" sogni di rock'n roll"

  • notamelodica
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15-03-18 12.05

Salve a tutti, quest'oggi vorrei porvi una domanda che spesso pongo a me stesso. Conosco tantissima gente che fa musica, che scrive e che spera ancora un giorno di arrivare da qualche parte. Effettivamente pochi sono arrivati a dei buoni livelli e sono riusciti a fare della loro passione la loro professione. Non sto a raccontarvi di me che forse avrei potuto intraprendere una buona strada ma che poi per mia scelta non ho perseguito. Ma ho ancora qualche amico che adesso comincia veramente ad essere grandino che ancora sogna un giorno di poter fare... chi il cantautore... chi l'autore... ma secondo voi, anche se uno è bravo veramente arrivati a 40 - 50 anni che possibilità hanno di realizzare i loro sogni? Un saluto!
  • sgranzo
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15-03-18 12.16

secondo me oggigiorno, con i social media tipo Youtube o Facebook (o altri), c'è più possibilità di un tempo.
se hai culo di azzeccare qualcosa di virale potresti diventare famoso da un giorno all'altro... certo che poi questa fama la devi mantenere dimostrando di valere qualcosa, altrimenti ti bruci con la stessa velocità con cui sei diventato famoso..
  • markelly2
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15-03-18 12.44

@ notamelodica
Salve a tutti, quest'oggi vorrei porvi una domanda che spesso pongo a me stesso. Conosco tantissima gente che fa musica, che scrive e che spera ancora un giorno di arrivare da qualche parte. Effettivamente pochi sono arrivati a dei buoni livelli e sono riusciti a fare della loro passione la loro professione. Non sto a raccontarvi di me che forse avrei potuto intraprendere una buona strada ma che poi per mia scelta non ho perseguito. Ma ho ancora qualche amico che adesso comincia veramente ad essere grandino che ancora sogna un giorno di poter fare... chi il cantautore... chi l'autore... ma secondo voi, anche se uno è bravo veramente arrivati a 40 - 50 anni che possibilità hanno di realizzare i loro sogni? Un saluto!
Secondo me se non hai fatto successo a vent'anni, è impossibile farlo a cinquanta.
Chi insiste ha il mio rispetto, ma perde tempo.
  • fulezone
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15-03-18 13.27

@ markelly2
Secondo me se non hai fatto successo a vent'anni, è impossibile farlo a cinquanta.
Chi insiste ha il mio rispetto, ma perde tempo.
Questo non penso sia vero, volevo fare due esempi, uno di mio cugino che e sempre stato un artista, ha piu di 50 anni e quest'anno ha deciso di fare un film con Ficarra e Picone in Italia probsbilment3 non lo conosce nessuno ma a Palermo fa l'attore di teatro conduce più programmi alla radio, ha una agenzia di viaggi e organizza la festa degli sposi, la costa crociere lo ingaggia a fare serate sulle navi, non ha scelto di essere una realtà nazionale o internazionale ma di essere un artista locale, poi ho pensato a un gigante italiano Giancarlo Giannini che ha fatto se non ricordo mal3 un film della saga il silenzio degli innocenti in cui faceva una parte stupida e quasi inesistente al contrario del profumo del mosto selvatico e mi sono chiesto meglio essere un gigante nazionale o un nanetto internazionale? Questo spetta all'artista poi si deve capire se non sfonda perché ha scelto di non sfondare come mio cugino che pensa più alla famiglia e fa il resto per hobbye ma fa spesso spattacoli con ficarra e picone sasa salvaggio e fiorello o non sfonda perché é una capra.
  • vin_roma
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15-03-18 13.37

