Gnocchi assortiti

  • WTF_Bach
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04-09-21 11.48

@ 1paolo
Ma gli gnocchi ?
Col pomodoro o con il pesto emoemo
  • giosanta
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04-09-21 11.49

WTF_Bach ha scritto:
Il commento di Markelly apre un altro interessantissimo spunto di discussione: la funzione estetica del brutto (l’orrido e il sublime) come espressione artistica del disagio esistenziale.

La storia dell'arte ne è piena, da Bosh a Bacon...

04-09-21 12.02

WTF_Bach ha scritto:
Personalmente io ascolto Bach, Mahler, Mozart, Parker, Powell, raramente i Genesis…


un'introduzione da scrivere sugli annali della storia della musica:

can you tell...

...
  • WTF_Bach
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04-09-21 12.21

@ igiardinidimarzo
WTF_Bach ha scritto:
Personalmente io ascolto Bach, Mahler, Mozart, Parker, Powell, raramente i Genesis…


un'introduzione da scrivere sugli annali della storia della musica:

can you tell...

...
Che tra l’altro è puro barocco…
  • WTF_Bach
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04-09-21 12.23

@ giosanta
WTF_Bach ha scritto:
Il commento di Markelly apre un altro interessantissimo spunto di discussione: la funzione estetica del brutto (l’orrido e il sublime) come espressione artistica del disagio esistenziale.

La storia dell'arte ne è piena, da Bosh a Bacon...
Il “brutto consapevole” è assolutamente nel perimetro dell’arte… è il brutto che si vuole bello ad esserne fuori.
  • Bob_Braces
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04-09-21 12.25

WTF_Bach ha scritto:
Rileggi le riflessioni su bello assoluto e bello culturale.

In nessun momento della produzione musicale degli aborigeni australiani per boomerang e didgeridoo antecedente all'incontro con le cattive industrie musicali occidentali trovo traccia del bello assoluto, quello che tu associ a Bach e Mozart.
Il che può avere tre possibili cause:
- in questa musica il bello assoluto c'è, ma sono io che non lo sento
- gli aborigeni, poveretti, sono in qualche modo biologicamente diversi dal resto dell'umanità, e, per qualche motivo, il buon dio ha deciso di negare loro l'incontro con il bello assoluto
- il bello assoluto non esiste, esiste solo quello relativo, che, lo possiamo condire a piacere, è alla fine questione di gusti. I gusti, come spiegavo sopra, sono un mix molto complesso di inclinazioni naturali e sollecitazioni esterne, ma restano in definitiva una caratteristica personale e in alcun modo generalizzabile.

Mio figlio a due anni l'ho esposto a qualunque tipo di ascolto e lui ha sempre preferito i Dire Straits (poteva andarmi peggio), crescendo si è spostato sui cantautori e su un certo tipo di pop rock di facile beva, la musica "alta" ha sempre dimostrato di interessarlo poco . E quindi? Ritieni tuo figlio in qualche modo "meglio" del mio?
  • WTF_Bach
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04-09-21 12.31

@ Bob_Braces
WTF_Bach ha scritto:
Rileggi le riflessioni su bello assoluto e bello culturale.

In nessun momento della produzione musicale degli aborigeni australiani per boomerang e didgeridoo antecedente all'incontro con le cattive industrie musicali occidentali trovo traccia del bello assoluto, quello che tu associ a Bach e Mozart.
Il che può avere tre possibili cause:
- in questa musica il bello assoluto c'è, ma sono io che non lo sento
- gli aborigeni, poveretti, sono in qualche modo biologicamente diversi dal resto dell'umanità, e, per qualche motivo, il buon dio ha deciso di negare loro l'incontro con il bello assoluto
- il bello assoluto non esiste, esiste solo quello relativo, che, lo possiamo condire a piacere, è alla fine questione di gusti. I gusti, come spiegavo sopra, sono un mix molto complesso di inclinazioni naturali e sollecitazioni esterne, ma restano in definitiva una caratteristica personale e in alcun modo generalizzabile.

