sembrava deciso e invece..

  • SimonKeyb
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06-05-20 15.08

L'importante è avere una buona meccanica e un suono di piano realistico, difficile avere chissà che strumento con 600 euro. Dai 1000 euro in su come meccaniche trovo i kawai sempre eccellenti e "didattici".
  • zerinovic
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06-05-20 15.11

@ anonimo
Dei musicisti insegnanti che conosco devo ancora sentirne uno che consiglia uno stage piano di fascia bassa per studiare anzi di solito è il contrario il consiglio se si possiede uno stage è di prendere un piano verticale, se invece si parla di divertimento con qualche brano pop allora va bene tutto
ma vedrai, perche pensi che si vogliono avvicinare alla musica con la classica? forse dopo, e non è nemmeno per tutti. la scuola dove sono andato io, utilizzava il bartok,hanon,il bona,metodo per pianoforte rock ed a musica d’insieme si faceva ,she go the katy,can’t takes my eyes of you,come saprei,sally...
  • giosanta
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06-05-20 15.27

@ anonimo
giosanta ha scritto:
Si, anche. È mia convinzione, se permetti.


si certo ma suonare uno strumento è un bisogno personale, diciamo che è una sorta di terapia emo non ci si ferma di fronte ad uno strumento scarso
Evidentemente sei molto giovane amico mio. Adesso il digitale ha operato una sorta di "selezione naturale" cui sono sopravvissuti verticali degni, ma prima in tantissime case allignavano dei "cosi" inaccordabili che, salvo avere come target un Saloon da film western, consentivano ben poco. Naturalmente non ne faccio una regola assoluta, ma certo hanno contribuito, insieme ad altri fattori s'intende, a farsi un'idea sbagliata del pianoforte.
Averne avuti di digitali tipo Yamaha 515...
  • anonimo

06-05-20 15.40

@ giosanta
Evidentemente sei molto giovane amico mio. Adesso il digitale ha operato una sorta di "selezione naturale" cui sono sopravvissuti verticali degni, ma prima in tantissime case allignavano dei "cosi" inaccordabili che, salvo avere come target un Saloon da film western, consentivano ben poco. Naturalmente non ne faccio una regola assoluta, ma certo hanno contribuito, insieme ad altri fattori s'intende, a farsi un'idea sbagliata del pianoforte.
Averne avuti di digitali tipo Yamaha 515...
il primo pianoforte a noleggio l'ho avuto nel 1978 circa, veniva accordato ogni anno e non era niente male era un 130 di altezza tipo U3 il problema dei pianoforti secondo me è avvenuto dopo quando è arrivata l'ondata dei piani cinesi a basso costo alti 110cm quelli si erano inaccordabili

qui comunque si discuteva di medeli non di p515 che è ben altra cosa
  • giosanta
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06-05-20 15.45

superbaffone ha scritto:
... qui comunque si discuteva di medeli non di p515 che è ben altra cosa

Senz'altro. Facevo un ragionamento generale prendendo spunto dalle tue considerazioni.
In generale, in qualsiasi ambito, non condivido la filosofia dell'approccio ad un materia, quale che sia, su oggetti a basso costo "tanto per provare", ancor di più nell'ambito musicale e per svariati motivi, ma è solo un opinione personalissima.
  • keyboard7
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06-05-20 15.53

@ giosanta
Evidentemente sei molto giovane amico mio. Adesso il digitale ha operato una sorta di "selezione naturale" cui sono sopravvissuti verticali degni, ma prima in tantissime case allignavano dei "cosi" inaccordabili che, salvo avere come target un Saloon da film western, consentivano ben poco. Naturalmente non ne faccio una regola assoluta, ma certo hanno contribuito, insieme ad altri fattori s'intende, a farsi un'idea sbagliata del pianoforte.
Averne avuti di digitali tipo Yamaha 515...
Concordo. Mi ricordo che quando studiavo pianoforte dalle suore c'erano le stanzette per esercitarsi e alcuni pianoforti suonavano mezzi scordati con una specie di "chorus" e il suono era tutto impastato. Infatti all'epoca odiavo i pianoforti verticali. Il suono dei digitali di oggi (almeno in cuffia) è mille volte meglio di quei cosi da saloon degni di un film western come giustamente li definisce giosanta. Certamente studiare su un vero pianoforte è decisamente meglio, ma un verticale parte da 4/5 mila euro e se il budget è di 500/1000 euro un pianoforte non lo puoi comprare. Forse con mille euro ci prendi un usato, a me piace molto il suono dei verticali Petrof, però non puoi suonare in cuffia e non sempre i condomini apprezzano gli esercizi alle dieci di sera. Il discorso però si era allargato perchè Zerinovic aveva giustamente evidenziato l'esigenza di un mobiletto stabile e di un pedale che non si sposta mentre suoni e allora non parliamo più solo del piano digitale, ma di un piano digitale più mobiletto più pedali e abbiamo cominciato a vedere quali piani digitali con mobiletto e pedali potevano avvicinarsi al suo budget
  • anonimo

