Vintage synths made in italy

johnandy 01-02-12 18.42
Non pensavo che l'italia fosse stata cosi' attiva nella produzione di synth negli anni 70/80

synth italiani
stesgarbi 01-02-12 18.58
@ johnandy
Non pensavo che l'italia fosse stata cosi' attiva nella produzione di synth negli anni 70/80

synth italiani
Beh, entrambi sappiamo che uno dei migliori di sempre è l'intalianissimo Elka synthex, ma l'inventiva nostrana non si è certo fermata qui.
Pensa che nel mio sgabuzzino ho un crumar Ds2, abbisognoso di assistenza (prima o poi lo porterò a rimetterlo a nuovo). . . quando uscì rappresentava per me un sogno.
Suona molto, ma molto bene, con un sound molto particolare . . . anche se gli oscillatori sono digitali.
johnandy 01-02-12 19.20
Fantastico il ds2 peccato per la troppa fragilità, ma come macchina suona bene.

Io ero al corrente di marche come elka, jen, farfisa, crumar, davoli, steelphon, siel, gem. Ma davvero non pensavo ad un panorama cosi' ricco di marche, e di macchine... Altri tempi.
greg 01-02-12 19.37
@ johnandy
Fantastico il ds2 peccato per la troppa fragilità, ma come macchina suona bene.

Io ero al corrente di marche come elka, jen, farfisa, crumar, davoli, steelphon, siel, gem. Ma davvero non pensavo ad un panorama cosi' ricco di marche, e di macchine... Altri tempi.
Salve.
In effetti di strumenti se ne costruivano e di aziende che producevano tanti sinth, organi e piani tra i "sessanta" e i "settanta" non si contavano. Il vero problema era proprio inerente all'affidabilità: uno dei miei primi setup dal vivo era composto da una Excelsior che mi riproduceva a "modo suo" le parti di piano ed orchestrali e un Jen come monosynth. Ebbene, il mio negoziante di fiducia mi dovette sostituire ben due volte lo Jen SK 2000 (si chiamava così?emo) in quanto appena ne sballavamo ci davano subito difetti (mi pare all'oscillatore). Per la disperazione passai ad un Crumar; ma anche questi di problemi ne hanno sempre dati...........finchè decisi di passare al Giappone nel 1984 con il Juno 106 Roland. Ritornai al synth italiano attraverso l'Elka EK 44..........ma quanti ne cambiai nel frattempo.......anche un Siel onon ricordo il modello.
anonimo 01-02-12 19.50
Bellissimo. Quanto mi piacerebbe mettere le mani su queste meraviglie, sarei proprio curioso. Thanks!
johnandy 01-02-12 21.57
greg ha scritto:
Ebbene, il mio negoziante di fiducia mi dovette sostituire ben due volte lo Jen SK 2000

No è l'sx2000, pensa ne avevo preso uno 3 anni fà per una cifra simbolica 100e ( non che valga chissà quanto ) aveva ancora la sua scatola originale, però in effetti era uno strazio sempre scordato e la tastiera che andava a scatti, cmq il suono era proprio bello.

Forse i componenti erano abbastanza scarsi per contenere i costi ( anche per la jen piccola casa di pescara ) però almeno queste case hanno vissuto per un periodo nella nostra italia malata.

Ce lo ricorderemo come un bel sogno ormai svanito, ahimè...
lucabbrasi 01-02-12 22.10
..che bello...avuti Elka X50 (grande emulazione Hammond), Elka Synthex (rivenduto subito, trooopp peso), e la mia prima tastiera la fantastica SIEL Cruise: per me, pad, violini e solo synth fantastici!
anonimo 01-02-12 22.44
E' da un po' che non tiro fuori dai nylon questo :

Bei tempi.... quando l'Italia vantava produzioni di ogni tipo : peccato che non abbia saputo crederci neppure quando era all'avanguardia. emo
orange1978 02-02-12 01.13
se li sono comprati in ben pochi cmq....secondo me non eravamo una cima, qualche idea buona c'era ma nulla di piu.

