[POLIS] Differenze tra tastierista e pianista?

  • Raptus
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29-01-18 13.38

Che differenza c'è secondo voi tra questi due personaggi? Ovviamente da polis perchè parliamo di luoghi comuni...
Ritenendomi della categoria "tastierista per hobby" secondo me le caratteristiche che li separano sono:
- un pianista può essere anche tastierista, il viceversa non è sempre vero (formazione tecnica diversa)
- un tastierista ha l'istinto dello "smanettone nerd", si interessa di cose tecniche o tecnologiche, che non si insegnano (almeno fino a 15 anni fa) nei conservatori classici
- un tastierista spesso è un tutto fare, un pianista è molto più specializzato e selettivo (e schizzinoso?)
- un tastierista spesso (dipende dalle abilità e dalle canzoni) è un mero esecutore meccanico (rubando il termine ad un collega del forum), un pianista ci mette tanto del suo ..anche qui, non è detto... dipende dalla persona..
- in linea di massima direi che il tastierista spesso è guidato dalla passione hobbistica mentre il pianista, se finisce per essere pianista, sarà sempre più "professionista", pure qui, luoghi comuni ovviamente... ma in fondo c'è del vero?

.. che ne dite?
  • anonimo

29-01-18 13.55

@ Raptus
Che differenza c'è secondo voi tra questi due personaggi? Ovviamente da polis perchè parliamo di luoghi comuni...
Ritenendomi della categoria "tastierista per hobby" secondo me le caratteristiche che li separano sono:
- un pianista può essere anche tastierista, il viceversa non è sempre vero (formazione tecnica diversa)
- un tastierista ha l'istinto dello "smanettone nerd", si interessa di cose tecniche o tecnologiche, che non si insegnano (almeno fino a 15 anni fa) nei conservatori classici
- un tastierista spesso è un tutto fare, un pianista è molto più specializzato e selettivo (e schizzinoso?)
- un tastierista spesso (dipende dalle abilità e dalle canzoni) è un mero esecutore meccanico (rubando il termine ad un collega del forum), un pianista ci mette tanto del suo ..anche qui, non è detto... dipende dalla persona..
- in linea di massima direi che il tastierista spesso è guidato dalla passione hobbistica mentre il pianista, se finisce per essere pianista, sarà sempre più "professionista", pure qui, luoghi comuni ovviamente... ma in fondo c'è del vero?

.. che ne dite?
Premettendo che suono per hobby, posso dire che ho cominciato studiando e suonando il Pianoforte. Sono passato alle Tastiere elettroniche per la necessità di portare appresso il mio strumento (era un po' difficile portarmi appresso il mio Pianoforte verticale, parlo dei primi anni ’80).

In effetti ho notato (conoscendo dei Tastieristi "puri") che un Pianista può essere anche Tastierista, ma non è sempre vero il contrario, per esempio, uso del pedale del sustain (conosco Tastieristi che non lo usano), ribattuti, arpeggi, ecc. anche se dipende molto da persona a persona.

Diventando Tastierista per necessità (ma quando posso suono con il mio Pianoforte digitale a 88 tasti), ho imparato ad usare vari tipi di Tastiere e Synth, diventando un po’ "smanettone nerd", programmando e creando suoni personalizzati, split, layer e smanettando sul Mixer Audio.

Capisco che per un Pianista puro (cioè abituato a suonare solamente su Pianoforte Acustico oppure su Pianoforte Digitale con 5 o 6 suoni di piano) queste attività siano un po’ ostiche se non completamente sconosciute.

Diciamo che, almeno ai miei tempi, quando ho iniziato a suonare, era quasi d’obbligo imparare a suonare il Pianoforte. Il passaggio alle Tastiere era successivo, ma facoltativo, non obbligatorio. Adesso, forse è diverso: forse si inizia a suonare direttamente sulle Tastiere...
  • zerinovic
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29-01-18 14.02

Il pianista é specializzato sul piano, il tastierista deve far suonare bene ogni tipo di strumento con la sua tastiera.
Ha una conoscenza buona su ogni tipo di strumento.
Meglio se ha suonato vari tipi di strumento...
  • michelet
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29-01-18 14.06

