato in loro.

Prima di conoscere loro, quando ero ragazzino in erba sulle tastiere, mi rivolsi in uno dei negozi di Torino,
e quando chiesi informazioni sui prodotti esponendo le mie esigenze, mi risposero a malomodo "se devi comprare qualcosa bene, altrimenti non possiamo perdere tempo".
Erano i tempi d'oro con i negozi farciti di roba e sempre pieni, e pretendevano che tu andassi li e a scatola chiusa dicessi "mi dia un DX7" oppure un "Alpha Juno2" ecc.
Restai amareggiato da questa cosa e vedevo che invece clienti piu' grandi (e fidelizzati) venivano invece trattati in un'altro modo.
Me ne andai e mi rivolsi ad un'altro negozio.

Il primo negozio si e' perso l'occasione di un cliente fedele per 40 anni. Il secondo mi tratto' bene da subito, e non andai per comprare cose grosse. Mi spiego' cio' che serviva, mi disse "pensaci, non sentirti in obbligo di acquistare, ma fai le cose con calma : noi siamo qui per questo" : ed ero ancora uno sconosciuto di passaggio.
  • MicheleJD
  • Membro: Expert
  • Risp: 1385
  • Loc: Milano
  • Thanks: 331  

11-01-22 12.40

@ anonimo
Raptus ha scritto:
Valenciano non devi giustificarti con me per il fatto che hai avuto quella occasione di poter spendere.

No, era doveroso farlo verso tutti i lettori, perche' in un periodo di crisi come questo ostentare acquisti puo' effettivamente sembrare inopportuno. Se non fossero successe tutte quelle cose, non avrei avuto necessita' di trovare dei diversivi, ma neppure la possibilita'.

Raptus ha scritto:
Quindi sono la prima persona che potrebbe capirti in questo momento.

Lo so, non era diretto a te. E con l'occasione il mio augurio a te (e a tutti gli amici del forum) che questo nuovo anno porti qualcosa di buono.

Raptus ha scritto:
Michele ha ammesso che tutti i venditori hanno una specie di classifica dei compratori.


Molti venditori probabilmente ragionano cosi'. Il negozio dal quale mi servo non fa distinzioni, ed e' cortese e disponibile con tutti i clienti indipendentemente da cosa comprano o da quanto spendono.
Questa e' una delle qualita' che ho sempre apprezzato in loro.

Prima di conoscere loro, quando ero ragazzino in erba sulle tastiere, mi rivolsi in uno dei negozi di Torino,
e quando chiesi informazioni sui prodotti esponendo le mie esigenze, mi risposero a malomodo "se devi comprare qualcosa bene, altrimenti non possiamo perdere tempo".
Erano i tempi d'oro con i negozi farciti di roba e sempre pieni, e pretendevano che tu andassi li e a scatola chiusa dicessi "mi dia un DX7" oppure un "Alpha Juno2" ecc.
Restai amareggiato da questa cosa e vedevo che invece clienti piu' grandi (e fidelizzati) venivano invece trattati in un'altro modo.
Me ne andai e mi rivolsi ad un'altro negozio.

Il primo negozio si e' perso l'occasione di un cliente fedele per 40 anni. Il secondo mi tratto' bene da subito, e non andai per comprare cose grosse. Mi spiego' cio' che serviva, mi disse "pensaci, non sentirti in obbligo di acquistare, ma fai le cose con calma : noi siamo qui per questo" : ed ero ancora uno sconosciuto di passaggio.
giusto per precisione io dico che ogni venditore ha dei clienti che tratta meglio commercialmente, ed è normale che sia così perché rappresenta lo zoccolo duro del suo business.. dove si può permettere di avere un margine percentuale a volte inferiore ma compensato dai volumi.
ma il venditore corretti o semplicemente intelligente tratta bene e con rispetto tutti.
spesso si dice “quello li vende i frigoriferi agli eschimesi” … ecco questo non fa di lui un buon venditore! fa solo di lui un venditore dalla breve carriera.