" sogni di rock'n roll"

  • michelet
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19-03-18 14.26

Il successo e conseguente soddisfazione personale dipendono molto anche dagli obiettivi che uno si pone, dopo aver razionalmente determinato quali sono i propri punti di forza e di debolezza. Oltre a questo, c'è l'imponderabile, cioè la fortuna che gioca un ruolo piuttosto determinante nella nostra vita, in tutti i settori.
Aggiungerei che per avere successo, non solo nel campo della musica rock, ci vuole non solo una botta di culo, ma anche una serie di fortunate combinazioni che aiutino la persona fortunata a trarne vantaggio. Voglio dire che non basta, ad esempio, fare successo con un brano cantato a San Remo, ma bisogna poi che l'impegno profuso dall'artista (ed il suo gruppo di lavoro) porti a nuovi eventi, concerti, partecipazioni, tournée ecc, Se l'artista si impegna, ma ha un manager inerte oppure trova scarso appoggio dalle radio o altri motivi ne ostacolano la carriera... beh, si salvi chi può.
Ritengo che oltre alle indiscutibili capacità dell'artista stesso, una percentuale consistente sia da imputare alla fortuna, nel senso che trovarsi al posto giusto nel momento giusto il più possibile, garantisce la prosecuzione del successo.
In merito poi alle possibili depressioni da troppo successo, posso dire che sono alla pari di quelle che sorgono quando non ci si sente realizzati.
  • fulezone
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19-03-18 14.59

@ michelet
Il successo e conseguente soddisfazione personale dipendono molto anche dagli obiettivi che uno si pone, dopo aver razionalmente determinato quali sono i propri punti di forza e di debolezza. Oltre a questo, c'è l'imponderabile, cioè la fortuna che gioca un ruolo piuttosto determinante nella nostra vita, in tutti i settori.
Aggiungerei che per avere successo, non solo nel campo della musica rock, ci vuole non solo una botta di culo, ma anche una serie di fortunate combinazioni che aiutino la persona fortunata a trarne vantaggio. Voglio dire che non basta, ad esempio, fare successo con un brano cantato a San Remo, ma bisogna poi che l'impegno profuso dall'artista (ed il suo gruppo di lavoro) porti a nuovi eventi, concerti, partecipazioni, tournée ecc, Se l'artista si impegna, ma ha un manager inerte oppure trova scarso appoggio dalle radio o altri motivi ne ostacolano la carriera... beh, si salvi chi può.
Ritengo che oltre alle indiscutibili capacità dell'artista stesso, una percentuale consistente sia da imputare alla fortuna, nel senso che trovarsi al posto giusto nel momento giusto il più possibile, garantisce la prosecuzione del successo.
In merito poi alle possibili depressioni da troppo successo, posso dire che sono alla pari di quelle che sorgono quando non ci si sente realizzati.
Quello che dici tu è senza dubbio vero però io rimango della mia idea che: si trovarsi nel posto giusto al momento giusto aiuta tanto, ma, poi possono accadere due cose, o sei veramente bravo e allora resti in cima oppure precipiti, cantare a Sanremo non dimostra molto, vedi Vasco e Zucchero arrivati ultimi, vedi tanti cantanti arrivati primi tra cui lo scandalo dei Jalisse scomparsi nel nulla e ricomparsi a The Voice per essere eliminati nuovamente. Io sono dell'idea che se una persona è veramente brava è solo questione di tempo qualcuno se ne accorgerà, una volta ho conosciuto in un pub Daria Biancardi, non so se vi ricordate ha partecipato a The Voice ci sono i video su Youtube, lei cantava accompagnata da un piano e da un contrabbasso, bravissima, anche se non ha vinto The Voice se volessi ingaggiarla per una serata (cosa che ho fatto) non è più alla mia portata, ormai nemmeno si vede più in giro, la bravura paga c'è poco da fare! La fortuna anche ma se non accompagnata dalla bravura presto scompare
  • Arci66
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19-03-18 15.25

fulezone ha scritto:
poi possono accadere due cose, o sei veramente bravo e allora resti in cima oppure precipiti,

