28-05-18 12.45
@ anonimo
faccio un esempio: per elisa, i primi due/tre movimenti, li suono tutte le sere da almeno 2 anni cioè, da quando mi è venuto automatico suonare tale brano, prima non ci riuscivo (spero di suonarlo tutto prima o poi). Se non suono tale brano per 1 settimana dimentico qualche pezzo. Fortunatamente dopo una decina di ripetizioni torno in carreggiata.
Ripeto anche "Maple Leaf Rag" in una versione semplificata che avevo trovato in rete e solo la prima parte, più a modi esercizio che altro, anche qui se non lo suono 1 settimana qualcosa lo perdo ma lo riprendo insistendo. Po passo a Clementi OP 36 solo la prima parte.
Poi "provo" Take Five la parte introduttiva, Almeno tu nell'universo con tutti i suoi begli accordi per me incasinati, Bohemian Rhapsody (accordi senza melodia), Pantera Rosa, Mission Impossible solo parte introduttiva, Autumn Leaves e altri; infine suono brani improvvisati blues.
Sarà perchè salto di palo in frasca che poi non ricordo alcuni passaggi?
Come detto da giardini, dipende da come l'hai studiato e poi da quanto sei abituato all'interazione mente/posizione sulla tastiera. Per me, anche solo ripassare a mente un brano vedo la posizione conseguente delle mani, ovvero, un suono è una posizione.
Ma ho fatto 3 anni di solfeggio spinto come non se ne fa più, ho suonato per anni nelle scuole di danza dove dovevo leggere di tutto e renderlo pratico immediatamente, ho passato anni a scrivere sui pentagrammi, ho passato anni a suonare gli stessi repertori, ho passato anni ad insegnare. Tutto questo un vantaggio lo da.
Oramai studio poco, perlomeno non eseguo quasi più i repertori creati in conservatorio, e mi dispiace, ma se vado a ritirar fuori una Sonata di Beethoven ovviamente mi tocca leggerla con più attenzione ma una volta/due e riparto.
E' questione di pratica e metodo. Per dire, io entrai in conservatorio per la classe di Organo e Composizione ma siccome ero a digiuno totale perché non avevo mai studiato musica (mi presero solo per la musicalità dimostrata suonando ad orecchio un pezzo di Bacharach!!!) mi fecero fare un anno propedeutico di pianoforte per assimilare le nozioni base di tecnica. Ebbene, non solo conclusi il programma di primo anno in due mesi ma mi pappai anche i programmi di secondo e terzo anno. Per me era facile ...te credo! studiavo un fottio di ore al giorno e soprattutto la splendida pianista Maria Elisa Tozzi mi aveva insegnato come studiare! Pensa che a metà percorso, a quattro/cinque mesi dal mio precedente nulla, la Tozzi mi propose questo:
che amai e suonai tantissimo e all'esame di conferma, sempre di Debussy, mi fece suonare "Deux Arabesque".
Ma ripeto, metodo e tempo a disposizione e poi un po' di "strizza" nella professione, quella che ti fa essere determinato.
...quindi cerca di migliorare, certo, ma non metterti in gara, in fondo da un hobby non si può pretendere chissà che.