Primo amore fender rhodes

anonimo 26-12-20 11.05
@ SimonKeyb
papa_lino ha scritto:
tu hai la mentalità di chi non la pensa come te va condannato

papa_lino ha scritto:
se non "senti" la differenza di suono freddo anni 80 90 e suono caldo anni 70 vuol dire che hai problemi di orecchio

quando si dice la coerenza
certo ma sta frase l'ho scritta dopo

ma siete tutti d'accordo contro di me?
paolo_b3 26-12-20 11.12
@ anonimo
certo ma sta frase l'ho scritta dopo

ma siete tutti d'accordo contro di me?
Mi fai venire in mente la barzelletta di quello che entra in autostrada contromano. Comincia a fare lo slalom tra le auto che incrocia, poi ad un certo punto accende la radio... "interrompiamo le trasmissioni per segnalare che un'auto è entrata in autostrada contromano"... e allora commenta "macche una! Qui sono a centinaia!!!"

emoemoemo
anonimo 26-12-20 11.16
@ paolo_b3
Mi fai venire in mente la barzelletta di quello che entra in autostrada contromano. Comincia a fare lo slalom tra le auto che incrocia, poi ad un certo punto accende la radio... "interrompiamo le trasmissioni per segnalare che un'auto è entrata in autostrada contromano"... e allora commenta "macche una! Qui sono a centinaia!!!"

emoemoemo
confermato quindi devo aggiungere altro?
SimonKeyb 26-12-20 11.25
@ anonimo
confermato quindi devo aggiungere altro?
magari puoi mandare un saluto agli amici "porci" da casa, che le perle mi sa per quest'anno sono finite
paolo_b3 26-12-20 11.26
@ anonimo
confermato quindi devo aggiungere altro?
Confermato cosa? Perchè ho raccontato una barzelletta? Sorridere non rientra nel tuo stile?
anonimo 26-12-20 11.27
@ anonimo
confermato quindi devo aggiungere altro?
ok direi di terminare questa sterile discussione allucinante preoccupante a mio parere

mi sono esposto fin troppo quindi grazie del rispetto
giosanta 26-12-20 11.40
papa_lino ha scritto:
beati voi che non sentite la differenza


Guarda, se parliamo di musica classica si, senz’altro.
Gli apici toccati negli anni ’60 – 70 dalle registrazioni – incisioni di Mercury Living Presence (grazie all’arte, alla magia di Wilma Cozart), Decca London, RCA Victor ecc. restano un vertice inarrivabile.
Viceversa le mitiche band del rock, del progressive, da UN PUNTO DI VISTA AUDIOFILO (SIA CHIARO!!!!) ci hanno tramandato registrazioni mediamente pessime (la cosa migliore di quei vinili erano le copertine), tant’è che sono caldamente consigliati i remastering, assai migliori degli originali.
Stendiamo un velo pietoso sul periodo di transizione dal vinile al CD.
Successivamente, viceversa, in un dominio puramente digitale, case come Telarc o Teldec, hanno dimostrato tutte le potenzialità di questa tecnologia, ovviamente se abbiamo come scopo la qualità, cosa che invero interessa pochissimi vedi il fallimento del SACD ed il proliferare di MP3, a cui tuttavia va riconosciuto di essere perfettamente funzionale a gran parte della musica oggi prodotta.
filigroove 26-12-20 11.57
Eh sí... Bello il Rhodes 🙄
giosanta 26-12-20 12.02
filigroove ha scritto:
Eh sí... Bello il Rhodes 🙄

Davvero.
1paolo 26-12-20 13.22
Un hammond vero, un rhodes, un minimoog e un solina era il setup dei gruppi che suonavano live nei locali durante gli anni 70..
Oggi non basterebbero 10.000€; con una ws tipo Kronos 88 o Motif Xf 88 oppure con un Nord Stage 3 88 e magari aggiungendoci una master 61 per avere la doppia tastiera se ne spendono 3000.. certo che non e’ la stessa cosa ma e’ cosi
SimonKeyb 26-12-20 14.21
1paolo ha scritto:
Un hammond vero, un rhodes, un minimoog e un solina era il setup dei gruppi che suonavano live nei locali durante gli anni 70..

i gruppi di milionari
giosanta 26-12-20 15.28
SimonKeyb ha scritto:
i gruppi di milionari