Penso di essere più pianista che tastierista, per il fatto che non non mi trovo molto a mio agio con le tastiere tipo sintetizzatore o semipesate e perché il mio "imprinting" è avvenuto con un pianoforte verticale. Di conseguenza, mi trovo meglio con le tastiere pesate.
Riguardo all'essere "smanettone" come dici tu, quand'ero più giovane mi piaceva rivoltare i sintetizzatori da cima a fondo, però mi sono reso conto che la scarsa disponibilità di tempo costringe a scegliere: o si programma o si suona/compone. Quindi ho limitato l'editing dei suoni al minimo indispensabile privilegiando l'aspetto compositivo.
  • toniz1
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29-01-18 14.30

my two cents:
premetto che avendo cominciato negli anni 70 a suonare ho cominciato col pianoforte e ho poi smesso prima dell’età da patente e gia’ avevo cominciato con i primi synth. Mi giudico piu’ un pianista che suona le tastiere, ma avendo presente che non sono un pianoforte cerco di adattarmi... quindi mi considero tastierista ma con il pianforte nel cuore… vedo un diverso approccio in questo senso:
un pianista spesso tende a produrre troppe note, per evidenziare le sue capacità …mentre un tastierista (lavorando in gruppo) lo vedo piu’ uno che fa la sua parte, riempitiva dove serve, o in evidenza quando serve.

è un approccio diverso, tante volte ho visto pianisti suonare le tastiere a cui avrei tirato pomodori per l’evidente “mancanza di equilibrio” nella band…
non per forza si deve fare i minimalisti… ma se fai rock con 2 chitarre mica ci si puo’ prendere a pugni, o fai un altro genere o ti adegui.

Comunque anche secondo me, i tastieristi si concentrano molto sui suoni, sulle combi, sull’inventarsi qualche soluzione intelligente quando le 2 mani non bastano… i pianisti sono piu’ “presettari” (e qui mi ci metto anche io… con una FA08 con 2000 suoni se ne uso 50 sono tanti) e tendono a riempire con la tecnica usando pochi suoni.

Quindi riassumendo:
- pianisti... pochi suoni tante note
- tastieristi... poche note tanti suoni

emoemoemo
  • anonimo

29-01-18 15.16

OT: sull'uso del pedale del sustain: come i miei (pochi) allievi sanno benissimo, l'uso del pedale del sustain è proibito sino al compimento del secondo anno di studi...prima si impara a legare con la mano, poi si useranno (con giudizio) gl "aiuti artificiali"

Stessa cosa per le dinamiche: per un anno almeno si suonerà tutto mf e si imprimerà il senso della frase con i respiri eseguiti col polso...chi verrà beccato a sussurrare ppp "per far piangere le ziette" o fff da cavalcata delle walkirie sarà severamente punito con l'ascolto forzato di toto cutugno
  • anonimo

29-01-18 15.25

@ anonimo
OT: sull'uso del pedale del sustain: come i miei (pochi) allievi sanno benissimo, l'uso del pedale del sustain è proibito sino al compimento del secondo anno di studi...prima si impara a legare con la mano, poi si useranno (con giudizio) gl "aiuti artificiali"

Stessa cosa per le dinamiche: per un anno almeno si suonerà tutto mf e si imprimerà il senso della frase con i respiri eseguiti col polso...chi verrà beccato a sussurrare ppp "per far piangere le ziette" o fff da cavalcata delle walkirie sarà severamente punito con l'ascolto forzato di toto cutugno
siamo oltre l'ot, secondo me hai sbagliato topic emo
  • paolo_b3
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29-01-18 15.26

La domanda è bella, ottima.
Il pianoforte ha la tastiera quindi già di per se un pianista è un tastierista. Ma diciamo che "pianista" in senso stretto definisce uno che suona il pianoforte, tastierista invece definisce uno che suona le tastiere (ingegnoso emo), ovviamente il secondo deve avere competenze sull'utilizzo della strumentazione, capacità di affrontare un arrangiamento e così via, ma se non sa suonare il pianoforte non va da nessuna parte (tradotto in romagnolo "un va invèl")
Riassumendo: siamo tutti pianisti che suoniamo tastiere, non esiste la distinzione a priori, esistono solo pianisti ottimi e pianisti pessimi, i primi saranno verosimilmente ottimi tastieristi o comunque lo potranno facilmente diventare, i secondi saranno sempre pessimi tastieristi, se non si mettono a studiare.
  • zerinovic
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29-01-18 15.32