06-05-20 15.55

@ giosanta
superbaffone ha scritto:
... qui comunque si discuteva di medeli non di p515 che è ben altra cosa

Senz'altro. Facevo un ragionamento generale prendendo spunto dalle tue considerazioni.
In generale, in qualsiasi ambito, non condivido la filosofia dell'approccio ad un materia, quale che sia, su oggetti a basso costo "tanto per provare", ancor di più nell'ambito musicale e per svariati motivi, ma è solo un opinione personalissima.
concordo, se poi è un giocattolo per passare il tempo allora va bene anche il low cost
  • paolo_b3
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06-05-20 15.57

superbaffone ha scritto:
il problema dei pianoforti secondo me è avvenuto dopo quando è arrivata l'ondata dei piani cinesi a basso costo alti 110cm quelli si erano inaccordabili


Quando proverai il mio 110 cm cambierai idea. Però non è cinese. emo
  • anonimo

06-05-20 16.08

paolo_b3 ha scritto:
Quando proverai il mio 110 cm cambierai idea. Però non è cinese.


facci una bella demo
  • paolo_b3
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06-05-20 16.08

@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
Quando proverai il mio 110 cm cambierai idea. Però non è cinese.


facci una bella demo
Scherzi col fuoco...
  • giosanta
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06-05-20 16.13

superbaffone ha scritto:
...se poi è un giocattolo per passare il tempo allora va bene anche il low cost

Ma è approccio giusto per accostarsi al pianoforte? Domanda reale, non retorica, che giro a voi pianisti veri, la cui risposta potrebbe essere utile all'estensore della domanda iniziale ed alle tante simili.
Non mi piace fare il facile con i soldi altrui, so cosa c'è dietro quindi lo dico veramente col massimo rispetto ma, sempre domanda reale, non sarebbe forse più corretto definire una soglia minima in termini di meccanica, suoni ecc. tale da consentire comunque un approccio valido?
  • anonimo

06-05-20 17.37

@ paolo_b3
Scherzi col fuoco...
ragioniere facci una demo facci facci emo
  • anonimo

06-05-20 17.42

giosanta ha scritto:
Ma è approccio giusto per accostarsi al pianoforte? Domanda reale, non retorica, che giro a voi pianisti veri, la cui risposta potrebbe essere utile all'estensore della domanda iniziale ed alle tante simili.
Non mi piace fare il facile con i soldi altrui, so cosa c'è dietro quindi lo dico veramente col massimo rispetto ma, sempre domanda reale, non sarebbe forse più corretto definire una soglia minima in termini di meccanica, suoni ecc. tale da consentire comunque un approccio valido?


dipende dall'obiettivo finale, se la tastiera è un giocattolo per strimpellare sopra dei ritmi allora va bene tutto, se invece l'obiettivo è lo studio del pianoforte allora il discorso cambia

suonando la mio p121 che ha un discreto tasto sento comunque dei limiti che mi obbligano a fare delle correzioni in alcuni passaggi perchè il tasto non mi da la risposta che mi aspetterei venendo da un piano, quando non riesco a correggere arriva l'imperfezione
  • mike71
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06-05-20 17.47

@ donnye
Direi anche, anzi soprattutto, per mancanza di motivazione.
Assolutamente vero.

La curva di apprendimento iniziale del pianoforte e` molto ripida e la vetta sembra non avvicinarsi mai.
Se uno trova un maestro che sa motivare ed aiuta a correggere gli errori, allora parte con la marcia giusta. Altrimenti puo` avere un mezza coda in casa e lo usa come tavolino.

  • steeveJ
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06-05-20 21.41

@ mike71
Assolutamente vero.