Mio figlio a due anni l'ho esposto a qualunque tipo di ascolto e lui ha sempre preferito i Dire Straits (poteva andarmi peggio), crescendo si è spostato sui cantautori e su un certo tipo di pop rock di facile beva, la musica "alta" ha sempre dimostrato di interessarlo poco . E quindi? Ritieni tuo figlio in qualche modo "meglio" del mio?
1) aborigeni: organo fonatorio diverso, diversa percezione della serie degli armonici, il che sfocia in una diversa organizzazione melodico armonica (aspetto naturale). Poi anche diversa evoluzione tecnologica (aspetto storico-culturale).

2) in primis ogni esperimento andrebbe condotto su un campione abbastanza vasto, ci sta che un neonato su 1000 trovi rilassanti i nazareth. Poi non appena passato l’anno e mezzo un bimbo è già “culturalizzato”.
  • Bob_Braces
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04-09-21 12.51

WTF_Bach ha scritto:
1) aborigeni: organo fonatorio diverso, diversa percezione della serie degli armonici, il che sfocia in una diversa organizzazione melodico armonica (aspetto naturale). Poi anche diversa evoluzione tecnologica (aspetto storico-culturale).

Insomma, per un motivo o per l'altro, questo bello assoluto così assoluto non è, e riguarda invece solo una certa parte dell'umanità in un lasso di tempo piuttosto limitato.
In definitiva, è un bello relativo
La teoria che presunte differenze degli organi fonatori delle diverse etnie influisca sull'impianto armonico della musica che le stesse etnie hanno prodotto la trovo tanto affascinante quanto inverosimile.
La fisica acustica, quella sì, è da sempre la stessa ovunque nel mondo e d'altronde tu stesso all'inizio del thread hai affermato la serie di armonici "vera" è una sola.
  • WTF_Bach
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04-09-21 12.55

@ Bob_Braces
WTF_Bach ha scritto:
1) aborigeni: organo fonatorio diverso, diversa percezione della serie degli armonici, il che sfocia in una diversa organizzazione melodico armonica (aspetto naturale). Poi anche diversa evoluzione tecnologica (aspetto storico-culturale).

Insomma, per un motivo o per l'altro, questo bello assoluto così assoluto non è, e riguarda invece solo una certa parte dell'umanità in un lasso di tempo piuttosto limitato.
In definitiva, è un bello relativo
La teoria che presunte differenze degli organi fonatori delle diverse etnie influisca sull'impianto armonico della musica che le stesse etnie hanno prodotto la trovo tanto affascinante quanto inverosimile.
La fisica acustica, quella sì, è da sempre la stessa ovunque nel mondo e d'altronde tu stesso all'inizio del thread hai affermato la serie di armonici "vera" è una sola.
Ma se il tuo organo fonatorio certe armoniche non le emette (e tutti sappiamo come il canto sia la forma primigenia di musica), come fai a immaginarti che la serie naturale TEORICA degli armonici contempli certi armonici di cui tu non puoi avere esperienza concreta?

Il bello è sempre incontro tra natura e cultura… non vuoi chiamarlo “bello assoluto”? Chiamiamolo “bello oggettivo”, ovvero quel bello che risulta dal modo specifico in cui una cultura appercepisce la legge naturale.

Un appunto necessario: dato che non credo all’idealismo, non credo che esista una legge armonica “ideale”, ma solo una legge armonica concreta. In un mondo ove non esistesse la luce, sarebbe inutile discettare della TEORIA delle sfumature dei colori.
  • wildcat80
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04-09-21 13.31

