Secondo me ci si sta perdendo un po' nel nulla.
La mano di ogni pianista è diversa da pianista a pianista.
C'è il pianista dalla mano possente che ama meccaniche dure.
C'è il pianista dalla mano più sottile che ama meccaniche morbide.
E via dicendo.
Ogni pianista si trova bene o meno bene su determinate meccaniche, per cui è del tutto naturale che il pianista X dirà che si trova meglio sulla meccanica Y anzichè su quella Z.
Quello che conta alla fine è che il pianista che ha espresso un giudizio dica semplicemente "io mi trovo molto bene con la meccanica X".
Il che non significa per forza che la meccanica X sia gradevole per tutti.
A qualcuno potrebbe non risultare gradevole.
Ma non perchè realmente quella meccanica non è buona, bensì solo perchè la mano di quel pianista non la "sente" come sua preferenza.
Il bello è che anche con i piani acustici succede questa cosa.
Io di piani a coda ne ho suonati parecchi, di tutte le marche.
Ricordo una volta, a Portofino, di aver suonato su un coda Kawai che era superlativo.
Aveva una meccanica che mi ha fatto strabiliare, sembrava fatta a forma e immagine del mio concetto di tocco.
La cosa strana è che ho suonato altre volte su piani kawai e non ho mai trovato la stessa sensazione che ho avuto con quel piano a Portofino.
Quel piano a Portofino era come dire "unico", per me è stato il più bel pianoforte su cui mi è capitato di suonare in vita mia.
Probabilmente era uscito bene, boh, fatto sta che era diverso dagli altri.
Altri episodi analoghi li ho avuti suonando Steinway o Yamaha.
Alle volta capitava di trovare il piano che era "unico", era diverso dai suoi simili.
Insomma lo strumento del desiderio.
La cosa buffa è che magari per ME quello strumento era fantasmagorico, poi ci suonavano sopra altri pianisti e lo trovavano mediocre.
Qual'è la verità?
La verità non esiste.
La verità è del tutto personale, e cambia da pianista a pianista.
L'unica condizione che conta veramente è che tale pianista si trovi BENE con quello strumento.
Se così è, quel pianista suonerà alla grande e trarrà grosse emozioni dal suonare quello strumento anzichè un altro.
In conclusione un pianoforte (acustico o digitale non fa differenza) è come una donna.
C'è a chi piace la rossa, chi la mora, chi la bionda.
L'importante è che lui ci goda.
Se un giorno dovessi scrivere che ho provato l'MP10 e mi sono trovato benissimo, non significa che quello che diceva Supermario non è vero.
Significa solo che per le MIE mani l'MP10 trova gradimento.
Per la mani di Supermario, meno, non sente il feeling giusto.
Ricordate che il "giudice supremo" di ogni meccanica sono le vostre mani.
E dovete dare ascolto a loro.
Sempre a loro.