@ fulezone
Questo non penso sia vero, volevo fare due esempi, uno di mio cugino che e sempre stato un artista, ha piu di 50 anni e quest'anno ha deciso di fare un film con Ficarra e Picone in Italia probsbilment3 non lo conosce nessuno ma a Palermo fa l'attore di teatro conduce più programmi alla radio, ha una agenzia di viaggi e organizza la festa degli sposi, la costa crociere lo ingaggia a fare serate sulle navi, non ha scelto di essere una realtà nazionale o internazionale ma di essere un artista locale, poi ho pensato a un gigante italiano Giancarlo Giannini che ha fatto se non ricordo mal3 un film della saga il silenzio degli innocenti in cui faceva una parte stupida e quasi inesistente al contrario del profumo del mosto selvatico e mi sono chiesto meglio essere un gigante nazionale o un nanetto internazionale? Questo spetta all'artista poi si deve capire se non sfonda perché ha scelto di non sfondare come mio cugino che pensa più alla famiglia e fa il resto per hobbye ma fa spesso spattacoli con ficarra e picone sasa salvaggio e fiorello o non sfonda perché é una capra.
Beh, non è uno che ci prova ...è uno che già sa cosa fare ed è inserito da tempo.
  • fulezone
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15-03-18 15.39

@ vin_roma
Beh, non è uno che ci prova ...è uno che già sa cosa fare ed è inserito da tempo.
si ma capito riuscire cosa significa suonare a sanremo? o avere il proprio giro?
uno che non ha nemmeno un proprio giro anche se ci prova non ha dove andare e questo a qualsiasi età!
  • ipiman
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15-03-18 17.26

@ notamelodica
Salve a tutti, quest'oggi vorrei porvi una domanda che spesso pongo a me stesso. Conosco tantissima gente che fa musica, che scrive e che spera ancora un giorno di arrivare da qualche parte. Effettivamente pochi sono arrivati a dei buoni livelli e sono riusciti a fare della loro passione la loro professione. Non sto a raccontarvi di me che forse avrei potuto intraprendere una buona strada ma che poi per mia scelta non ho perseguito. Ma ho ancora qualche amico che adesso comincia veramente ad essere grandino che ancora sogna un giorno di poter fare... chi il cantautore... chi l'autore... ma secondo voi, anche se uno è bravo veramente arrivati a 40 - 50 anni che possibilità hanno di realizzare i loro sogni? Un saluto!
Bè, il successo è solo uno dei parametri, per fortuna nella musica c'è spazio un pò per tutti e sono diversi gli ambiti in cui uno si può realizzare. Poi bisogna capire se per successo intendi solo la fama o se intendi appunto la realizzazione dei propri obiettivi o propri sogni. Certo, a 50 anni se inseguivi il successo, inteso come fama, la cosa si fa un pò dura emo
  • fulezone
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15-03-18 17.33

@ ipiman
Bè, il successo è solo uno dei parametri, per fortuna nella musica c'è spazio un pò per tutti e sono diversi gli ambiti in cui uno si può realizzare. Poi bisogna capire se per successo intendi solo la fama o se intendi appunto la realizzazione dei propri obiettivi o propri sogni. Certo, a 50 anni se inseguivi il successo, inteso come fama, la cosa si fa un pò dura emo
Io ho un amico che qualche settimana fa è stato invitato a suonare come tastierista con Silvia Mezzanotte nella Piazza di Mondello,
lui diceva che Silvia Mezzanotte è bravissima e ci credo per cantare con i Matia Bazar, questo mio amico ha 44 anni, fa successo? Non lo so ma suona ogni settimana nel locale più di tendenza che c'è per ora a Palermo. Spesso fa svariate serate nella stessa settimana con gruppi diversi e ha organizzato una Jam Session in un altro famoso locale di Palermo, io conosco un sacco di persone che fanno successo solo io non faccio nessun successo, ma mi accontento di quello che faccio!
  • ipiman
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15-03-18 17.41

