07-10-22 15.41
Iniziamo con una domanda retorica: ha senso spendere 4/500 euro per un semplice synth analogico a singolo VCO a 6 voci oggi, seppur costruito bene e con materiali solidi?
Alla risposta arriveremo assieme.
Primo aggiornamento: suonare non suona male, anzi, ma non fa neanche gridare al miracolo.
Ci sono due problemi: il primo è che sto calibrando a ripetizione perché una volta scaldati i VCO non sta accordato manco per sbaglio. Alle terza si è stabilizzato e non ha più perso colpi.
Il secondo è che menù alla cieca via shift è piuttosto noioso, ma dopo un'oretta, anche grazie al poster allegato per le scelte rapide, si riesce a raggiungere praticamente ogni dettaglio dei vari menu segreti e non. Probabilmente dopo qualche giorno il foglio scorciatoie non lo si guarda più, ma è meglio tenerlo sempre a portata di mano.
Qualche santo è volato sulla regolazione della PWM, ma niente di tragico.
Analizziamo i vari componenti della catena di sintesi.
Le forme d'onda che cambiano in "waveforming" sono molto autentiche e "very fatty analog sounding".
Dicevo prima delle bestemmie sulla PWM perché la simmetria (statica) della quadra la regoli in un modo, e la modulazione in un altro modo.
Il suboscillatore, è sicuramente una mia impressione, pur essendo una quadra mi dà appunto l'impressione di suonare un pelo più morbido rispetto alla quadra all'ottava reale.
In generale in questi synth semplici, avere una sezione sub più articolata, con possibilità di intonazione su due ottave e di regolazione, anche statica, della simmetria, aumenta molto la palette sonora (il top dei singoli oscillatore per me resta sempre l'Alpha Juno).
Il filtro: non ho scoperto nulla sulla sua origine. È un passabasso a 4 poli, quindi allineato ai predecessori ancestrali (i vari IR, SSM, CEM usati su Juno, PolySix e Six Trak) risonante fino all'auto oscillazione (sì, l'organ con la terza armonica ricavata dal filtro in auto oscillazione viene fuori e anche bene).
Io posso offrire paragoni diretti con ciò che ho e ho avuto in tempi recenti, perché preferisco parlare di ciò che conosco... Il filtro non ha quella dolce musicalità dei filtri Roland, ma neppure la violenza dei filtri Korg: le basse sono ben compensate fino diciamo a 3/4 di escursione, oltre va in auto oscillazione netta ma senza essere appunto lancinante come il filtro del Prologue (che deriva dall'Odyssey e che suona quasi come uno Steiner)... Forse somiglia un po' ai nuovi SSI di Rossum (tipo Uno Synth Pro), con un pelo di compensazione in più.
Segue un filtro hipass non modulabile, monopolare, con cui schiarire il suono.
Filtri ovviamente modulabili da inviluppo e LFO: non ho capito se è possibile invertire la polarità dell'inviluppo (grande classico Roland)...
Due LFO, uno monofonico globale e uno polifonico (uno per voce), con ampia scelta di forme d'onda (random s/h, quadra, saw up e saw down).
Due inviluppi, con segmenti che possono diventare anche molto lenti, non ho misurato i tempi ma a metà corsa dell'attacco ti passa la voglia.
Esiste inoltre la possibilità di modulare ad esempio il cutoff con la velocity o l'afrertouch (emulando il CS80 in atmosfere alla Blade Runner), che è sicuramente interessante come opzione, e rende il synth molto espressivo.
Il riverbero: bello, ricco, piuttosto noioso da regolare, perché tende ad avere un carattere un po' da spring reverb da combo chitarristico (vedi oltre)... Ad aver voglia ho l'impressione che giocando con il decadimento del riverbero, e gli inviluppi, si possano ottenere risultati interessanti in tema di sonorità ambient e drone.
Ma cazzo è monofonico! È un difetto enorme, il più grosso difetto dello strumento, ed è per questa caratteristica che suona come uno spring reverb di un vecchio combo da chitarra.
Il giudizio parziale è "average", non dico mediocre perché l'accezione italiana sarebbe piuttosto negativa, ma senza infamia e senza lode.
CONTINUA