Mediamente si.
Nel merito il Rhodes era relativamente avvicinabile, anche un ARP Odyssey, ma non certo popolari. Il Mini Moog gia costava molto di più, non ne parliamo un Hammond (non dimentichiamo mai che oltretutto erano strumenti realmente Made in USA che si pagavano Lira contro Dollaro, dell'epoca...)
Lo standard, per gli abbienti, erano un Farfisa VIP, con ampli simil leslie, o simili e un Syntorchestra tipo Elka o Crumar, gia Solina era piu caro.
Tuttavia in confronto agli strumenti attuali, italiani, inglesi o americani che fossero, erano tutti carissimi.
In ogni caso poi il Rhodes occorreva, occorre, saperlo suonare davvero visto che, ma questa è una mia personalissima valutazione, per sfruttarne le meravigliose caratteristiche timbriche, necessita una tecnica specifica che non è ne strettamente pianistica ne, meno che mai, organistica.
Ora si suona il Rhodes per il Rhodes. Allora era ANCHE un succedaneo del pianoforte acustico, con esiti immaginabili.
1paolo 26-12-20 16.28
@ SimonKeyb
1paolo ha scritto:
Un hammond vero, un rhodes, un minimoog e un solina era il setup dei gruppi che suonavano live nei locali durante gli anni 70..

i gruppi di milionari
Ho visto più d’un gruppo dell’epoca (parliamo di professionisti delle discoteche) con quel setup, oppure col piano Yamaha in alternativa , o con l’Arp Odissey e con le Logan.. ai tempi o avevi strumentazione professionale o eri un gruppo dilettante coi synt orchestra e i piani gem
pentatonic 26-12-20 19.01
@ giosanta
SimonKeyb ha scritto:
i gruppi di milionari

Mediamente si.
Nel merito il Rhodes era relativamente avvicinabile, anche un ARP Odyssey, ma non certo popolari. Il Mini Moog gia costava molto di più, non ne parliamo un Hammond (non dimentichiamo mai che oltretutto erano strumenti realmente Made in USA che si pagavano Lira contro Dollaro, dell'epoca...)
Lo standard, per gli abbienti, erano un Farfisa VIP, con ampli simil leslie, o simili e un Syntorchestra tipo Elka o Crumar, gia Solina era piu caro.
Tuttavia in confronto agli strumenti attuali, italiani, inglesi o americani che fossero, erano tutti carissimi.
In ogni caso poi il Rhodes occorreva, occorre, saperlo suonare davvero visto che, ma questa è una mia personalissima valutazione, per sfruttarne le meravigliose caratteristiche timbriche, necessita una tecnica specifica che non è ne strettamente pianistica ne, meno che mai, organistica.
Ora si suona il Rhodes per il Rhodes. Allora era ANCHE un succedaneo del pianoforte acustico, con esiti immaginabili.
in più il Rhodes va trattato, proprio come la chitarra da cui in parte deriva, con pedalini e amplificazione adeguata.
Difficilmente il Rhodes secco nel PA regala grandi soddisfazioni.... soprattutto se hai nella testa i suoni iconici di certi dischi. E trovare il giusto equilibrio non è affatto banale.
giosanta 26-12-20 19.07
pentatonic ha scritto:
... trovare il giusto equilibrio non è affatto banale.

Senz'altro. Ma è bello anche per questo, ti obbliga quasi ad una ricerca di personalizzazione del suono.
markelly2 26-12-20 20.23
Sulla Roland XP80 c'era un preset di Rhodes molto riverberato, con cui avevo realizzato una serie di brani introspettivi, suonando lo strumento in maniera non convenzionale, con toni minimali e scuri.
Il timbro era talmente bello (anche se non perfettamente fedele), che il risultato era comunque eccezionale. emo
Tama72 26-12-20 20.34
@ markelly2
Sulla Roland XP80 c'era un preset di Rhodes molto riverberato, con cui avevo realizzato una serie di brani introspettivi, suonando lo strumento in maniera non convenzionale, con toni minimali e scuri.
Il timbro era talmente bello (anche se non perfettamente fedele), che il risultato era comunque eccezionale. emo
La XP 80 mi è sempre piaciuta, ricordo che pubblicizzavano l'uscita del click per il batterista, al tempo feci un discorso col mio batterista che non capiva l'utilizzo e la finalità e si sarebbe rifiutato di avere alcuna cuffia o led o altro "aiuto o traccia da seguire ".
Sosteneva che noi dovevamo seguire lui...cosa devo dire....a volte e difficoltoso spiegare le cose alle persone...emo