secondo me l'unica macchina italiana che veramente faceva paura, era la GEM S2 music processor....era in grado di competere con roland, korg, yamaha, un pochino contro la sua "ispiratrice", la kurzweil k2000, anzi come funzioni di midi master controller la superava alla grande, bisognerà aspettare qualche anno con l'introduzione del K2500 per avere quel tipo di funzioni, anche se x esempio la S2 trasmetteva con 32 canali midi, nessuna kurzweil lo fa ancora oggi.

insomma, la S2 era un vero gioiello del suo tempo, 1992, se guardiamo il pannello era IDENTICA al PC3K! ma con un anticipo di un bel po di anni!

inoltre fare un synth analogico ci vuole ben poco, sono capaci tutti (o quasi....), ovviamente devi conoscere il mestiere, ma nn è impossibile, se bob moog da solo era in grado di costruirsi dei moduli, ovvio che tutti qui potremmo riuscirci se studiassimo a fondo l'elettronica, non con gli stessi risultati ovviamente, ma sarebbe possibile.

fare una macchina come K2000 o S2, per una persona sola è IMPOSSIBILE; sono computers, con sistemi operativi proprietari, memorie, funzioni matematiche su dsp, ingegnerizzare e realizzare una cosa del genere è molto difficile, e gem è stata forse la sola ad esserci riuscita, se non contiamo le tastiere con accompagnamenti tipo Solton o Farfisa F1....diciamo che Farfisa F1 e GEM S2 sono le uniche vere workstation totalmente italiane mai prodotte in grado di competere o superare le ultra tecnologiche giapponesi, anzi la S2 al suo tempo era avanti per certi versi a tutte le Korg e Roland, le uniche due che gli facevano il culo erano Sy99 e K2000.

scusate se è poco! in quell'elenco ci sono un sacco di prodotti dubbiosi, macchine che nessuno ha mai comprato (meglio cosi!) ma manca l'unica che meriterebbe davvero di essere in elenco, GEM S2

PS inoltre quell'elenco è pure fuori luogo....la maggior parte non sono synth ma "tastiere" stile organo o strings machine/clavinets/piani elettrici.
Edited 2 Feb. 2012 0:28
stesgarbi 02-02-12 02.00
lucabbrasi ha scritto:
Elka Synthex (rivenduto subito, trooopp peso)

Miiii rivenduto subito?
E' quel "subito" che fastidio dà a u' patcino!
emo
stesgarbi 02-02-12 02.11
orange1978 ha scritto:
scusate se è poco! in quell'elenco ci sono un sacco di prodotti dubbiosi, macchine che nessuno ha mai comprato (meglio cosi!)

In realtà, molte di quelle macchine erano valide e costruite bene.
Il motivo pr cui non abbiano "sfondato", dipende essenzialmente dal fatto che il mercato musicale italiano, negli anni '70, non poteva competere con quello angloamericano (e relative produzioni di strumenti). Negli anni '80, poi, si passò da una produzione di strumenti artigianale ad una più industriale di serie, laddove i Giapponesi, forti della loro struttura fomata da grandi aziende (meglio strutturate anche in termini di ricerca tecnologica), ebbero buon gioco ad imporsi financo sul mercato statunitense, a discapito delle aziende più artigianali (un esempio per tutti: la Dave Smith produttrice dei mitici prophet, che dovette chiudere) incluse quelle italiane.
Edited 2 Feb. 2012 1:12
johnandy 02-02-12 04.10
Hai perfettamente ragione stefano! In tasca non me ne viene niete , ma non condivido affatto la definizione di "puttanate" per queste macchine italiane. Anche se non hanno sfondato nel mercato, non vuol dire che siano state meno valide! Anzi...
thermidor 02-02-12 10.15
orange1978 ha scritto:
inoltre fare un synth analogico ci vuole ben poco, sono capaci tutti (o quasi....), ovviamente devi conoscere il mestiere, ma nn è impossibile, se bob moog da solo era in grado di costruirsi dei moduli, ovvio che tutti qui potremmo riuscirci se studiassimo a fondo l'elettronica, non con gli stessi risultati ovviamente, ma sarebbe possibile.

