L'arranger che vorrei!

Gnomiz 08-07-11 11.02
Antefatto: faccio pianobar utilizzando esclusivamente gli styles delle mie tastiere.

Problema attuale: ieri sera i metto a studiare una nuova canzone che mi è stata richiesta. Mi ascolto l'originale e ... come al solito farla con gli styles è un bel casino, perchè a metà canzone c'è un rallentando di poche battute, che non riuscirò a fare perchè nelle moderne tastiere arranger certe funzioni usufruibili con appositi tasti sono state eliminate.

Insomma produttori di arranger la volete capire o no che caratteristiche deve avere un arranger "moderno"?
1) un sacco di styles a cui attingere (e su questo yamaha è piuttosto forte)
2) tanti tastini per pilotare gli styles (mi vengono in mente accelerando e rallentando, ma anche l'half bar fill per dimezzare la durata dei fill in, il bass to lowest tramite cui la tastiera suona il basso della nota più bassa dell'accordo fatto nella sezione arranger-tanti arranger ce l'hanno ma meglio ribadire che è importante, non vorrei che qualche produttore lo volesse eliminare).

Si fa sempre un gran parlare di musica suonata e poi non si danno i mezzi per poterlo fare davvero!emo
giupa 08-07-11 11.23
@ Gnomiz
Antefatto: faccio pianobar utilizzando esclusivamente gli styles delle mie tastiere.

Problema attuale: ieri sera i metto a studiare una nuova canzone che mi è stata richiesta. Mi ascolto l'originale e ... come al solito farla con gli styles è un bel casino, perchè a metà canzone c'è un rallentando di poche battute, che non riuscirò a fare perchè nelle moderne tastiere arranger certe funzioni usufruibili con appositi tasti sono state eliminate.

Insomma produttori di arranger la volete capire o no che caratteristiche deve avere un arranger "moderno"?
1) un sacco di styles a cui attingere (e su questo yamaha è piuttosto forte)
2) tanti tastini per pilotare gli styles (mi vengono in mente accelerando e rallentando, ma anche l'half bar fill per dimezzare la durata dei fill in, il bass to lowest tramite cui la tastiera suona il basso della nota più bassa dell'accordo fatto nella sezione arranger-tanti arranger ce l'hanno ma meglio ribadire che è importante, non vorrei che qualche produttore lo volesse eliminare).

Si fa sempre un gran parlare di musica suonata e poi non si danno i mezzi per poterlo fare davvero!emo
Riflettevo qualche giorno fa con una amico proprio sugli arranger e ci chiedevamo se per le aziende del settore non fosse il caso di cominciare a pensare a qualcosa di strutturalmente diverso.
Ho l'impressione che per i modo in cui sono concepiti gli arranger, e per la divisione classica del pezzo che operano (intro, fill, variazione e finale) sono diventati un pò troppo "vincolanti".
Dal punto di vista sonoro è troppo riconoscibile l'utilizzo degli stili. Ha un che di ripetitivo che non sfugge all'orecchio.
Magari potrebbe bastare anche solo aumentare a sei il numero delle variazione (con possibilità di programmarne indipendentemente il tempo e la suddivisione metronomica), aggiungere un apporto random da inserire e disinserire con un tasto e umanizzare la parte ritimica (drum e in qualche caso anche il basso) in modo da non stancare troppo facilmente l'orecchio.

Edited 8 Lug. 2011 9:24
anonimo 08-07-11 12.15
@ Gnomiz
Antefatto: faccio pianobar utilizzando esclusivamente gli styles delle mie tastiere.

Problema attuale: ieri sera i metto a studiare una nuova canzone che mi è stata richiesta. Mi ascolto l'originale e ... come al solito farla con gli styles è un bel casino, perchè a metà canzone c'è un rallentando di poche battute, che non riuscirò a fare perchè nelle moderne tastiere arranger certe funzioni usufruibili con appositi tasti sono state eliminate.

