Relazione tra scale ed accordi

  • anonimo

06-03-15 01.29

Come hai ragione! Uno dei miei migliori maestri d'improvvisazione mi dava come esercizio quello di cantare ogni giorno dei brevi frammenti melodici che mi avessero colpito, fossero essi di natura classica, jazz, canzonettistica...sviluppare il senso melodico é fondamentale per produrre improvvisazioni veramente musicali e non mitraglite di note create puramente a partire da concetti teorici...
  • anonimo

06-03-15 23.15

Mi è chiaro quello che intendete ma per i principianti come me servono linee guida, una sorta di binario che ti evita di sbagliare. Come già detto, sfruttando lo schema 2 5 1 a me personalmente non escono cose ecclatanti, può essere anche che mi stia inconsapevolmente evolvendo ma anche che non a proogredire per mancanza di conoscenze. Comunque insisto, prima o poi uscirà qualcosa di decente

Grazie ancora
  • jacus78
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07-03-15 04.58

chiedi di relaazione tra scale e accordi, ma dimentichi la cosa fondamentale, le tonalità....se conosci bene 4 tonalità con relative scale, fissi i 4 accordi di tonalità che ti piacciono e inizi a cazzeggiare con la destra muovendoti sulle scale di quegli accordi.

tanto per iniziare.

poi un lungo ascolto-visione su youtube, cerca di carpire qualcosa di qua qualcosa di là, vedrai che prima o poi qualcoa di interessante ti esce.
come si fa ad aiutarti così? ti ci vuole un insegnante per "progredire" come tu dici. questo è l'ultimo posto per fare lezioni. chiarimenti tutti quelli che vuoi, ma il resto tramite pc diventa molto difficile, specie quando ci si riferisce a cose tipo queste in cui la visione pratica sullo strumento è fondaamentale.
Edited 7 Mar. 2015 4:04
  • ahivela
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07-03-15 13.49

mark_c ha scritto:
Mi è chiaro quello che intendete ma per i principianti come me servono linee guida, una sorta di binario che ti evita di sbagliare


Come diceva Miles Davis "non temere l'errore: non esiste". Parti da questa, paradossale, ma grande verita', se vuoi fare il jazz, anche con pochissime note, anziche' svolgere compitini corretti, o intestardirti nello scimmiottare scale di trentaduesimi su e giu' per lo strumento.

mark_c ha scritto:
Come già detto, sfruttando lo schema 2 5 1 a me personalmente non escono cose ecclatanti


Le cose "eclatanti" molto difficilmente escono da sole o per sbaglio...
Sono il punto di arrivo (mai definitivo) di un percorso interiore e di studio.
La cosa importante e' sapere sempre cosa stai facendo e perche', e se ha un senso.
I consigli, banali, sono sempre gli stessi:
- ascolta, e insisti su quello che ti piace o ti colpisce, e cerca di rifarlo o trascriverlo.
- se qualcosa, di oggettivamente valido, non ti piace o non ti colpisce forse ancora non la comprendi. Non insistere e trova qualcosa di piu' facile. Ci tornerai piu' in la'.
- prima di suonare con lo strumento su una armonia prova a cantarci un motivo anche semplicissimo, e lo rifai insieme con lo strumento
- studiati bene i temi degli standard, impara le melodie, anche con la voce, prima quelli piu' facili, poi anche qualcosa sul bebop
- metti mano agli Aebersold: sono un grande aiuto.
- fa' che lo studio sia sempre una cosa piacevole, un gioco, e mai un dovere faticoso.
- per quanto possibile, suona con gli altri (possibilmente piu' bravi di te), vai a vedere musica dal vivo e jam session tutte le volte che puoi.
- allena e sviluppa costantemente l'orecchio: nel jazz, senza orecchio, non vai molto lontano
- cura il tempo, il senso della forma e soprattutto della struttura di un brano. Deve diventare un automatismo, senza starci a pensare.
  • anonimo

07-03-15 20.28

@ ahivela
mark_c ha scritto:
Mi è chiaro quello che intendete ma per i principianti come me servono linee guida, una sorta di binario che ti evita di sbagliare


Come diceva Miles Davis "non temere l'errore: non esiste". Parti da questa, paradossale, ma grande verita', se vuoi fare il jazz, anche con pochissime note, anziche' svolgere compitini corretti, o intestardirti nello scimmiottare scale di trentaduesimi su e giu' per lo strumento.

mark_c ha scritto:
Come già detto, sfruttando lo schema 2 5 1 a me personalmente non escono cose ecclatanti