Non è che sia proprio d' accordo.
orange1978 02-02-12 10.16
qualcosa di bello c'era per carità ad esempio la BIT01 però quel sito ha piu importanza storica x appassionati cme noi che pratica, io non cambierei voyager,tetra,evolver,juno etc...cn elka o crumar!

ripeto chi di voi ha mai sentito quegli strumenti? molti manco li avrete mai visti in foto prima probabilmente, come fate a dire che erano stupendi? io parlo per quel poco che ho sentito,crumar,elka,siel...e gem! posso dire che S2 l'ho usato un bel po cn soddisfazione ed era un gran prodotto e x me l'unico vero synth italiano in grado di rompere le palle ai giapponesi o americani emu/ensoniq.
orange1978 02-02-12 10.25
@ thermidor
orange1978 ha scritto:
inoltre fare un synth analogico ci vuole ben poco, sono capaci tutti (o quasi....), ovviamente devi conoscere il mestiere, ma nn è impossibile, se bob moog da solo era in grado di costruirsi dei moduli, ovvio che tutti qui potremmo riuscirci se studiassimo a fondo l'elettronica, non con gli stessi risultati ovviamente, ma sarebbe possibile.

Non è che sia proprio d' accordo.
vedi non leggete è impossibile comunicare.

allora nn ho detto che chiunque dal nulla ai sveglia e costruisce un minimoog, ma sicuramente se ti metti a studiare a fondo l'elettronica ci riesci, ovvio non farai una cosa cosi rivoluzionaria ma ti garantisco xhe conoaco almeno tre persone che si sono costruite dei synth in casa SENZA KIT da soli x hobby! e conosco un ragazzo di 20 anni che alla maturità ha portato un synth di sua invenzione monofonico con 2 osc, fm etc...e glielo hanno anche contestato perochè "il pannello è brutt...fa shchiff"....tnt per dire la saggezza dei prof italiani.

é pieno il mondo di gente che da sola artigianalmente fa synth analogici....hai mai visto un artigiano fare un fantom?? sarebbe proibitivo anche un d50 mi sa.

cerchiamo di capire il senso prima di dire cose fuori luogo.
Edited 2 Feb. 2012 9:28
thermidor 02-02-12 10.54
Ho letto bene, non nego che il mondo sia pieno di persone che realizzano buoni prodotti in casa, spesso clonando quello che già esiste, gli schemi ormai si trovano ovunque.
Ma sono pochi quelli che sanno veramente di cosa si tratta, cioè sanno giustificare matematicamente un filtro, o sanno come rendere stabile un convertitore esponenziale.
Anche io non so suonare, ma se mi dai la chitarra ti faccio la canzone del sole, ma questo non vuole dire che sono un musicista.
E il digitale è in realtà meno difficile di quanto si possa pensare, perchè una FPGA te la programmi a casa con un PC, le librerie con tutte le funzioni da DSP esistono già, non è che devi inventarti chissà cosa.
Tanto per fare un esempio sul CAD che uso io, tra gli esempi forniti, c' è proprio una FPGA che realizza un synth a 8 voci in sintesi addittiva.

Per quello che ne so io Robert Moog è stato il primo a inventarsi la struttura del filtro a transistor-ladder, a capire che si poteva usare la risposta di una giunzione bese-emettitore per fare la conversione esponenziale.
Per non parlare di quello che ha inventato il filtro del KORG MS10, cioè uno che ha capito come sfruttare le caratteristiche di un transistor in saturazione e polarizzato inversamente.
E si può continuare con i convertitori insensibili alla temperatura di Jim Patchell o di Osamu Hoshuyama.
Io personaggi così non ne conosco, mentre gente che con le FPGA ci fa qualunque cosa si.
am0 02-02-12 10.54
@ thermidor
orange1978 ha scritto:
inoltre fare un synth analogico ci vuole ben poco, sono capaci tutti (o quasi....), ovviamente devi conoscere il mestiere, ma nn è impossibile, se bob moog da solo era in grado di costruirsi dei moduli, ovvio che tutti qui potremmo riuscirci se studiassimo a fondo l'elettronica, non con gli stessi risultati ovviamente, ma sarebbe possibile.

