Nuovi synth korg

anumj 14-04-13 10.29
robykaiman ha scritto:
Ne tirerebbero un suono orrendo, perche' i suoni dei grandi strumenti sono come la buona cucina : se mi fai un arrosto e poi non metti il condimento, o peggio lo sbagli mettendoci lo zucchero, il sapore e' scontatamente sgradevole.



Questo dipende dal fatto che le nuove leve sono state cresciute a pane e presets. Synth che offrono anche 3000 patch pronte all'uso, ti spezzano ogni fantasia se sei all'inizio. Ti assicuro che se prendi un giovane presettaro, gli fai l'init di una patch e gli dici "creami qualcosa" il risultato sarebbe come dici tu un suono orrendo. Negli anni 80 qualsiasi tastierista era in grado, o meglio, era costretto a crearsi i propri suoni anche con synth non elitari.
Puoi avere tutte le materie prime che vuoi, ma l'esperienza soltanto ti consente di realizzare, tanto per restare in tema con la tua metafora, piatti gustosi e interessanti.
anonimo 14-04-13 12.27
orange1978 ha scritto:
io ho studiato les ondes martenot, ma difficilmente potrá diventare famosissimo,


Fino a quando qualche grande nome non lo mettera' nella sua discografia : poi tutti a cercarlo, produttori che ne costruiranno versioni improponibili fino alla nausea e cosi' via...

E' poco probabile che accada, ma non e' proprio impossibile.

Lo strumento comunque lo trovo spettacolare ed espressivo : molto piu' del theremin, che per quanto si possa essere bravi (vedi quella musicista russa che fa i concerti con orchestra e theremin) resta decisamente lamentoso da ascoltare su piu' brani per un intera serata. (quindi come strumento protagonista).

(giudizio personale).

Sono strumenti particolari, hanno la loro importanza ed il loro fascino, ma a mio giudizio non vanno profanati per moda come fa molta gente, bensi' rispettati per il loro suono, e collocati nel loro giusto ruolo.


anonimo 14-04-13 12.38
anumj ha scritto:
Questo dipende dal fatto che le nuove leve sono state cresciute a pane e presets.


Purtroppo questo aspetto e' inevitabile.
Hai visto che nel mio post sul microkorg parlo di come il piccolino, una volta riprogrammato togliendo i suoni unzi unzi, sveli in realta' una personalita' sorprendente.
Ho letto la stessa cosa proprio questa settimana su Sound on Sound, e mi fa piacere constatare che le mie sensazioni non sono cosi' campate in aria.

Il fatto e' che molte persone ascoltano certi synth dal negoziante e dicono che sono acidi, che il suono e' cosi' e cosa', ma non hanno mai provato a farli "parlare" con la reale voce.

Cosi' anni fa si diceva che l'MS2000 era acido (invece lo si puo' domare come un puledrino, e fargli uscire anche dei pad o dei brass belli caldi), ed oggi si dice la stessa cosa del virus TI, che io considero (per mio giudizio) una delle migliori macchine virtual in commercio.

Dal virus gli ho tirato fuori tutti i suoni che mi servivano, coprendo sonorita' tipiche di tutti i decenni che riguardano la discografia del synth.

Chi e' fossilizzato al preset, praticamente non si gode la macchina per il suo reale potenziale, ma non solo : spesso finisce addirittura per restarne deluso e venderla dopo poco tempo praticamente inutilizzata (e diventa il miglior affare per chi poi le compra praticamente nuove, e se le gode riprogrammandole... emo)...

anumj ha scritto:
Negli anni 80 qualsiasi tastierista era in grado, o meglio, era costretto a crearsi i propri suoni anche con synth non elitari.


Io andrei anche oltre ; ora che siamo abituati agli effetti interni del synth, molti di noi si fermano li, trascurando il fatto che un buon processore di effetti spesso e' il vero cuore del suono (pur partendo da suoni di base di ogni tipo).

Cosi' oltre a perdersi la programmazione del sintetizzatore, spesso ci si perde anche il condimento del suono lasciandolo insipido, o caricandolo eccessivamente con gli effetti interni della macchina fino a fare impastare il suono stesso.