@ fulezone
Io ho un amico che qualche settimana fa è stato invitato a suonare come tastierista con Silvia Mezzanotte nella Piazza di Mondello,
lui diceva che Silvia Mezzanotte è bravissima e ci credo per cantare con i Matia Bazar, questo mio amico ha 44 anni, fa successo? Non lo so ma suona ogni settimana nel locale più di tendenza che c'è per ora a Palermo. Spesso fa svariate serate nella stessa settimana con gruppi diversi e ha organizzato una Jam Session in un altro famoso locale di Palermo, io conosco un sacco di persone che fanno successo solo io non faccio nessun successo, ma mi accontento di quello che faccio!
Bè, direi che lui già ha un discreto successo se il suo scopo è quello di essere apprezzato come tastierista, mi bisogna vedere quali sono le sue intime aspettative...molti appunto si accontentano, e va bene così.
Mi sembra che la parola "successo" dica troppo poco rispetto a tutte le sfumatore che ci sono nel mondo "musica".
  • Dallaluna69
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15-03-18 18.09

Interpretando la domanda originale, la leggo così: uno che inizia a 40/50 anni può fare (sottinteso "di mestiere") l'autore o il cantautore?
Personalmente credo che la gavetta per arrivare a campare con la musica sia lunga, quindi prima inizi meglio è.
Inoltre, se inizi da bambino o da studente, avrai un bel pacchetto di ore da dedicare ogni giorno alla musica; a 40/50 anni probabilmente avrai lavoro e famiglia (anzi, te lo auguro!) e ti andrà di culo se ruberai un'ora al giorno per la tua passione.
Quindi, se inizi tardi e vuoi che la musica divenga il tuo mestiere, ti conviene individuare o inventare le scorciatoie possibili e lasciar perdere i sentieri più impervi. In via esemplificativa e banale (non picchiatemi) potrebbe essere preferibile accantonare il sogno di diventare pianista concertista.
  • katoyts

15-03-18 18.21

allora c'e' la posso fare anch'io !! ormai ho 60 anni e sto imparando i primi accordi magari ha 80/85 posso andare ad amici dalla maria a fare un po' di gavetta poi ...poi... chissa' cosa mi attendera' non e' mai troppo tardi
  • markelly2
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15-03-18 19.54

Per famoso intendo uno CONOSCIUTO, come minimo nell'ambito del suo genere musicale, uno il cui nome salti fuori se ci si informa. Uno che abbia venduto qualche disco, scritto buone canzoni, che magari tra i musicisti abbia fatto scuola, uno che abbia prodotto musica influente o contribuito a farlo come sideman. Un personaggio che abbia lasciato il segno nel pubblico, o nella critica.
Tutte o anche solo una di queste.
Questo è ciò che ho interpretato con raggiungere il successo in musica.
Se invece si intendeva il successo personale, allora diventa tutto molto relativo.
  • Dallaluna69
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15-03-18 23.33

@ markelly2
Per famoso intendo uno CONOSCIUTO, come minimo nell'ambito del suo genere musicale, uno il cui nome salti fuori se ci si informa. Uno che abbia venduto qualche disco, scritto buone canzoni, che magari tra i musicisti abbia fatto scuola, uno che abbia prodotto musica influente o contribuito a farlo come sideman. Un personaggio che abbia lasciato il segno nel pubblico, o nella critica.
Tutte o anche solo una di queste.
Questo è ciò che ho interpretato con raggiungere il successo in musica.
Se invece si intendeva il successo personale, allora diventa tutto molto relativo.
Boh. Nel thread iniziale non si parla di diventare famosi. Solo di riuscire a "fare" l'autore o il cantautore. Per questo ho interpretato che si parlasse di "fare" come mestiere. In tal caso l'obiettivo è ben diverso dalla fama. Però la mia è un'interpretazione buona quanto la tua. emo
  • markelly2
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16-03-18 00.05

@ Dallaluna69
Boh. Nel thread iniziale non si parla di diventare famosi. Solo di riuscire a "fare" l'autore o il cantautore. Per questo ho interpretato che si parlasse di "fare" come mestiere. In tal caso l'obiettivo è ben diverso dalla fama. Però la mia è un'interpretazione buona quanto la tua. emo
Beh, il titolo è "sogni di rock n roll", si parla di fare il cantautore o l'autore... Cioè di vivere professionalmente di musica.
Ciò fa intendere che l'opposto è non riuscire a raggiungere questi traguardi.
OK, non significa essere famosi, ma anche per "accontentarsi", non credo che sia facile una volta superati i quaranta. emo
  • paolo_b3
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16-03-18 07.40