La curva di apprendimento iniziale del pianoforte e` molto ripida e la vetta sembra non avvicinarsi mai.
Se uno trova un maestro che sa motivare ed aiuta a correggere gli errori, allora parte con la marcia giusta. Altrimenti puo` avere un mezza coda in casa e lo usa come tavolino.

in realtà la curva iniziale iniziale è morbidissima, il pianoforte suona già...non come il violino, il violoncello, la tromba o il trombone o il sax(piu' facile del primi). Poi da un livello principiante ad un medio può diventare molto ripida la curva. E a livello avanzato è praticamente verticale, anni per ottenere briciole di miglioramento ad alti livelli. Ma questo ultimo step vale per tutti gli strumenti. Il pianoforte è immediato all'inizio(quasi, quando si inizia troppo tardi ci sono scogli da superare dentro l'encefalo che chi studia piano da bambino li ha risolti tra pubertà e adolescenza senza pensare...). Il problema dei grandi che apprendono lo studio del piano è che "pensano troppo" e proiettano troppo le aspirazioni poco concordi con le reali capacità. Si sa...i grandi sognano più dei bambini sulle loro passioni.
  • mike71
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06-05-20 23.07

steeveJ ha scritto:
Il problema dei grandi che apprendono lo studio del piano è che "pensano troppo" e proiettano troppo le aspirazioni poco concordi con le reali capacità. Si sa...i grandi sognano più dei bambini sulle loro passioni.

Nel senso che un adulto ha sentito Chopin e Beethoven e gli piacerebbe suonare quello (oppure anche Fly me to the moon o It's a Perfect day) ma non ci riesce e si rompe le scatole?
(comuque su questo forum siamo bravissimi ad andare OT)
Mi piacerebbe capire quello che vuoi dire, visto ache che dal giorno del lockdown io non suono niente. Anzi la GAS e` andata verso il mio altro hobby e mi son preso un DMR...


  • steeveJ
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07-05-20 02.57

@ mike71
steeveJ ha scritto:
Il problema dei grandi che apprendono lo studio del piano è che "pensano troppo" e proiettano troppo le aspirazioni poco concordi con le reali capacità. Si sa...i grandi sognano più dei bambini sulle loro passioni.

Nel senso che un adulto ha sentito Chopin e Beethoven e gli piacerebbe suonare quello (oppure anche Fly me to the moon o It's a Perfect day) ma non ci riesce e si rompe le scatole?
(comuque su questo forum siamo bravissimi ad andare OT)
Mi piacerebbe capire quello che vuoi dire, visto ache che dal giorno del lockdown io non suono niente. Anzi la GAS e` andata verso il mio altro hobby e mi son preso un DMR...


Hai ragione, si sta andando offtopic. Il discorso è molto più complesso. Comunque per sintetizzare intendo che per migliorare ci vogliono un certo numero di migliaia di "ore" sopra lo strumento a praticarlo,studiarlo, leggere la musica, etc etc. Il bambino non si fa troppe domande sugli esercizi che gli vengono dati e li fa(quando ha voglia, li' interviene la bravura del maestro a fargli fare un buon percorso motivarlo costantemente e ad appassionarlo subito ai classici). Il grande tipicamente ha meno tempo, anche se può avere più passione ma molte volte si accorge che vuol fare di più di quel che riesce a fare. Queste componenti e molte altre contribuiscono a rendere difficile un avanzamento costante per una persona adulta fino ad un livello medio/medioalto in tempi ragionevoli. In alcuni casi avviene e ci sono adulti bravissimi che hanno iniziato tardi a studiare musica, ma ci vuole tantissima forza di volontà e pazienza. Si può continuare per molto tempo e non so se sono riuscito a trasmettere il messaggio.
  • giosanta
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07-05-20 10.09

mike71 ha scritto:
Mi piacerebbe capire quello che vuoi dire, visto ache che dal giorno del lockdown io non suono niente. Anzi la GAS e` andata verso il mio altro hobby e mi son preso un DMR...

IMPRESSIONANTE. Ho vissuto, sto vivendo, la stessa identica precisa esperienza.
  • zerinovic
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07-05-20 10.49

mike71 ha scritto:
mi son preso un DMR...
OT

digital mobile radio? sarebbe il baracchino della nuova era?
  • giosanta
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07-05-20 10.54

steeveJ ha scritto:
...Si può continuare per molto tempo e non so se sono riuscito a trasmettere il messaggio.

Riuscito benissimo. Troppe variabili, obiettivo molto diversi, condizioni la contorno eterogee. condidizioni di partenza diverse. A ciascuno il suo percorso. Per quanto mi riguarda ribadisco che il "suono (qualità del)" unitamente a "note" e "silenzi" è componente imprescindibile sin dal primo approccio, anzi è "causa" o quantomeno concausa del primo approccio.