Quello che dici jacus è vero.
Però è vero anche il contrario, ossia che non è matematicamente vero che un pianista suoni bene su qualsiasi cosa.
Diciamo che col tempo si è consolidata questa regola: il pianista deve suonare bene dappertutto.
Ma è una regola fittizia, basata più su una imposizione a chiacchere che non su un qualcosa di concreto.
Il problema sta tutto nel quanta resa si vuole ottenere suonando X al posto di Y.
Anche un pilota di F1 è un professionista abituato a "suonare" vetture da competizione.
Ma se facciamo salire Alonso sulla macchina di Massa, che è preparata in modo diverso da quella di Alonso, è quasi certo che non otterrà la sua prestazione migliore.
Stessa cosa dicesi di un chitarrista abituato a suonare una Fender da anni, e si trova poi a suonare (mettiamo ad un esame) su una Ibanez modello Gambale a manico piatto.
La suonerà, certo, se è bravo la suona.
Ma non più al massimo delle prestazioni che otterrebbe suonando sulla sua Fender.
A voler ben guardare, solitamente i musicisti più "lamentosi" non sono tanto i pianisti.
Sono tutti gli altri musicisti di altri strumenti, i quali un buon 90% non vogliono scendere mai a compromessi, nè sentir parlare di "
io devo suonare su un altro strumento? ma tu sei pazzo, scordatelo, o il mio o niente".
Purtroppo questo luogocomune che vuole che un pianista possa suonare su qualsiasi pianoforte, ottenendo sempre una prestazione entusiastica, è da sfatare.
Un pianista non è un robot, è una qualsiasi persona che cerca di adattarsi (per ovvie questioni) a ciò che trova.
Ma se trova un pianoforte ostico, c'è poco da fare, lo suonerà male, o sicuramente non al massimo delle prestazioni che otterrebbe suonando sul suo pianoforte.
Poi per l'amor del cielo può capitare anche il contrario, di trovare un pianoforte eccezionale che esalta la performance.
A me per esempio è capitato in qualche occasione.
Una volta a Portofino ho suonato su un coda Kawai che era meraviglioso, sembrava creato a pennello per la mia mano, era fantastico; e infatti ho suonato splendidamente, ottenendo una prestazione musicale molto migliore rispetto al mio pianoforte convenzionale che conoscevo da anni (tanto che quel Kawai volevo portarmelo via a tutti i costi).
Ben venga quindi questa cosa, è sempre un piacere poter mettere le mani su qualcosa di migliore.
Però se al posto del pianoforte eccezionale ci si ritrova davanti ad uno strumento scadende o legnoso o indomabile, allora sono guai: addio suonar bene, c'è poco da fare.
Edited 7 Giu. 2011 12:15