Si : una volta si cucinava a mano partendo dagli ingredienti, ora invecce si compra il "quattro preset in padella", lo si toglie dal congelatore, lo si fa scaldare e ci si accontenta del suono.

Pero' cosa si puo' fare? : ti immagini se un produttore mettesse in commercio una macchina formidabile ma senza preset ogggi?..

Perfino Moog si e' dovuta piegare a questa tendenza : d'altro canto anche chi si e' fatto i suoi suoni, ha l'esigenza di conservarli tali e quali, perche' non ci si accontenta piu' di una quadra alla giusta frequenza di taglio , con il giusto filtro e con quel tipo di inviluppo ecc...




Ciao !.

anumj 14-04-13 19.38
robykaiman ha scritto:
ora invecce si compra il "quattro preset in padella", lo si toglie dal congelatore, lo si fa scaldare e ci si accontenta del suono.


esatto.

il problema è che offerta e domanda, nell'attuale economia mondiale, tendono più spesso a sostenersi a vicenda.

il risultato è che oggi, come dicevo prima, non abbiamo ancora uno strumento tale da rendere obsoleta la qualità e l'espressività di un analogico d'epoca o di un elettromeccanico, ma solo pochissimi strumenti in grado di avvicinarsi a quei risultati, è poi un enorme moltitudine di giocattoli usa e getta a basso costo..

Domani, invece, se il rapporto tra offerta e domanda non muterà, è probabile che avremo solo giocattoli.

Per il sintetizzatore non è come per il piano acustico o il violino.
La dignità di un synth ha toccato l'apice nei primi anni 80, ma la maledizione di essere 'elettronico' lo sta portando miseramente ad un livello di banalità e di pochezza per cui domani dire di essere un sintesista è come dire di essere un programmatoredi videogames.
anonimo 14-04-13 22.31
anumj ha scritto:
l risultato è che oggi, come dicevo prima, non abbiamo ancora uno strumento tale da rendere obsoleta la qualità e l'espressività di un analogico d'epoca


Di questo ne abbiamo gia' discusso : l'economia e' cambiata (la parola globalizzazione comporta tanti cambiamenti) e non necessariamente in meglio, il mercato e' cambiato, la distribuzione di risorse e' cambiata e cosi' via.

Cosi' i nomi che conosciamo gia' si sono di conseguenza adeguati opportunisticamente a tutti questi cambiamenti puntando verso i giocattoli.

Pero' la globalizzazione spinta sta portando verso un nuovo fenomeno che pochi stanno percependo : la ri localizzazione spontanea.

Un esempio banalissimo per il ferromodellismo.

Dagli anni 50 al 2000, ferromodellismo in Italia erano prevalentemente i marchi Lima e Rivarossi.
Poi si sono fuse tra loro per far fronte ai cambiamenti, ma proprio nel momento in cui erano indebolite da grossi investimenti, son state divorate dal marchio Inglese (sempre loro !) Hornby.

Hornby ha smantellato gli stabilimenti italiani, mandando a casa tutti, ha tenuto il nome dei marchi (per fregare gli italiani), ed ha spostato la produzione dei modelli di catalogo (sempre quelli e senza novita') in Cina.

Cosi' al modellista italiano (ma anche tedeschi e francesi molto affezionati alla nostra storica produzione), e' rimasta una possibilita' : o comprare le ribollite Hornby (modelli fatti in Cina e ri colorati, con scarsa innovazione) oppure mollare il modellismo.

Qualcuno ha capito il vuoto lasciato dalla "globale" megaditta inglese, e si e' riunito in nuove artigianali case costruttrici.

Sono nati cosi' i marchi Acme, Vitrains (e non mi ricordo il terzo) che chi sono?...

Sono i dirigenti di Lima e Rivarossi, che si sono riuniti fondando cio' che gli inglesi avevano distrutto, ma di qualita' migliore visto che ora erano loro (e non gli azionisti) a prendere le decisioni.
Crisi internazionale a parte, questi marchi hanno visto una bella crescita a conferma del fatto che il mercato non voleva giocattoli ribolliti. (e i modellisti sono belli pignoli !).