Insomma produttori di arranger la volete capire o no che caratteristiche deve avere un arranger "moderno"?
1) un sacco di styles a cui attingere (e su questo yamaha è piuttosto forte)
2) tanti tastini per pilotare gli styles (mi vengono in mente accelerando e rallentando, ma anche l'half bar fill per dimezzare la durata dei fill in, il bass to lowest tramite cui la tastiera suona il basso della nota più bassa dell'accordo fatto nella sezione arranger-tanti arranger ce l'hanno ma meglio ribadire che è importante, non vorrei che qualche produttore lo volesse eliminare).

Si fa sempre un gran parlare di musica suonata e poi non si danno i mezzi per poterlo fare davvero!emo
ascolta, voglio esprimere una mia opnione senza polemica e senza andare OT.

l'arranger che pensi tu non ci sarà mai perchè il mercato richiede altro, punto.

Non capisco poi un'altra questione : che sostanziale differenza ci sia suonare con gli styles oppure suonare il tuo strumento e cantare con delle basi audio professionali realizzate magari esclusivamente da te con il sudore della tua fronte. Secodno me non c'è tutta questa differenza.

Secondo me quando si parla di intrattenimento oggi ci sono solo 3 strade :

1) la maggioranza che fa finta o adddirittura usa pure il playback e come setuo usa o un lettore tutto fare o il computer con un software e via.

2) Il musicista dignitoso che si fà le sue basi a casa fatte bene e poi le propone in live togliendo gli strumenti che suona dal vivo e cantando dal vivo.

3) chi è purista del tutto live ma vicolato ad un determinato programma e suona basso con la sinistra, Piano con la destra e qualche riff di batteria e canta. (sono molto pochi e come dicevo sopra ridotti purtroppo come duttilità).

Le aziende devono proprorre prodotti per la massa ed oggi parlare di tastiera arranger secondo me è molto molto difficile perchè in realtà c'è un condizionamento generale ed una stagnante tecnologia che purtroppo impone dei limiti assoluti. Inoltre la massa va a suonare per 4 soldi con vanbasco e un synth virutale craccato.... ( parlo sempre ovviamente di intrattenimento pianobar e simil) quindi il mercato pullula di expanderini, lettorini, ecc ecc dell'arranger se ne fregano ormai quasi tutti.emo

Edited 8 Lug. 2011 10:18
Gnomiz 08-07-11 13.54
A mio avviso, l'arranger può non essere superato a condizione di aggiornarlo.

Nel senso che se lo si rende più duttile e magari meno ripetitivo può essere un'arma in più nelle mani di chi suona dal vivo. Mi spiego. Se vi fate una base in casa vostra e la fate suonare fuori è pur sempre una base e dovete prenderla così com'è dall'inizio alla fine.

Con uno style la possibilità di cambiare una canzone mentre la si suona è molto maggiore, purchè lo style si possa adattare rapidamente alle nostre esigenze. Se ciò fosse possibile, si potrebbero fare canzoni in modi che i basisti manco si sognano e il fatto che una canzone assomiglia all'originale, ma non è identica sarebbe un quid in più da dare agli ascoltatori perchè si potrebbero inserire variazioni sul tema, frasi di altre canzoni, ecc.

Insomma se gli arranger fossero veramente duttili a mio avviso ci guadagnerebbero tutti: chi suona (potrebbe proporre canzoni sempre in modi diversi distinguendosi dai basisti) e chi ascolta (perchè ascolterebbe canzoni non necessariamente identiche all'originale, anzi con qualcosa che rende le canzoni sempre nuove ed interessanti).
anonimo 08-07-11 14.02
tu parli da musicista.

ti devi mettere invece in testa che quando vai a suonare per intrattenere pianobar o robe simili, la gente vuole che i pezzi siano piu simile all'originale possibile.....sennò ti guardano storto e mi sembra di aver letto che è capitato anche a te.