@ paolo_b3
La domanda è bella, ottima.
Il pianoforte ha la tastiera quindi già di per se un pianista è un tastierista. Ma diciamo che "pianista" in senso stretto definisce uno che suona il pianoforte, tastierista invece definisce uno che suona le tastiere (ingegnoso emo), ovviamente il secondo deve avere competenze sull'utilizzo della strumentazione, capacità di affrontare un arrangiamento e così via, ma se non sa suonare il pianoforte non va da nessuna parte (tradotto in romagnolo "un va invèl")
Riassumendo: siamo tutti pianisti che suoniamo tastiere, non esiste la distinzione a priori, esistono solo pianisti ottimi e pianisti pessimi, i primi saranno verosimilmente ottimi tastieristi o comunque lo potranno facilmente diventare, i secondi saranno sempre pessimi tastieristi, se non si mettono a studiare.
Una conoscenza di base é sempre quella pianistica...e ci deve essere, altrimenti non sei ne l'uno ne l'altro...per me oggi sono tutti tastieristi...i puritani solo piano, é roba terribilmente noiosa....emo
  • maxpiano69
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29-01-18 16.07

@ zerinovic
Una conoscenza di base é sempre quella pianistica...e ci deve essere, altrimenti non sei ne l'uno ne l'altro...per me oggi sono tutti tastieristi...i puritani solo piano, é roba terribilmente noiosa....emo
Non é questione di "puritanesimo" ma di specializzazione e del repertorio musicale che ciascuno va ad indirizzare (non esiste solo la musica pop, per fortuna!!)

Un pianista é uno specialista di quello specifico (e meraviglioso) strumento che é il pianoforte; la sua tecnica strumentale puó permettergli agevolmente di suonare anche altri strumenti a tastiera, ma la tecnica non é tutto.

Una tastiera (o un organo) e quindi un tastierista (o organista) ha a disposizione mezzi espressivi sconosciuti al pianoforte/pianista e anche quelli richiedono un certo grado di specializzazione, che si tratti dei registri e pedali di un organo a canne, le drawbars di un Hammond o di pitch bend/modulation wheel e del saper gestire i parametri di un sintetizzatore (in programmazione e/o live)

Io li vedo come due "mestieri" diversi, anche se condividono una buona parte della tecnica esecutiva di base.
  • toniz1
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29-01-18 16.26

diciamo che andando piu' approfonditamente nel discorso comincio a vedermi come:
- pianista della domenica (so come si dovrebbe fare ma ho poche occasioni di farlo)
- tastierista volenteroso ma mi applico il minimo indispensabile
- hammondista scarso e da qui non ne esco... emo

emoemoemo anvedi che acquisto hanno fatto quelli del mio gruppo!
  • anonimo

29-01-18 16.29

maxpiano69 ha scritto:
non esiste solo la musica popo


musica dei primi del 900 che veniva esclusivamente ascoltata dai lavoratori espurgo pozzi neri

poi nell'uso comune la definizione ha perso la vocale finale
  • Raptus
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29-01-18 16.43

@ maxpiano69
Non é questione di "puritanesimo" ma di specializzazione e del repertorio musicale che ciascuno va ad indirizzare (non esiste solo la musica pop, per fortuna!!)

Un pianista é uno specialista di quello specifico (e meraviglioso) strumento che é il pianoforte; la sua tecnica strumentale puó permettergli agevolmente di suonare anche altri strumenti a tastiera, ma la tecnica non é tutto.

Una tastiera (o un organo) e quindi un tastierista (o organista) ha a disposizione mezzi espressivi sconosciuti al pianoforte/pianista e anche quelli richiedono un certo grado di specializzazione, che si tratti dei registri e pedali di un organo a canne, le drawbars di un Hammond o di pitch bend/modulation wheel e del saper gestire i parametri di un sintetizzatore (in programmazione e/o live)

Io li vedo come due "mestieri" diversi, anche se condividono una buona parte della tecnica esecutiva di base.
Ecco, la cosa interessante è questa: quanto c'è di tecnica di base per diventare effettivamente tastierista?
Dalla mia esperienza personale 5 anni di studio pianoforte classico mi hanno aiutato molto nel "capire" come usare della tecnica in pezzi di altri generi (pop, blues, rock), ma posso ritenermi formato? Secondo me no...o meglio non abbastanza.
No perchè se mi capitasse di suonare un hammond andrei ad occhio nel settare drawbars così come nella tecnica organistica, stessa cosa se devo improvvisare un arpeggio "jazzistico" per un blues lento... insomma sento che "ce la potrei fare" ma che se ci fossero stati corsi specifici sicuro farei meno fatica. Stessa cosa parlando di sintetizzatori spinti, servirebbe un corso solo per quello...
Secondo me da questo punto di vista c'è poca offerta nelle scuole di musica in generale... o sono troppo basilari (miriadi di corsi base per "tastierista moderno" quando invece ti insegnano a mettere insieme 4 accordi) o sono troppo classici con nozioni avanzate di armonia che ok, serve molto (qua Cyrano mi ammazza) ma veramente così fondamentali per diventare un tastierista "moderno"?
Nei corsi online per fortuna invece vedo che la cosa è migliore, per fortuna il panorama è più diversificato...
  • maxpiano69
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29-01-18 17.04

