Il DJ producer

  • paolo_b3
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26-08-20 21.16

@ mauroverdoliva
arricchisco il tuo discorso provando questo ragionamento:
il dj "professionale" non mette su solo dischi, ma li "miscela", li "armonizza", li "seleziona", creando una perfetta fusione di questi insiemi, generando una "armonia" (passami il termine) che a mio avviso rientra nel discorso "arte" discusso prima, distinguendo un banale dj set ai quali purtroppo molti sono abituati, ad un qualcosa di "diverso" che non tutti sono in grado di fare, spesso anche a causa di un background misero...non legato al mondo radio/tv per esempio...
non voglio convincerti, ma solo provare a farti pensare.
considerare un dj un semplice pigia tasti, omettendo (deliberatamente?) tutta l'immensa ricerca musicale, la tecnica, la giusta empatia col pubblico ecc ecc piu' la spiegazione fatta qualche rigo su, mi sembra sufficiente per annoverare questa categoria (o almeno una parte di essa) in quella forma d'arte tanto controversa.
quanto descritto è in buona parte biografico, ma non voglio definirmi tale. emo
E' un discorso che può essere applicato ad attività diverse. Anche il fabbro che fa un cancello in ferro battuto può selezionare i materiali migliori, saldarli con estrema maestria, rivestirli in maniera originale, In tutto quello però manca un messaggio. Cosa comunica il DJ alla platea durante le serate? Qual è il messaggio?
  • sterky
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26-08-20 21.18

@ paolo_b3
E' un discorso che può essere applicato ad attività diverse. Anche il fabbro che fa un cancello in ferro battuto può selezionare i materiali migliori, saldarli con estrema maestria, rivestirli in maniera originale, In tutto quello però manca un messaggio. Cosa comunica il DJ alla platea durante le serate? Qual è il messaggio?
Lo stesso di tutti quelli che suonano cover
  • paolo_b3
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26-08-20 21.20

@ sterky
Lo stesso di tutti quelli che suonano cover
Lo avevo già detto anche io. emo

Non è che il primo che schiaccia due tasti su una keybed è un artista,

26-08-20 21.36

@ paolo_b3
E' un discorso che può essere applicato ad attività diverse. Anche il fabbro che fa un cancello in ferro battuto può selezionare i materiali migliori, saldarli con estrema maestria, rivestirli in maniera originale, In tutto quello però manca un messaggio. Cosa comunica il DJ alla platea durante le serate? Qual è il messaggio?
Il dj non "comunica". Il suo focus è quello di riuscire, attraverso la musica, a rendere emozionanti N ore nel locale X con tutti gli "accorgimenti" che ho abbondantemente elencato prima.
  • paolo_b3
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26-08-20 23.59

mauroverdoliva ha scritto:
Il dj non "comunica".

Per questo non lo ritengo un artista.
Moltissime delle attrazioni di un luna park sono emozionanti.
  • Raptus
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27-08-20 00.43

L’arte e’ anche intrattenimento, ma non solamente quello.
Un artista se riesce ad emozionare riesce, ma è un effetto indiretto, ad intrattenere.
I mezzi di un dj sono un po’ limitati da questo punto di vista, nel senso che a parte amalgamare bene i brani per dare un senso alla serata ( ho interpretato così quello che dice Mauro) non ha molto altro di creativo da poter usare, la creatività sta tutta dentro i brani che sceglie.

27-08-20 01.43

@ paolo_b3
mauroverdoliva ha scritto:
Il dj non "comunica".

Per questo non lo ritengo un artista.
Moltissime delle attrazioni di un luna park sono emozionanti.
mi sembra un tantinello azzardato e vagamente offensivo il tuo intervento, per come l'ho inteso io...

27-08-20 01.51

@ Raptus
L’arte e’ anche intrattenimento, ma non solamente quello.
Un artista se riesce ad emozionare riesce, ma è un effetto indiretto, ad intrattenere.
I mezzi di un dj sono un po’ limitati da questo punto di vista, nel senso che a parte amalgamare bene i brani per dare un senso alla serata ( ho interpretato così quello che dice Mauro) non ha molto altro di creativo da poter usare, la creatività sta tutta dentro i brani che sceglie.
la creatività sta (anche) nella sapienza (per chi ce l'ha) con la quale vengono mixati i brani (videoclip nel mio caso), in quale momento, con quali effetti (delay, reverb, echo out, stems ecc...), in quale punto, come "camminano" insieme, oltre che ricercare il brano giusto al momento giusto della serata, in base alla sua sinusoide emozionale.
un po' quello che dovrebbero fare (o fanno in pochi) i musicisti durante un live.
per quello che vedo io spesso mi tocca assistere a "minestre scaldate" con scalette gia' decise a monte non tenendo conto di quello che succede "davanti".
dal mio punto di vista e per la mia esperienza ciò non e' professionale, ma ripeto: non lo dico per criticare (tutta) la categoria ma solo per mettere sul tavolo diverse esperienze fatte in combinata con i live o in attesa che gli stessi finissero. spero di non essere frainteso; le mie sono solo impressioni che condivido con voi per capirne le (eventuali) dinamiche a me sconosciute, non essendo un musicista chiaramente.
  • paolo_b3
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27-08-20 08.12

