esercizi jazz

25-07-23 05.02

Sbaffone ha scritto:
Ho letto che gli italiani non sanno suonare jazz

E hai letto male, perché ho detto che la generazione nata post anni 80 sta lentamente rinnegando la propria italianità in favore di un ossessione a mio avviso "malsana" verso tutto ciò che é Americano, incluso il gergo tipo "yeah", "cooool", "yes man", "bro", "come on", che con noi non c'entra un beneamato cazz 😁

Gli effetti sono prevedibili: giovani che non vogliono scrivere in italiano, titoli sempre più in inglese, una ricerca ossessiva di un sound che, personalmente, sentirò sempre diverso rispetto a quello Americano perché frutto di ossessiva imitazione del materiale originale e rigetto della propria origine.

Consiglio un'intervista in cui Denzel Washington probabilmente spiega meglio di me ciò che intendo, seppur parlando di film: Denzel

Per chi non mastica l inglese, in sintesi sostiene che qualsiasi regista può girare un film con una tematica, ponendo l esempio di uno Spielberg che gira "Quei bravi ragazzi" di Martin Scorsese, ma sostiene che la propria "cultura" permette di inserire sfumature che solo chi ha "vissuto" determinate situazioni può aggiungere.
Edit: Ovviamente la mia é un interpretazione, poiché si discuteva di colore della pelle, ma penso di averci preso sul significato generale del suo discorso, anche se non concluso 🙂

Ecco, per me con il jazz é lo stesso, si può fare, anche bene, ma "mancherá" sempre qualcosa, che io personalmente percepisco 🙂

Piccola nota: Hai/Avete notato che di fronte a discorsi simili, si tirano fuori Bollani, Pieranunzi, Gatto, Rava, Moroni...
Non è un caso che ho posto l attenzione su una nuova generazione e non sulla "vecchia"😅

Noti che se ti parlo di America invece, oltre all ovvio nominare il passato Bill Evans, Oscar Peterson, Sinatra, Ella, viene molto facile guardare al 2023 trovando
Cory Henry, Jazzmeia Horn, Veronica Swift, Samara Joy, Kamasi Washington, Esperanza Spalding, Robert Glasper, Alita Moses, Paul Cornish... 😅 2 domande me le farei 🙂
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25-07-23 10.24

Coccige è pieno di bravi musicisti jazz giovani, italiani ed europei, bisogna aver voglia di cercarli e non adagiarsi sui soliti proposti dal mainstream americchione
  • giosanta
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25-07-23 10.30

CoccigeSupremo ha scritto:
E hai letto male

Scusa tanto ma, secondo me nel tu confondi affinità culturali con nazionalità.
Un floricoltore appassionato di musica lirica del Nebraska secondo te ha potenzialmente maggiore affinità col jazz di un, che so, panettiere con l'hobby della musica parigino cresciuto con i dischi di Duke Ellington e il mito di Ella?
  • Sbaffone
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25-07-23 10.32

Devo dire che molti lavori di queste nuove leve mi fanno cag. tipo gli ultimi lavori di Esperanza, roba da far impallidire la corazzata potemkin, sono lontani i tempi di “I know you know”
  • Raptus
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25-07-23 11.39

@ Sbaffone
Coccige è pieno di bravi musicisti jazz giovani, italiani ed europei, bisogna aver voglia di cercarli e non adagiarsi sui soliti proposti dal mainstream americchione
Io non andrei tanto ad impelagarmi sui musicisti "giovani", la musica jazz è un genere di nicchia...
Cioè se stiamo parlando solo di bravura tecnica ok, gli artisti che avete citato sono bravi tutti, se parliamo di chi davvero ti resta nel cuore e sfonda le barriere tra i generi se ne salvano in pochissimi, proprio perché la musica jazz ormai è un genere che è quasi solo contaminazione. Se stiamo parlando di musica originale intendo...
Tutti portano dentro la propria cultura di origine.

Qui però si stava parlando di esercizi per farsi le ossa, le basi per poter fare musica moderna... Dal mio punto di vista studiare jazz è il cardine per saper davvero fare questo ma badate bene, Silvestro non è che dice di insegnare puramente jazz, lui insegna come capire e studiare musica moderna in un discorso più ampio. In 6 mesi che lo seguo non l'ho mai sentito dire che stiamo suonando jazz. Insomma è uno che sa quello che sta facendo, nel caso avevate dei dubbi. Poi se volete continuare a sparare opinioni solo per sentito dire contenti voi.
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25-07-23 11.47

@ Raptus
Io non andrei tanto ad impelagarmi sui musicisti "giovani", la musica jazz è un genere di nicchia...
Cioè se stiamo parlando solo di bravura tecnica ok, gli artisti che avete citato sono bravi tutti, se parliamo di chi davvero ti resta nel cuore e sfonda le barriere tra i generi se ne salvano in pochissimi, proprio perché la musica jazz ormai è un genere che è quasi solo contaminazione. Se stiamo parlando di musica originale intendo...
Tutti portano dentro la propria cultura di origine.