Negli strumenti elettronici, sebbene in modo piu' lento e complicato sta accadendo qualcosa di simile.

I marchi globali impongono la loro produzione per soddisfare la volonta' degli azionisti (numeri sempre in crescita), e quella della parte facile del mercato (prodotti piu' commerciali, entry level ecc), e poi mettono anche in produzione prodotti altamente tecnologici, ma nel senso attuale.

Cosi' facendo pero', i grandi marchi stanno lasciando scoperti (e il tuo disappunto lo conferma) determinati settori.
Qualcuno se n'e' accorto ed ha pensato bene di riprendersi il mercato.

Dieci anni fa, non avrei mai pensato di rivedere il marchio Moog fare strumenti (oramai ero rassegnato alla moog delle elettrovalvole emo), poi (guarda caso) sono ri apparsi altri nomi come prophet, e penso che questo stimolera' altri mostri sacri a tornare sul mercato.

Certo e' che Oberheim non potra' tornare, salvo che chi ne detiene ancora il marchio (non so se e' ancora Viscount) non lo restituisca ad un ipotetico gruppo storico oberheim che torni sul mercato.
Pero' confido nel fatto che altri strumenti possano tornare sul mercato ma... : (continua )..

anonimo 14-04-13 22.48
ma per gli strumenti musicali non e' cosi' semplice come per il modellismo.

Alcuni tentativi per andare in direzione precisa, sono purtroppo falliti, proprio per colpa del mercato.

L'FS1r (storico pur essendo un digitale) e' stato acquistato solo da pochi appassionati, ma ignorato dalla massa, ed e' stato ritirato dal mercato in anticipo con la conseguente sospensione immediata del gia' pronto FS2R ( porta usb, e software di programmazione completo derivato dal software usato da Yamaha stessa per creare i timbri factory).

L'Andromeda : altro bello strumento, ma Alesis ci ha praticamente lasciato le penne con quello strumento li, anche se a dargli il colpo di grazia sui sintetizzatori sono stati i fusion.

Gli zarembourg non sembrano aver riscosso grandi consensi, e sebbene non credo siano paragonabili ai Rhodes, danno pero' un segno di tendenza.

Rifare un Rhodes tal quale (qualitativamente parlando) al giorno d'oggi sarebbe impensabile sia per peso che per prezzo.
Idem dicasi per Hammond.

Insomma se parliamo di sintetizzatori, c'e' la possibilita' di veder rinascere dei mostri sacri (magari il Syntex?), ma se addirittura parliamo di strumenti elettrici o elettrofonici, la vedo dura.

La vedo dura perche' il musicista medio, alla fine fa un bilancio di costi benefici (prezzo, peso ecc) e fatti i suoi conti dice "ma a me che importa di portarmi uno strumento pesante e costoso, su un palco dove tra chitarre elettriche e batterie, le differenze di sfumature tra il suono campionato e quelle reali si perdono"? (c'e' anche questo aspetto da tenere in conto...)..

Insomma io credo che il periodo d'oro degli strumenti elettronici sia passato.
Ci sara' una rinascita di alcuni esemplari, ma saranno comunque strumenti di nicchia come Moog e Prophet, pero' il resto del mercato andra' in una certa direzione.

Certo e' che se parliamo dei piccolini di korg, possiamo anche accettare che nel 2012 i ragazzi anziche' giocare con l'armonica a bocca o la clavietta, si approccino alla musica con queste analog box, e viste in quest'ottica queste novita' possono anche essere positive.

Non devi pero' temere che le analog box possano far andare korg verso i giocattoli, perche' korg oramai e' un altro marchio rispetto a quello storico che conosci tu.

Korg continuerebbe a fare le kronos (che nel loro genere le trovo comunque attraenti) e non strumenti simili al passato, perche' non spetta piu' a lei fare quel tipo di strumenti.

Anche Alfa Romeo non fara' piu' le macchine come le faceva nel periodo storico, e neppure Lancia ci dara' le Aurelia gloriose del grande cinema.

Chi potra' fare quelle cose, sono marchi storici o new entry (caso strano anche le software house si stanno cimentando).