@ notamelodica
Salve a tutti, quest'oggi vorrei porvi una domanda che spesso pongo a me stesso. Conosco tantissima gente che fa musica, che scrive e che spera ancora un giorno di arrivare da qualche parte. Effettivamente pochi sono arrivati a dei buoni livelli e sono riusciti a fare della loro passione la loro professione. Non sto a raccontarvi di me che forse avrei potuto intraprendere una buona strada ma che poi per mia scelta non ho perseguito. Ma ho ancora qualche amico che adesso comincia veramente ad essere grandino che ancora sogna un giorno di poter fare... chi il cantautore... chi l'autore... ma secondo voi, anche se uno è bravo veramente arrivati a 40 - 50 anni che possibilità hanno di realizzare i loro sogni? Un saluto!
Credo che alla tua domanda, in generale, sia difficile dare una risposta. Dimmi cosa significa essere "arrivati", perchè in termini letterali secondo me significa raggiungere i propri obiettivi, che vanno quindi valutati caso per caso.
Esempio: se hai l'obiettivo di presentarti al pubblico con i tuoi brani penso sia abbastanza facile, ma se invece il parametro di valutazione è il successo allora ti chiedo: quanti spettatori vuoi mediamente ai concerti? Vuoi vendere musica? Dischi o su internet? E quanti ne vuoi vendere?
Tuttavia, la domanda che secondo me ci si deve porre è: "abbiamo qualcosa da dire?" perchè a volte mi capita di incontrare ragazzi giovani che hanno il sogno del successo nel cassetto, ma poi li senti e ti rendi conto che fanno roba trita e ritrita e pure eseguita male, e allora la domanda, spontanea, che mi faccio è "dove vuoi andare?"
Certamente non credo che a 50 anni passati qualcuno decida di investire su di te per la tua bella faccina o il tuo bel culetto, ossia ti affidi "un auto da competizione" pronta da girarci in pista. Ma per fortuna.
Commento personale: vuoi suonare? vuoi cantare? vuoi comporre? oggi hai infinite possibiltà, perchè dobbiamo necessariamente misurare tutto col successo?
  • simondrake
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16-03-18 07.47

@ markelly2
Beh, il titolo è "sogni di rock n roll", si parla di fare il cantautore o l'autore... Cioè di vivere professionalmente di musica.
Ciò fa intendere che l'opposto è non riuscire a raggiungere questi traguardi.
OK, non significa essere famosi, ma anche per "accontentarsi", non credo che sia facile una volta superati i quaranta. emo
Io penso che meno dell'1% delle persone che vivono di musica sia anche famosa. Quindi secondo me sono due obiettivi diversi da perseguire in modo diverso. Tu puoi essere un artista eccezionale e faticare per tirare avanti, o uno che magari azzecca l'idea giusta, non necessariamente artisticamente rilevante, e sbancare i media. Ogni tanto capita un Elvis, tanto per dire, che riesce a fare entrambe le cose.
Ora secondo me a 50 anni almeno questa distinzione devi averla chiara. Come hai scampato fino ad ora? Vuoi cambiare vita, lavoro? Vuoi diventare famoso o vuoi lasciare quel noiosissimo ufficio e provare a vivere facendo il busker, o campare di ciò che scrivi/suoni?
Io penso, per esempio, alla buonanima di Gianmaria Testa. Lavorava in ferrovia, ma è sempre stato un artista che aveva cose da dire. Del successo non gliene è mai fregato nulla, glielo hanno quasi imposto di mollare il lavoro e vivere della sua musica. Ecco una vocazione musicale adulta.
Questi erano i miei 2 cents. Ciao
  • markelly2
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16-03-18 12.28

