Ma solo gli imprenditori si suicidano?

steve 06-05-12 18.14
stando almeno a quanto riferiscono i mass-media sembra che siano piu disperati di operai disoccupati precari... buona parte con famiglia a carico... mutui sul groppone ecc...

a me sembra strano...
giannirsc 06-05-12 19.16
è che spesso hanno fatto acquisti basandosi su sovvenzioni dello stato che non sono mai arrivate..e su queste sovvenzioni devono ugualmente pagarci l'iva..
Platinum 06-05-12 21.47
faccio una considerazione del menga per quel che ho visto io

un "operaio" che fa una vita misera è già temprato di suo

un "padrone" invece fa fatica a perdere posizioni nella scala sociale e soprattutto modificare stile di vita rinunciando a molto del superfluo

tutto rigorosamente imho
steve 06-05-12 22.07
C'è del vero in quello che dici... ma non vorrei che in ultima analisi suicidarsi fosse considerato "normale" per il poveraccio mentre il padrone viene quasi fatto passare per un martire...
Platinum 06-05-12 22.12
ah be quello certamente, noi sfigati non contiamo un'emerito
nicolo 06-05-12 22.35
boh, forse chi ha di piu puo perdere di piu,
e da qui la disperazione...
Supermario_jazz 06-05-12 22.36
Il suicidio è una soluzione molto estrema per non permettere ad altri di distruggere l'illusione piu grande di cui il soggetto è siccube.Nel momento che qualcuno stà per distruggere questa grande illusione, ecco che l'atto del suicidio rende impossibile (secondo lui) questa distruzione ed il soggetto se ne andrà all'altro mondo portando con se l'illusione ancora viva.
In pratica chi cerca il suicidio non cerca di porre fine alla propria vita, ma essendo schiavo di una grande illusione cerca in tutti modi che sia questa a non morire e la difende anche a costo di sacrificare la propria vita.
Quindi un soggetto arrivista, che insegue il successo, che ha basato la sua vita sugli affari è piu facile che si suicida se la sua azienda va a pezzi e non perchè magari sua moglie lo ha lasciato.
Viceversa un operaio che lavora solo per alimentare economicamente la sua famiglia ( famiglia intesa come la sua piu grande passione-illusione) se gli venisse meno il lavoro potrebbe commettere qualsiasi sciocchezza tranne quella del suicidio che invece potrebbe usare se, per esempio, sua moglie lo stesse lasciando.
Edited 6 Mag. 2012 20:40
Markelly 06-05-12 23.09
C'è anche da dire che il titolare di un'azienda in bancarotta, deve vedersela con molta gente: stato, creditori, dipendenti, clienti.
Grosse responsabilità che non tutti hanno il coraggio di affrontare.
MadDog 06-05-12 23.59
E' che ormai la corda costa troppo... se la possono permettere in pochi.

Figuriamoci ammazzarsi col gas, appena passi dall'altra parte c'è già l'omino ENI che ti presenta la bolletta del trapasso...
anonimo 07-05-12 00.57

Scusate, ma com'e' che si e' passati tutto di un colpo all'idea che la crisi fosse un invenzione di giornalisti comunisti che volevano destabilizzare Berlusconi, al fatto che tanta gente si suicida?.

Ci sono due possibilita' : o chi governava prima, ha mentito mettendo in grave pericolo il paese, e creando gravi danni (un delitto contro il paese), oppure e' falso che gli imprenditori si suicidano per la crisi.

Ma questo paese dov'era mentre la nave affondava poco per volta?

Possibile che erano solo pochi pessimisti comunisti ad accorgesi della falla?.

Tutti gli altri cosa facevano? aspettavano ancora i benefici dell hitleriano "contratto con gli italiani" firmato in diretta?
O forse pensavano che l'unto dal Signore, che prometteva miracoli li facesse realmente?.

Io non capisco !
Non capisco perche' in questa crisi non si e' giunti da un istante all'altro : un secondo fa c'era il boom economico, ed un secondo dopo un esplosione nucleare ha disintegrato tutto.

A questa crisi ci si e' arrivati poco per volta : e' iniziata a inizio anni 90, quando Agnelli disse "e' finita l'era delle vacche grasse".
Poi e' stata lenta, come l'acqua dove la rana ci bolle dentro senza scappare.