Pero' tieni presente una cosa : a frenare gli artigiani appassionati del synt ci sono le miriadi di normative fatte inserire dalle multinazionali, proprio per impedire la nascita di nuovi potenziali concorrenti

Oggi dei piccoli costruttori, non avrebbero le forze per sostenere i costi di "iso 9001, conformita' varie, certificati e norme ecc). ed anche questo e' uno dei volti indecenti di questa globalizzazione, che spesso si sporca la bocca di parole come liberismo, ma che lo intende solo come liberta' di mantenere i propri monopoli, a danno di altri emergenti.

kaiman.
anumj 15-04-13 01.39
robykaiman ha scritto:
La vedo dura perche' il musicista medio, alla fine fa un bilancio di costi benefici (prezzo, peso ecc) e fatti i suoi conti dice "ma a me che importa di portarmi uno strumento pesante e costoso, su un palco dove tra chitarre elettriche e batterie, le differenze di sfumature tra il suono campionato e quelle reali si perdono"? (c'e' anche questo aspetto da tenere in conto...)..


Condivido perfettamente. Il musicista medio è ancora alla ricerca di determinate 'conquiste' in termini di emulazioni per cui per lui è fondamentale lo strumento PCM classico di oggi, la workstation cioè. C'è di certo una grandissima parte di musicisti costretti in qualche modo dentro i confini del campionamento a 360 gradi. Anche io ne sono vittima, non lo nascondo. Non potrei liberarmi di strumenti basati su PCM come yamaha o roland per esempio. Se lavori per piccole produzioni ne hai bisogno come il pane, molto più che grossi VSTi.
Sai perfettamente cosa funziona e cosa no, se non hai richieste particolarmente 'strane' te la cavi al volo e non è poco in momenti di crisi come questo. Evito pero' di aggiornare questi strumenti, ed è già un buon modo per contrastare gli effetti della globalizzazione... se tutti facessero cosi.

Dall'altra parta però c'è una forte tendenza al taglio del cordone ombelicale come la PCM classica da parte di alcuni giovani tastieristi, che hanno deciso di talebanizzare il proprio setup escludendo ogni strumento che non sia prima di tutto un sintetizzatore, non importa la fascia di prezzo o il marchio.

Questo lascia ben sperare, questo genera fiducia in personaggi come Dave Smith che ad un certo punto decidono di rimettere sul mercato strumenti handmade belli da suonare e a costi non proibitivi.

L'unico modo di reagire è spostare sempre di più progressivamente l'orizzonte verso questa minoranza e liberarsi di questi grandi ammassi di bit, per tornare al sintetizzatore nella sua forma più pura e bella, non rinunciando del tutto alla PCM che ha oramai radici troppo profonde da estirpare, ma riportandola ad essere un elemento di sperimentazione e non di emulazione.

anonimo 15-04-13 05.04
anumj ha scritto:
Questo lascia ben sperare, questo genera fiducia in personaggi come Dave Smith che ad un certo punto decidono di rimettere sul mercato strumenti handmade belli da suonare e a costi non proibitivi.

L'unico modo di reagire è spostare sempre di più progressivamente l'orizzonte verso questa minoranza e liberarsi di questi grandi ammassi di bit, per tornare al sintetizzatore nella sua forma più pura e bella, non rinunciando del tutto alla PCM che ha oramai radici troppo profonde da estirpare, ma riportandola ad essere un elemento di sperimentazione e non di emulazione.


Questo e' sacrosanto, e non e' un caso che il prophet 12 sia diventato diretto concorrente del virus TI2.

A me non importa se ne sono possessore : vinca il migliore ovviamente.


Rinunciare a tutto il pcm non so, secondo me almeno una macchina workstation nel set e' comunque da tenere.
Allo stesso tempo, al di la di tutto non sottovaluterei i VA, perche' comunque stanno scrivendo fette di storia della musica.
Magari non tutti si conquisteranno un posto nella storia, ma alcuni secondo me son destinati a tornare dopo l'inevitabile oblio.

Non so : magari tra 20 anni sentiremo gente che cerchera' i nord lead o i virus.

