Generi musicali

  • anonimo

11-12-16 12.03

Confortato dalla migliore musicologia finora espressa, é opinione comune tra chi la musica la conosce che i generi musicali sono solo tre: musica colta, musica folclorica e musica popolare.

All'interno di questi generi si articolano differenti stili: ad esempio Bach, che compone musica colta, é enormemente differente da Mahler...

Io però mi spingerei oltre: esistono solo due generi, la musica-arte e la musica-merce...
  • gabrieleagosta
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11-12-16 12.16

Hey man, welcome back emo

Secondo me i generi musicali non esistono....o meglio, ad oggi non hanno più senso di esistere. Sono soltanto un modo di catalogare le cose per nostra convenienza ed abitudine, ma diventano poi delle gabbie mentali.

Concordo più o meno sulla separazione arte/merce, ma l'una non esclude l'altra. Purtroppo ad oggi ci troviamo sempre più spesso a fare un sacco di musica-merce e poca musica-arte...ma è un segno dei tempi, non solo in musica.
  • zerinovic
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11-12-16 14.39

gabrieleagosta ha scritto:
Secondo me i generi musicali non esistono....o meglio, ad oggi non hanno più senso di esistere. Sono soltanto un modo di catalogare le cose per nostra convenienza ed abitudine, ma diventano poi delle gabbie mentali.

emoemo

gabrieleagosta ha scritto:
Concordo più o meno sulla separazione arte/merce, ma l'una non esclude l'altra. Purtroppo ad oggi ci troviamo sempre più spesso a fare un sacco di musica-merce e poca musica-arte...ma è un segno dei tempi, non solo in musica

mi hai fatto ricordare il mio insegnante che si arrabbiava con chi catalogava la musica pop con il termine "leggera"...pero' di fatto è un po' cosi...se la intendiamo come musica da ascoltare a cuor leggero senza che impegni i ns sensi piu' di tanto...
  • cecchino
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11-12-16 17.07

Posso essere anche d'accordo sul considerare solo due macroaree come quelle ipotizzate da Cyrano, ma appunto senza stabilire confini troppo rigidi e senza escludere la possibilità di sovrapposizioni... insomma non si può parlare di insiemi disgiunti per usare una terminologia matematica.
Altrimenti si negherebbe la possibilità che qualche fortunato autore / interprete di musica-arte possa ottenere un grosso successo di pubblico, o che l'autore di musica-merce (cioè concepita soprattutto per vendere dischi etc.) possa mettere tutto il suo impegno, la sua ispirazione e le sue conoscenze musicali per creare un prodotto che sia anche valido sotto l'aspetto estetico e culturale, e questo mi sembrerebbe eccessivo.
  • paolo_b3
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11-12-16 17.16

Ehilà!

Come al solito proponi temi leggerini! emo

Credo sia un campo in cui si possa disquisire all'infinito, io non dico che i generi non esistono, ma sono definizioni che preferisco ignorare, anche se ammetto che qualche volta mi abbia fatto comodo approfittarne.
A me pare che siano concetti che usano i critici (che non sempre capiscono di musica) per parlare di musica con chi non ne capisce, allora in quel caso si ricorre al genere musicale, da molta più sicurezza: "lo sai che a me piace il rock!"
Una volta ebbi una discussione con un mio amico perchè "se mi aveva detto che il nuovo disco dei Dead Kennedy's ha tutti brani che durano un minuto, è chiaro che fanno dell'Hard Core!"
Ma John Zorn che genera fa? Del trash metal o del free? Boh?!?
Per affrontare il tema musica arte e musica merce mi riservo di fare ancora alcune riflessioni emo
  • anonimo