In realtà la teoria delle differenze fra lo sviluppo delle strutture fonatorie in maniera diversa nelle varie etnie non è così campata in aria.
È frutto della selezione naturale, dell'evoluzione, e ovviamente in un contesto di civiltà (per così dire) moderna, certe caratteristiche si perderanno, perché non saranno un vantaggio per la sopravvivenza.
E lo dimostra il fatto che Mi fai impazzire di Sfera domini le classifiche.
Avevo sentito parlare di questo pezzo come di un vero capolavoro.
Conoscendo la vocalità del buon Gionata, che non è un cazzone come lo si immagina (avendo lavorato fra Sesto e Cinisello ho avuto modo di conoscere certi suoi atti ed è uno che almeno socialmente ha fatto per quella terribile periferia), immaginavo cosa potesse essere.
Invece è pure peggio.
Ero a fare la spesa e l'hanno passata per radio: avrei voluto essere Beethoven a fine carriera, completamente sordo.
Scimmiottamenti di Achille Lauro, con un ritornello sul registro acuto fatto TUTTO con Melodyne.
Se avesse scoreggiato o ruttato nel microfono, con Melodyne il risultato sarebbe stato quantomeno equivalente.
Mi rendo conto di essere fuori tema: siamo ben oltre il livello gnocchi.
Peraltro Melodyne, in versione prova visto i costi spaventosi, l'ho utilizzato per correggere un paio di imperfezioni nei nostri pezzi, e quando la nota emessa dal cantante è stonata a spanne di 50 cent, diventa inutile: meglio usare un altro take.
Quel ritornello altro che mezzo tono è stato ritoccato di svariati toni, e non si venga a dire che è un effetto voluto perché non è così.
  • WTF_Bach
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04-09-21 13.34

@ wildcat80
In realtà la teoria delle differenze fra lo sviluppo delle strutture fonatorie in maniera diversa nelle varie etnie non è così campata in aria.
È frutto della selezione naturale, dell'evoluzione, e ovviamente in un contesto di civiltà (per così dire) moderna, certe caratteristiche si perderanno, perché non saranno un vantaggio per la sopravvivenza.
E lo dimostra il fatto che Mi fai impazzire di Sfera domini le classifiche.
Avevo sentito parlare di questo pezzo come di un vero capolavoro.
Conoscendo la vocalità del buon Gionata, che non è un cazzone come lo si immagina (avendo lavorato fra Sesto e Cinisello ho avuto modo di conoscere certi suoi atti ed è uno che almeno socialmente ha fatto per quella terribile periferia), immaginavo cosa potesse essere.
Invece è pure peggio.
Ero a fare la spesa e l'hanno passata per radio: avrei voluto essere Beethoven a fine carriera, completamente sordo.
Scimmiottamenti di Achille Lauro, con un ritornello sul registro acuto fatto TUTTO con Melodyne.
Se avesse scoreggiato o ruttato nel microfono, con Melodyne il risultato sarebbe stato quantomeno equivalente.
Mi rendo conto di essere fuori tema: siamo ben oltre il livello gnocchi.
Peraltro Melodyne, in versione prova visto i costi spaventosi, l'ho utilizzato per correggere un paio di imperfezioni nei nostri pezzi, e quando la nota emessa dal cantante è stonata a spanne di 50 cent, diventa inutile: meglio usare un altro take.
Quel ritornello altro che mezzo tono è stato ritoccato di svariati toni, e non si venga a dire che è un effetto voluto perché non è così.
Ottime riflessioni doc.

Tra le quali mi permetterò di far mia la stupenda sintesi “livello gnocchi”.

PS appena ho tempo vi locupleterò con la biografia di Marie-Claire Melodyne.
  • WTF_Bach
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04-09-21 14.00

Nata nel 1794 a Saint-Sulpice sur la Mer, tredicesima di quattordici figlie femmine nate da padre robivecchi e madre ballerina (in realtà prostituta), Marie-Claire Melodyne visse un’infanzia piena di stenti e miseria, ulteriormente abbruttita dal fatto che i due genitori e le tredici sorelle, melomani sfegatate quanto amusiche totali e stonate patologiche, si intestardissero comunque a cantare tutto il giorno, costringendola a vivere in un ambiente la cui sonorità era peggiore di quella di un branco di gatti affamati affetti da turbe gastrointestinali funzionali.

