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Ok, anch'io avevo capito ma non hai scelto la cosa ottimale. Bach non è un pianista "complessivo", anzi, non sapeva neanche cosa fosse un pianoforte. Le invenzioni sono il primo passo per capire Bach e ti assicuro che anche tra i grandi raramente sentirai Bach come deve essere suonato. La struttura è polufonica e le mani sono relativamente complementari, parlerei più di due strumenti che, nella forma a due voci, per un principiante è utile sviscerarne la natura di 'strumento separato" potendo così non perdersi niente nei confronti del fraseggio appropriato poiché in polifonia e con poca esperienza si finisce solo col premere le note al momento giusto ...se va bene, ma senza capirne il significato. Non tutti sono capaci a comprendere ed eseguire Bach. Se senti qualcuno che lo fa a 2000 all'ora, che eccede col pedale, che lo suona a mo' di Chopin, che esaspera le dinamiche ...ecco, quello non sa cosa suona. Poi, ovviamente, se riesci a controllare i fraseggi e vai subito a mani unite ...tanto di guadagnato.28-05-18 21.24
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dico una boiata: non esistono strategie per abbreviare studi di questo tipo vero?30-05-18 21.19
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Oltre ai preziosi suggerimenti di Vincenzo, ne propongo uno io: dato che il suono deve risultare clavicembalistico, le frasi non vanno interpretate attraverso il gioco dinamico ma tramite il movimento verticale del polso31-05-18 08.28
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leggevo qua e la che senza la dritta di qualche maestro queste invenzioni non sono affatto banali, accetto consigli come sempre05-06-18 21.16
L'incapace del video in realtà, quando nomina quel personaggio che spiegava Bach 40 anni fa, sta parlando di Roman Vlad, clavicembalista Rumeno, della dinastia Vlad, all'epoca presidente della SIAE nonché padre di Alessio, mio compagno di banco nel corso triennale di solfeggio a S.Cecilia. I corsi di Roman si tenevano la domenica mattina al teatro G. Cesare e io ne seguii molti. Suonare un'invenzione non è solo premere i tasti, è la dimostrazione dell'aver capito qualcosa della musica...05-06-18 21.25
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Eeeeh, la Sonatina n° 1 di Clementi. Esteticamente perfetta e offre tutti gli elementi per sfruttare il pianismo anche con le poche note che offre. Se fossimo insieme difronte ad un pianoforte te la farei comprendere in mezz'ora, ti farei comprendere la tecnica dello staccato in funzione del suono che esprime, di come usare il legato sul 2° tempo, di come allargare il tempo mentre si aumenta la forza e di come il polso non è solo un movimento tecnico ma un approccio al tasto che caratterizza un tipo di suono... Il pianoforte non è una tastiera da premere, serve a fare musica e se non hai un maestro che ti svela certi aspetti e ti stimola nel ricrearli difficilmente da solo ci arrivi. Sono almeno due anni che con te parliamo di queste cose, se avessi avuto modo di seguirti personalmente probabilmente adesso suoneresti Debussy o una Sonata intera di Clementi con una qualità più che decente. La crescita è relativa al metodo, suonare a casaccio non porta da nessuna parte.06-06-18 09.54
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