11-12-16 17.47

@ cecchino
Posso essere anche d'accordo sul considerare solo due macroaree come quelle ipotizzate da Cyrano, ma appunto senza stabilire confini troppo rigidi e senza escludere la possibilità di sovrapposizioni... insomma non si può parlare di insiemi disgiunti per usare una terminologia matematica.
Altrimenti si negherebbe la possibilità che qualche fortunato autore / interprete di musica-arte possa ottenere un grosso successo di pubblico, o che l'autore di musica-merce (cioè concepita soprattutto per vendere dischi etc.) possa mettere tutto il suo impegno, la sua ispirazione e le sue conoscenze musicali per creare un prodotto che sia anche valido sotto l'aspetto estetico e culturale, e questo mi sembrerebbe eccessivo.
Acutissima riflessione, che mi fa dire: la definizione non sta nel risultato, ma nell'intenzione...quindi il discrimine non é nel grande successo o meno, ma appunto nell'intenzione del compositore

Quello che però va tenuto presente é che gli strumenti necessari per fare della musica-arte sono spesso molto diversi da quelli necessari per fare musica-merce...e quindi chi si imbarcasse nel mondo della musica-merce si munirebbe probabilmente di strumenti cognitivi, tecnici e lessicali probabilmente inadatti a produrre musica-arte (ovvio che il "bilinguismo" è sempre possibile)

Di converso, il problema di oggidì è che chi si pone nella prospettiva della musica-arte ha sempre meno opportunità di ottenerne anche un ritorno concreto

Edited 11 Dic. 2016 16:53
  • cecchino
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11-12-16 18.38

Cyrano ha scritto:
Quello che però va tenuto presente é che gli strumenti necessari per fare della musica-arte sono spesso molto diversi da quelli necessari per fare musica-merce...e quindi chi si imbarcasse nel mondo della musica-merce si munirebbe probabilmente di strumenti cognitivi, tecnici e lessicali probabilmente inadatti a produrre musica-arte (ovvio che il "bilinguismo" è sempre possibile)

Di converso, il problema di oggidì è che chi si pone nella prospettiva della musica-arte ha sempre meno opportunità di ottenerne anche un ritorno concreto


Cioè potremmo metterla così: chi ha gli strumenti (cultura musicale, talento, ispirazione, non parlo tanto di strumenti musicali in senso fisico) potrebbe trovarsi nella condizione di dover produrre musica-merce (si deve pur mangiare) mentre chi non li ha e non vuole faticare per procurarseli (non parlando di quelli che secondo sono in gran parte innati come talento ed ispirazione) ma vuole comunque sfruttare il periodo di appiattimento culturale non farà mai il contrario? È una possibile interpretazione, sì.
Edit: gli strumenti tecnici (intesi come abilità nel suonare uno strumento) in passato non sono stati un limite per diversi compositori, lì dove non arrivava l'abilità delle mani arrivava la mente, e le parti potevano poi essere affidate ad esecutori tecnicamente più dotati. Per quello scrivo che non mi riferisco agli strumenti musicali in senso fisico.
Edited 11 Dic. 2016 17:41
  • anonimo

11-12-16 20.05

Come "strumento tecnico" intendo qualcosa di diverso e "di più" che la mera conoscenza delle regole compositive e del virtuosismo strumentale: intendo la capacità di "scorgere interiormente" un barlume di verità (lotta tra terra e mondo) e saperlo rendere come evento musicale (evento sensibile che si esplicita nel tratto della forma)

Ergo, anche chi sia sprovvisto di grande conoscenza teorica, ma sia provvisto di grande sensibilità e connaturato talento, può comporre ottima musica-arte

Chi non ha questa predisposizione può avere tutte le conoscenze teoriche che desidera, ma finché il suo operare é volto alla produzione di una "merce", non farà mai musica-arte

Detto questo, ci sarebbe da contemperare questo dualismo arte/merce con la tripartizione colta/popolare/folclorica...
  • paolo_b3
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11-12-16 20.05

Riguardo la musica arte / musica merce state esponendo dei concetti largamente condivisibili, ma mi permetto di suggerire un po' di ordine:

La musica io la divido in quella che mi interessa e in quella che non mi interessa.
Es. Soler non mi interessa, ciò non toglie che nei suoi dischi suonino ottimi musicisti. Magari sono pure bravi a suonare la musica - arte.
Però non giudico e tantomeno condanno la loro scelta di fare un lavoro remunerativo e non credo sia un delitto nei confronti della cultura.
Se invece vogliamo fare una critica secondo me va fatta ai produttori ed alle case discografiche che puntano su prodotti, privi di "anima" orientati solo al guadagno, e mi assumo la responsabilità di quanto sto dicendo, mi sembra di osservare che questa loro politica alla fine abbia nocciuto in primis a loro stessi, perchè propongono prodotti sempre più scadenti e ci ricavano sempre meno.
  • anonimo

11-12-16 20.09

Ci sono poi i "sintomi" tipici della musica merce: semplicioneria, ripetitività, fracasso, ossessività, banalità...sintomi che, guarda caso, sono quasi sempre connessi a musica fatta per vendere e non per l'esigenza tutta interiore di comunicare

PS ovviamente si può far uso "artistico" della ripetitività, del fracasso etc...ma sono eccezioni ben circostanziate
  • anonimo

11-12-16 20.22

@ paolo_b3
Riguardo la musica arte / musica merce state esponendo dei concetti largamente condivisibili, ma mi permetto di suggerire un po' di ordine:

La musica io la divido in quella che mi interessa e in quella che non mi interessa.
Es. Soler non mi interessa, ciò non toglie che nei suoi dischi suonino ottimi musicisti. Magari sono pure bravi a suonare la musica - arte.
Però non giudico e tantomeno condanno la loro scelta di fare un lavoro remunerativo e non credo sia un delitto nei confronti della cultura.
Se invece vogliamo fare una critica secondo me va fatta ai produttori ed alle case discografiche che puntano su prodotti, privi di "anima" orientati solo al guadagno, e mi assumo la responsabilità di quanto sto dicendo, mi sembra di osservare che questa loro politica alla fine abbia nocciuto in primis a loro stessi, perchè propongono prodotti sempre più scadenti e ci ricavano sempre meno.
Vedi Paolo, non si tratta di critica o sdegnosa condanna...si tratta di smascherare le furbate del marketing e della sua "ipertrofia" e segmentazione dei generi...possibilmente arrivando alla logica conseguenza di rifiutarsi di utilizzare delle categorie che, come stiamo vedendo, non hanno senso

Diventare capaci di rispondere, a chi ti chiede: "ma questo brano é house o dance?" con la secca frase: "house e dance sono categorie inesistenti, sono truffe del marketing discografico. Tuttalpiù, stiamo parlando di musica-merce popolare"

Diventare capaci di distinguere il genere dallo stile, e sapere che per esempio il jazz non é un genere ma un modo storicamente, geograficamente e socialmente connotato di fare musica popolare (talvolta d'arte e talaltra merce), coi suoi stili specifici

Saper comprendere che la "musica classica" non esiste, esistono momenti storicamente determinati in cui la musica colta e la musica popolare (l'opera per esempio) hanno assunto determinate connotazioni stilistiche...anche qui, dando origine a musica-arte e musica-merce
  • anonimo

11-12-16 20.26

Sgombriamo il campo da un equivoco: il fatto che milioni di persone parlino di "genere metalcore", "genere deathmetal" etc non vuol dire che tutto ciò esista...milioni di persone sdottorano su angeli, diavoli, divinità etcetera senza che tutto ciò esistaemo
  • paolo_b3
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11-12-16 21.02

Siamo molto d'accordo su tutto Cyrano. Ma adesso qualcosa su cui discutere lo troviamo, tranquillo. emo

Intanto siamo d'accordo sul fatto che determinate catalogazioni servano a chi commercia musica, e non si prodiga certo per elevarla nei contenuti.
Poi mi piace che tu abbia sottolineato che si possono connotare dei "linguaggi" stilistici che hanno delle radici etniche, storiche e culturali senza definirli genere, la penso anche io così.