E' facile aspettarsi (come dicevo prima ) il ritorno di qualche altro mostro sacro (se e' tornato perfino il fairlight !) .. ma non saranno in tanti.

Nel frattempo c'e' il fenomeno dei nuovi analogici, pero' anche qui c'e' da fare attenzione (e qui ti do ragione) perche' addirittura ci sono analogici modellati sui VA ! e questo mi sembra un paradosso !.

Ho letto proprio da poco il sito di novation, il quale dice con fierezza che il nuovo Bass station e' di base analogica, per garantire tutti i suoni del Bass station storico !..emo

Insomma va bene che l'analogico puo' garantire determinate sonorita', ma non vorrei che nella mischia ci ritrovassimo sintetizzatori che di analogico hanno il nome ed i contenuti di base, ma non il reale carattere che dovrebbero avere : in poche parole "marketing"...emo

Chi vivra' vedra', ma nel frattempo concluderei con una visione ottimistica : per molti la musica elettronica e' un gioco, per altri una professione e per altri ancora una passione.

Laddove ci sara' uno strumento che rende felice ogni categoria, c'e' sempre da gioirne.

Non ci saranno piu' i synth di una volta, pero' i giovani possono gioire di cose che non avevamo noi,

Per gli appassionati sapore vero, pero' stanno risorgendo nomi storici fino ad un tempo inimmaginabili, e forse, vista la richiesta, non e' da escludere che escano altre sorpese in tal senso.

Pero' se escono dei piccolini non spaventiamoci : non e' dai marchi storici che dobbiamo aspettarci le cose fatte come un tempo, ma da quei marchi che non essendo mai cresciuti troppo possono permettersi di tornare sul mercato senza i problemi tipici delle multinazionali.

Moog e' potuta tornare proprio per queste condizioni.

kaiman.
anumj 15-04-13 11.12
robykaiman ha scritto:
Rinunciare a tutto il pcm non so, secondo me almeno una macchina workstation nel set e' comunque da tenere.


Non adesso, ma più avanti con il software che viene sviluppato ogni giorno, credo che si potrà rinunciare.

Mentre non si potrà rinunciare ad un buon synth analogico, secondo me.
Jackmau 15-04-13 15.08
anumj ha scritto:
Non adesso, ma più avanti con il software che viene sviluppato ogni giorno, credo che si potrà rinunciare.

Mentre non si potrà rinunciare ad un buon synth analogico, secondo me.


Incredibile ma vero mi trovo d'accordo con te, per i suoni pcm infatti l'ipad (con sampletank FREE) mi basta e avanza (suona molto meglio della 01W che c'è in sala prove), mentre sull'analogico non è affatto così. Ecco perchè sono molto favorevole a prodotti come questi, anche se è ovvio che non hanno la stessa qualità di prodotti iper-professionali, li ritengo molto più utili di una workstation in molti contesti.
Spirit 15-04-13 15.35
Che l'ipad con sampletank possa suonare bene ci può stare ma sul fatto che suoni meglio del korg 01 mi permetto di nutrire qualche dubbio.

Edit: Ops non avevo letto che ti riferivi ai soli campioni pcm pardon.
Edited 15 Apr. 2013 13:38
anumj 15-04-13 16.00
Jackmau ha scritto:
Incredibile ma vero mi trovo d'accordo con te


e ogni tanto emo
salvafunk 15-04-13 21.55
@ anonimo
anumj ha scritto:
l risultato è che oggi, come dicevo prima, non abbiamo ancora uno strumento tale da rendere obsoleta la qualità e l'espressività di un analogico d'epoca


Di questo ne abbiamo gia' discusso : l'economia e' cambiata (la parola globalizzazione comporta tanti cambiamenti) e non necessariamente in meglio, il mercato e' cambiato, la distribuzione di risorse e' cambiata e cosi' via.

Cosi' i nomi che conosciamo gia' si sono di conseguenza adeguati opportunisticamente a tutti questi cambiamenti puntando verso i giocattoli.

Pero' la globalizzazione spinta sta portando verso un nuovo fenomeno che pochi stanno percependo : la ri localizzazione spontanea.