Ha eroso lentamente i vari strati sociali, nell'indifferenza di chi stava appena sopra.
Prima i debolissimi, poi i deboli, poi lavoratori dipendenti operai, impiegati.. ed ancora indifferenza perche' gli altri strati (commercianti, artigiani, liberi professionisti) stavano bene.

Ognuno di questi quando gli altri gia' morivano suicidi (ma i giornali non ne parlavano) negava la crisi e si contava l'incasso.

Pero' l'orologio e' una macchina strana : se si ferma un ingranaggio non funziona piu'.
Quello dell'economia di un paese e' ancora piu' strano, perche' quando si rompe un ingranaggio continua a girare, ma a rallentare lentamente facendo rompere man mano tutti gli altri ingranaggi.

Cosi' poi la crisi, come uno tsunami, ha cominciato pian piano ad erodere gli altri settori ed altri strati..

Il ceto medio : quello che pensava di esserne esente, continuava a negare : se gli alberghi sono pieni non c'e' crisi...
Poi : se le pensioni son piene non c'e' crisi...
Poi : se i campeggi sono pieni non c'e' crisi.

Ma cosa deve succedere per esserci crisi? dobbiamo vedere il popolo italiano che dorme nelle stazioni?.

La crisi e' anche passare dal potersi permettere una pizza al giorno, al doversela concedere solo tre volte l'anno.
Se nel frattempo hanno chiuso 100 pizzerie, e le poche rimaste sono ancora piene, perche' la gente va in pizzeria solo tre volte l'anno e' benessere?.

Abbiamo negato fino all'ultimo, e c'e' chi lo fa ancora.
Lo fanno perche' non c'e' coscenza che anche quando c'e' crisi esistono isole felici.

Ad esempio con la crisi e' cresciuto tanto il consumo di legna (il metano costa caro), e se uno vede chi taglia la legna che si riempie le tasche di soldi dice "vedi che non c'e' la crisi"?.

Come no? : siamo passati dal metano alla legna, il prossimo passo sara' il carbone, e magari quello dopo sara' la casa gelida e questo lo consideri crescita?.

Quanto ha contribuito la nostra negazione della crisi (unita a quella criminosa dei politici) a far si che non si prendessero per tempo le adeguate misure?.
Dobbiamo davvero aspettare i suicidi di massa per renderci conto che una pizzeria piena non vuol dire boom economico?.






Platinum 07-05-12 02.19
Markelly ha scritto:
Grosse responsabilità che non tutti hanno il coraggio di affrontare.

si perchè invece è facile farsi licenziare a 40 senza la speranza di trovare lavoro e senza soldi da parte perchè ti danno 900€/mese e avere mutuo e famiglia e non sapere cosa/come fare per sopravvivere una gran bazza
JPJ 07-05-12 04.33
Platinum ha scritto:
si perchè invece è facile farsi licenziare a 40 senza la speranza di trovare lavoro e senza soldi da parte perchè ti danno 900€/mese e avere mutuo e famiglia e non sapere cosa/come fare per sopravvivere una gran bazza

Oh sì, guarda... ti assicuro che è facilissimo!
Io ho una commessa alla quale ho proposto di comprare la mia attività (una di quelle che non ha risentito pesantemente della crisi, con un guadagno medio di 2000 euro al mese) e questa, non ho idea del perché, ma me lo immagino, ha rifiutato senza nemmeno pensarci troppo. Ha 36 anni e voglio vedere che lavoro troverà (senza avere né una laurea ne esperienze diverse) quando fra qualche mese chiuderò per trasferirmi in Inghilterra.....

E' facilissimo farsi licenziare, non avendo fatto mai un cazzo di niente per anni, facendosi pagare da una persone come me (che paga 600 euro al mese per un part time... 600 euro per 20 ore alla settimana!), forse perché non si ha idea di cosa la aspetta dopo... forse la colpa è mia.
Mi dispiace, mi dispiace molto.... la lascerò per strada con un marito che lavora e una figlia piccola a carico.