quindi.....

inoltre, il discorso della duttilità secondo me non regge per il semplice motivo che non è che stai facendo jazz allora esci dallo standard e improvvisi..... ma stai principalmente interpretando pezzi che la massa conosce con quel determinato arrangiamento e fuori da certi canoni non puoi uscire per piacere alla massa capresca. FIdati l'arranger è finito in live. COntinuerà ad esserci per l'amatore per chi ne fà uso ma le aziende non ci investiranno più.
Edited 8 Lug. 2011 12:03
clouseau57 08-07-11 16.23
ma non era " la donna che vorrei "...di Gigi D'Alessio....?..emo
Musicantante 08-07-11 16.34
@ Gnomiz
Antefatto: faccio pianobar utilizzando esclusivamente gli styles delle mie tastiere.

Problema attuale: ieri sera i metto a studiare una nuova canzone che mi è stata richiesta. Mi ascolto l'originale e ... come al solito farla con gli styles è un bel casino, perchè a metà canzone c'è un rallentando di poche battute, che non riuscirò a fare perchè nelle moderne tastiere arranger certe funzioni usufruibili con appositi tasti sono state eliminate.

Insomma produttori di arranger la volete capire o no che caratteristiche deve avere un arranger "moderno"?
1) un sacco di styles a cui attingere (e su questo yamaha è piuttosto forte)
2) tanti tastini per pilotare gli styles (mi vengono in mente accelerando e rallentando, ma anche l'half bar fill per dimezzare la durata dei fill in, il bass to lowest tramite cui la tastiera suona il basso della nota più bassa dell'accordo fatto nella sezione arranger-tanti arranger ce l'hanno ma meglio ribadire che è importante, non vorrei che qualche produttore lo volesse eliminare).

Si fa sempre un gran parlare di musica suonata e poi non si danno i mezzi per poterlo fare davvero!emo
Scusa, ma se la canzone la devi rifare esattamente com'è nel disco allora veramente usa la base.
Se vuoi invece distinguerti dalla massa, personalizzala e sconvolgi completamente il brano a seconda dei tuoi gusti musicali, magari cambiando completamente style e togliendo il rallentato facendo una parte di solo piano senza accompagnamento per poi riprenderlo in un'altro punto.
I limiti nella musica non sono gli strumenti ma la vostra fantasia!!!emo
gig69 08-07-11 16.42
@ giupa
Riflettevo qualche giorno fa con una amico proprio sugli arranger e ci chiedevamo se per le aziende del settore non fosse il caso di cominciare a pensare a qualcosa di strutturalmente diverso.
Ho l'impressione che per i modo in cui sono concepiti gli arranger, e per la divisione classica del pezzo che operano (intro, fill, variazione e finale) sono diventati un pò troppo "vincolanti".
Dal punto di vista sonoro è troppo riconoscibile l'utilizzo degli stili. Ha un che di ripetitivo che non sfugge all'orecchio.
Magari potrebbe bastare anche solo aumentare a sei il numero delle variazione (con possibilità di programmarne indipendentemente il tempo e la suddivisione metronomica), aggiungere un apporto random da inserire e disinserire con un tasto e umanizzare la parte ritimica (drum e in qualche caso anche il basso) in modo da non stancare troppo facilmente l'orecchio.

Edited 8 Lug. 2011 9:24
la Roland EM2000 era interessante sotto questo aspetto, per ognuna delle variazioni c'erano 4 interventi di complessità degli arrangiamenti, e c'era la funzione style morphing che permetteva di importare ad esempio il giro di basso di uno style in un altro conservando tempo e divisioni in battute dello style ospitante.
Peccato che la suddivisione dello style era quello dell'epoca di Roland e cioè 2 variazione + modalità basic o advanced, un pò difficile da gestire insieme ai 4 livelli ma molto variegata emo
xr2002 08-07-11 18.10
TYROS 4 SUPER DEMO