Qui però si stava parlando di esercizi per farsi le ossa, le basi per poter fare musica moderna... Dal mio punto di vista studiare jazz è il cardine per saper davvero fare questo ma badate bene, Silvestro non è che dice di insegnare puramente jazz, lui insegna come capire e studiare musica moderna in un discorso più ampio. In 6 mesi che lo seguo non l'ho mai sentito dire che stiamo suonando jazz. Insomma è uno che sa quello che sta facendo, nel caso avevate dei dubbi. Poi se volete continuare a sparare opinioni solo per sentito dire contenti voi.
Stai dicendo che io parlo solo per sentito dire?
emo
  • Raptus
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25-07-23 12.12

@ Sbaffone
Stai dicendo che io parlo solo per sentito dire?
emo
Coda di paglia emo
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25-07-23 12.16

Comunque tutte queste discussioni si risolvono mettendosi davanti ad un pianoforte emo
  • ziberto
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25-07-23 12.20

@ Sbaffone
Comunque tutte queste discussioni si risolvono mettendosi davanti ad un pianoforte emo
Ma non era "facendo all'amore"? emo
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25-07-23 12.22

@ Raptus
Coda di paglia emo
Sarebbe strano dato che sono uno dei pochi che ha difeso Silvestro
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25-07-23 12.24

@ ziberto
Ma non era "facendo all'amore"? emo
emo
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25-07-23 12.28

@ Sbaffone
emo
Parlavo del detto... non era certo un invito! emo
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25-07-23 12.30

@ ziberto
Parlavo del detto... non era certo un invito! emo
Son tempi in cui bisogna stare attentissimi emo

25-07-23 13.35

Sbaffone ha scritto:
Coccige è pieno di bravi musicisti jazz giovani, italiani ed europei, bisogna aver voglia di cercarli e non adagiarsi sui soliti proposti dal mainstream americchione

Concordo al 100%, ma preciso comunque che il mio punto non è negare l'esistenza di bravi jazzisti nostrani ed europei. Dico solo, in sintesi, che "si sente che non sono americani" quando li ascolti.

Sarebbe interessante vedervi di fronte ad una scelta da fare di questo tipo:

Locali adiacenti: uno propone una masterclass jazz con Bollani/Rea, mentre l'altra una masterclass jazz con un ormai 86enne Ron Carter o un resuscitato Barry Harris/Chick Corea/Hank Jones/Bud Powell.
Mi chiedo, al di la di chi fa il pienone, perchè scegliereste la "bandiera Americana" per istruirvi e non Bollani/Rea se, ad ascoltarli, vi sembra lo stesso alto livello e linguaggio.
E mi chiederei ancor di più le ragioni che vi spingerebbero a scegliere un Bollani/Rea al posto di Harris/Corea/Carter emo
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25-07-23 13.42

@ CoccigeSupremo
Sbaffone ha scritto:
Coccige è pieno di bravi musicisti jazz giovani, italiani ed europei, bisogna aver voglia di cercarli e non adagiarsi sui soliti proposti dal mainstream americchione

Concordo al 100%, ma preciso comunque che il mio punto non è negare l'esistenza di bravi jazzisti nostrani ed europei. Dico solo, in sintesi, che "si sente che non sono americani" quando li ascolti.

Sarebbe interessante vedervi di fronte ad una scelta da fare di questo tipo:

Locali adiacenti: uno propone una masterclass jazz con Bollani/Rea, mentre l'altra una masterclass jazz con un ormai 86enne Ron Carter o un resuscitato Barry Harris/Chick Corea/Hank Jones/Bud Powell.
Mi chiedo, al di la di chi fa il pienone, perchè scegliereste la "bandiera Americana" per istruirvi e non Bollani/Rea se, ad ascoltarli, vi sembra lo stesso alto livello e linguaggio.
E mi chiederei ancor di più le ragioni che vi spingerebbero a scegliere un Bollani/Rea al posto di Harris/Corea/Carter emo
Pur condividendo il tuo pensiero la risposta per me è banale, leggo l'oggetto della masterclass e vado in quella che mi interessa davvero.

