13-11-15 03.44
Ciao a tutti, vorrei tanto imbastire un repertorio jazz e latin jazz con degli standard ma sto trovando molte difficoltà per gli accordi della mano sx, cioè quelli che "comandano" l'arranger.13-11-15 08.11
purtroppo devi adeguarti a quanto e' capace il tuo arranger di capire gli accordi.. devi farli in modo più semplice mettendoci la tonica sempre per fare capire il tono alla tastiera poi la terza per il tono maggiore o minore. da li in poi puoi aggiungere13-11-15 13.09
Semplificare? Significherebbe non suonare più il jazz, se semplifico suono un'altra cosa, come si fa a suonare il jazz senza le sfumature che creano le 13, 11 e compagnia cantante, tanto vale non suonarlo proprio il jazz.13-11-15 13.17
Esatto, premesso che usare un arranger per suonare standard Jazz mi crea "emozioni negative", l'unico modo se proprio si vuole é usare delle basi (midi o audio) almeno per le parti di batteria e basso. Al posto delle basi puoi in alternativa usare programmi come iReal Pro13-11-15 13.34
esistono vari modi di suonare ció di cui parlate a partire dal piano-mode, per passare dal manual bass...13-11-15 13.35
Che tristezza!...13-11-15 13.43
io non uso arranger, però ogni tanto mi intriga l'idea di prenderne uno per strimpellare a casa.13-11-15 13.51
Rifletti:come puó un arranger interpretare a quale accordo corrisponda un voicing che tu stai suonando e che (come saprai) puó essere il risultato dell'armonizzazione di N accordi? Servirebbe un arranger che ti legge nel pensiero...13-11-15 14.04
Si, in realtà si parla di pianobarismo travestito da jazz come dici tu.13-11-15 14.08
Se quello é l'obiettivo, beninteso rispettabilissimo, allora secondo me dovresti davvero provare con le basi o con iReal Pro; certo, queste soluzioni ti vincolano in termini di struttura e di timing, creeando una prevedibilitá/ripetitivitá laddove un arranger ti da invece della flessibilitá in piú, ma... non si puó avere tutto13-11-15 14.49
Senza voler essere saccente:13-11-15 15.06
13-11-15 15.18
no, no, no, con un arranger non puoi suonare i voicings.13-11-15 15.53
Si è vero, non parlo di jazz puro, ma cmq se suono con il gruppo suono con i voicing e lì va tutto bene, il problema è suonare con l'arranger dove devo andare a trovare delle "posizioni" con la mano sx che non hanno niente a che vedere con gli "accordi" in quanto tali, per far sì che l'arranger li riconosca come l'accordo che intendo io e che serve in quel momento.13-11-15 16.13
Non é questione di tecnologia, rileggi bene il post di Cyrano... la tecnologia degli arranger in questi 25 anni ha lavorato primcipalmente sul miglioramento delle timbriche, fino alle batterie di qualitá audio della Ketron, la varietá degli stili, il riconoscimento di accordi ecc... ma ancora non puó e probabilmente mai potrá (speriamo anzi ci conto) rimpiazzare l'inventiva e tutti gli elementi che fanno del Jazz ció che realmente é.13-11-15 18.29
Adesso ci provo io: a prescindere dalle risposte di prima, cioè di chi il jazz lo sa suonare e basta e quindi non ha bisogno di alcun accompagnamento, anche io mi sono posto il tuo problema ed ho aperto una discussione qualche tempo fa. Con fatica ho imparato voicing con la mano SX senza la tonica, per accompagnare gli standard. Così ho imparato a fare 2-5-1 per esempio. Se però sulla pa2x suono B-D#-F#-A# (accordo di G#-) per passare a B-D#-F-A# (voicing per la dominante C#7), per poi atterrare su A#C#D#G# (ACC F#6\9) l'arranger suonerà un B7+ e qualcos'altro sul secondo e terzo accordo. Allora io faccio questi voicing con la DX, aggiungo la tonica con la SX, il tutto in modalità di riconoscimento accordi full keyboard (piano mode per Roland) e l'armonia torna. Se invece uso lo split mode a SX riesco solo a fare riconoscere alcuni rivolti dei V7, in particolare nelle inversioni con la III al basso.13-11-15 22.46
13-11-15 23.02
Ragazzi vorrei chiarire una cosa, forse abbiamo modi diversi di intendere la musica.14-11-15 02.58
Carissimo, non mi sono spiegato bene14-11-15 07.37