06-04-19 09.28
@ zaphod
secondo me, il fatto di usare un tasto in legno invece che di plastica non è il discriminante per identificare una buona action di un piano digitale; la (lontana) somiglianza con un tasto pianistico è dovuta ad un insieme di fattori, tutti ugualmente importanti.
In un mondo perfetto, Clavia avrebbe potuto osare un po' di più (fermo restando l'ipotesi non ancora confermata di utilizzo di keybed Kawai "corta") tentando la strada dei tasti con fulcro da pianoforte a coda, magari sempre in collaborazione con Kawai, ma con materiali più leggeri del legno. Vi immaginate la bellezza di una keybed in carbonio, con i tasti neri che lasciano la trama a vista??
Questo, per mantenere un gap con il Nord Piano, lasciando spazio per tutti e due. Magari ad un prezzo certamente maggiore (il carbonio non penso che sia esattamente regalato). Boh, smetto di sognare e torno a lavorare
"secondo me, il fatto di usare un tasto in legno invece che di plastica non è il discriminante per identificare una buona action di un piano digitale; la (lontana) somiglianza con un tasto pianistico è dovuta ad un insieme di fattori, tutti ugualmente importanti".
Condivido pienamente anche le virgole.
Ho al momento Kawai ES8 e Yamaha CP4.
Non c'è proprio storia, non c'è confronto.
La meccanica di "plastica" di ES8 ( ma dotata di doppio scappamento, contrappesi individuali per tasto, gestione della dinamica che rasenta la perfezione, costruzione, ecc) prende a calci in culo la meccanica "in legno" del CP4. E avendo avuto anche RD2000...la meccanica "in plastica" di ES8/MP7SE non teme nemmeno quella ibrida by Roland.