Tempi di ripresa lavoro

  • anonimo

23-04-20 23.04

Capisco che la gente chiusa in casa, senza nulla da fare e bombardata h24 dalla televisione a reti unificate che non fa che ripetere #iorestoacasa e che la nuova peste del terzo millennio ci ucciderà tutti, alla fine si caga sotto e accetterebbe persino di mettersi una scopa in culo e ramazzare la stanza (cit.) se gli dicessero che bisogna fare così.
  • vin_roma
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23-04-20 23.10

@ anonimo
Il problema sono i comportamenti pericolosi.

Che non sono uscire di casa, ma sono nel caso 1 violare le norme del CDS, nel caso 2 violare le norme che proibiscono di avvicinarsi a terzi.

Tali sono i comportamenti che vanno proibiti e repressi.

Non il fatto di uscire di casa, che di per se non ha alcun nesso causale con la lesione del bene tutelato che è la salute in entrambi i casi.
Stai facendo solo un esercizio teorico, sai benissimo che è inutile.

Se tutti andassero diligentemente in autostrada non ci sarebbero leggi per arginare i differenti punti di vista su ciò che è sano e ciò che è insano.
Se ci fosse una società senza ingiustizie, essenziale, autosufficiente, non si avrebbe bisogno di emanare "paletti" per dire ciò che è consentito e non consentito.
Siamo imperfetti, anche i più perfetti, perché ci portiamo addosso l'ansia del vivere e della mancanza del suo perché ...e facciamo errori e per stare insieme, tutti, per avere uno scambio reciproco, dobbiamo metterci delle leggi che, in linea di massima, dovrebbero coincidere con la libertà individuale, ma siamo intrinsecamente imperfetti, forse proprio, a differenza del resto del mondo animale, per la capacità di ragionare ed inventare.
  • wildcat80
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23-04-20 23.11

Ale come ho già detto viviamo in mezzo ai coglioni.
Esco alle 7.40 e trovo 20 persone in coda al supermercato che apre alle 8.30.
Vado al supermercato e mi impongono di mettere guanti lasciati in un cesto, toccati ovviamente da tutti.
In ambulatorio arriva la gente con le FFP3 valvolate che vanno usate solo in presenza di positivi sintomatici, in terapia intensiva in pratica, dove peraltro mancano.
In tutto ciò sono pure riuscito a prendere una multa.
Venerdì scorso in ospedale mi hanno fatto tampone e sierologia.
Soffrendo di rinite cronica, il tampone nasale mi ha scatenato l'inferno, ho iniziato a starnutire alle 9 del mattino facendo fuori peraltro una decina di mascherine, tanto da dover correre a casa e buttarmi a letto imbottito di FANS e antistaminici.
Esco dall'ospedale in Vespa e in prossimità di un semaforo rosso ho iniziato a starnutire all'impazzata, tanto che per non schiantarmi sono andato dritto sul marciapiede.
Mi sono tolto il casco e ho iniziato a starnutire a ripetizione.
In quel momento è arrivata una pattuglia dei vigili. Sono scesi e volevano multarmi per essere passato col rosso, cosa peraltro non vera perché ero fermo sul marciapiede.
Gli ho spiegato la cosa ma non c'è stato verso.
Multa per transito su marciapiede.
Alla fine per 29 euro ho pagato, perché un ricorso non sarebbe valsa la spesa di tempo e denaro.
E questo è nulla: ne abbiamo sentito di tutti i colori in tema multe ai tempi del Coronavirus.
Cosa dovrei dire delle non risposte e delle risposte tardive delle istituzioni?
Mi attengo alle regole.
Con il terrore che appena avranno allentato la morsa, grazie al mix esplosivo di ignoranza civica e impreparazione di chi ci governa, possa riesplodere la bomba.
È veramente un momento difficile in cui emergono tutti i limiti della nostra società: a livello di coscienza civica, a livello economico, a livello amministrativo, a livello governativo.
  • paolo_b3
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23-04-20 23.33