Questi arranger sono complessi, ci vorrebbe del tempo da dedicare. Certo se la vogliono uguale conviene avere le basi: un arranger, dal mio punto di vista, va bene nel piano bar se al volo ti dicono "Cantami Champagne" E tu prendi al volo il ritmo e inizi a farla.
Se vogliono Peppino di Capri in persona è una altra cosa (e un altro biglietto di ingresso)emo
MaxTerzano 08-07-11 18.53
Capisco cosa intende il nostro Gnomiz, desidera una macchina completa senza nessun vincolo, e per quanto riguarda ad esempio il rallentato c'è la possibilità di programmare lo style così come si richiede, basta smanettare un pò la macchina e ti darà quello che vuoi.

Ricordo quando suonavo con l'Ms5 (Solton) all'epoca eravamo pochissimi nel mercato del pianoBar e matrimoni (Ovvio, si S U O N A V A tutto altro che basi) e riuscii con gli style a fare il tormentone di quel momento "Attenti al Lupo" con tanto di intro variation fill ed endig. Quindi ancor di più oggi con sti mostri di macchine manca solo che si riesca fare il caffè.

Personalmente ho suonato con style fino alla mia pa80 Korg, fino a quando un amico mi convinse ad iniziare a lavorare con pc e basi ben fatte.
CONFESSO ora non riesco più a suonare che qualche pezzo con gli style, non so perchè mi sono talmente abituato alle basi (naturalmente ci suono sopra con la mia roland ax1 o korg pa800 o faccio dei pezzi col sax tenore o butto giù un pò di accordi con la chitarra elettrica) che il più delle volte costruisco io avvalendomi anche degli ottimi style della korg o riarraggiando basi già esistenti, midi, e lavorati con vst e quindi audio, ma davvero non riesco più a usare style se non a casa per scoprire inventare o giocare un po.
Trovo scomodo andare a beccare lo style giusto per quel pezzo e spesso quando di fare un brano con uno style ci passo delle ore prima di decidere quale tra le 500 esistenti, perchè è ovvio a quel punto desidero anch'io stravolgere il brano e magari fare un lento in chiave funky o viceversa, ma lì appunto come si diceva, c'è sempre quel deficente che ti viene a dire che il brano non è uguale all'originale , come ci rimani male!!!!!! dopo tanto lavoro, allora via con la base e suoni live per abbelire il tutto.

Naturalmente è solo la mia esperienza personale e incoraggio a che suona con gli style a continuare a farloemoemo
lino_z750 08-07-11 19.49
piccolo O.T.
smisi di fare pianobar quando "entrarono" le basi sul mercato. avevo acquistato da poco la g800, i pezzi li studiavo con la musicassetta (se non avevo lo spartito), tutti style, nessuna base .
poi quando cominciarono a chiedere insistentemente " mi metti il tal pezzo" ??, mandai il tutto a farsi friggere, non faceva più per me e ritornai al gruppo.
salutiemo
renatus 08-07-11 21.45
E' certamente in declino l'uso della sezione degli arranger dal vivo per suonare a feste, matrimoni, piano-bar...
Ma ci sono molte altre possibilità in cui un arranger con i suoi stili può tornare molto comodo. Io credo che gli arranger abbiano un futuro al di fuori del mondo dei pianobaristi dove oggi domina il PC o l'expander con le basi MP3/MIDI preconfezionate.

Yamaha e Korg l'hanno capito e continuano a investirci sopra e ad incrementare le vendite. Forse anche Casio sta cominciando ad intuire le possibilità.
Roland sembra aver gettato la spugna (spero non sia vero e conto su un loro ravvedimento, visti i bellissimi arranger che ha disegnato e distribuito per quasi 20 anni).
Mentre Ketron mi sembra sia rimasta ancora l'unica a credere fermamente negli arranger da festa e piano-bar.
Edited 8 Lug. 2011 19:48
Gnomiz 09-07-11 00.55
L'idea che mi propone Musicantante di stoppare lo style e suonare un pezzo acustico, non è molto praticabile. Si sente troppo che si è stoppato, ma studierò come fare.