@ anonimo
maxpiano69 ha scritto:
non esiste solo la musica popo


musica dei primi del 900 che veniva esclusivamente ascoltata dai lavoratori espurgo pozzi neri

poi nell'uso comune la definizione ha perso la vocale finale
emoemo errore di battitura "Freudiano"? emo
  • zaphod
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29-01-18 17.05

@ Raptus
Che differenza c'è secondo voi tra questi due personaggi? Ovviamente da polis perchè parliamo di luoghi comuni...
Ritenendomi della categoria "tastierista per hobby" secondo me le caratteristiche che li separano sono:
- un pianista può essere anche tastierista, il viceversa non è sempre vero (formazione tecnica diversa)
- un tastierista ha l'istinto dello "smanettone nerd", si interessa di cose tecniche o tecnologiche, che non si insegnano (almeno fino a 15 anni fa) nei conservatori classici
- un tastierista spesso è un tutto fare, un pianista è molto più specializzato e selettivo (e schizzinoso?)
- un tastierista spesso (dipende dalle abilità e dalle canzoni) è un mero esecutore meccanico (rubando il termine ad un collega del forum), un pianista ci mette tanto del suo ..anche qui, non è detto... dipende dalla persona..
- in linea di massima direi che il tastierista spesso è guidato dalla passione hobbistica mentre il pianista, se finisce per essere pianista, sarà sempre più "professionista", pure qui, luoghi comuni ovviamente... ma in fondo c'è del vero?

.. che ne dite?
uh, questo è un argomento sfaccettatissimo, difficile da inquadrare.
Si rischia di cadere in luoghi comuni e in cliché troppo categorizzanti...
Intanto bisogna capire cosa si intende per "tastierista". E' troppo generico: un tastierista è chi usa strumenti non pesati oltre l'organo? Come distinguiamo poi chi utilizza sintetizzatori da chi ROMpler che riproducono suoni già esistenti?
Chi ha una buona tecnica su una synth-action, che ha gusto nel suonare parti non sue (che so, fiati, archi...) ma non programma i suoni è da considerare tastierista? Solo i tastieristi impazziscono dietro a multi, combi, transizioni senza stacco, split, pedali, eccetera?
Ecco: secondo me, semplificando molto, un tastierista è chi non suona il pianoforte o l'organo. Chi suona un piano digitale è un tastierista, così come chi suona un clone Hammond. Siamo (quasi) tutti tastieristi, cari forumers.
Poi ci sono tastieristi più generalisti e altri più specializzati. Chi padroneggia solo una tecnica e chi più di una. Chi ha gusto solo per un tipo di suoni, e chi per molti di più. Se uno a casa o sui palchi ha poi un pianoforte vero, o un Hammond, e li ha studiati, è un pianista, o un organista. Chi non ha studiato piano, organo o sintetizzatori non è pianista, non è organista, non è tastierista. Capisco che il mio sia un punto di vista molto categorico, ma credo sia l'unico modo per essere chiari.
Fare la nota giusta al momento giusto, suonare solo quando necessario e ciò che è necessario, deve essere prerogativa di tutti.
Tutti devono essere in grado di eseguire parti scritte, ma anche parti improvvisate.
Chi strimpella, su qualunque oggetto coi tasti, senza cognizione di cosa sia la musica, non si può ascrivere ad alcuna categoria.

Concludo con un paio di esempi: tastieristi eccellenti e poliedrici (nonchè ottimi pianisti)? Joe Zawinul, Lyle Mays, il buon vecchio Herbie... i primi che mi vengono in mente.
Un esempio contrario, secondo me, è Joey deFrancesco: organista che definire fenomenale è poco, ma se lo senti suonare il pianoforte.... emo
  • maxpiano69
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29-01-18 17.18

zaphod ha scritto:
Chi suona un piano digitale è un tastierista

Non sempre, alle volte é un pianista che é costretto ad adattarsi... ma nei limiti del possibile lo interpreta comunque come farebbe con un pianoforte vero.