E Jovanotti cosa è l'eccezione che conferma la tua regola? Per non parlare delle doti canore di Max Pezzali.....
Il caso (fortuna, culo, fatalità...) conta tanto e a prescindere, la percentuale metticela tu, magari è solo lo 0.5% ma se non c'è quello 0.5% rischi che non venga messo a frutto il 99.5% ipotizziamo l'enorme talento di un ipotetico prodigio.
Puoi essere anche un fenomeno ma se non avviene il giusto incontro non avrai mai visibilità a livello mondiale, anche se oggi c'è Youtube e altri canali indipendenti.
E poi devi conquistare il mercato e per capire come funziona li non esistono regole...o meglio c'è bisogno di qualcuno che sia cosi bravo da capire cosa potrebbe far vendere in quel momento, molto difficile, li anche se hai un prodigio sottomano la % di caso che ti serve per raggiungere il successo inizia a diventare importante. Magari se chiami Neil Rodgers come consulente le percentuali di successo aumentano ma il successo rimane incerto.emo
  • paolo_b3
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19-03-18 15.38

michelet ha scritto:
Il successo e conseguente soddisfazione personale dipendono molto anche dagli obiettivi che uno si pone, dopo aver razionalmente determinato quali sono i propri punti di forza e di debolezza. Oltre a questo, c'è l'imponderabile, cioè la fortuna che gioca un ruolo piuttosto determinante nella nostra vita, in tutti i settori.


Infatti nella cultura popolare romagnola (come credo anche in altre culture) esiste il famoso motto "occhio, memoria e buco del ..."
Ossia alla base del successo nella vita occorre intuizione, esperienza ed un pizzico di fortuna.
  • michelet
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19-03-18 15.54

@ paolo_b3
michelet ha scritto:
Il successo e conseguente soddisfazione personale dipendono molto anche dagli obiettivi che uno si pone, dopo aver razionalmente determinato quali sono i propri punti di forza e di debolezza. Oltre a questo, c'è l'imponderabile, cioè la fortuna che gioca un ruolo piuttosto determinante nella nostra vita, in tutti i settori.


Infatti nella cultura popolare romagnola (come credo anche in altre culture) esiste il famoso motto "occhio, memoria e buco del ..."
Ossia alla base del successo nella vita occorre intuizione, esperienza ed un pizzico di fortuna.
E poi, come diceva mia nonna, persona di finissima sensibilità e cultura, veronese doc :"Ognuno ha il proprio stile di vita", volendo significare che, sotto un certo aspetto, siamo in parte registi della nostra vita. Non era del tutto una fatalista, però certe sue teorie si avvicinavano molto.
Unitamente all'intuizione, esperienza (altro nome che diamo agli errori commessi lungo la via) e pizzico di fortuna, bisogna essere anche (molto) egoisti per perseguire i propri obiettivi, mettere al primo posto i propri interessi. Altrimenti, la battaglia è già persa all'inizio.
Però tra il dire ed il fare, ci sta un bel mare di mezzo.
  • michelet
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19-03-18 16.04

@ fulezone
Quello che dici tu è senza dubbio vero però io rimango della mia idea che: si trovarsi nel posto giusto al momento giusto aiuta tanto, ma, poi possono accadere due cose, o sei veramente bravo e allora resti in cima oppure precipiti, cantare a Sanremo non dimostra molto, vedi Vasco e Zucchero arrivati ultimi, vedi tanti cantanti arrivati primi tra cui lo scandalo dei Jalisse scomparsi nel nulla e ricomparsi a The Voice per essere eliminati nuovamente. Io sono dell'idea che se una persona è veramente brava è solo questione di tempo qualcuno se ne accorgerà, una volta ho conosciuto in un pub Daria Biancardi, non so se vi ricordate ha partecipato a The Voice ci sono i video su Youtube, lei cantava accompagnata da un piano e da un contrabbasso, bravissima, anche se non ha vinto The Voice se volessi ingaggiarla per una serata (cosa che ho fatto) non è più alla mia portata, ormai nemmeno si vede più in giro, la bravura paga c'è poco da fare! La fortuna anche ma se non accompagnata dalla bravura presto scompare
Citare gli esempi di San Remo non sono il massimo, perché è un settore che seguo pochissimo.
Tuttavia, con una certa invidia, mi vengono in mente personaggi come Danny Elfmann che ha avuto un insperato successo come compositore di colonne sonore, pur essendo un illetterato, musicalmente parlando. Quindi, per certi aspetti, la bravura, la capacità compositiva vale fino ad un certo punto, quando a fianco hai orchestratori, arrangiatori, copisti, orchestre, budget milionari ecc. ecc. Continuo a sostenere che la fortuna sia elemento determinante.
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19-03-18 16.06

