Le basi dell’improvvisazione

  • WTF_Bach
  • Membro: Expert
  • Risp: 2896
  • Loc: Mantova
  • Thanks: 882  

07-08-25 11.25

È un po’ come con la carbonara: gli ingredienti sono sempre quelli ma può uscire un capolavoro oppure una ciofeca.

Parimenti il “gusto” non è un parametro adeguato: la cacca non può piacere.
  • d_phatt
  • Membro: Guru
  • Risp: 5271
  • Loc: Perugia
  • Thanks: 1136  

07-08-25 11.40

Raptus ha scritto:
Guarda che sono in tema, dato che ho chiesto proprio informazioni sui vari stili improvvisativi.

Infatti all'inizio eravamo in tema, anche io ho fatto una domanda e espresso alcune preferenze personali...

Raptus ha scritto:
Poi non è colpa mia se ogni volta che si apre una discussione in questo campo escono le tifoserie

...nel caso specifico di questa discussione però è successo perché nei post successivi hai espresso (generalizzando) giudizi molto netti dati dalle tue preferenze personali ma non generalizzabili, come anche @markelly ti faceva notare... rileggi certi post, è naturale poi "triggerare" gli animi data la forte passione musicale di tutti i partecipanti a queste discussioni.

WTF_Bach ha scritto:
È un po’ come con la carbonara: gli ingredienti sono sempre quelli ma può uscire un capolavoro oppure una ciofeca.

Ti aspettiamo per la rubrica culinaria emo
  • d_phatt
  • Membro: Guru
  • Risp: 5271
  • Loc: Perugia
  • Thanks: 1136  

07-08-25 11.44

@ WTF_Bach
Diciamo ancora: tensione e risoluzione per comporre l’inciso, ripetizione e variazione per la frase ed il periodo
Post passato in sordina da mettere in vetrina
  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2895
  • Loc: Padova
  • Thanks: 293  

07-08-25 11.45

@ d_phatt
Raptus ha scritto:
Guarda che sono in tema, dato che ho chiesto proprio informazioni sui vari stili improvvisativi.

Infatti all'inizio eravamo in tema, anche io ho fatto una domanda e espresso alcune preferenze personali...

Raptus ha scritto:
Poi non è colpa mia se ogni volta che si apre una discussione in questo campo escono le tifoserie

...nel caso specifico di questa discussione però è successo perché nei post successivi hai espresso (generalizzando) giudizi molto netti dati dalle tue preferenze personali ma non generalizzabili, come anche @markelly ti faceva notare... rileggi certi post, è naturale poi "triggerare" gli animi data la forte passione musicale di tutti i partecipanti a queste discussioni.

WTF_Bach ha scritto:
È un po’ come con la carbonara: gli ingredienti sono sempre quelli ma può uscire un capolavoro oppure una ciofeca.

Ti aspettiamo per la rubrica culinaria emo
Sì perché li ho espressi solo io i giudizi personali emo
Markelly voleva sapere cosa non mi piacesse, cosa dovevo rispondere? Vabbè lasciamo perdere...
Per me finisce qua, scemo io a voler parlare apertamente

  • zaphod
  • Membro: Guru
  • Risp: 6278
  • Loc: Savona
  • Thanks: 784  

07-08-25 11.50

@ KBL
zaphod ha scritto:
adoro Winton Kelly, ma come altri pianisti l'ho trovato un punto di passaggio

detta cos' sembra che intendi dire "un pianista da non considerare un punto di svolta o un innovatore", ma in realtà i voicings che ha sviluppato (parallelamente a Bill Evans) la storia l'hanno segnata eccome (e sicuramente li stai usando tuttora).
hai ragione: io intendo "un punto di passaggio dal punto di vista didattico": per quanto possa piacere Bill Evans, di fatto suona "vecchio", ormai... ma questo non vuol dire che non abbia contribuito a scrivere pagine del jazz memorabili.
Vale per tanti: Sonny Clark, Bud Powell, Oscar Peterson, Ahmad Jamal, Red Garland, Monk... ognuno ha posto un mattone in quell'edificio stupendo che col tempo è diventato una sorta di torre di Babele (nel senso positivo del termine: parliamo di un crogiolo di linguaggi e background), torre che sta ancora crescendo. Se non ci fossero stati loro, la costruzione della torre si sarebbe anche magari fermata, o non sarebbe così stabile, ma la cima, che esiste per merito loro, sta ancora innalzandosi e l'attenzione è sempre volta verso il futuro, seppur con rigoroso rispetto del passato.
  • markelly2
  • Membro: Expert
  • Risp: 4284
  • Loc: .
  • Thanks: 464  