@ simondrake
Io penso che meno dell'1% delle persone che vivono di musica sia anche famosa. Quindi secondo me sono due obiettivi diversi da perseguire in modo diverso. Tu puoi essere un artista eccezionale e faticare per tirare avanti, o uno che magari azzecca l'idea giusta, non necessariamente artisticamente rilevante, e sbancare i media. Ogni tanto capita un Elvis, tanto per dire, che riesce a fare entrambe le cose.
Ora secondo me a 50 anni almeno questa distinzione devi averla chiara. Come hai scampato fino ad ora? Vuoi cambiare vita, lavoro? Vuoi diventare famoso o vuoi lasciare quel noiosissimo ufficio e provare a vivere facendo il busker, o campare di ciò che scrivi/suoni?
Io penso, per esempio, alla buonanima di Gianmaria Testa. Lavorava in ferrovia, ma è sempre stato un artista che aveva cose da dire. Del successo non gliene è mai fregato nulla, glielo hanno quasi imposto di mollare il lavoro e vivere della sua musica. Ecco una vocazione musicale adulta.
Questi erano i miei 2 cents. Ciao
Non conosco la storia specifica di Gianmaria Testa ma se, come dici, del successo non gli importava, è stata una sua scelta.
Diverso è chi continua a provarci, credendoci oltre ogni aspettativa, senza mai afferrare un risultato. Fino a una certa età ha senso, poi bisogna guardare in faccia la realtà.

Tra l'altro il post iniziale diceva: "pochi hanno raggiunto buoni livelli e sono riusciti a fare della loro passione una professione" quindi si vuole concentrare su coloro che CREDONO di valere e non si rendono conto che in realtà se non ce l'hanno fatta è perché forse non si sono veramente impegnati. A quaranta /cinquanta anni la vedo dura.
  • vin_roma
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16-03-18 14.43

@ markelly2
Non conosco la storia specifica di Gianmaria Testa ma se, come dici, del successo non gli importava, è stata una sua scelta.
Diverso è chi continua a provarci, credendoci oltre ogni aspettativa, senza mai afferrare un risultato. Fino a una certa età ha senso, poi bisogna guardare in faccia la realtà.

Tra l'altro il post iniziale diceva: "pochi hanno raggiunto buoni livelli e sono riusciti a fare della loro passione una professione" quindi si vuole concentrare su coloro che CREDONO di valere e non si rendono conto che in realtà se non ce l'hanno fatta è perché forse non si sono veramente impegnati. A quaranta /cinquanta anni la vedo dura.
Potrei dire molto, nella mia vita "professionale" ho visto di tutto. Ho conosciuto star, ne ho viste crescere, ne ho viste inciampare.

Il requisito fondamentale, oltre l'aver qualcosa da dire, è la determinazione, poi ci vuole il "culo" e il sapersi amministrare, oggi più che mai.

Ho avuto rapporti, anche lunghi e intensi, con giganti dello spettacolo italiano e mi sono sempre accorto di aver avuto difronte persone uniche.
Spesso mi chiedevo "com'è che quel personaggio funziona e quell'altro, anche bravo, no?" E' un'alchimia strana, quella piccola differenza tra i due, impercettibile nell'anonimato, quando, per qualche caso, anche cercato, puoi esprimerla diventa un abisso ed uno diventa una star e l'altro un anonimo.

Corrado, chi lo ricorda? Anche solo la sua presenza fisica ti faceva dire: "è quello giusto". Sai quando si dice "buca"?
Corrado era un semplice annunciatore radiofonico dagli occhi ammalianti. Successe che la guerra finì e fu lui a fare il famoso annuncio della resa alle forze alleate . Magari gli capitò perché era di turno lui quel giorno ma quelle frasi rimasero impresse negli italiani ...con quella voce. Di suo, Corrado, aveva tutta l'artiglieria pronta, fatta di charme, volontà di essere qualcuno, ebbe a favore l'ambiente e il suo carisma e facilmente trovava le porte aperte. State certi che con persone come lui non si va a mangiare la pizza o perdere tempo a chiacchierare, sono macchine che hanno un solo scopo: emergere.

