12-12-22 19.36
@ WTF_Bach
Con una mela in equilibrio sulla testa…
Comunque non stavo scherzando: se si fa un esercizio II V I, va fatto in tutte le tonalità. Se si studia un voicing, va studiato in tutte le tonalità. Se si impara uno standard, va imparato in tutte le tonalità.
Ovviamente la mia era solo una battuta che giocava sull'esagerare in maniera volutamente spropositata (e fuori contesto) un concetto, ma non oso neanche iniziare a mettere in dubbio ciò che dici. Anzi, tra l'altro mi è capitato di leggere vari tuoi interventi in topic al riguardo (anche nei tuoi stessi vecchi topic, e anche altri interventi su altri aspetti della musica) e penso che siano delle gocce di oro colato cadute in questo forum.
Perché (pur parlando da non jazzista, beninteso) rendono evidente ciò che manca a tante persone (magari di loro ottimi jazzisti, suppongo grazie a un grande istinto musicale) che tentano di spiegare i vari aspetti del jazz...magari suonano bene (e non è per niente poco...), ma quando li sento parlare, spesso mi sembra che manchi la quadra, una visione che riesca a formalizzare e sintetizzare certi concetti in una maniera che sia chiara, razionale e inseribile in modi ben precisi all'interno del contesto più generale che è la musica tutta.
Altro che scale su accordi, sarebbero da incorniciare certe cose che hai scritto sui metodi e requisiti di apprendimento, sulla struttura delle frasi, su classificazioni rigorose dei tipi di voicing, sullo studio degli standard in base alle regioni armoniche, gli esempi di arrangiamenti "risolti" su vari standard, per non parlare delle riflessioni sui caratteri più generali dell'armonia (in tutto ciò anche tanti altri meravigliosi interventi di altri iscritti al forum)...
Sono cose che pur da non jazzista (e a dirla tutta ogni tanto mi chiedo se sono ancora un musicista) ho letto (sarebbe meglio dire divorato) con estremo interesse, perché mi hanno aiutato a capire a grandi linee come funziona quella musica, a intravedere uno schema razionale delle cose.
Penso che se tu dovessi scrivere un libro con una esposizione organizzata e ragionevolmente completa di quei concetti, una tale opera prenderebbe a calci nel culo i libri di Levine (molto fuorvianti per una mente impreparata) e la maggior parte dei testi scritti sul jazz.