Io credo che se c'è una ragione valida sia doveroso stare in casa. Esempio, nevica, se non sei costretto non esci.
Però qui ci sono alcune cose che non so spiegarmi.
Esempio: di tutti i morti di COVID in tutto il mondo pare che la metà siano anziani ospiti di strutture di accoglienza, tipo ospizi, RSA e simili (notizia diffusa ieri sera dal TG1).
Da che mondo è mondo il vaccino per l'influenza è raccomandato per gli anziani e gli ammalati, quindi vuoi che in tutto il mondo non ci sia stata una sanità pronta a blindare le strutture per gli anziani? Tutti deficienti? Boh... Anzi adesso pare anche che qualcuno in quelle strutture ci abbia messo i postacuti COVID (questo è al vaglio della magistratura), comunque anche se non se parla più è stato proposto lo scudo legale per gli operatori della sanità. Che fine ha fatto il provvedimento? E' passato? Boh...
Poi come ho già detto, in Cina hanno limitato il contagio ad una provincia, 3000 morti per loro che sono chissà quanti, forse 2 miliardi, è percentualmente irrilevante. Chissa quanti lavoratori moriranno di infortunio sul lavoro ogni giorno la.
In Corea addirittura, 60 milioni di abitanti, 2 settimane e 300 morti e tutto risolto. Si, ma avevano l'app per tracciare gli spostamenti.
Non potevamo mandare i nostri virologi ed epidemiologi a studiare in Corea?
Qui invece pare che andiamo indietro, forse il virus è nelle fogne, forse se ti ammali e guarisci puoi ammalarti di nuovo, ci vorrà un anno per fare il vaccino ma se il virus non ti immunizza non serve a nulla, c'è il rischio della ricaduta, non pensate che con il caldo il virus sparisca... no forse si... vedremo, ci vogliono i DPI, ma forse i guanti non servono, anzi sono nocivi, anche la mascherina non si sa se protegga, te la devi mettere, ma devi evitare gli comunque assembramenti.
Siamo entrati in quarantena, ci vogliono due settimane, che è il tempo di incubazione della malattia, per vedere gli effetti, ma no... dopo due settimane non si vedono. Oggi dopo un mese ed una settimana va il virologo in tv e dice "si, per vedere gli effetti del lockdown ci vuole un mesetto".
Una capacità di previsione sorprendente! Adesso lo abbiamo visto tutti...

Quando ti presenti ad un paese e chiedi ai cittadini i sacrifici che ci stanno chiedendo devi avere le idee più chiare.
  • SimonKeyb
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23-04-20 23.36

wildcat80 ha scritto:
In tutto ciò sono pure riuscito a prendere una multa.

Sono sicuro che almeno a uno di quegli inflessibili tutori della legge, sarà capitato di mettere un cuoricino sui social a qualche post sui "medici angeli". Che dire... complimenti emo
  • anonimo

23-04-20 23.48

@ vin_roma
Stai facendo solo un esercizio teorico, sai benissimo che è inutile.

Se tutti andassero diligentemente in autostrada non ci sarebbero leggi per arginare i differenti punti di vista su ciò che è sano e ciò che è insano.
Se ci fosse una società senza ingiustizie, essenziale, autosufficiente, non si avrebbe bisogno di emanare "paletti" per dire ciò che è consentito e non consentito.
Siamo imperfetti, anche i più perfetti, perché ci portiamo addosso l'ansia del vivere e della mancanza del suo perché ...e facciamo errori e per stare insieme, tutti, per avere uno scambio reciproco, dobbiamo metterci delle leggi che, in linea di massima, dovrebbero coincidere con la libertà individuale, ma siamo intrinsecamente imperfetti, forse proprio, a differenza del resto del mondo animale, per la capacità di ragionare ed inventare.
Forse non riesco a spiegarmi.