Sì, è vero, quando si suicida un imprenditore fa molto più scandalo perché è l'emblema di a come stanno andando i tempi... era qualcosa di inimmaginabile prima.
Edited 7 Mag. 2012 2:33
Markelly 07-05-12 05.54
@ Platinum
Markelly ha scritto:
Grosse responsabilità che non tutti hanno il coraggio di affrontare.

si perchè invece è facile farsi licenziare a 40 senza la speranza di trovare lavoro e senza soldi da parte perchè ti danno 900€/mese e avere mutuo e famiglia e non sapere cosa/come fare per sopravvivere una gran bazza
No, no, non è affatto facile, capiamoci bene.
Ho solo riportato un dato di fatto in più, che insieme alla crisi e alla mancanza di palesi vie d'uscita, potrebbe portare questi piccoli/medi imprenditori al suicidio.

Di operai col benservito se ne sono suicidati parecchi, in passato, ma non facevano notizia come questi, soprattutto non avevano lo stesso peso "politico"!

Markelly 07-05-12 05.56
JPJ ha scritto:
che paga 600 euro al mese per un part time... 600 euro per 20 ore alla settimana

Che braccino corto, eh? emo
JPJ 07-05-12 06.22
Markelly ha scritto:
Che braccino corto, eh? emo

Sì appunto.... mi hanno sempre dato dello scemo per quanto la pago.... ma con una figlia a carico non me la sono mai sentita di fare come il "commercialista comanda"...
anonimo 07-05-12 09.57
Markelly ha scritto:
Di operai col benservito se ne sono suicidati parecchi, in passato, ma non facevano notizia come questi, soprattutto non avevano lo stesso peso "politico"!

emoemo

Per quanto non vorrei che questa mia risposta apparisse classista, di fronte comunque a gente che si e' tolta la vita, quoto cio' che hai scritto.

Nel mio lungo precedente intervento ho posto qualche domanda che ritengo degna di nota :

com'e' possibile che solo lo scorso autunno si negasse la crisi, attribuendola a giornalisti politicizzati, e usando pretesti del tipo "i ristoranti sono pieni quindi non c'e' crisi", ed ora invece si vedono persone che arrivano addirittura al suicidio (cosa mai vista in precedenza)?.

Quanto ha inciso la negazione della crisi da parte dei politici, ed anche da parte di una bella fetta di popolazione, che se ne sentiva esclusa, sul fatto di non intervenire in tempo per cercare almeno di contenerla?.
anonimo 07-05-12 10.28
JPJ ha scritto:
E' facilissimo farsi licenziare, non avendo fatto mai un cazzo di niente per anni, facendosi pagare da una persone come me paga 600 euro al mese per un part time... 600 euro per 20 ore alla settimana!),



Scusami, ma ne parli come se ti avesse rubato i soldi .

Se non faceva il suo lavoro e l'hai pagata, avevi solo da licenziarla prima.

Se faceva il suo lavoro e prendeva lo stipendio, non puoi dire che non faceva un cazzo.

Cosa pretendete, che la gente lavori gratis?.
Che vi sia devota?.

Il rapporto tra datore di lavoro e dipendente e' un rapporto alla pari : il primo usufruisce del lavoro della persona (e trae beneficio per la sua azienda), ed il secondo ne percepisce compenso (e trae beneficio per campare).
La cosa finisce li.

E' vero che la domanda e' superiore all'offerta e trovar lavoro non e' cosa facile, ma un datore di lavoro non e' un benefattore, cosi' come un lavoratore non e' un ladro di stipendi : entrambi hanno bisogno di una collaborazione, che si esaurisce nello scambio tra il lavoro fornito ed il compenso erogato.

Se ognuno fa il suo dovere, queste etichette non devono esistere, e vale anche il vice versa : il datore di lavoro non e' uno strozzino, e il lavoratore non e' uno schiavo sfruttato.

Se uscissimo da questi schemi classisti, se ognuno facesse il suo sacrosanto dovere senza piagnucolare, forse tante cose andrebbero meglio.

Poi se la tua commessa non ha rilevato l'attivita' avra' avuto le sue motivazioni e penso che vadano rispettate, e non e' una giustificazione per dire con tono quasi soddisfatto "lascero' per strada una persona con un figlio a carico".

Che tu sia costretto a farlo perche' hai fatto le tue scelte (andare in Inghilterra), e lei le sue (non rilevare l'azienda) e' una cosa,
ma il fatto che lei non si sia sentita di rilevare l'attivita' non giustifica l'apparente soddisfazione che dimostri per il fatto
che la persona perdera' il lavoro.