07-08-25 11.54

@ Raptus
Sì perché li ho espressi solo io i giudizi personali emo
Markelly voleva sapere cosa non mi piacesse, cosa dovevo rispondere? Vabbè lasciamo perdere...
Per me finisce qua, scemo io a voler parlare apertamente

Ma va là, hai fatto bene a parlare apertamente invece. A me la discussione ha giovato, spiacente per quelli che volevano restare in tema a tutti i costi. emoemo
  • d_phatt
  • Membro: Guru
  • Risp: 5271
  • Loc: Perugia
  • Thanks: 1136  

07-08-25 11.59

@ markelly2
Ma va là, hai fatto bene a parlare apertamente invece. A me la discussione ha giovato, spiacente per quelli che volevano restare in tema a tutti i costi. emoemo
In effetti era da un po' che non si vedeva una bella discussione di carattere musicale intensa e partecipata sul forum.
  • paolo_b3
  • Membro: Staff
  • Risp: 15199
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2504  

07-08-25 12.01

@ markelly2
Ma va là, hai fatto bene a parlare apertamente invece. A me la discussione ha giovato, spiacente per quelli che volevano restare in tema a tutti i costi. emoemo
Grande Marchelli! Per un attimo ho temuto scoppiasse il buonismo! emoemoemo
  • WTF_Bach
  • Membro: Expert
  • Risp: 2896
  • Loc: Mantova
  • Thanks: 882  

07-08-25 12.01

Alla fine gli stessi ragionamenti valgono se si comparano Mozart, Beethoven e Mahler.

Stessi principi, risultati diversi.
  • Sbaffone
  • Membro: Expert
  • Risp: 3399
  • Loc:
  • Thanks: 612  

07-08-25 13.33

@ Raptus
Guarda che sono in tema, dato che ho chiesto proprio informazioni sui vari stili improvvisativi.

Poi non è colpa mia se ogni volta che si apre una discussione in questo campo escono le tifoserie
Detto da chi non perde occasione per far polemica sul jazz fa sorridere
  • Sbaffone
  • Membro: Expert
  • Risp: 3399
  • Loc:
  • Thanks: 612  

07-08-25 13.44

@ paolo_b3
Grande Marchelli! Per un attimo ho temuto scoppiasse il buonismo! emoemoemo
Tranquillo se c’è da far casino ci sono io emo
  • paolo_b3
  • Membro: Staff
  • Risp: 15199
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2504  

07-08-25 13.50

@ Sbaffone
Tranquillo se c’è da far casino ci sono io emo
emo
  • Bob_Braces
  • Membro: Expert
  • Risp: 630
  • Loc: Bolzano
  • Thanks: 284  

07-08-25 14.02

@ markelly2
Ma va là, hai fatto bene a parlare apertamente invece. A me la discussione ha giovato, spiacente per quelli che volevano restare in tema a tutti i costi. emoemo
In un libro letto moltissimi anni fa di cui non ricordo né titolo, né autore, si sosteneva che, a fronte di un certo evento musicale, il cervello di chi ascolta fa continuamente ed inconsciamente delle previsioni su quello che accadrà nei secondi successivi.
Queste previsioni possono essere confermate, "tranquillizzando" l'ascoltatore, oppure smentite e così "sorprendendolo".
La faccio breve, ma la conclusione era che se l'ascoltatore è troppo tranquillo si annoia, e, di converso, se viene sorpreso troppe volte, si disorienta, perde il filo e di fatto abdica all'ascolto.
Si diceva anche che, idealmente, bisognerebbe fare in modo che conferme e sorprese occupassero ognuna il 50% del discorso musicale.
Al di là di questa percentuale, per me in generale il discorso ha senso, ma ho sempre pensato che la capacità di fare previsioni dipenda molto dal background di chi ascolta.
Mi aspetto che una giuria di un concorso di composizione sia difficile da sorprendere (ma che sia comunque in grado, consapevolmente in questo caso, di farsi sorprendere), così come una coppia che va a ballare la mazurca di sorprese non ne voglia per nulla e che vada a lamentarsi se il basso non è sulla tonica o sulla quinta all'inizio di ogni battuta.
Tutto questo per dire cosa? Boh, che è un mondo difficile, felicità a tratti... è dura dura mettere tutti d'accordo emo
  • Sbaffone
  • Membro: Expert
  • Risp: 3399
  • Loc:
  • Thanks: 612  

