17-06-25 13.09
Ciao a tutti! Mi fa piacere vedere questo post... e consentitemi qualche chiarimento.
Innanzitutto il Crumar Sorrento e il nuovo pedale Burn non ereditano niente dai precedenti strumenti (Mojo, Gemini e compagni), si tratta di hardware e software completamente nuovi, rifatti da zero con un approccio differente, infatti non sostituiscono niente, ma da questo momento in poi Crumar avrà la linea Mojo e la linea Sorrento, due alternative per gusti ed esigenze diverse.
Il Sorrento è una spinetta che però non è una spinetta, richiama le forme e la logica delle vecchie spinette ma con una ragion d'essere diversa. Innanzitutto le tastiere a 49 tasti anziché 44, partono da DO e non da FA, scendono fino al primo DO e consentono di suonare le linee di basso come si farebbe con un console, cosa che sulle vecchie spinette non si poteva assolutamente fare.
Poi le tre modalità: console, spinetta e transistor. La parte "spinetta" suona come il console ma elimina i foldback, modifica il leakage, usa criteri diversi per la percussione e ha un vibrato completamente diverso. La parte "transistor" è uguale alla parte "spinetta" ma con forme d'onda più squadrate, come un clonewheel a transistor degli anni '70 ma non emulativo di nessun modello esistente (niente Vox/Farfisa).
Questo strumento costa poco (1499 euro comprensivo del pedale Burn, inseparabile dall'acquisto), pesa poco (13 Kg) ed ingombra quanto una normale tastiera a 61 tasti, può essere messo al piano alto di un setup multi-piano.
Sorrento vuole aprire la strada alla sperimentazione: distorsione analogica integrata con tutti i suoi pro e contro, uscita "secca" senza effetti che invita a collegare altri pedali, pedaliere, amplificatori, ecc. quasi come se si trattasse di un vecchio analogico.
Insomma... siamo troppo abituati alle tastiere con i suoni "Studio ready", preset pimpati, truccati e rifatti strapieni di artifizi, e pretendiamo pure che lo strumento suoni da solo... Questo strumento invece vuole restituire i giocattoli a quel bimbo curioso che è il musicista che vuole farsi il suo suono, non scegliere da un catalogo di suoni surgelati. Per carità... vanno bene entrambe le cose, sono belle anche le workstation piene di preset (io ancora amo la Kronos!) ma il Sorrento è un'esperienza diversa, è un ingrediente di un qualcosa che ognuno deve farsi a modo suo.
Se fossimo chitarristi non ci meraviglieremmo, una chitarra esce "secca", devi aggiungere effetti e devi suonare bene perché il suono sia gradevole. Perché non dare la stessa opportunità ai tastieristi?
Avevamo iniziato a provare questo approccio già con Seven e poi con Seventeen: accendi lo strumento e il primo suono è un Rhodes "secco", senza nemmeno un pizzico di riverbero. Molti inizialmente ci hanno criticato, e invece col tempo molti hanno apprezzato questa cosa, perché sembra proprio di usare un Rhodes vero, accendi l'ampli e quello che senti è un suono secco, spesso più bello così che non con gli effetti.