@ sgranzo
secondo me oggigiorno, con i social media tipo Youtube o Facebook (o altri), c'è più possibilità di un tempo.
se hai culo di azzeccare qualcosa di virale potresti diventare famoso da un giorno all'altro... certo che poi questa fama la devi mantenere dimostrando di valere qualcosa, altrimenti ti bruci con la stessa velocità con cui sei diventato famoso..
Se ascolti SoundCloud trovi compositori totalmente sconosciuti che realizzano temi da colonna sonora che potrebbero fare concorrenza a Hans Zimmer... E di costoro ce ne sono a centinaia.
  • fulezone
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19-03-18 17.57

Arci66 ha scritto:
E Jovanotti cosa è l'eccezione che conferma la tua regola? Per non parlare delle doti canore di Max Pezzali.....
Il caso (fortuna, culo, fatalità...) conta tanto e a prescindere, la percentuale metticela tu, magari è solo lo 0.5% ma se non c'è quello 0.5% rischi che non venga messo a frutto il 99.5% ipotizziamo l'enorme talento di un ipotetico prodigio.


ma il fatto che a te non piaccia non significa che non sia un artista, io avevo 6 anni è jovanotti era l'incarnazione del PANINARO, poi ha cambiato Io Penso positivo, L'ombelico del mondo sono brani che cmq hanno personalità, hanno ucciso l'uomo ragno, nord sud ovest est, li abbiamo ballati tutti e qualcuno ha comprato il loro dischi
  • fulezone
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19-03-18 18.02

michelet ha scritto:
Quindi, per certi aspetti, la bravura, la capacità compositiva vale fino ad un certo punto, quando a fianco hai orchestratori, arrangiatori, copisti, orchestre, budget milionari ecc. ecc. Continuo a sostenere che la fortuna sia elemento determinante.


Se il successo è solo questione di fortuna allora cosa ci stiamo a parlare qui? Cosa studiamo per anni musica? Cosa dedichiamo e ore di studio? A cosa serve comprare una tastiera da 4000 euro tanto è solo fortuna puoi spendere 10 euro comprare la tastierina chicco da 10 euro avrai fortuna lo stesso!
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19-03-18 18.39

@ fulezone
michelet ha scritto:
Quindi, per certi aspetti, la bravura, la capacità compositiva vale fino ad un certo punto, quando a fianco hai orchestratori, arrangiatori, copisti, orchestre, budget milionari ecc. ecc. Continuo a sostenere che la fortuna sia elemento determinante.


Se il successo è solo questione di fortuna allora cosa ci stiamo a parlare qui? Cosa studiamo per anni musica? Cosa dedichiamo e ore di studio? A cosa serve comprare una tastiera da 4000 euro tanto è solo fortuna puoi spendere 10 euro comprare la tastierina chicco da 10 euro avrai fortuna lo stesso!
E come la mettiamo allora quando vediamo musicisti, illustri sconosciuti o che continuano a rimanere sconosciuti per una serie di sfortunare coincidenze, che potrebbero asfaltare altri che valgono decisamente meno ed hanno molto successo?
Stiamo discutendo di lana caprina. Non ci sono regole, o meglio, forse ci saranno pure, però non seguono la logica che dovrebbero.

Forse, il problema più grande è rappresentato proprio dal "sistema italiano" in cui viviamo, tale per cui, quando 25 anni fa volevo entrare in dottorato di ricerca, il mio relatore sconsolato disse che "non era il suo turno", nel senso che i baroni avevano già i loro protetti da collocare. Ed io avrei dovuto aspettare un tempo indefinito.
E qui mi fermo, perché ho già i primi conati di vomito.
  • Arci66
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19-03-18 18.55

@ fulezone
Arci66 ha scritto:
E Jovanotti cosa è l'eccezione che conferma la tua regola? Per non parlare delle doti canore di Max Pezzali.....
Il caso (fortuna, culo, fatalità...) conta tanto e a prescindere, la percentuale metticela tu, magari è solo lo 0.5% ma se non c'è quello 0.5% rischi che non venga messo a frutto il 99.5% ipotizziamo l'enorme talento di un ipotetico prodigio.