Sono consapevole del fatto che ci sono i coglioni che guidano come pazzi, e perciò chi guida come un pazzo va individuato e punito.

Ma non è che dato che c’è gente che guida come i pazzi, allora diventa lecito proibire a tutti di uscire di casa se non per fare la spesa, e chi sgarra un drone lo acchiappa, gli fanno il culo e lo sputtanano urbi et orbi.

Mi sembra veramente impossibile che non si capisca che l’atto di uscire di casa non ha alcun nesso causale con la propagazione dell’epidemia.

No, forse mi sbaglio...se uno esce potrebbe essere infetto, e se è infetto potrebbe imbattersi in qualcun altro, e se si imbatte in qualcun altro potrebbe trasmettergli il virus, e se glie lo trasmette quello potrebbe infettarsi, e se si infetta potrebbe sviluppare una forma sintomatica, e se sviluppa una forma sintomatica potrebbe sviluppare una forma grave, e potrebbe infettare altri che potrebbero poi uscire di casa e potrebbero...e potrebbero...e potrebbero...

Sai cosa dico? Per poter uscir di casa bisogna essere vivi, ammazziamo tutti così siamo sicuri che non escono di casa.
  • anonimo

23-04-20 23.57

@ wildcat80
Ale come ho già detto viviamo in mezzo ai coglioni.
Esco alle 7.40 e trovo 20 persone in coda al supermercato che apre alle 8.30.
Vado al supermercato e mi impongono di mettere guanti lasciati in un cesto, toccati ovviamente da tutti.
In ambulatorio arriva la gente con le FFP3 valvolate che vanno usate solo in presenza di positivi sintomatici, in terapia intensiva in pratica, dove peraltro mancano.
In tutto ciò sono pure riuscito a prendere una multa.
Venerdì scorso in ospedale mi hanno fatto tampone e sierologia.
Soffrendo di rinite cronica, il tampone nasale mi ha scatenato l'inferno, ho iniziato a starnutire alle 9 del mattino facendo fuori peraltro una decina di mascherine, tanto da dover correre a casa e buttarmi a letto imbottito di FANS e antistaminici.
Esco dall'ospedale in Vespa e in prossimità di un semaforo rosso ho iniziato a starnutire all'impazzata, tanto che per non schiantarmi sono andato dritto sul marciapiede.
Mi sono tolto il casco e ho iniziato a starnutire a ripetizione.
In quel momento è arrivata una pattuglia dei vigili. Sono scesi e volevano multarmi per essere passato col rosso, cosa peraltro non vera perché ero fermo sul marciapiede.
Gli ho spiegato la cosa ma non c'è stato verso.
Multa per transito su marciapiede.
Alla fine per 29 euro ho pagato, perché un ricorso non sarebbe valsa la spesa di tempo e denaro.
E questo è nulla: ne abbiamo sentito di tutti i colori in tema multe ai tempi del Coronavirus.
Cosa dovrei dire delle non risposte e delle risposte tardive delle istituzioni?
Mi attengo alle regole.
Con il terrore che appena avranno allentato la morsa, grazie al mix esplosivo di ignoranza civica e impreparazione di chi ci governa, possa riesplodere la bomba.
È veramente un momento difficile in cui emergono tutti i limiti della nostra società: a livello di coscienza civica, a livello economico, a livello amministrativo, a livello governativo.
Vero.

Mi permetto di osservare che non è privando la gente dei suoi diritti più basilari che la di fa maturare.
  • anonimo

24-04-20 00.03

E nel mentre che stiamo agli arresti domiciliari e chi osa mettere in dubbio la legittimità del provvedimento è un untore che non ha capito niente, nelle RSA crepano come mosche.