Io intendo il pianobar come tentativo di fare qualcosa di diverso dalla canzone originale, ma pur sempre accattivante anzi, se mi è possibile, più accattivante. Dalle mie parti gira un gruppo professionista: 2 chitarre e un basso, ex componenti della band di Pierangelo Bertoli, i Bermuda Acustic Trio. Fanno soprattutto cover, ma grazie ad una tecnica ed ad un gusto invidiabili, le fanno tutte a modo loro, magari accelerando la canzone e inserendo assoli velocissimi. Vi posso assicurare che tutti (anche chi non sa suonare) seguono i loro concerti a bocca aperta ben consci di cosa stanno ascoltando ed a nessuno passa per la testa di chiedere loro la canzone uguale all'originale! Ecco, pur coi miei limiti e con le dovute distanze vorrei fare in qualche modo così il mio pianobar e se la tastiera avesse qualche funzione in più a portata di mano penso si potrebbe ci si potrebbe avvicinare.

Per chi vuole il pezzo originale poi non mi mancano le basi, ma quando le metto alzo addirittura le mani dalla tastiera!

Forse da come vedo io il pianobar le "mie" tastiere sarebbero le Ketron, ma la quantità di styles reperibili per queste tastiere è molto inferiore a quella delle Yamaha.emo
MaxTerzano 09-07-11 03.58
@ lino_z750
piccolo O.T.
smisi di fare pianobar quando "entrarono" le basi sul mercato. avevo acquistato da poco la g800, i pezzi li studiavo con la musicassetta (se non avevo lo spartito), tutti style, nessuna base .
poi quando cominciarono a chiedere insistentemente " mi metti il tal pezzo" ??, mandai il tutto a farsi friggere, non faceva più per me e ritornai al gruppo.
salutiemo
Complimenti davvero per la tua ferma posizione e l'ottima decisione che hai preso, vorrei anch'io dare un taglio a tutte ste serate con pc e basi a valanghe, al momento riesco a fare solo qualche serata col gruppo durante l'anno senza nemmeno l'ombra di una base, Il problema è che nei locali se ti presenti in 5 elementi quanto devi chiedere? è chiaro che al gestore gli conviene un solo elemento con pc e basi tanto la gente (almeno dalle mie parti) non fa differenze tra un assolo del mio chitarrista e un assolo registrato in una base -

Ma dimmi riesci a tirare avanti con le serate che fai con il gruppo? voglio dire per sopravvivere quante serate riesci a fare (non fraintendere non voglio sapere quanto guadagni, ci mancherebbe, non mi permetterei mai).

emo non mollare
lino_z750 09-07-11 10.29
MaxTerzano ha scritto:
Ma dimmi riesci a tirare avanti con le serate che fai con il gruppo?

ciao, in realtà faccio un altro lavoro. a quei tempi si suonava abbastanza , ero giovanissimo e in due era facile proporsi ai locali, ma sempre da appassionato, non professionista. ovviamente adesso le serate sono non poche, ma pochissime. quando non ti diverti più a fare una cosa , allora è il momento di lasciar perdere e cambiare. l'arrangere (g800) l'ho venduto pochi mesi fa, e mi è dispiaciuto molto (venivno da roland e 20, gem ws2...).
ciao e buona musica
MaxTerzano 09-07-11 12.33
lino_z750 ha scritto:
a quei tempi si suonava abbastanza


A quei tempi SI SUONAVA ........e naturalmente abbastanza poi sono arrivati i maghi della musica, coloro che riescono a suonare senza maniiiii Magia!!!!!!! e a prendere la metà della metà della metà della metà di un serio professionista emo

Io tra lezioni e seratine riesco ancora a sopravvivere - anche perchè a questa età cosa dovrei mettermi a fare?