ma il fatto che a te non piaccia non significa che non sia un artista, io avevo 6 anni è jovanotti era l'incarnazione del PANINARO, poi ha cambiato Io Penso positivo, L'ombelico del mondo sono brani che cmq hanno personalità, hanno ucciso l'uomo ragno, nord sud ovest est, li abbiamo ballati tutti e qualcuno ha comprato il loro dischi
Jovanotti faceva il DJ in alcuni locali di Roma quando io ero più o meno 20enne, se non avesse incontrato un certo Claudio Cecchetto che a quei tempi aveva capito come confezionare successi, e che gli mise addosso saturnino e qualche altro stava ancora a fare il DJ. Se vuoi ti racconto anche la storia di Nicolò Fabi che prima di raggiungere il successo cantava nelle feste private 2quanto costa questa mutanda” ma il resto non te lo posso raccontare qui.
Non si sta dicendo che conta solo la fortuna ma che anche in piccolissime dosi é indispensabile.
Conditio si ne qua non!
  • fulezone
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19-03-18 19.11

@ Arci66
Jovanotti faceva il DJ in alcuni locali di Roma quando io ero più o meno 20enne, se non avesse incontrato un certo Claudio Cecchetto che a quei tempi aveva capito come confezionare successi, e che gli mise addosso saturnino e qualche altro stava ancora a fare il DJ. Se vuoi ti racconto anche la storia di Nicolò Fabi che prima di raggiungere il successo cantava nelle feste private 2quanto costa questa mutanda” ma il resto non te lo posso raccontare qui.
Non si sta dicendo che conta solo la fortuna ma che anche in piccolissime dosi é indispensabile.
Conditio si ne qua non!
Ma figurati so benissimo che un po' di fortuna è necessaria ma da qui a dire che è più importante la fortuna che la bravura mi s3mbra esagerato, inoltre ora per andare al tuo esempio non credo sia paragonabile Nicolò Fabi e Lorenzo dico Lorenzo ha un'esperienza nettamente superiore, poi ci sono i giganti del calibro di Vasco Zucchero a che Renato Zero Lucio Dalla e Lucio Battisti che sovrastano nonostante la bravura personaggi come Giorgia Elisa Eros Lorenzo e Pausini che già.hanno un buon successo e nonostante Elisa sia bravissima non può competere con Zucchero, poi ci sono realmente i grandi successi immotivati vedi Gigi Dalessio o Fabri Fibra o altri di cui conosco totalmente i nomi
  • michelet
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19-03-18 19.41

@ fulezone
Ma figurati so benissimo che un po' di fortuna è necessaria ma da qui a dire che è più importante la fortuna che la bravura mi s3mbra esagerato, inoltre ora per andare al tuo esempio non credo sia paragonabile Nicolò Fabi e Lorenzo dico Lorenzo ha un'esperienza nettamente superiore, poi ci sono i giganti del calibro di Vasco Zucchero a che Renato Zero Lucio Dalla e Lucio Battisti che sovrastano nonostante la bravura personaggi come Giorgia Elisa Eros Lorenzo e Pausini che già.hanno un buon successo e nonostante Elisa sia bravissima non può competere con Zucchero, poi ci sono realmente i grandi successi immotivati vedi Gigi Dalessio o Fabri Fibra o altri di cui conosco totalmente i nomi
Continuiamo a parlare di cose diverse. Intanto bisogna tenere conto die tempo che questi big hanno avuto per diventarlo. Quando Vasco Rossi cantava "Vita spericolata" o Zucchero "Donne" non mi sembrava che tanti avrebbero scommesso sul fatto che avrebbero avuto davanti a sé una sfolgorante carriera. E io me li chiedo tutt'ora quali siano stati gli "incastri" del loro destino che li ha portati fino a dove sono arrivati.
Tra i vari aspetti da mettere in conto del successo, a parte il gruppo di lavoro, perché non è il singolo artista solamente responsabile del suo successo, c'è la promozione pubblicitaria. Aspetto che, dopo aver dilapidato montagne di soldi per gente che valeva poco o nulla, oggi è del tutto dimenticato dai discografici.
Il discorso è troppo complesso per essere trattato in questa sede, ad ogni modo ribadisco il mio fermo convincimento che la "bravura" in senso riassuntivo di un artista (diversamente da uno strumentista) non dipende solo dalla reale capacità tecnica, bensì dal gruppo di lavoro che lo aiuta a portare a termine il progetto musicale e/o discografico.
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19-03-18 20.06

... Poi c'è anche gente famosa senza essere Lady Gaga.
Penso a jazzisti influenti come Brad Melhdau, fanno dai grandi festival alla festa di piazza, idem in Italia, ad esempio Pieranunzi, o De Piscopo.
Questa dimensione "umana" del successo è forse quella più augurabile.
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19-03-18 20.41

Fossimo a quattr'occhi racconterei molte cose. Tanto per cominciare dovete considerare due meccanismi diversi per il successo: Dal miracolo italiano agli anni '80 e da quel periodo ai giorni nostri. Metteteci comunque la qualità, a vari livelli, testardaggine e una buona dose di coincidenze fortunate.
  • fulezone
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19-03-18 20.42

michelet ha scritto:
Tra i vari aspetti da mettere in conto del successo, a parte il gruppo di lavoro, perché non è il singolo artista solamente responsabile del suo successo, c'è la promozione pubblicitaria.

