07-02-22 10.50
Ti capisco perfettamente e spesso mi trovo anche io nella tua stessa crisi.
Ho studiato al conservatorio 10 anni, i miei genitori per permettermelo hanno fatto sacrifici enormi, ed ora mi ritrovo a fare il tecnico informatico per vivere, e la musica è solo un orpello nella mia vita.
Un orpello a cui resto aggrappato con le unghie, perchè per trovare la forza di fare ancora musica, nonostante, come dici, il senso nel farlo è sempre sospeso ad un filo sottile.
Ad oggi ancora non mi sono dato una risposta, ma ti posso dire che la composizione, la musica in generale, è quello che mi fa stare bene, ed io prima di tutto mi reputerò sempre un musicista...poi magari faccio altro per vivere, ma è un altro discorso.
Il discorso live...negli ultimi anni (anche prima del covid) mi è molto scaduto: a me piace fare musica, creare, innovare, e suonare per 10 anni in una tribute band, mi ha letteralmente asfaltato ogni voglia. Gli altri musicisti lo facevano per esibizionismo, per sfogo, o per soldi, per me era diventato solo un mero modo di arrotondare lo stipendio. Ma a che prezzo? Fine settimana inesistenti, riposi inesistenti, innovazione inesistente, parlavi di inserire un brano nuovo, e calava il silenzio, parlavi di stravolgere il repertorio, e la frase che mi sentivo dire era "ma perchè cambiare se così funziona?". E quindi è morta completamente la passione. Il covid poi ha dato la spallata finale e quando le "ambizioni" (vedi prima) degli altri musicisti era talmente forti da mettere a rischio anche la propria incolumità, pur di fare la seratina, ho mollato tutto.
Mi son dedicato con maggiore assiduità alla mia musica, anche se di nicchia ed anche se, come te, sono una goccia in un oceano, ed un emerito sconosciuto che vive delle poche centinaia di ascolto su spotify per alimentare l'entusiasmo.
L'anno scorso ho dato tutto me stesso, con il video clip che qualcuno di voi conosce, quello disegnato a mano, del brano Night Waltz, e dopo 15 mesi di realizzazione, sono andato online con tantissime speranze...ma nulla di nulla.
Si certo, mi ha portato ad arrivare terzo ad un concorso internazionale, bello, davvero bello, ma anche quella cosa è finita lì. Non si riesce ad arrivare mai da nessuna parte, ma in nessun contesto dove puoi sentirti realizzato.
Però...devo riconoscere un però.
E' vero, io ho dedicato buona parte della mia vita alla musica, ho iniziato a lavorare in pianta stabile tardi proprio perchè dovevo prima finire gli studi...ma poi alla fine quel discorso è rimasto lì. Come dicevo all'inizio io vivo di altro, ed è giusto che chi vive di questo abbia più spazio nel mondo.
Ti fa male vedere un ragazzino di 18 anni a Sanremo, ma quello è un fatto di contatti. Prima della musica, prima dell'arte, contano i contatti. Tu puoi essere anche superbravissimo ma nessuno ti conosce, e la tua arte resterà sempre e cmq ferma in un cassetto.
E molto fa anche il contesto di vita. Io vivo a Napoli, in questo momento per l'esattezza in una paese vicino Napoli, dove il meglio che puoi sentire è il neomelodico di turno. Se suono il piano magari disturbo anche...quindi che contesto vuoi avere?
Ho fatto un corso di approfondimento musicale a Milano, per 6 mesi...ed ho respirato occasioni, musica, luoghi per farla, interesse.
Insomma, per finire questo post lagnoso, voglio dirti che bisogna anche essere reali con se stessi, tu davvero metti tutte le tue forze per realizzare i tuoi progetti musicale? Davvero tutto il tempo che hai a disposizione? Oppure, come me, ci lavori qualche oretta la sera?
Insomma, la mia risposta alla tua domanda è: per passione, per amore, per espressione. Ma la mia risposta al tuo stato interiore è che anche io mi trovo sulla tua stessa barca, pur riconoscendo i limiti del mio impegno in ambito musicale.