Cattivi vecchietti che hanno voluto caparbiamente uscire di casa, pardon dall’ospizio, se la sono proprio cercata!
  • anonimo

24-04-20 00.07

E concludo: quando ci proibiranno di uscire di casa e di recarci dove vogliamo perché ci sono le polveri sottili troppo alte, perché ci sono in giro i terroristi, perché c’è l’epidemia di pecolla, perché fa troppo freddo o troppo caldo, perché se non siamo allineati alla visione del governo in carica rischiamo di delinquere e mettere a rischio la salute dei bravi cittadini...allora sarà troppo tardi.

Oggi stiamo accettando il concetto per cui il governo può procedere alla detenzione domiciliare senza dover passare da un giudice.

Chi tace oggi è complice.
  • serpaven
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24-04-20 16.16

Cyrano ha scritto:
Non spetta al governo decidere se voglio morire di fame o di coronavirus

sono d'accordo, se poi non si pretende di essere curati.

24-04-20 16.57

Scusate se mi intrometto, ma la chiusura delle attività e la reclusione forzata per il maggior numero di persone possibili è stato fatto ANCHE per limitare i danni alle strutture ospedaliere che altrimenti sarebbero state invase e sarebbero collassate in un paio di giorni. Tant'è vero che sono stati istituiti "ospedali" di triage e di post terapia intensiva perchè i posti sono pochi.
Dio non voglia che riaprendo, anche a spizzichi e bocconi, il virus prenda di nuovo forza perchè altrimenti dove e se suonare dal vivo sarà l'ultimo dei nostri problemi.
Quando si tornerà a suonare? Boh! Chi ha le conoscenze o l'esperienza per dirlo? Pochissimi e quei pochissimi a volte sono discordanti fra di loro per cui possiamo solo sperare che si riprenda in tempi certi e i più brevi possibili, mettendo le persone in condizione di pensare al Covid-19 come un brutto ricordo del passato diventato quasi innocuo.

Si sentono privati delle loro libertà? Se ne facciano una ragione, per un po' sarà così.

Ah, ora possiamo parlare perchè probabilmente le restrizioni (che parecchi somari hanno ignorato a piè pari allungando probabilmente i tempi) ci hanno salvato da qualcosa di più grosso, dove non lo hanno fatto (USA) la situazione è andata peggiorando in modo esponenziale.

24-04-20 17.08

Cyrano ha scritto:
Mi sembra veramente impossibile che non si capisca che l’atto di uscire di casa non ha alcun nesso causale con la propagazione dell’epidemia.

Abbi pazienza ma questa è una affermazione che non ha alcun senso.

Cyrano ha scritto:
No, forse mi sbaglio...se uno esce potrebbe essere infetto, e se è infetto potrebbe imbattersi in qualcun altro, e se si imbatte in qualcun altro potrebbe trasmettergli il virus, e se glie lo trasmette quello potrebbe infettarsi, e se si infetta potrebbe sviluppare una forma sintomatica, e se sviluppa una forma sintomatica potrebbe sviluppare una forma grave, e potrebbe infettare altri che potrebbero poi uscire di casa e potrebbero...e potrebbero...e potrebbero...

Togli pure tutti i potrebbero, è così, punto. Si chiamano malattie infettive proprio perchè infettano e ti contagiano, e questo virus, a detta di molti scienziati, è PARECCHIO contagioso e se si sviluppa in malattia ti stende dopo un paio di settimane.

Edit:
L'articolo 13 della Costituzione fu scritto proprio per la tutela di chi veniva ingiustamente carcerato per le sue idee politiche, e parla di libertà individuale in merito alla carcerazione.
Se ti senti come i carcerati di Marassi io non ci posso fare niente.
  • paolo_b3
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24-04-20 18.52

Si però...
MarcezMonticus ha scritto:
Scusate se mi intrometto, ma la chiusura delle attività e la reclusione forzata per il maggior numero di persone possibili è stato fatto ANCHE per limitare i danni alle strutture ospedaliere che altrimenti sarebbero state invase e sarebbero collassate in un paio di giorni. Tant'è vero che sono stati istituiti "ospedali" di triage e di post terapia intensiva perchè i posti sono pochi.