Ma non mi prodigo nella battaglia di contrastare chi si adagia nelle proposte commerciali, facciano loro, a me non interessa. Io ad esempio cerco ciò che mi piace, ad esempio, su youtube, che è diventato un mezzo "popolare" di fruizione della musica molto democratico, c'è ciò che cerco, molti hanno contribuito a crearlo ed in maniera pluralista, in quel contesto anche la musica arte, se così vogliamo definirla, può girare libera dal vincolo del profitto. E quel mezzo è democratico al punto di aver messo finalmente in difficoltà il mercato musicale avido e tiranno. Un nuovo mezzo di comunicazione musicale di massa che non potrà essere ignorato e anzi condizionerà il mercato attraverso le scelte dei fruitori.
Ma attenzione: si parte dal presupposto che su internet la musica devi essere tu a cercartela, mentre fino ad oggi la grande massa subiva inerte la proposta controllata degli operatori commerciali. Anche questo contribuisce ad elevare il livello di chi ascolta musica e di conseguenza il livello della musica stessa.
  • anonimo

11-12-16 21.35

Verissimo, il tuo ultimo punto poi é veramente centrato: fino a pochi anni fa, nessuno che non fosse un compositore affermato avrebbe trovato le risorse per far eseguire da un'orchestra sinfonica, e pubblicare, una sua composizione...oggi, con una DAW e youtube, chi ha idee può trovarsi uno spazio

Bisognerà vedere se la pressione dei media mainstream (sopratutto la tele) riuscirà a continuare a bacare la testa della gente
Edited 11 Dic. 2016 21:40
  • anonimo

11-12-16 22.39

Rispostacce assortite alla domanda "che genere fai":

1) maschile
2) musica liturgica atonale
3) in genere faccio musica
4) folk esquimese
5) musica azteca
6) generale dietro la collina
7) neomelodico-dodecafonica
8) improvvisazione scritta
9) partenogenesi imperfetta
10) musica sanfedista
  • paolo_b3
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11-12-16 22.45

@ anonimo
Verissimo, il tuo ultimo punto poi é veramente centrato: fino a pochi anni fa, nessuno che non fosse un compositore affermato avrebbe trovato le risorse per far eseguire da un'orchestra sinfonica, e pubblicare, una sua composizione...oggi, con una DAW e youtube, chi ha idee può trovarsi uno spazio

Bisognerà vedere se la pressione dei media mainstream (sopratutto la tele) riuscirà a continuare a bacare la testa della gente
Edited 11 Dic. 2016 21:40
Io credo che il fenomeno non sia arginabile, perchè se le case discografiche avessero potuto distruggere youtube et similie lo avrebbero fatto immediatamente. Sfortunatamente per loro la "rete" è una via di passaggio di una marea di informazioni asservite a degli interessi economici al cui cospetto il mercato musicale è una foglia nella foresta amazzonica, ergo non hanno voce in capitolo... peccato... emo
Adesso "il pallino in mano" ce lo abbiamo noi fruitori, vediamo se ci mettiamo nel fosso? Io sono fiducioso.
Per la televisione però penso possiamo stare tranquilli, dovrebbe essere al capolinea, se non salta fuori qualche "genietto" che la rianima come è stato fatto con le Radio Rai tra poco sarà cenere. Io non la guardo più (e dico più) da due anni. E a pensare che contiene il patrimonio socio culturale della mia infanzia emo
  • paolo_b3
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11-12-16 23.04

@ anonimo
Rispostacce assortite alla domanda "che genere fai":