@ mauroverdoliva
mi sembra un tantinello azzardato e vagamente offensivo il tuo intervento, per come l'ho inteso io...
Voglio solamente esprimere il mio punto di vista, mi spiace se ti offendi, non era nelle mie intenzioni.
Mi pare che al termine "artista" tu attribuisca un valore di merito che secondo me non ha. Ci sono artisti nel campo della musica che hanno una produzione che non riesco ad ascoltare per più di 5 minuti.
  • Bassoforte
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27-08-20 08.31

@ paolo_b3
mauroverdoliva ha scritto:
Il dj non "comunica".

Per questo non lo ritengo un artista.
Moltissime delle attrazioni di un luna park sono emozionanti.
Credo che in mancanza di una metrica oggettiva su ciò che è arte, il focus del discorso stia prendendo vie dove si tenta di sancire chi è un artista oppure no in base a ciò che personalmente piace oppure no. Vedendo Treccani: “ In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati: l’a. del fabbro, del medico, del musicista, ecc.”. In questo appoggio i concetti espressi da mauroverdeoliva e mi dissocio da alcuni altri interventi dove mi pare di veder emergere un certo elitarismo che tende a dimostrare che un certo tipo di background culturale e di studio abbia quarti di nobiltà aggiunti rispetto ad altri per una semplice valutazione estetica, alla faccia di Paolo Conte quando cantatava “Si suona cosi: con grazia plebea e le mani che sudano “. Mi riconnetto a un post di qualche tempo fa su Achille Lauro: a me non piace anzi la sua vista mi offende occhi e orecchie, ma è un artista in questo senso che a me non piace affatto e che spero che quanto prima si possa dedicare ad altre forme di attività che lo riconducano all’anonimato e ci possano liberare della sua presenza (ma anche di altri emo).
  • Roberto_Forest
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27-08-20 08.39

Ma il producers è un lavoro, il dj un altro. 2 cose separate.
In questo thread si voleva parlare di producers.
Nell'esempio del pezzo di purple disco machine, quest'ultimo compone il pezzo in toto: armonia, suoni, ritmica, e secondo me ha un buon gusto. Siamo sempre in ambito commerciale e di intrattenimento, quindi non aspettiamoci grandi idee, ma nel suo ambito ha la sua dignità.

Per la questione della definizione di artista, dipende da come si vedono le cose. Secondo me l'artista deve creare qualcosa di nuovo, I dj classici un pochino creano (però il 90% di quello che esce dalle casse non è loro), I dj che giocano con scratch e sample creano di più, sempre usando cose create dagli altri. Un pianobarista crea un pochino ancora di più, una cover band ancora di più. Una jazz band crea tanto. Le metterei in quest'ordine, dipende da quanto metti di tuo. Poi un altro discorso è la qualità con cui si fanno le cose.

Questo era per quanto riguarda il live, i producers invece sono artisti, compositori. Non serve più essere strumentista per forza, perché si usa l'elettronica, ma questa è l'evoluzione della musica col computer.
  • markelly2
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27-08-20 08.59

@ Bassoforte
Credo che in mancanza di una metrica oggettiva su ciò che è arte, il focus del discorso stia prendendo vie dove si tenta di sancire chi è un artista oppure no in base a ciò che personalmente piace oppure no. Vedendo Treccani: “ In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati: l’a. del fabbro, del medico, del musicista, ecc.”. In questo appoggio i concetti espressi da mauroverdeoliva e mi dissocio da alcuni altri interventi dove mi pare di veder emergere un certo elitarismo che tende a dimostrare che un certo tipo di background culturale e di studio abbia quarti di nobiltà aggiunti rispetto ad altri per una semplice valutazione estetica, alla faccia di Paolo Conte quando cantatava “Si suona cosi: con grazia plebea e le mani che sudano “. Mi riconnetto a un post di qualche tempo fa su Achille Lauro: a me non piace anzi la sua vista mi offende occhi e orecchie, ma è un artista in questo senso che a me non piace affatto e che spero che quanto prima si possa dedicare ad altre forme di attività che lo riconducano all’anonimato e ci possano liberare della sua presenza (ma anche di altri emo).
Da ciò che scrivi deduco che chiunque faccia un disco, è un artista della musica (certo, detta così è solo un altro modo per dare un nome al lavoro del musicista).
In altre parole, chiunque lavori nel "mondo dello spettacolo" e intrattiene un pubblico, è un artista.
Ok.