Le cose "eclatanti" molto difficilmente escono da sole o per sbaglio...
Sono il punto di arrivo (mai definitivo) di un percorso interiore e di studio.
La cosa importante e' sapere sempre cosa stai facendo e perche', e se ha un senso.
I consigli, banali, sono sempre gli stessi:
- ascolta, e insisti su quello che ti piace o ti colpisce, e cerca di rifarlo o trascriverlo.
- se qualcosa, di oggettivamente valido, non ti piace o non ti colpisce forse ancora non la comprendi. Non insistere e trova qualcosa di piu' facile. Ci tornerai piu' in la'.
- prima di suonare con lo strumento su una armonia prova a cantarci un motivo anche semplicissimo, e lo rifai insieme con lo strumento
- studiati bene i temi degli standard, impara le melodie, anche con la voce, prima quelli piu' facili, poi anche qualcosa sul bebop
- metti mano agli Aebersold: sono un grande aiuto.
- fa' che lo studio sia sempre una cosa piacevole, un gioco, e mai un dovere faticoso.
- per quanto possibile, suona con gli altri (possibilmente piu' bravi di te), vai a vedere musica dal vivo e jam session tutte le volte che puoi.
- allena e sviluppa costantemente l'orecchio: nel jazz, senza orecchio, non vai molto lontano
- cura il tempo, il senso della forma e soprattutto della struttura di un brano. Deve diventare un automatismo, senza starci a pensare.

grazie per i numerosi consigli
  • anonimo

09-04-20 18.08

domanda: cosa hanno in comune il MI maggiore ed il LAM minore?
Lo chiedo perchè secondo me, nel senso che mi sono accorto riscoprendo forse l'acqua calda, che danno la sensazione che un brano non finisca mai nel senso che, introducono una sorta di indecisione se terminarre sul LA minore o sul MI maggiore.

Da quanto ho udito e visto, non appartengono ad una scala comune: sbaglio?

Grazie 1000

tabella accordi
  • anonimo

09-04-20 18.58

@ anonimo
domanda: cosa hanno in comune il MI maggiore ed il LAM minore?
Lo chiedo perchè secondo me, nel senso che mi sono accorto riscoprendo forse l'acqua calda, che danno la sensazione che un brano non finisca mai nel senso che, introducono una sorta di indecisione se terminarre sul LA minore o sul MI maggiore.

Da quanto ho udito e visto, non appartengono ad una scala comune: sbaglio?

Grazie 1000

tabella accordi
Mi maggiore è la dominante di La minore.

Easy
  • anonimo

09-04-20 19.42

@ anonimo
Mi maggiore è la dominante di La minore.

Easy
non ho capito.
Se siamo in DO maggiore e suono DO7 risolvo sul 4° = FA maggiore, ma nel caso citato suono la triade di MI maggiore e poi LA minore (triade) che è si 4° rispetto a MI maggiore, ma il LA è minore: cosa mi sfugge?

Mi sfugge che 1° e 4° indipendentemente dal modo (maggiore, minore, 7 etc..) sono sempre legati dalla dominante cioè risolvono sempre sul 4° grado?
  • anonimo

09-04-20 21.18

@ anonimo
non ho capito.
Se siamo in DO maggiore e suono DO7 risolvo sul 4° = FA maggiore, ma nel caso citato suono la triade di MI maggiore e poi LA minore (triade) che è si 4° rispetto a MI maggiore, ma il LA è minore: cosa mi sfugge?

Mi sfugge che 1° e 4° indipendentemente dal modo (maggiore, minore, 7 etc..) sono sempre legati dalla dominante cioè risolvono sempre sul 4° grado?
Guarda è semplicissimo: un accordo maggiore può sempre essere visto come la dominante di un altro accordo, maggiore o minore, la cui fondamentale si trovi una quarta sopra.

G è la dominante di C e Cm

A è la dominante di D e Dm

B è la dominante di E ed Em

........

E è la dominante di A ed Am

Non ti fare confondere dal fatto che non ci sia la settima...basta che un accordo maggiore sia una quarta sotto ad un altro accordo per far si che esso sia la dominante di quell’accordo.

Poi se c’è anche la settima, meglio. Ma non necessario.
  • anonimo

09-04-20 21.21

@ anonimo
Guarda è semplicissimo: un accordo maggiore può sempre essere visto come la dominante di un altro accordo, maggiore o minore, la cui fondamentale si trovi una quarta sopra.

G è la dominante di C e Cm

A è la dominante di D e Dm

B è la dominante di E ed Em

........

E è la dominante di A ed Am

Non ti fare confondere dal fatto che non ci sia la settima...basta che un accordo maggiore sia una quarta sotto ad un altro accordo per far si che esso sia la dominante di quell’accordo.

Poi se c’è anche la settima, meglio. Ma non necessario.
ecco l'errore, pensavo risolvesse solo un accordo maggiore

grazie 600 emo
  • KBL
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10-04-20 11.14

@ anonimo
domanda: cosa hanno in comune il MI maggiore ed il LAM minore?
Lo chiedo perchè secondo me, nel senso che mi sono accorto riscoprendo forse l'acqua calda, che danno la sensazione che un brano non finisca mai nel senso che, introducono una sorta di indecisione se terminarre sul LA minore o sul MI maggiore.