Avviata dalla madre alla professione di famiglia, ebbe la fortuna di avere come assiduo cliente il marchese Marie-Canard de la Poussiere Grise, impotente ma influentissimo direttore del coro delle voci bianche della cappella imperiale napoleonica, anche lui turbato dallo stato di abbrutimento totale in cui versava la scuola belcantistica francese dell’epoca.

Grazie ai buoni uffici del De la Poussiere, l’ancora giovane Marie-Claire poté ben presto abbandonare la pur promettente carriera peripatetica (era una giovane dall’aspetto assai grazioso) per dedicarsi alla nascente professione di “musicienne du joue-arriere” (oggi definito, con orrido anglicismo, “playback”), doppiando dalle quinte le infami prestazioni canore di soprani oggi passati alla storia proprio grazie al supporto occulto della Melodyne: Fèlicia Tue-le-Chien, Caroline Bonassier detta “la Pètasse” e sopratutto la contralto di origine italiana Josephine Chemindefer (al secolo Ferreri) e l’italoamericana Georgette Todrara Lavache.

In questo ambiente conobbe colui che divenne l’amore della sua vita, il castrato Jeunhomme Petitseigneur, i cui recitativi ritmati, pervasi di infiammato parossismo rivoluzionario, ben descrivevano i turpi ed escrementizi fervori che agitavano le banlieues parigine.

Ancor oggi si discute se tale matrimonio fu in realtà sessualmente consumato, ma il sodalizio artistico fu di grande rilevanza: restano famose le arie “trompettes de cul”, “une bouchè de gnocchis” ma sopratutto la romanza senza parole “eruttations dans les prés”, tutte composte con l’aiuto del noto didatta inglese Johnatan Littlewood, meglio noto con lo pseudonimo latino di Sferulam et Satis.

Al culmine della sua carriera, le sue prestazioni erano divenute esosissime: per correggere una semplice aria il compenso era talvolta superiore alle trenta pistole di Luigi XIX, per non parlare poi di un’intera opera o di di lavori più complessi ed articolati. Per acquisire clientela, concedeva però gratuitamente delle prestazioni di prova, nelle quali comunque smetteva di cantare sul più bello impedendo a qualche furbacchione di tentare di approfittarsene.

Colpita all’apice della sua carriera da una rarissima forma di tubercolosi anale, lasciò ai posteri, oltre che una ricca panoplia di brani musicali, una rarissima collezione di godemichè in legni esotici e un’autobiografia intitolata “La mia vita tra i quarti di tono”; riposa al cimitero monumentale di Montmarte, ove sulla sua tomba si può leggere il famoso epigramma: “N’importe pas si tu es désaccordé, il y a toujours Melodyne”.
  • wildcat80
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04-09-21 14.10

Sei un grande Ale
  • vin_roma
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04-09-21 14.25

@Wildcat

L'ho ascoltata "mi fai impazzire".

Non credo che Melodyne l'abbia usato per correggere ma per delegare con un suono marcatamente finto ma "accattivante" la perfezione alla macchina, facendo sostituire le naturali funzioni muscolari con sistemi "bionici", così come stanno facendo per i marines americani con braccia e gambe rinforzate.
È probabilmente un istinto figlio dei tempi in un percorso che ci porterà ad un essere metà naturale e metà bionico con occhi modificati, con organi artificiali paralleli a cuore o fegato...

In un mondo come quello che si prospetta Beniamino Gigli avrebbe poco da cantare ...a meno che non se ne faccia un remake come per il cha cha di Caterina Valente, hit dopo più di 50 anni.
  • Bob_Braces
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04-09-21 14.27

wildcat80 ha scritto:
In realtà la teoria delle differenze fra lo sviluppo delle strutture fonatorie in maniera diversa nelle varie etnie non è così campata in aria.
È frutto della selezione naturale, dell'evoluzione, e ovviamente in un contesto di civiltà (per così dire) moderna, certe caratteristiche si perderanno, perché non saranno un vantaggio per la sopravvivenza.