Allora, secondo me dobbiamo introdurre una ulteriore divisione: artista (colui che lavora intrattenendo un pubblico per farlo divertire) e Artista con la A maiuscola (chi crea, chi mette l'anima, chi si mortifica, pur di trasmettere un'idea, un concetto, per descrivere la società, denunciare ingiustizie, urlare rabbia, ecc)

27-08-20 09.41

@ paolo_b3
Voglio solamente esprimere il mio punto di vista, mi spiace se ti offendi, non era nelle mie intenzioni.
Mi pare che al termine "artista" tu attribuisca un valore di merito che secondo me non ha. Ci sono artisti nel campo della musica che hanno una produzione che non riesco ad ascoltare per più di 5 minuti.
È l'accostamento fatto che secondo me è sospetto... emo
  • paolo_b3
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27-08-20 10.17

@ Bassoforte
Credo che in mancanza di una metrica oggettiva su ciò che è arte, il focus del discorso stia prendendo vie dove si tenta di sancire chi è un artista oppure no in base a ciò che personalmente piace oppure no. Vedendo Treccani: “ In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati: l’a. del fabbro, del medico, del musicista, ecc.”. In questo appoggio i concetti espressi da mauroverdeoliva e mi dissocio da alcuni altri interventi dove mi pare di veder emergere un certo elitarismo che tende a dimostrare che un certo tipo di background culturale e di studio abbia quarti di nobiltà aggiunti rispetto ad altri per una semplice valutazione estetica, alla faccia di Paolo Conte quando cantatava “Si suona cosi: con grazia plebea e le mani che sudano “. Mi riconnetto a un post di qualche tempo fa su Achille Lauro: a me non piace anzi la sua vista mi offende occhi e orecchie, ma è un artista in questo senso che a me non piace affatto e che spero che quanto prima si possa dedicare ad altre forme di attività che lo riconducano all’anonimato e ci possano liberare della sua presenza (ma anche di altri emo).
Voglio solo concludere perchè siamo decisamente in OT.
Intanto leggo vedo che la definizione inizia con "in senso lato", quindi direi che non è il significato principale, ma è un uso consueto del termine, uso che facciamo tutti.
Per me arte è appunto quello che ha detto Markelly: sapere fare uso di linguaggi irrazionali per esternare le proprie emozioni, ma con riferimento alla società in cui si vive. Se butto le mani a caso sul pianoforte e faccio 4 accordi più disparati suscito un emozione, ma se non voglio esternare un sentimento o veicolare un idea la cosa finisce li. Per me non è arte.
Allo stesso modo se faccio un'attività usando i linguaggi dell'arte, tipo grafica, musica, letteratura, teatro, cinema, ma lo scopo e quello di vendere un servizio non faccio arte, non sono un artista in quel momento.
Quindi DJ e cover band per me non sono espressioni artistiche.
Termino con la questione della nobiltà: a me pare che la nobiltà al concetto di artista la attribuiscano coloro che non essendo tali ne sentono la mancanza. Esempio: se parli con gli imbianchini sono tutti pittori.
Fine OT
  • paolo_b3
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27-08-20 10.19

@ mauroverdoliva
È l'accostamento fatto che secondo me è sospetto... emo
Certo che sei permaloso eh... emo
  • Bassoforte
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27-08-20 10.54

@ paolo_b3
Voglio solo concludere perchè siamo decisamente in OT.
Intanto leggo vedo che la definizione inizia con "in senso lato", quindi direi che non è il significato principale, ma è un uso consueto del termine, uso che facciamo tutti.
Per me arte è appunto quello che ha detto Markelly: sapere fare uso di linguaggi irrazionali per esternare le proprie emozioni, ma con riferimento alla società in cui si vive. Se butto le mani a caso sul pianoforte e faccio 4 accordi più disparati suscito un emozione, ma se non voglio esternare un sentimento o veicolare un idea la cosa finisce li. Per me non è arte.
Allo stesso modo se faccio un'attività usando i linguaggi dell'arte, tipo grafica, musica, letteratura, teatro, cinema, ma lo scopo e quello di vendere un servizio non faccio arte, non sono un artista in quel momento.
Quindi DJ e cover band per me non sono espressioni artistiche.
Termino con la questione della nobiltà: a me pare che la nobiltà al concetto di artista la attribuiscano coloro che non essendo tali ne sentono la mancanza. Esempio: se parli con gli imbianchini sono tutti pittori.
Fine OT
Perdonami, ho riportato la definizione della Treccani proprio per uscire dalle paludi del "secondo me" che non conducono davvero da nessuna parte. Non è questione di senso lato è una questione, che se davvero si vuole comprendere occorre distinguere su quale piano la discussione giace. Ancora una volta: arte non è quello che piace a me oppure a te, l'arte è l'output di un'attività umana quale essa sia e per scopi diversi.
Poi, ma molto poi, è concesso a noi che la riceviamo la possibilità di esprimere pareri intesi come critica, dove ognuno è libero di dire questo è bello questo o questo no. In questo apro un'altra parentesi in cui il giudizio critico su un'opera sarà maggiormente autorevole quanto più il critico sara competente ed obbiettivo. Ma credo si evinca che siamo su un altro piano di discorso.