Questo è verissimo. Però adesso, a stare con i numeri ufficiali della protezione civile, le terapie intensive paresi stiano alleggerendo. E di tutti i respiratori che abbiamo ordinato cosa ce ne facciamo? Per non parlare del padiglione della fiera di Milano, il cui allestimento è stato affidato al probiviro Guido Bertolaso. Là cosa sta succedendo? Appena pronto ci siamo accorti che mancava il personale medico.

MarcezMonticus ha scritto:
Dio non voglia che riaprendo, anche a spizzichi e bocconi, il virus prenda di nuovo forza perchè altrimenti dove e se suonare dal vivo sarà l'ultimo dei nostri problemi.

Dio? Ce lo dovranno dire i professionisti che paghiamo, peraltro non con un tozzo di pane, per gestire questa emergenza.

Io mi sento come se mi si guasta l'automobile, vado dal meccanico e lui mi dice, guarda questo è un difetto che si, te lo posso anche riparare, ma si può ripresentare. Ma anche se comperi un'auto nuova ti può capitare. Ti conviene andare in giro in bicicletta.

E comunque per quelli che lavorano nello spettacolo suonare non sarà il primo, ma è il secondo dei loro problemi.
  • Roberto_Forest
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24-04-20 19.11

Quello che dice MarcezMonticus è sensato. Eviterei di trascinare questo post in teorie complottistiche, che reputo inutili.
La curva con il lock down ha iniziato a calare, sennò saliva parecchio. Se oggi aprissimo tutto come prima, nel giro di una settimana si tornerebbe al massimo picco che abbiamo avuto un mese fa. Con la differenza che gli ospedali sono già abbastanza pieni e raggiungerebbero in pochi giorni il limite. Quindi bisogna stare attenti alle aperture, e probabilmente il rischio è che dopo una o due settimane di partire si torni a un altro lock down, perché gli ospedali torneranno in pericolo.
Sì andrà a rilento o a singhiozzo per un po'.
La nostra categoria è una delle ultime che potrà lavorare. L'analisi che ha fatto Vinroma all'inizio è verosimile. Forse i musicisti singoli (tipo anche i dj) potrebbero lavorare negli aperitivi in locali piccoli, e all'aperto. Non in discoteca.
Le feste private forse si potranno fare immagino. Non subito, ma fra un paio di mesi sì.
  • anonimo

24-04-20 19.14

1) se esiste un nesso causale tra uscita di casa ed infezione, allora ogni volta che qualcuno esce di casa, dovrebbe infettare qualcun altro. Dato che é evidente che non è così, possiamo pacificamente constatare che non esiste alcun nesso causale tra l’uscire di casa e il propagare l’epidemia.

2) Se così non fosse, dovremmo ammettere per assurdo anche l'esistenza di un nesso causale tra l’essere vivi e il propagare l’epidemia, e quindi logicamente proibire alla gente di essere vivi: se io non fossi vivo, non potrei uscire di casa, etcetera...

2) L’unico nesso causale che esiste è quello tra l’avvicinarsi ad altre persone quando si è infetti ed il contagio.

3) Solo questo nesso causale può essere preso in considerazione operando il bilanciamento tra diritti che, lo ripeto, hanno la stessa importanza.

Tutta la dottrina e la giurisprudenza della corte costituzionale sono univoche nello stabilire che il diritto alla salute non è superiore agli altri diritti ma è a loro pariordinato.

4) Quindi impedendo alle persone di uscir di casa non si colpisce una condotta caratterizzata da offensività diretta di un bene giuridicamente tutelato (la salute), ma solo una condotta legata alla detta lesione dal realizzarsi di una catena di eventi possibili ma non certo sicuri e necessari, anzi del tutto aleatori ed imponderabili.