Che ci siano differenze fisiche significative nelle strutture fonatorie delle varie etnie non ho dubbi a crederlo.
Che tali differenze siano la causa della maggiore o minore complessità armonica delle rispettive culture musicali, mi spiace ma non lo credo possibile.
Le culture musicali dell'area mediterranea e mediorientale hanno uno sviluppo della melodia molto più avanzato di quanto sia in occidente, mentre hanno armonie elementari, eppure etnicamente sono uguali a noi. Questo come lo giustifichiamo?
Lo sviluppo ritmico della musica occidentale è risibile rispetto a quello di certe aree dell'Africa o dell'India, che giustificazioni fisiologiche ci sono?
I nativi americani non hanno sviluppato né armonia, né ritmo, né melodia e in generale di arte si sono occupati molto poco. Il loro "bello oggettivo" che punti di incontro ha con il nostro?
  • WTF_Bach
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04-09-21 14.30

@ Bob_Braces
wildcat80 ha scritto:
In realtà la teoria delle differenze fra lo sviluppo delle strutture fonatorie in maniera diversa nelle varie etnie non è così campata in aria.
È frutto della selezione naturale, dell'evoluzione, e ovviamente in un contesto di civiltà (per così dire) moderna, certe caratteristiche si perderanno, perché non saranno un vantaggio per la sopravvivenza.

Che ci siano differenze fisiche significative nelle strutture fonatorie delle varie etnie non ho dubbi a crederlo.
Che tali differenze siano la causa della maggiore o minore complessità armonica delle rispettive culture musicali, mi spiace ma non lo credo possibile.
Le culture musicali dell'area mediterranea e mediorientale hanno uno sviluppo della melodia molto più avanzato di quanto sia in occidente, mentre hanno armonie elementari, eppure etnicamente sono uguali a noi. Questo come lo giustifichiamo?
Lo sviluppo ritmico della musica occidentale è risibile rispetto a quello di certe aree dell'Africa o dell'India, che giustificazioni fisiologiche ci sono?
I nativi americani non hanno sviluppato né armonia, né ritmo, né melodia e in generale di arte si sono occupati molto poco. Il loro "bello oggettivo" che punti di incontro ha con il nostro?
Vorrei rimarcarlo: incontro tra natura e cultura.

Sta di fatto che un brano africano o nativo-americano tradizionali non risultano di solito sgradevoli come la bocca piena di gnocchi della Ferrovieri.
  • wildcat80
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04-09-21 14.57

Vin molto spesso Melodyne viene utilizzato per dare un effetto di un certo tipo, ma certi risultati li ottieni solo se il cantato originario è molto lontano, come frequenze, da quelle a cui è portato.
Può essere che abbia cantato più in basso?
Certamente.
Ma perché, sempre restando in ambito hip hop, 20 anni fa gli MC facevano fare i cantati a vocalist veri e ora invece cantano anche se non è nelle loro corde?
Perché è musica nata nella povertà culturale e materiale, quindi con un portatile, dei plugin, un microfono da quattro soldi e una scheda audio di livello analogo, e non potendo permettersi il lusso di avere un vocalist, cantavano e correggevano con plugin molto meno validi di Melodyne.
È nato un filone, è una moda.
Ma perché?
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04-09-21 15.00

Perché si sta insinuando il parallelo bionico nella vita reale.
È normale nelle nuove leve, non gli serve un bel cantoato. Hanno altri problemi, insiti forse proprio nelle loro soluzioni.
  • WTF_Bach
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04-09-21 15.03

@ vin_roma
Perché si sta insinuando il parallelo bionico nella vita reale.
È normale nelle nuove leve, non gli serve un bel cantoato. Hanno altri problemi, insiti forse proprio nelle loro soluzioni.
Molto acuto e probabilmente vero.
  • markelly2
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04-09-21 15.46

wildcat80 ha scritto:
E lo dimostra il fatto che Mi fai impazzire di Sfera domini le classifiche.

Cioè, ma questa canzone è strabella, cioè mi fa troppo impazzire raga, è tipo la nona di Beethoven, anzi meglio, pk spacca di brutto! Non esiste un dottore per i tagli sul cuore, poesiaaaaaaa!!!