Riguardo l'iperbole dell'imbianchino e del pittore, immagino che con i frutti della loro arte siano morti di fame molti meno imbianchini che pittori. emo
  • paolo_b3
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27-08-20 11.16

@ Bassoforte
Perdonami, ho riportato la definizione della Treccani proprio per uscire dalle paludi del "secondo me" che non conducono davvero da nessuna parte. Non è questione di senso lato è una questione, che se davvero si vuole comprendere occorre distinguere su quale piano la discussione giace. Ancora una volta: arte non è quello che piace a me oppure a te, l'arte è l'output di un'attività umana quale essa sia e per scopi diversi.
Poi, ma molto poi, è concesso a noi che la riceviamo la possibilità di esprimere pareri intesi come critica, dove ognuno è libero di dire questo è bello questo o questo no. In questo apro un'altra parentesi in cui il giudizio critico su un'opera sarà maggiormente autorevole quanto più il critico sara competente ed obbiettivo. Ma credo si evinca che siamo su un altro piano di discorso.

Riguardo l'iperbole dell'imbianchino e del pittore, immagino che con i frutti della loro arte siano morti di fame molti meno imbianchini che pittori. emo
Non c'è nulla di cui tu di debba far perdonare. E' ovvio che la definizione è controversa e quindi c'è materiale per confrontarsi. Io ci metto energia, per rispetto di coloro con cui parlo, ma poi finisce li e si brinda virtualmente.
emo
  • anonimo
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27-08-20 14.08

markelly2 ha scritto:
Allora, secondo me dobbiamo introdurre una ulteriore divisione: artista (colui che lavora intrattenendo un pubblico per farlo divertire) e Artista con la A maiuscola (chi crea, chi mette l'anima, chi si mortifica, pur di trasmettere un'idea, un concetto, per descrivere la società, denunciare ingiustizie, urlare rabbia, ecc)

La divisione esiste già
Se proprio si vuol integrare il concetto di arte in musica (che per me restano due mondi paralleli ma distinti)
È la differenza che passa tra artista e artigiano
Nel ns caso dj è l'artigiano che assembla le composizioni dell' artista (musicista, regista/videomaker, etc)
  • markelly2
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27-08-20 14.40

@ anonimo
markelly2 ha scritto:
Allora, secondo me dobbiamo introdurre una ulteriore divisione: artista (colui che lavora intrattenendo un pubblico per farlo divertire) e Artista con la A maiuscola (chi crea, chi mette l'anima, chi si mortifica, pur di trasmettere un'idea, un concetto, per descrivere la società, denunciare ingiustizie, urlare rabbia, ecc)

La divisione esiste già
Se proprio si vuol integrare il concetto di arte in musica (che per me restano due mondi paralleli ma distinti)
È la differenza che passa tra artista e artigiano
Nel ns caso dj è l'artigiano che assembla le composizioni dell' artista (musicista, regista/videomaker, etc)
Sì.
Ma nel linguaggio corrente, parlare di artigianato è fuorviante, perché davvero allora si rischia di mettere nel calderone anche quelle professioni che con l'arte non ci azzeccano nulla (per esempio anche un antennista è un artigiano; "niente niente" chiunque abbia la partita Iva stai a vedere che fa arte emo)
  • Bassoforte
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27-08-20 15.08

@ markelly2
Sì.
Ma nel linguaggio corrente, parlare di artigianato è fuorviante, perché davvero allora si rischia di mettere nel calderone anche quelle professioni che con l'arte non ci azzeccano nulla (per esempio anche un antennista è un artigiano; "niente niente" chiunque abbia la partita Iva stai a vedere che fa arte emo)
Beh poi continuando a interpretare per così dire.. "liberamente" la semantica può davvero uscire di tutto da questo topic emo