Ok ma anche il gruppo di lavoro, penso chelo scelga il musicista, Zucchero un giorno incontrò Lisa Hunt e gli dice ti voglio fare un disco con te e lei rispose ma chi è sto pazzo? Poi ascoltando qualcosa di suo disse ok facciamo Hay Man, poi non so, sembra dire che il successo dipenda da tanti fattori, pubblicità, musicisti, e per ultimo l'artista, ma io resto convinto che il carisma del musicista, vedi Zucchero che canta completamente stonato Hai scelto me... Ma cavolo il carisma, Nicolò Fabi nonostante le sue disavventure non ha lo stesso carisma di Zucchero, cosa che invece aveva Celentano, cosa che ha Vasco, il carisma, Andrea Braido, Lele Melotti, Silvano Belfiore, sono tutti mega musicisti ma sono molto più importanti di Eros Ramazzotti e Laura Pausini che nonostante abbiano anche successo internazionale non hanno il carisma che ha portato a 40 anni di musica! Bho io la vedo così Raffaella Carrà ben oltre i 50 anni di musica, non tutto successo, ma ha preso la scia della biondona alla Marilyn Monroe e ancora oggi dopo più di 50 anni sta li!
  • paolo_b3
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19-03-18 20.42

Purtroppo è radicato nelle menti di noi tutti che il valore dell'individuo sia proporzionale a quanto guadagna. emo
  • Arci66
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19-03-18 20.53

@ paolo_b3
Purtroppo è radicato nelle menti di noi tutti che il valore dell'individuo sia proporzionale a quanto guadagna. emo
Hai come alternativa il successo che ti decreta la critica....con quello non ci mangi, ma aiuta spesso a vendere visto che le stroncature sono roba rara, almeno nelle critiche accreditate.
Il guadagno diventa unità di misura del successo ma non ne vedrei altre più efficaci, triste chi lo raggiunge quando oramai morto senza magari averci guadagnato granché. In questa ultima circostanza il caso é stato veramente beffardo.
Comunque al dilla del guadagno la cosa più preziosa che può portare il successo é l’immortalità, molta gente li ricorderà da morti, anzi molti di più di quelli che li hanno sostenuti da vivi, pagandoli.emo
  • paolo_b3
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19-03-18 22.10

@ Arci66
Hai come alternativa il successo che ti decreta la critica....con quello non ci mangi, ma aiuta spesso a vendere visto che le stroncature sono roba rara, almeno nelle critiche accreditate.
Il guadagno diventa unità di misura del successo ma non ne vedrei altre più efficaci, triste chi lo raggiunge quando oramai morto senza magari averci guadagnato granché. In questa ultima circostanza il caso é stato veramente beffardo.
Comunque al dilla del guadagno la cosa più preziosa che può portare il successo é l’immortalità, molta gente li ricorderà da morti, anzi molti di più di quelli che li hanno sostenuti da vivi, pagandoli.emo
Ehm... cappellaio matto emo... avevo parlato di valore, non di successo. Non c'è mica proporzione. L'unico valore certo, di chi fa successo è la capacità di sopportare l'"onusto fardello".

emoemoemo

P.S. Salutami alice emo
  • Raptus
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19-03-18 23.06

@ markelly2
Secondo me se non hai fatto successo a vent'anni, è impossibile farlo a cinquanta.
Chi insiste ha il mio rispetto, ma perde tempo.
C'è qualcuno che fa successo a ventanni senza essere andato ad amici o aver fatto lo youtuber?
Questi sono quelli che "vendono dischi" come dici tu, o meglio, fanno visualizzazioni o streaming.
Il successo è molto cambiato in questi anni, io la vedo in positivo, internet ha dato molte possibilità che prima non c'erano. Poi il discorso è tutto marketing ma anche li, ha senso avere successo di marketing o è meglio restare indie e avere il rispetto della ggente?
Secondo me nessuna delle due, il meglio è fare quello che piace senza cercare il forziere oltre l'arcobaleno.