Da quanto ho udito e visto, non appartengono ad una scala comune: sbaglio?

Grazie 1000

tabella accordi
la scala comune ed esempio è La minore armonica o anche la melodica nella quale appunto il Mi maggiore è la triade costruita sul quinto grado
  • anonimo

10-04-20 11.17

@ KBL
la scala comune ed esempio è La minore armonica o anche la melodica nella quale appunto il Mi maggiore è la triade costruita sul quinto grado
puoi spiegarti meglio?
  • anonimo

10-04-20 11.24

@ anonimo
puoi spiegarti meglio?
Easy: se costruisco una triade sul quinto grado della scala minore armonica, avrò una triade maggiore (ed una quadriade di settima di dominante).

Ad esempio, costruendo una triade sulla scala di Amin armonica otterrò la triade di E maggiore
  • anonimo

10-04-20 11.27

@ anonimo
Easy: se costruisco una triade sul quinto grado della scala minore armonica, avrò una triade maggiore (ed una quadriade di settima di dominante).

Ad esempio, costruendo una triade sulla scala di Amin armonica otterrò la triade di E maggiore
ah ok, era una nozione che già conoscevo ma non avevo capito cosa intendesse, chiarissimo
  • KBL
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10-04-20 11.57

si tratta solo di portare gli stessi concetti applicabili alla scala maggiore (quindi le triadi o le quadriadi costruite sui suoi gradi) alla scala minore, con l'unica complicazione che le scale minori sono più di una (naturale, minore, armonica..) e a seconda della scala ovviamente cambiano gli accordi che costruisci (ad esempio la triade/quadriade di Mi costruita sul quinto grado di una scala minore naturale è una triade minore, ma se invece ti basi sulla scala minore armonica la triade diventa maggiore)
  • vin_roma
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10-04-20 12.20

mark_c ha scritto:
Mi sfugge che 1° e 4° indipendentemente dal modo (maggiore, minore, 7 etc..) sono sempre legati dalla dominante cioè risolvono sempre sul 4° grado?

Ti sfugge che non sono I e IV (1° e 4° indicano un'altra cosa) ma V (Mi) e I (La). È al contrario.
  • anonimo

10-04-20 13.20

@ vin_roma
mark_c ha scritto:
Mi sfugge che 1° e 4° indipendentemente dal modo (maggiore, minore, 7 etc..) sono sempre legati dalla dominante cioè risolvono sempre sul 4° grado?

Ti sfugge che non sono I e IV (1° e 4° indicano un'altra cosa) ma V (Mi) e I (La). È al contrario.
Capire il rapporto tonica/dominante, ed il fatto che ogni nota esprima una piramide di armonici che non è altro che la scala bebop, è già il 90% di tutto.
  • anonimo

10-04-20 13.30

@ KBL
si tratta solo di portare gli stessi concetti applicabili alla scala maggiore (quindi le triadi o le quadriadi costruite sui suoi gradi) alla scala minore, con l'unica complicazione che le scale minori sono più di una (naturale, minore, armonica..) e a seconda della scala ovviamente cambiano gli accordi che costruisci (ad esempio la triade/quadriade di Mi costruita sul quinto grado di una scala minore naturale è una triade minore, ma se invece ti basi sulla scala minore armonica la triade diventa maggiore)
emo
  • anonimo

10-04-20 19.57

@ vin_roma
mark_c ha scritto:
Mi sfugge che 1° e 4° indipendentemente dal modo (maggiore, minore, 7 etc..) sono sempre legati dalla dominante cioè risolvono sempre sul 4° grado?

Ti sfugge che non sono I e IV (1° e 4° indicano un'altra cosa) ma V (Mi) e I (La). È al contrario.
grazie per la correzione
  • vin_roma
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11-04-20 01.54

non è solo una correzone formale, è un concetto totalmente diverso.

mark_c ha scritto:
non ho capito.
Se siamo in DO maggiore e suono DO7 risolvo sul 4° = FA maggiore

Infatti questa è una modulazione. Non risolvi sul Fa IV di Do ma sul Fa I° grado della nuova tonalità di Fa magg. In pratica il Do ha cambato posizione nella tensione musicale: non è più considerato "riposo" (fondamentale) ma "moto" (dominante) che risolve.

Sei in tonalità di Do magg., sul I° grado della scala il Si (VII grado) è naturale. Dal momento che metti l'accordo di Do magg col Sib (7^), a meno che non sia un blues, non sei più sul I° grado della tonalità di Do magg ma sei sul V° grado della scala di Fa magg. Do7>Fa (V - I°). Infatti la scala di Fa magg. ha un Sib sul IV grado.