Potrei parlare di Gazzé, di Pippo Baudo e Tiziana Rivale, di Giorgia, di come allora fecero Nico Fidenco, Robertino, Lando, Little Tony, di come sono nati e dei loro colpi di fortuna o sfortuna, dalle tette finte "scoppiate" in aereo a Carmen Di Pietro ai giornali che costruiscono a tavolino i casi.

Ma di fondo c'è sempre capacità in qualcosa e volontà di emergere a tutti costi, cosa che nell'approccio pubblico spesso non risulta ma dietro c'è sempre una strategia molto severa, spesso anche cattiva verso gli altri, ma magari è solo un mezzo necessario per poter esprimere in seguito con libertà quello che si vuol dire.
  • paolo_b3
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16-03-18 15.18

@ vin_roma
Potrei dire molto, nella mia vita "professionale" ho visto di tutto. Ho conosciuto star, ne ho viste crescere, ne ho viste inciampare.

Il requisito fondamentale, oltre l'aver qualcosa da dire, è la determinazione, poi ci vuole il "culo" e il sapersi amministrare, oggi più che mai.

Ho avuto rapporti, anche lunghi e intensi, con giganti dello spettacolo italiano e mi sono sempre accorto di aver avuto difronte persone uniche.
Spesso mi chiedevo "com'è che quel personaggio funziona e quell'altro, anche bravo, no?" E' un'alchimia strana, quella piccola differenza tra i due, impercettibile nell'anonimato, quando, per qualche caso, anche cercato, puoi esprimerla diventa un abisso ed uno diventa una star e l'altro un anonimo.

Corrado, chi lo ricorda? Anche solo la sua presenza fisica ti faceva dire: "è quello giusto". Sai quando si dice "buca"?
Corrado era un semplice annunciatore radiofonico dagli occhi ammalianti. Successe che la guerra finì e fu lui a fare il famoso annuncio della resa alle forze alleate . Magari gli capitò perché era di turno lui quel giorno ma quelle frasi rimasero impresse negli italiani ...con quella voce. Di suo, Corrado, aveva tutta l'artiglieria pronta, fatta di charme, volontà di essere qualcuno, ebbe a favore l'ambiente e il suo carisma e facilmente trovava le porte aperte. State certi che con persone come lui non si va a mangiare la pizza o perdere tempo a chiacchierare, sono macchine che hanno un solo scopo: emergere.

Potrei parlare di Gazzé, di Pippo Baudo e Tiziana Rivale, di Giorgia, di come allora fecero Nico Fidenco, Robertino, Lando, Little Tony, di come sono nati e dei loro colpi di fortuna o sfortuna, dalle tette finte "scoppiate" in aereo a Carmen Di Pietro ai giornali che costruiscono a tavolino i casi.

Ma di fondo c'è sempre capacità in qualcosa e volontà di emergere a tutti costi, cosa che nell'approccio pubblico spesso non risulta ma dietro c'è sempre una strategia molto severa, spesso anche cattiva verso gli altri, ma magari è solo un mezzo necessario per poter esprimere in seguito con libertà quello che si vuol dire.
Esatto Vin, hai preso in esame un aspetto che normalmente coloro i quali ambiscono a diventare "Rockstar" ignorano. Per diventare "famosi" bisogna prima di tutto saper fare quel lavoro ed essere disposti a sacrificarsi, indipendentemente dal fatto che si abbia talento.
Faccio un parallelo, una quindicina di anni fa, quando ancora lavoravo come dipendente, facevo trasferte europee con cadenza di 2 volte al mese. Inizialmente era anche entusiasmante, ma dopo un po' non se ne poteva più. E a pensare che ci sono un sacco di persone che ambirebbero a "viaggiare per lavoro". Vi do un dato così ci capiamo meglio: sono stato due volte a Parigi, la prima volta prelevato all'aeroporto e portato direttamente alla periferia nord, la seconda volta addirittura non ho messo piede fuori dall'aeroporto.
Per visitare la città sono dovuto tornare con mia moglie.
  • fulezone
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16-03-18 15.24

@ vin_roma
Potrei dire molto, nella mia vita "professionale" ho visto di tutto. Ho conosciuto star, ne ho viste crescere, ne ho viste inciampare.