Io continuo a non capire perché dobbiate ragionare per categorie... fanno semplicemente cose diverse, per orecchi diversi e con stili diversi... nessuno è meglio dell'altro se si ragiona sul piano musicale.
Ovvio che se sto studiando il jazz delle origini scelgo quello più adatto ma per me non ci sarebbero distinzioni.

Si vede che non sono uno da conservatorio emo

25-07-23 14.06

@ giosanta
CoccigeSupremo ha scritto:
E hai letto male

Scusa tanto ma, secondo me nel tu confondi affinità culturali con nazionalità.
Un floricoltore appassionato di musica lirica del Nebraska secondo te ha potenzialmente maggiore affinità col jazz di un, che so, panettiere con l'hobby della musica parigino cresciuto con i dischi di Duke Ellington e il mito di Ella?
La mia risposta potrebbe sembrare "provocatoria", ma si, credo che un fioricoltore del Nebraska, se è circondato da jazz nei locali che frequenta, nelle strade,nei concerti di piazza, negli ascolti di vicini e amici, radio, al di la della sua passione per il canto lirico, se decidesse di intraprendere lo studio del jazz probabilmente (perchè è una mia opinione) avrebbe meno difficolta di un parigino cresciuto con i dischi di Ellington ed Ella se circondato appunto da musica francesce non jazz nel luogo in cui vive.

Pongo un esempio che non reputo troppo lontano per far capire cosa intendo:
Non ho mai ascoltato musica napoletana, sono sempre andato di musica classica (per lo studio) e cd di importazione di musica giapponese (Storia lunga).
Eppure ho vissuto "indirettamente" e "forzatamente" le strade di Napoli, le radio di Napoli, le urla, le cadenze, i canti della domenica, le sagre, le feste di piazza, la musica cantata da parenti, amici e conoscenti...

Il risultato è che (e magari sembra che stia peccando di superbia ma spero che arrivi il vero messaggio che voglio intendere) se arrivasse Jovanotti, Baglioni, Giorgia o tutta la combriccola che si è presentata al tributo per Pino Daniele sostenendo di averlo ascoltato un sacco, avrei più groove io sulla musica di Pino Daniele. Perchè il conoscere la lingua, il sapere dove piazzare determinati accenti con alcune parole o sillabe, l'averlo ascoltato in ogni quartiere, ti permette di essere maggiormente "preparato" se decidi di affrontare d'improvviso l'argomento con un pò di serietà.

Non si tratta solo di conoscenza della lingua, ma ecco, cultura.
Che poi possa arrivare Giorgia che canta "a me me piace o blues" o "che te ne fott" con la sua precisione e il suo comunque innato di groove non ci piove, ma ecco, rifacendomi al jazz, "si sente che non è Napoli", e non si tratta solo di lingua, ma di sfumature.

25-07-23 14.08

Raptus ha scritto:
Ovvio che se sto studiando il jazz delle origini scelgo quello più adatto

La risposta è tutta qui, e a me basta emo

Raptus ha scritto:
Si vede che non sono uno da conservatorio

Ti assicuro che è meglio cosi emo Ho visto vite distruggersi emo

Preciso comunque che non ho detto "meglio o peggio", dico solo che un determinato jazz suonato da un americano risulta "diverso" da quello suonato da un Europeo, ma non ho definio migliore l'uno e peggiore l'altro emo non a caso parlo di sfumature, che si, è un termine che potrebbe benissimo interscambiarsi con "stile" .
  • WTF_Bach
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26-07-23 01.07

Siamo arrivati al punto chiave: la relazione tra competenza ed intenzione.
  • giosanta
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26-07-23 09.45

CoccigeSupremo ha scritto:
Locali adiacenti: uno propone una masterclass jazz con Bollani/Rea, mentre l'altra una masterclass jazz con un ormai 86enne Ron Carter o un resuscitato Barry Harris/Chick Corea/Hank Jones/Bud Powell.
Mi chiedo, al di la di chi fa il pienone, perchè scegliereste la "bandiera Americana" per istruirvi e non Bollani/Rea se, ad ascoltarli, vi sembra lo stesso alto livello e linguaggio.
E mi chiederei ancor di più le ragioni che vi spingerebbero a scegliere un Bollani/Rea al posto di Harris/Corea/Carter


Non si può far resuscitare Bill Evans? Potendo anche McCoy Tyner. Corea lasciamolo in Paradiso.

Scusa, Coccige, Quanta "italianità senti qui? roba fine anni '60... sempre della celebre serie "abbiamo un grande futuro dietro le spalle".