26-08-20 20.31
@ paolo_b3
raptus ha scritto:
l'arte deve dire qualcosa sennò non è arte.
Mi trovi d'accordo, anzi direi meglio, l'arte deve vivere in simbiosi con la società, altrimenti è un esercizio di stile.
Siete delle bestie!
Però, onde evitare le solite polemiche, partiamo dal significato di DJ = Disc Jockey, è colui che detto in soldoni mette su i dischi. Questa è una semplice professione, che si può fare bene o male, ma rimane una professione.
Poi se oltre mettere su dischi si fanno altre cose allora non parliamo più di DJ.
arricchisco il tuo discorso provando questo ragionamento:
il dj "professionale" non mette su solo dischi, ma li "miscela", li "armonizza", li "seleziona", creando una perfetta fusione di questi insiemi, generando una "armonia" (passami il termine) che a mio avviso rientra nel discorso "arte" discusso prima, distinguendo un banale dj set ai quali purtroppo molti sono abituati, ad un qualcosa di "diverso" che non tutti sono in grado di fare, spesso anche a causa di un background misero...non legato al mondo radio/tv per esempio...
non voglio convincerti, ma solo provare a farti pensare.
considerare un dj un semplice pigia tasti, omettendo (deliberatamente?) tutta l'immensa ricerca musicale, la tecnica, la giusta empatia col pubblico ecc ecc piu' la spiegazione fatta qualche rigo su, mi sembra sufficiente per annoverare questa categoria (o almeno una parte di essa) in quella forma d'arte tanto controversa.
quanto descritto è in buona parte biografico, ma non voglio definirmi tale.