Comunque tornando agli arranger .....smanettando qua e la si dovrebbe riuscire a fare tantissimo, la potenza di queste macchine moderne hanno ben pochi limiti.

Mi era venuta tempo fa l'idea di esprimere i miei desideri, in merito alla mia tastiera perfetta, ad un mio amico programmatore di pc un mostro dell'informatica.
Potremmo elencare di seguito ciò che vorremmo su una tastiera, visto mai che qualcuno prenda in considerazioni le nostre reali esigenze, visto che alla fine siamo noi ad aver bisogno di una caratteristica piuttosto che di un'altra.
comincio io:

Una cosa che vorrei e che mi farebbe veramente comodo (tra le tante) è il doppio schermo per gestire varie operazioni senza entrare ed uscire dalle varie pagine per poi impelagarsi come spesso accade,
Le dimensioni? 2 bei schermoni tipo, o anche qualcosa in più, della oasys korg emo
efis007 09-07-11 13.51
L'arranger è una macchina che non morirà mai in quanto naturale evoluzione del concetto di organi elettronici che avevano, appunto, gli autoaccompagnamenti.
E suonare con un arranger, checchè si dica, è suonare.
Gli arranger possiedono capacità improvvisative e lavorative che le "basi" se le scordano.
Possibilità di riarrangiare qualsiasi pezzo all'istante.
Di variarne velocità, tempo, durata, stesura, tonalità, senza alcun stupido vincolo.
Ma soprattutto la versatilità di essere pronti in qualunque situazione, che sia festa privata, che sia matrimonio, che sia quel che volete, a poter eseguire qualsiasi cosa anche fuori dall'ordinario (ti arriva il tale ospite che vuole un brano non "in base"... che sia fa? con l'arranger si fa tutto, non esistono limiti).
E per favore non diciamo che adesso la gente quando vuole sentire un pezzo deve sentire quel pezzo fatto esattamente come l'originale. emo
L'originale lo mette il DJ, mica il musicista!
Il musicista interpreta il suo pezzo a suo gusto personale, ed è questo che lo rende più bravo o più scarso di un'altro musicista.
Usassero entrambi la stessa "base" (magari comprata al mercatino dei midi) sarebbero due polli identici che fanno esattamente la stessa cosa.
Ergo il pirla vale tanto quanto uno con le palle quadre.
Perchè?
Perchè c'ho la base originale come ce l'ha quell'altro. emo
Stesso discorso vale anche con le band.
E' vero che ci sono band che fanno cover e cercano di farle in modo quanto più preciso all'originale.
Ma ogni band non fa comunque l'originale.
Ci sono enormi differenze di suono e di esecuzione.
Ripeto, chi vuole gli originali vada da un DJ e gli dica di mettere sù il disco originale, mica stressare l'anima al musicista costringendolo a fare il clone del DJ.
Per cui per quanto mi riguarda, viva gli arranger.
Il giorno che questi strumento spariranno dal mercato allora sì che potremo dire addio al musica vera, suonata in modo personale, improvvisata al momento, e rispondente a qualunque esigenza che si presenti nell'ambiente lavorativo.
Musicantante 09-07-11 14.15
efis007 ha scritto:
L'arranger è una macchina che non morirà mai in quanto naturale evoluzione del concetto di organi elettronici che avevano, appunto, gli autoaccompagnamenti.
E suonare con un arranger, checchè si dica, è suonare.
Gli arranger possiedono capacità improvvisative e lavorative che le "basi" se le scordano.
Possibilità di riarrangiare qualsiasi pezzo all'istante.
Di variarne velocità, tempo, durata, stesura, tonalità, senza alcun stupido vincolo.
Ma soprattutto la versatilità di essere pronti in qualunque situazione, che sia festa privata, che sia matrimonio, che sia quel che volete, a poter eseguire qualsiasi cosa anche fuori dall'ordinario (ti arriva il tale ospite che vuole un brano non "in base"... che sia fa? con l'arranger si fa tutto, non esistono limiti).
E per favore non diciamo che adesso la gente quando vuole sentire un pezzo deve sentire quel pezzo fatto esattamente come l'originale. emo