Il tuo mi sembra il tipico atteggiamento dell'imprenditorino che ha sempre visto i propri lavoratori come parte contrapposta e mai come una risorsa.

600 euro al mese per un part time : se gli stipendi sono questi, e' inutile lamentarsi
"Purtroppo" chi lavora vuol essere pagato, cosi' come un imprenditore "pretende" che il suo prodotto abbia un prezzo.

Esistono prezzi di mercato per il costo del lavoro, e vanno rispettati, cosi' come anche il prodotto messo in vendita da un imprenditore ha un prezzo e non va messo in discussione.

Se poi nel fare impresa, ci sono altri problemi (fisco, burocrazia, concorrenza sleale ecc.), non e' corretto prendersela con il lavoratore, come unica fonte dei guai di chi fa impresa : si affrontino gli altri problemi, distibuendo le giuste colpe ai veri colpevoli.

E' la grossa limitazione di quella decerebrata di "emma confindustriale", che per anni ha volutamente ignorato le altre problematiche, per lamentarsi istericamente ed unicamente del costo del lavoro.

Il costo del lavoro e' anche potere di acquisto, e se ci si lamenta di questo, non ci si deve lamentare se poi i clienti non spendono, ed il prodotto non si vende.

Qualche paese europeo queste cose le ha capite da tempo, e cosi' facendo e' rimasto praticamente immune dalla crisi.






steve 07-05-12 12.04
robykaiman ha scritto:
com'e' possibile che solo lo scorso autunno si negasse la crisi, attribuendola a giornalisti politicizzati, e usando pretesti del tipo "i ristoranti sono pieni quindi non c'e' crisi", ed ora invece si vedono persone che arrivano addirittura al suicidio (cosa mai vista in precedenza)?.


aspetta roby... però non puoi negare che fino a un anno o un anno e mezzo fa vedevi gente (parlo del ceto medio...) che aveva una casa... continuava ad andare in vacanza... comprare tv pc cellulari abbonarsi a sky... e talmente tante macchine in giro da restare puntualmente imbottigliato e non riuscivi ad arrivare a destinazione in un tempo ragionevole... beh è ovvio che in quella situazione sentir parlare di crisi destava in molti (me compreso) non poche perplessità...

probabilmente qualcosa covava... un po' come chi ha un cancro ma continua a vivere nell'illusione di stare bene e come se niente fosse...

solo successivamente le cose sono venute a galla in modo evidente... nonostante qualche servo di potere continuava ostinatamente a negare...
MadDog 07-05-12 12.21
Si chiama illusione monetaria.

La gente che era "border line" (cioè non quelli già in crisi né ovviamente i benestanti) ha smesso di fare i conticini e convinta dall'informazione faziosa di Berlusconi e il suo impero mediatico che andasse tutto bene, ha continuato a fare una vita superiore alle proprie capacità.
Anche questo è il ceto medio che ora, di punto in bianco, s'è accorto che non ce la fa più...

Martellando con 6 televisioni e 3-4 giornali a tiratura nazionale sulla non esistenza della crisi e sul bisogno dei consumi, il signor Berlusconi (e Lega Nord, e Fini compresi) ha convinto tante famiglie non solo a consumare e vivere oltre le loro possibilità, ma anche ad accendere mutui e fare prestiti per questa "bellavita", anche quando non erano chiaramente in grado di pagarli.


Oltre a non risparmiare più, gli italiani si erano messi a contrarre debiti.


Chi ha studiato un po' di storia economica (o legge abitualmente qualche giornale serio) sa perfettamente quando e dove è successa una cosa concettualmente simile e (essendo pure stata malgestita) a cosa ha portato nel settembre 2008.
barbetta57 07-05-12 12.53
MadDog ha scritto:
Chi ha studiato un po' di storia economica (o legge abitualmente qualche giornale serio) sa perfettamente quando e dove è successa una cosa concettualmente simile e (essendo pure stata malgestita) a cosa ha portato nel settembre 2008.

ahi ahi, ho paura che hai scatenato qualcuno.
Non riesco a capire, comunque, come, arrivati al dunque, i soldi della UE elargiti alle banche all 1% vengano, nel migliore dei casi, prestati al 9/10% (che poi con commissioni, spese di apertura, fidejussioni e compagnia bella, diventano facilmente anche 11/12%).