Non è che sia proprio d' accordo.
Perchè thermidor?emo
Orange non dice una cosa sbagliata.
Basta avere la conoscenza, le idee e la possibilità. Con queste premesse altro che analogico, puoi fare qualsiasi cosaemo

Ma anche un k2000, se tra le tue conoscenze rientra la programmazione, cosa ci vuole a buttare giù un circuito con un processore, un dsp e un d/a? E' solo diverso rispetto ad un vcf, ma non più difficile.


orange1978 02-02-12 11.50
beh insomma io credo che nel 1991 lasciamp perdere oggi, realizzare un analogico in casa era possibilissimo, mentre un k2000 sicuro era piu complesso! dovevi intanto disegnare il computer centrale con tanto di cpu, dsp, memorie, scheda audio cn tanto di sampling, poi programmarlo, inventare l'interfaccia utente, realizzare la sintesi via dsp, cosa nn tanto semplice, poi realizzare la wavetable pcm campionandoti i suoni, integrare e scrivere un sequencer, progettare l'unità effetti o integrarne una gia esistente.....insomma non mi sembra certo una cosa alla portata di tutti! secondo me é molto piu semplice fare uno steelphon mago!

cmq a me sembra che sia la storia ad insegnarcelo,é pieno di costruttori artigianali di analogici il mondo o al limite dell'artigianalità ma un prodotto complesso come k2000 non ricordo sia mai uscito dal laboratorio di qualche ingegnere solitario, c'era sempre una media azienda dietro.
Edited 2 Feb. 2012 10:54
thermidor 02-02-12 12.11
Premetto che non volevo scatenare un polemica, e neanche ora.
Hai fatto un ragionamento giusto rapportando il tutto al 1991 e certo era più facile fare una cosa analogica che digitale, ma mica più di tanto.
Bisogna pensare che allora la componentistica era difficile da trovare, anche semplici operazionali che non fossero quelli soliti, oggi hai tutto ma all' epoca non era così.
Questo bloccava l' autocostruzione di synth sia analogici che digitali (a meno che non fossi una che lavorava nell' ambiente elettronico), non di certo le competenze.
La capacità di costruire synth in casa si è sviluppata enormemente con la diffusione del web dove chiunque può trovare schemi affidabili e, se è un po' sveglio realizzarli, anche perchè oggi da RS, Farnell e altri distributori trovi tutto, allora lo Z80 non era così banale reperirlo.
anonimo 02-02-12 12.36
orange1978 ha scritto:
chi di voi ha mai sentito quegli strumenti? molti manco li avrete mai visti in foto prima probabilmente, come fate a dire che erano stupendi? io parlo per quel poco che ho sentito,crumar,elka,siel...


Non li ho solo sentiti, li ho anche avuti, e se e' vero che oggi ci sembrano un po' poveri, messi al confronto con strumenti piu' costosi e blasonati come la AX80 di AKAI, non solo non sfiguravano, ma per molti versi erano addirittura superiori.

All'epoca c'era quello : sintetizzatori tutti in sottrattiva (salvo note eccezioni) con pochi preset, che se avevano il ring modulator era gia' una gran conquista eccetera.

All'epoca dicevamo male dei nostri Farfisa, presi anche da un po' di esterofilia, mentre all'estero cercavano di imitarceli.

Siel, Elka e Crumar hanno comunque i loro strumenti storici, e nei siti stranieri di appassionati sono ancora ben menzionati e ricordati.

Se poi in quella fetta di storia ci son stati colossi come gli storici Roland, o il noto Oberheim : beh, non tutti sono primi della classe, ma la produzione italiana non e' stata neppure ultima. IMHO