emoemoemoemo
L'originale lo mette il DJ, mica il musicista!
Il musicista interpreta il suo pe...arso di un'altro musicista.
Usassero entrambi la stessa "base" (magari comprata al mercatino dei midi) sarebbero due polli identici che fanno esattamente la stessa cosa.
Ergo il pirla vale tanto quanto uno con le palle quadre.
Perchè?
Perchè c'ho la base originale come ce l'ha quell'altro. emo
Stesso discorso vale anche con le band.
E' vero che ci sono band che fanno cover e cercano di farle in modo quanto più preciso all'originale.
Ma ogni band non fa comunque l'originale.
Ci sono enormi differenze di suono e di esecuzione.
Ripeto, chi vuole gli originali vada da un DJ e gli dica di mettere sù il disco originale, mica stressare l'anima al musicista costringendolo a fare il clone del DJ.
Per cui per quanto mi riguarda, viva gli arranger.
Il giorno che questi strumento spariranno dal mercato allora sì che potremo dire addio al musica vera, suonata in modo personale, improvvisata al momento, e rispondente a qualunque esigenza che si presenti nell'ambiente lavorativo.

greg 09-07-11 16.13
@ xr2002
TYROS 4 SUPER DEMO

Questi arranger sono complessi, ci vorrebbe del tempo da dedicare. Certo se la vogliono uguale conviene avere le basi: un arranger, dal mio punto di vista, va bene nel piano bar se al volo ti dicono "Cantami Champagne" E tu prendi al volo il ritmo e inizi a farla.
Se vogliono Peppino di Capri in persona è una altra cosa (e un altro biglietto di ingresso)emo
OT.
qui si entra in altri argomenti: il pubblico si è mal abituato ed è sempre più maleducato ed incivile.
Poco centra la musica, se non quando pretendono da un solo elemento dietro tastiere e mixer che diventi all'improvviso una intera rockband od altro.
La realtà è che sono i gestori dei locali che dovrebbero saper vendere dei prodotti e creare il target del loro locale con sagacia.
Invece nel tempo tutti o quasi hanno creduto che nel computer o strumenti simili si potessero inserire anche i personaggi originali.
La verità è che ormai è tutta una giungla di gente che apre locali, li adibisce ad ascolto di musica o al ballo, solo per business senza cognizione alcuna.
Tornando alle workstations-arranger i difetti che presentano sono uguali per tutti; ma vorrei ricordare che negli anni '70' i cosidetti organi a console permettevano ben poche variazioni in tema d'accompagnamento rispetto questi strumnti da guerra tecnologica attuali; eppure ci si trascorreva serate piacevoli e anche lunghe senza stancarsi. E' questa maledetta epoca di iperconsumismo che ci fa sentire ripetitivi solo se eseguiamo e cantiamo due brani dello stesso autore o gruppo a poca distanza.
OT, un aneddoto:fui chiamato all'improvviso ad un matrimonio dal cugino-cantante (mio conoscente) di uno sposo.
Dovetti poi riincontrare lui che mi pagò (doveva trattarsi del suo regalo di nozze).
Il punto: mia domanda: com'è andata, è piaciuto? risposta: bene, bene, il tuo repertorio con base Pooh è il preferito di mio cugino.................... Morale, avevo eseguito solo una canzone, tra l'altro poco rappresentativa di Facchinetti, per il resto mi attenni a roba pop da matrimonio, qualche classico napoletano e classici standard americani........... Pregiudizii...............
renatus 09-07-11 19.24
Sostanzialmente condivido l'intervento di Efis007, anzi di più e ho speso volentieri un thanks perché ha saputo darmi spunti nuovi sull'argomento.