07-08-25 14.13

@ Bob_Braces
In un libro letto moltissimi anni fa di cui non ricordo né titolo, né autore, si sosteneva che, a fronte di un certo evento musicale, il cervello di chi ascolta fa continuamente ed inconsciamente delle previsioni su quello che accadrà nei secondi successivi.
Queste previsioni possono essere confermate, "tranquillizzando" l'ascoltatore, oppure smentite e così "sorprendendolo".
La faccio breve, ma la conclusione era che se l'ascoltatore è troppo tranquillo si annoia, e, di converso, se viene sorpreso troppe volte, si disorienta, perde il filo e di fatto abdica all'ascolto.
Si diceva anche che, idealmente, bisognerebbe fare in modo che conferme e sorprese occupassero ognuna il 50% del discorso musicale.
Al di là di questa percentuale, per me in generale il discorso ha senso, ma ho sempre pensato che la capacità di fare previsioni dipenda molto dal background di chi ascolta.
Mi aspetto che una giuria di un concorso di composizione sia difficile da sorprendere (ma che sia comunque in grado, consapevolmente in questo caso, di farsi sorprendere), così come una coppia che va a ballare la mazurca di sorprese non ne voglia per nulla e che vada a lamentarsi se il basso non è sulla tonica o sulla quinta all'inizio di ogni battuta.
Tutto questo per dire cosa? Boh, che è un mondo difficile, felicità a tratti... è dura dura mettere tutti d'accordo emo
Bel post, devo dire che molta musica mi annoia anche in ambito jazz
  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2895
  • Loc: Padova
  • Thanks: 293  

07-08-25 14.14

@ Bob_Braces
In un libro letto moltissimi anni fa di cui non ricordo né titolo, né autore, si sosteneva che, a fronte di un certo evento musicale, il cervello di chi ascolta fa continuamente ed inconsciamente delle previsioni su quello che accadrà nei secondi successivi.
Queste previsioni possono essere confermate, "tranquillizzando" l'ascoltatore, oppure smentite e così "sorprendendolo".
La faccio breve, ma la conclusione era che se l'ascoltatore è troppo tranquillo si annoia, e, di converso, se viene sorpreso troppe volte, si disorienta, perde il filo e di fatto abdica all'ascolto.
Si diceva anche che, idealmente, bisognerebbe fare in modo che conferme e sorprese occupassero ognuna il 50% del discorso musicale.
Al di là di questa percentuale, per me in generale il discorso ha senso, ma ho sempre pensato che la capacità di fare previsioni dipenda molto dal background di chi ascolta.
Mi aspetto che una giuria di un concorso di composizione sia difficile da sorprendere (ma che sia comunque in grado, consapevolmente in questo caso, di farsi sorprendere), così come una coppia che va a ballare la mazurca di sorprese non ne voglia per nulla e che vada a lamentarsi se il basso non è sulla tonica o sulla quinta all'inizio di ogni battuta.
Tutto questo per dire cosa? Boh, che è un mondo difficile, felicità a tratti... è dura dura mettere tutti d'accordo emo
Bel commento! condivido tutto, se riesci a ricordarti il titolo del libro scrivilo che sarei curioso di leggerlo!
  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2895
  • Loc: Padova
  • Thanks: 293  