Un esempio banalissimo per il ferromodellismo.

Dagli anni 50 al 2000, ferromodellismo in Italia erano prevalentemente i marchi Lima e Rivarossi.
Poi si sono fuse tra loro per far fronte ai cambiamenti, ma proprio nel momento in cui erano indebolite da grossi investimenti, son state divorate dal marchio Inglese (sempre loro !) Hornby.

Hornby ha smantellato gli stabilimenti italiani, mandando a casa tutti, ha tenuto il nome dei marchi (per fregare gli italiani), ed ha spostato la produzione dei modelli di catalogo (sempre quelli e senza novita') in Cina.

Cosi' al modellista italiano (ma anche tedeschi e francesi molto affezionati alla nostra storica produzione), e' rimasta una possibilita' : o comprare le ribollite Hornby (modelli fatti in Cina e ri colorati, con scarsa innovazione) oppure mollare il modellismo.

Qualcuno ha capito il vuoto lasciato dalla "globale" megaditta inglese, e si e' riunito in nuove artigianali case costruttrici.

Sono nati cosi' i marchi Acme, Vitrains (e non mi ricordo il terzo) che chi sono?...

Sono i dirigenti di Lima e Rivarossi, che si sono riuniti fondando cio' che gli inglesi avevano distrutto, ma di qualita' migliore visto che ora erano loro (e non gli azionisti) a prendere le decisioni.
Crisi internazionale a parte, questi marchi hanno visto una bella crescita a conferma del fatto che il mercato non voleva giocattoli ribolliti. (e i modellisti sono belli pignoli !).

Negli strumenti elettronici, sebbene in modo piu' lento e complicato sta accadendo qualcosa di simile.

I marchi globali impongono la loro produzione per soddisfare la volonta' degli azionisti (numeri sempre in crescita), e quella della parte facile del mercato (prodotti piu' commerciali, entry level ecc), e poi mettono anche in produzione prodotti altamente tecnologici, ma nel senso attuale.

Cosi' facendo pero', i grandi marchi stanno lasciando scoperti (e il tuo disappunto lo conferma) determinati settori.
Qualcuno se n'e' accorto ed ha pensato bene di riprendersi il mercato.

Dieci anni fa, non avrei mai pensato di rivedere il marchio Moog fare strumenti (oramai ero rassegnato alla moog delle elettrovalvole emo), poi (guarda caso) sono ri apparsi altri nomi come prophet, e penso che questo stimolera' altri mostri sacri a tornare sul mercato.

Certo e' che Oberheim non potra' tornare, salvo che chi ne detiene ancora il marchio (non so se e' ancora Viscount) non lo restituisca ad un ipotetico gruppo storico oberheim che torni sul mercato.
Pero' confido nel fatto che altri strumenti possano tornare sul mercato ma... : (continua )..

OT non poteva uno che ha come Nick "Kaiman" ed il mitico simbolo della gloriosa E656 come avatar non parlare di feromodellismo....emo
alanwilder91 18-05-13 19.36
Quando arrivano questi cosini meravigliosi?

Su Strumentimusicali.net li danno in arrivo tra 2 giorni possibile? emo
Edited 18 Mag. 2013 17:38
alanwilder91 23-06-13 13.51
Korg Volca Keys

Korg Volca Beat

Korg Volca Bass

3 nuovissimi video sulle funzionalità e i suoni dei Volca. A me piacciono da morire emo
noirsun 16-08-13 15.13
con questi cosi ci faccio un intero disco.... so benissimo che potrebbero essere dei giocattolini, ma per colpa della crisi mi sono venduto la strumentazione che avevo... con quel poco che costano posso avere un buon set up e suonare ovunque.... con un budget limitato.

Ciao ragaaaaaa
giomusic 16-08-13 16.55
a chi interessa vendo il mio Access Virus TI come nuovo l'ho utilizzato poche volte solo a casa, purtroppo mi sono reso conto di non utilizzarlo come si deve e pertanto mi sono convinto a venderlo per comprare uno stage piano che sicuramente utilizzerò di più.emo