Non foss’altro, il criterio di proporzionalità e ragionevolezza che regge il rapporto tra norme che comprimono i diritti costituzionali e la situazione emergenziale, sarebbe indubitabilmente violato.

5) Legittimo sarebbe vietare condotte caratterizzate da potenziale, ma reale, contenuto offensivo, come appunto assembrarsi, avvicinarsi agli altri, non rispettare le norme di sicurezza.

6) Inoltre mentre le limitazioni alla libertà di circolazione, di culto, di riunione, di libera impresa e allo studio sono in teoria possibili secondo la costituzione in quanto la costituzione stessa lo prevede, purché siano proporzionali e ragionevoli, la limitazione della libertà personale senza atto motivato dell’autorità giudiziaria non è mai permesso. In nessun caso, neanche in stato di guerra.

7) il divieto di uscire di casa se non per fare la spesa e per recarsi al lavoro coincide con uno stato di limitazione della libertà personale ex art 13?

Diceva appunto il Mortati che ogniqualvolta si usasse surrettiziamente la via dell’eccezione (lecita) all’art 16 limitando il diritto di circolazione in maniera che, fatto un passo fuori dall’uscio di casa, il cittadino non potesse andare da nessuna parte se non ricevendone l’autorizzazione dall’amministrazione, ad essere violato sarebbe proprio l’art 13.

L’autorità amministrativa non può in nessun caso obbligare alcuno, giusto l’art 13 della costituzione, a non lasciare il proprio domicilio, oppure sottomettere il permesso di lasciare il proprio domicilio all’esistenza di specifiche esimenti.

Non potrebbe neanche far salva in maniera del tutto ipocrita la libertà di uscire liberamente di casa, e poi limitare in maniera pressoché assoluta la libertà di circolazione, perché così facendo non starebbe in realtà limitando la circolazione ma la libertà personale stessa.

Non può farlo perché la libertà personale la può limitare solo un giudice.

E, badiamo bene, l’art 13 non parla solo di fermo, arresto e detenzione, ma recita:

Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale


Quindi, il DPCM prima e il DL ora sono incostituzionali ed i loro effetti (denunce e sanzioni amministrative) cadranno inevitabilmente una volta che i ricorsi solleveranno la questione di incostituzionalità.

Conseguenze: risarcimenti, danno erariale, tribunali ingolfati.

Per non aver voluto o saputo scrivere una norma costituzionalmente orientata, che si limitasse a reprimere le condotte veramente lesive, ovvero gli assembramenti.
  • paolo_b3
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24-04-20 19.31

hrestov ha scritto:
La curva con il lock down ha iniziato a calare, sennò saliva parecchio. Se oggi aprissimo tutto come prima, nel giro di una settimana si tornerebbe al massimo picco che abbiamo avuto un mese fa.

Ecco... il problema è che questa tua affermazione, ma non sei l'unico che la fa, è totalmente destituita di una prova scientifica.

Vediamo cosa succede in Svezia, dove sono state fatte semplicemente delle raccomandazioni.

24-04-20 19.47

@ Roberto_Forest
Quello che dice MarcezMonticus è sensato. Eviterei di trascinare questo post in teorie complottistiche, che reputo inutili.
La curva con il lock down ha iniziato a calare, sennò saliva parecchio. Se oggi aprissimo tutto come prima, nel giro di una settimana si tornerebbe al massimo picco che abbiamo avuto un mese fa. Con la differenza che gli ospedali sono già abbastanza pieni e raggiungerebbero in pochi giorni il limite. Quindi bisogna stare attenti alle aperture, e probabilmente il rischio è che dopo una o due settimane di partire si torni a un altro lock down, perché gli ospedali torneranno in pericolo.
Sì andrà a rilento o a singhiozzo per un po'.
La nostra categoria è una delle ultime che potrà lavorare. L'analisi che ha fatto Vinroma all'inizio è verosimile. Forse i musicisti singoli (tipo anche i dj) potrebbero lavorare negli aperitivi in locali piccoli, e all'aperto. Non in discoteca.
Le feste private forse si potranno fare immagino. Non subito, ma fra un paio di mesi sì.
"La nostra categoria è una delle ultime che potrà lavorare. L'analisi che ha fatto Vinroma all'inizio è verosimile. Forse i musicisti singoli (tipo anche i dj) potrebbero lavorare negli aperitivi in locali piccoli, e all'aperto. Non in discoteca.
Le feste private forse si potranno fare immagino. Non subito, ma fra un paio di mesi sì."