07-08-25 14.16

@ Sbaffone
Detto da chi non perde occasione per far polemica sul jazz fa sorridere
C'è chi fa polemica su ogni cosa, io mi limito a farla su cose che stanno in topic emo
  • Ovidio
  • Membro: Expert
  • Risp: 1273
  • Loc:
  • Thanks: 149  

07-08-25 14.49

Brevissima nota: si possono eseguire fraseggi jazz anche durante l'invasione della Polonia emo
  • WTF_Bach
  • Membro: Expert
  • Risp: 2896
  • Loc: Mantova
  • Thanks: 882  

07-08-25 17.41

@ Bob_Braces
In un libro letto moltissimi anni fa di cui non ricordo né titolo, né autore, si sosteneva che, a fronte di un certo evento musicale, il cervello di chi ascolta fa continuamente ed inconsciamente delle previsioni su quello che accadrà nei secondi successivi.
Queste previsioni possono essere confermate, "tranquillizzando" l'ascoltatore, oppure smentite e così "sorprendendolo".
La faccio breve, ma la conclusione era che se l'ascoltatore è troppo tranquillo si annoia, e, di converso, se viene sorpreso troppe volte, si disorienta, perde il filo e di fatto abdica all'ascolto.
Si diceva anche che, idealmente, bisognerebbe fare in modo che conferme e sorprese occupassero ognuna il 50% del discorso musicale.
Al di là di questa percentuale, per me in generale il discorso ha senso, ma ho sempre pensato che la capacità di fare previsioni dipenda molto dal background di chi ascolta.
Mi aspetto che una giuria di un concorso di composizione sia difficile da sorprendere (ma che sia comunque in grado, consapevolmente in questo caso, di farsi sorprendere), così come una coppia che va a ballare la mazurca di sorprese non ne voglia per nulla e che vada a lamentarsi se il basso non è sulla tonica o sulla quinta all'inizio di ogni battuta.
Tutto questo per dire cosa? Boh, che è un mondo difficile, felicità a tratti... è dura dura mettere tutti d'accordo emo
Lessi anche io qualcosa di simile, e trovo questo concetto - in via di principio - molto sensato.

Sta di fatto però che la capacità di godere del prolungamento della tensione (vedi ad esempio Mahler) va di pari passo con la maturità culturale (non solo ed esclusivamente musicale) dell’ascoltatore.

Personalmente provo soddisfazione tanto nel gregoriano o nel blues quanto nel bebop o in Schoenberg.
  • 1paolo
  • Membro: Guru
  • Risp: 5689
  • Loc: Cuneo
  • Thanks: 677  

07-08-25 18.06

@ WTF_Bach
1) l’improvvisazione non è altro che composizione (istantanea)

2) da ciò si deduce che i principi dell’improvvisazione sono i medesimi di quelli della composizione

Primo principio: tensione e risoluzione. Da intendersi sia armonicamente che melodicamente. Ovvio che questo principio sottintende l’esistenza della tonalità - in caso contrario, nulla creerebbe tensione.

Secondo principio: ripetizione e variazione. Ciò sia su micro elementi (incisi) che su macro elementi (frasi e periodi)

Molto semplice, non c’è altro.
Ciao Alessandro e bentornato “operativo”. A me capita a volte di improvvisare sulla tastiera come in questo caso. Dici che questa può esente definita improvvisazione? Il tema in questo caso era l’emozione dopo la visione di Novecento di Tornatore ..
  • Bob_Braces
  • Membro: Expert
  • Risp: 630
  • Loc: Bolzano
  • Thanks: 284  

07-08-25 18.37

Raptus ha scritto:
se riesci a ricordarti il titolo del libro scrivilo che sarei curioso di leggerlo

Era un libro preso in biblioteca in era pre internet, di sicuro non l'ho in casa. Ho chiesto lumi a perplexity su questo argomento e ha partorito questi titoli:
- "Sweet Anticipation: Music and the Psychology of Expectation" - David Huron
- "Fatti di musica. La scienza di un'ossessione umana" - Daniel Levitin
- "From Perception to Pleasure" - Robert Zatorre
Li ho cercati per vedere se almeno la copertina risvegliava qualche ricordo, ma purtroppo nulla, mi spiace.