Faccio una premessa fondamentale. Celine Dion non l'ho mai potuta sentire, perché a discapito delle doti tecniche strepitose, è un'interprete che non mi ha mai trasmesso nulla che non fosse tristezza, finzione, frigidità, al contrario delle altre interpreti citate, in particolar modo Whitney Houston, che mi fa sempre vibrare il cuore. Mariah Carey invece fa con Photoshop quello che ha fatto Celine con l'autotune
Pensando alle grandi voci, la nostra Mina nei suoi anni d'oro ha fatto performance vocali ai limiti dell'umano, e l'autotune non esisteva neppure... Perché Demetrio Stratos invece?
La risposta secondo me è piuttosto semplice.
L'autotune in certi contesti è un colore piuttosto forzato, come nella trap e in certo pop urban in cui serve a sottolineare una presunta artigianalità della produzione (tipo faccio tutto io in cameretta, canto anche se non sono capace), ma non è il caso di Celine.
Quello è il caso in cui invece si pretende di avere performance live sovrapponibili allo studio e ripetibili all'infinito: cosa che non è assolutamente scontata nella realtà, a volte proprio impossibile (date ravvicinate, stanchezza, irritazioni, anche banali raffreddori e forme influenzali) quando si parla di voci così perfette.
E quando sei Celine Dion, sei un macchina, e pertanto devi comportarti come tale: le date si annullano solo in presenza di cataclismi, quindi largo a ogni possibile mezzo per garantirne la riuscita, autotune incluso.