MAGAAAAAAARIIIIII
quello è il mio habitat (quasi naturale)
  • Roberto_Forest
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24-04-20 20.28

paolo_b3 ha scritto:
Ecco... il problema è che questa tua affermazione, ma non sei l'unico che la fa, è totalmente destituita di una prova scientifica.


La curva stava salendo prima del lock down, ci ha messo una settimana a passare da 3000 contagi a 6000. Dopo è iniziato il lock down e anziché salire è calata, non di molto, ma anziché passare a 12000 in un'altra settimana (seguendo il suo andamento fino a quel momento) è andata a 5000 (circa, vado a memoria).
Tenendo conto che i casi riscontrati sono anche aumentati a causa del maggior numero di tamponi, direi che per la nostra esperienza si è già visto che il lock down ha funzionato.
Oggi abbiamo 3000 contagiati al giorno, quindi se si riaprisse tutto come prima del lock down è facile pensare che in una settimana torneremmo a 6000, che è stato il nostro apice. Proprio perché abbiamo già vissuto questa situazione. La curva rallentaterà poi quando saremo tutti contagiati, e si spera almeno un po' immuni, ma penso che siamo ancora distanti dal contagio totale.
  • anonimo

24-04-20 20.40

@ anonimo
Capisco che la gente chiusa in casa, senza nulla da fare e bombardata h24 dalla televisione a reti unificate che non fa che ripetere #iorestoacasa e che la nuova peste del terzo millennio ci ucciderà tutti, alla fine si caga sotto e accetterebbe persino di mettersi una scopa in culo e ramazzare la stanza (cit.) se gli dicessero che bisogna fare così.
.
  • wildcat80
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24-04-20 21.04

@ paolo_b3
hrestov ha scritto:
La curva con il lock down ha iniziato a calare, sennò saliva parecchio. Se oggi aprissimo tutto come prima, nel giro di una settimana si tornerebbe al massimo picco che abbiamo avuto un mese fa.

Ecco... il problema è che questa tua affermazione, ma non sei l'unico che la fa, è totalmente destituita di una prova scientifica.

Vediamo cosa succede in Svezia, dove sono state fatte semplicemente delle raccomandazioni.
Ehm.. la Svezia non se la sta passando bene... Una settimana fa avevano le terapie intensive intasate.
Occorre ricordare che per tutela della salute si dovrebbe cercare di non occupare oltre il 50% dei posti, calcolando che i posti nelle regioni del Nord sono raddoppiati per l'emergenza... Abbiamo intasato le nostre terapie intensive.
Come abbiamo fatto a raddoppiare i posti?
Trasformando le recovery room postoperatorie e alcune sale operatorie in degenze.
Bloccando tutta la chirurgia di elezione perché tutti gli anestesisti di sala e il personale infermieristico di sala è stato trasformato in personale di rianimo.
Mettendo i chirurghi a turnare assieme agli anestesisti.
Morale: stiamo timidamente iniziando oggi a curare i pazienti non Covid.
Forse ne valeva la pena?
Dico solo questo: la mia esperienza, che non fa statistica, è che molti pazienti che avevamo in lista si sono aggravati.
Qualcuno è morto.
A breve arriverà un altro conto.