Il requisito fondamentale, oltre l'aver qualcosa da dire, è la determinazione, poi ci vuole il "culo" e il sapersi amministrare, oggi più che mai.

Ho avuto rapporti, anche lunghi e intensi, con giganti dello spettacolo italiano e mi sono sempre accorto di aver avuto difronte persone uniche.
Spesso mi chiedevo "com'è che quel personaggio funziona e quell'altro, anche bravo, no?" E' un'alchimia strana, quella piccola differenza tra i due, impercettibile nell'anonimato, quando, per qualche caso, anche cercato, puoi esprimerla diventa un abisso ed uno diventa una star e l'altro un anonimo.

Corrado, chi lo ricorda? Anche solo la sua presenza fisica ti faceva dire: "è quello giusto". Sai quando si dice "buca"?
Corrado era un semplice annunciatore radiofonico dagli occhi ammalianti. Successe che la guerra finì e fu lui a fare il famoso annuncio della resa alle forze alleate . Magari gli capitò perché era di turno lui quel giorno ma quelle frasi rimasero impresse negli italiani ...con quella voce. Di suo, Corrado, aveva tutta l'artiglieria pronta, fatta di charme, volontà di essere qualcuno, ebbe a favore l'ambiente e il suo carisma e facilmente trovava le porte aperte. State certi che con persone come lui non si va a mangiare la pizza o perdere tempo a chiacchierare, sono macchine che hanno un solo scopo: emergere.

Potrei parlare di Gazzé, di Pippo Baudo e Tiziana Rivale, di Giorgia, di come allora fecero Nico Fidenco, Robertino, Lando, Little Tony, di come sono nati e dei loro colpi di fortuna o sfortuna, dalle tette finte "scoppiate" in aereo a Carmen Di Pietro ai giornali che costruiscono a tavolino i casi.

Ma di fondo c'è sempre capacità in qualcosa e volontà di emergere a tutti costi, cosa che nell'approccio pubblico spesso non risulta ma dietro c'è sempre una strategia molto severa, spesso anche cattiva verso gli altri, ma magari è solo un mezzo necessario per poter esprimere in seguito con libertà quello che si vuol dire.
Sicuramente qualcosa non mi è chiaro, il termine successo cosa significa? Uno che vince Sanremo ha fatto successo? Penso di si, vedi Giorgia, Alex Britti, Neri per caso, Irene Grandi, Marco Masini, ma i Jalisse allora hanno fatto successo? Direi di no, Marco Ferradini ha fatto successo con la canzone Teorema, e poi? Bho, Gli Euritmics hanno fatto successo con Sweet Dream e direi tantissimo successo sono quasi 40 anni che si suona quella canzone in tutte le salse e poi? Bho, Questo è successo? Fiorello ha fatto successo? Direi di si basta guardarlo per ridere, ha fatto successo come attore, comico, presentatore, cantante. Dico cosa si intende per successo? Io successo la vedo come una cosa che si comincia per hobby partendo dal basso dalla gavetta e poi salendo pian piano avendo un pubblico più o meno vasto, questo esempio l'ho fatto in un altro post prendiamo i Pooh e Noemi, i Pooh hanno fatto gavetta e sono cresciuti, hanno suonato per oltre 50 anni insieme sono conosciuti nazionalmente e penso che hanno fatto successo, Noemi vince Xfactor, vince Sanremo, conduce The Voice perde Sanremo, fine della sua carriera!
Successo.... Se non definiamo i canoni della parola Successo allora non possiamo dare una risposta.

Direi che anche Rosario Muniz che fa veramente schifo ed è inguardabile ha fatto Successo, intanto fa vomitare!