1) maschile
2) musica liturgica atonale
3) in genere faccio musica
4) folk esquimese
5) musica azteca
6) generale dietro la collina
7) neomelodico-dodecafonica
8) improvvisazione scritta
9) partenogenesi imperfetta
10) musica sanfedista
Per citare un aneddoto al riguardo, che potrebbe essere postato anche nel thread "vita da musicista", alla fine degli anni 80 facevo parte di un duo che all'epoca si definiva impropriamente di "piano bar".
Ci capitò un ingaggio per suonare ad una cena organizzata da un gruppo un po' "esclusivo" e la persona che ci contattò, tra l'altro proprietario di un negozio di dischi, ci chiese di preparare per l'evento un repertorio improntato sul genere "Cocktail Party". Io non avevo mai sentito quella definizione, domandai di cosa si trattasse e mi venne risposto testualmente: "Dai! Non conosci Buster Pointdexter? Il "Re del Cocktail Party"!!!". Visto che l'ingaggio era lauto, risposi prontamente "ahhh, ho capito!!!!"
Poi facemmo il nostro solito repertorio e alla fine andò tutto bene. emo
  • anonimo

11-12-16 23.11

@ paolo_b3
Per citare un aneddoto al riguardo, che potrebbe essere postato anche nel thread "vita da musicista", alla fine degli anni 80 facevo parte di un duo che all'epoca si definiva impropriamente di "piano bar".
Ci capitò un ingaggio per suonare ad una cena organizzata da un gruppo un po' "esclusivo" e la persona che ci contattò, tra l'altro proprietario di un negozio di dischi, ci chiese di preparare per l'evento un repertorio improntato sul genere "Cocktail Party". Io non avevo mai sentito quella definizione, domandai di cosa si trattasse e mi venne risposto testualmente: "Dai! Non conosci Buster Pointdexter? Il "Re del Cocktail Party"!!!". Visto che l'ingaggio era lauto, risposi prontamente "ahhh, ho capito!!!!"
Poi facemmo il nostro solito repertorio e alla fine andò tutto bene. emo
Ma anche Buster Keatonemo
Edited 11 Dic. 2016 22:11
  • ahivela
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12-12-16 03.20

Cyrano ha scritto:
i generi musicali sono solo tre: musica colta, musica folclorica e musica popolare.


Folclore (dall'inglese folk = popolo). Direi che le ultime due sono letteralmente sovrapponibili, almeno in questi termini.
Piu' pratico, a 'sto punto, definirne solo due: musica colta e musica ignorante... emo

Cyrano ha scritto:
Io però mi spingerei oltre: esistono solo due generi, la musica-arte e la musica-merce...


Qualcun altro, piu' cattivello, potrebbe dire che esistono solo due generi: la musica che non si vende e quella che si vende...
Cioe' Sting o Pat Metheny o Michael Jackson, sono arte o merce?
Il Lux Aeterna di Ligeti o le Sequenze di Berio sono arte o merce?
Philip Glass o Ennio Morricone producono arte o merce?
Mozart, e tanti altri grandi del passato, quando componevano per denaro, producevano arte o merce?
Edited 12 Dic. 2016 2:22
  • paolo_b3
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12-12-16 10.21

@ ahivela
Cyrano ha scritto:
i generi musicali sono solo tre: musica colta, musica folclorica e musica popolare.


Folclore (dall'inglese folk = popolo). Direi che le ultime due sono letteralmente sovrapponibili, almeno in questi termini.
Piu' pratico, a 'sto punto, definirne solo due: musica colta e musica ignorante... emo

Cyrano ha scritto:
Io però mi spingerei oltre: esistono solo due generi, la musica-arte e la musica-merce...


Qualcun altro, piu' cattivello, potrebbe dire che esistono solo due generi: la musica che non si vende e quella che si vende...
Cioe' Sting o Pat Metheny o Michael Jackson, sono arte o merce?
Il Lux Aeterna di Ligeti o le Sequenze di Berio sono arte o merce?
Philip Glass o Ennio Morricone producono arte o merce?
Mozart, e tanti altri grandi del passato, quando componevano per denaro, producevano arte o merce?
Edited 12 Dic. 2016 2:22
Grande Ahivela, intervento apprezzatissimo dal sottoscritto!!! emo
Ed in cascata anche stabilire una separazione tra colta ed ignorante non è così semplice.
Quindi concordi con me: esiste la musica che ci interessa e quella che non ci interessa.