Tanto per ribadire quanto l'argomento sia in effetti complesso, pieno di sfaccettature, come hai giustamente sottolineato.
  • Jerrymusic
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29-01-18 18.20

@ Raptus
Che differenza c'è secondo voi tra questi due personaggi? Ovviamente da polis perchè parliamo di luoghi comuni...
Ritenendomi della categoria "tastierista per hobby" secondo me le caratteristiche che li separano sono:
- un pianista può essere anche tastierista, il viceversa non è sempre vero (formazione tecnica diversa)
- un tastierista ha l'istinto dello "smanettone nerd", si interessa di cose tecniche o tecnologiche, che non si insegnano (almeno fino a 15 anni fa) nei conservatori classici
- un tastierista spesso è un tutto fare, un pianista è molto più specializzato e selettivo (e schizzinoso?)
- un tastierista spesso (dipende dalle abilità e dalle canzoni) è un mero esecutore meccanico (rubando il termine ad un collega del forum), un pianista ci mette tanto del suo ..anche qui, non è detto... dipende dalla persona..
- in linea di massima direi che il tastierista spesso è guidato dalla passione hobbistica mentre il pianista, se finisce per essere pianista, sarà sempre più "professionista", pure qui, luoghi comuni ovviamente... ma in fondo c'è del vero?

.. che ne dite?
Un'abilità tecnica di base allo strumento è irrinunciabile per entrambi, poi il pianista classico sviluppa maggiormente la capacità di lettura e di tecnica pianistica e interpretazione, mentre il tastierista si concentra sulla elaborazione del suono acquisendo capacità di programmazione.
Ma ciò non esclude che un grandissimo pianista possa essere anche un programmatore o viceversa... Qualche esempio? Keith Emerson era entrambe le cose. Zawinul approcciò prima il pianoforte e poi le tastiere elettroniche.
Forse, una distinzione può essere fatta per generi. Classico/Jazz-Popular. Linguaggi diversi.
Quindi, alla fine, parlerei di "repertori", per i quali si sviluppano queste o quelle qualità/abilità. Per i cani sui tasti, c'è già ampia letteraturaemo
  • luigitarta
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29-01-18 18.37

@ Jerrymusic
Un'abilità tecnica di base allo strumento è irrinunciabile per entrambi, poi il pianista classico sviluppa maggiormente la capacità di lettura e di tecnica pianistica e interpretazione, mentre il tastierista si concentra sulla elaborazione del suono acquisendo capacità di programmazione.
Ma ciò non esclude che un grandissimo pianista possa essere anche un programmatore o viceversa... Qualche esempio? Keith Emerson era entrambe le cose. Zawinul approcciò prima il pianoforte e poi le tastiere elettroniche.
Forse, una distinzione può essere fatta per generi. Classico/Jazz-Popular. Linguaggi diversi.
Quindi, alla fine, parlerei di "repertori", per i quali si sviluppano queste o quelle qualità/abilità. Per i cani sui tasti, c'è già ampia letteraturaemo
Il pianista sta al tastierista come la "clsssica" sta alla "leggera".....
C'è un abisso tra i due.....a mio modesto avviso...
  • ruggero
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29-01-18 18.41

@ Raptus
Che differenza c'è secondo voi tra questi due personaggi? Ovviamente da polis perchè parliamo di luoghi comuni...
Ritenendomi della categoria "tastierista per hobby" secondo me le caratteristiche che li separano sono:
- un pianista può essere anche tastierista, il viceversa non è sempre vero (formazione tecnica diversa)
- un tastierista ha l'istinto dello "smanettone nerd", si interessa di cose tecniche o tecnologiche, che non si insegnano (almeno fino a 15 anni fa) nei conservatori classici
- un tastierista spesso è un tutto fare, un pianista è molto più specializzato e selettivo (e schizzinoso?)
- un tastierista spesso (dipende dalle abilità e dalle canzoni) è un mero esecutore meccanico (rubando il termine ad un collega del forum), un pianista ci mette tanto del suo ..anche qui, non è detto... dipende dalla persona..
- in linea di massima direi che il tastierista spesso è guidato dalla passione hobbistica mentre il pianista, se finisce per essere pianista, sarà sempre più "professionista", pure qui, luoghi comuni ovviamente... ma in fondo c'è del vero?

.. che ne dite?
uno non si definisce pianista se non ha fatto sudi classici o affini...
Un tastierista è qualsiasi persona che ha in casa una tastiera e pensa di poter suonare... emo
  • zaphod
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29-01-18 18.54

maxpiano69 ha scritto:
Non sempre, alle volte é un pianista che é costretto ad adattarsi... ma nei limiti del possibile lo interpreta comunque come farebbe con un pianoforte vero.

come faccio io. Ma sul cp1 i suoni me li sono customizzati, e talvolta lo uso per pilotare via midi un qualcosa: questo fa di me un tastierista... o no? E' difficile mettere paletti, perchè le definizioni sono piuttosto sfuggenti. In senso stretto, pianista è chi suona solo ed esclusivamente su pianoforti acustici (possibilmente coda).