Sl88 studio e grand tastiera sensazione tocco confronto PX5s

  • aiki957
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07-10-16 19.29

Il discorso tra studio e grand va visto sotto molti punti di vista, io ho la studio, ma ho anche la roland rd 800 che secondo me come tastiera è superiore alla grand, alle yamaha etc. Quando ho comprato on line la studio per sbaglio mi hanno inviato la grand, che ho subito mandato indietro, non prima però di provare a vuoto i tasti, mi sono sembrati troppo duri. Quando mi è arrivata la studio l'ho settata impostando i tasti a sx più duri e quelli a dx più morbidi, come in un vero piano. La differenza tra la studio e l'rd 800 ovviamente c'è, ma la studio mi dà la possibilità di portarmi in giro un buon piano che abbinato ai miei due rack yamaha e kurzweil mi da infinite possibilità sonore. Questo è possibile perché la studio pesa 13,5 kg, è in alluminio e soprattutto è compatta, in più costa solo 400 euro. La grand sicuramente è migliore come meccanica, ma pesa 20 kg, troppi da portare in gjro e costa 700 euro. Per usarla solo in casa per studiare io non sceglierei mai una master, ma un vero piano digitale, con i suoi suoni e la sua personalità. Dal punto di vista puramente economico, la grand costa 700 euro, poi ci devi aggiungere un generatore di suono o un pc + vst, qundi per me meglio prendere direttamente un piano digitale, o meglio ancora un vero piano vericale usato e rigenerato.
  • reto961
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07-10-16 21.14

io ho comprato la roland A 88....ho il px5 e il nord piano 2 ....ero indeciso con la grand...poi sembra sia ancora un prototipo...al 80 % torna indietro
  • tusitala
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07-10-16 21.28

reto961 ha scritto:
io ho comprato la roland A 88....ho il px5 e il nord piano 2 ....ero indeciso con la grand...poi sembra sia ancora un prototipo...al 80 % torna indietro



prototipo? al 80% torna indietro?

puoi elaborare un pochino queste informazioni?

grazie
  • reto961
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07-10-16 21.43

esce sempre qualche difetto o nella meccanica o nei controlli....
  • Mazz56
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07-10-16 21.43

E' quasi un anno che ho la Grand, funziona benissimo, mai tornata in riparazione, master favolosa, tocco bellissimo , per un pianista e' il massimo , abbinata ad un moderno VST pianistico ( tipo Raven 275) per me non ha rivali. Ho avuto problemi con l'editor per Mac, prontamente risolti , gentilissimi e veloci. Vorrei sapere come fai ad affermare che hanno un rientro dell'80 %.
  • anonimo

07-10-16 21.49

la sl88 grand è nella lista della spesa

se la gioca con questa

vpc1 squalificata per il peso
Edited 7 Ott. 2016 19:50
  • tusitala
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07-10-16 21.57

aiki957 ha scritto:
Il discorso tra studio e grand va visto sotto molti punti di vista, io ho la studio, ma ho anche la roland rd 800 che secondo me come tastiera è superiore alla grand, alle yamaha etc. Quando ho comprato on line la studio per sbaglio mi hanno inviato la grand, che ho subito mandato indietro, non prima però di provare a vuoto i tasti, mi sono sembrati troppo duri. Quando mi è arrivata la studio l'ho settata impostando i tasti a sx più duri e quelli a dx più morbidi, come in un vero piano. La differenza tra la studio e l'rd 800 ovviamente c'è, ma la studio mi dà la possibilità di portarmi in giro un buon piano che abbinato ai miei due rack yamaha e kurzweil mi da infinite possibilità sonore. Questo è possibile perché la studio pesa 13,5 kg, è in alluminio e soprattutto è compatta, in più costa solo 400 euro. La grand sicuramente è migliore come meccanica, ma pesa 20 kg, troppi da portare in gjro e costa 700 euro. Per usarla solo in casa per studiare io non sceglierei mai una master, ma un vero piano digitale, con i suoi suoni e la sua personalità. Dal punto di vista puramente economico, la grand costa 700 euro, poi ci devi aggiungere un generatore di suono o un pc + vst, qundi per me meglio prendere direttamente un piano digitale, o meglio ancora un vero piano vericale usato e rigenerato.



ti do ragione sul pianoforte vero, non ho però proprio la possibilità di farcelo stare nella mia stanza purtroppo.
Ho già diverse librerie, un buon computer e una buona scheda audio, per questo ho fatto questo ragionamento
  • vin_roma
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07-10-16 21.58

@aiki...
Non confondere la acque, se la RD800 è per te meno dura ok, io l' ho suonata... si affonda più facilmente, ok, ma la maggiore durezza da te riscontrata sulla TP40W (Grand) è la simulazione migliore che esiste di meccanica pianistica, se la trovi scomoda allora avrai problemi anche su un coda degno del nome.

Tutto sommato io son cresciuto sui migliori Steinway che offriva Santa Cecilia e sono, per così dire, "viziato".

Quella che tu chiami durezza per me è il controllo del martelletto e la simulazione della TP40W è quanto di meglio abbia mai suonato, solo i modelli GT Yamaha la eguagliano.

  • anonimo

07-10-16 22.06

@ vin_roma
@aiki...
Non confondere la acque, se la RD800 è per te meno dura ok, io l' ho suonata... si affonda più facilmente, ok, ma la maggiore durezza da te riscontrata sulla TP40W (Grand) è la simulazione migliore che esiste di meccanica pianistica, se la trovi scomoda allora avrai problemi anche su un coda degno del nome.

Tutto sommato io son cresciuto sui migliori Steinway che offriva Santa Cecilia e sono, per così dire, "viziato".

Quella che tu chiami durezza per me è il controllo del martelletto e la simulazione della TP40W è quanto di meglio abbia mai suonato, solo i modelli GT Yamaha la eguagliano.

emoemoemo
  • zerinovic
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07-10-16 22.13

@ anonimo
la sl88 grand è nella lista della spesa

se la gioca con questa

vpc1 squalificata per il peso
Edited 7 Ott. 2016 19:50
Doepfer PK88 GH della serie...se la gratto sul muro, butto giu' l'intonaco...
  • anonimo

07-10-16 22.18

é un bel panzer in effetti
  • aiki957
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08-10-16 01.20

Quello che hai detto mi fa pensare che tu abbia le mani molto allenate da anni di tecnica pianistica, se è così è ovvio che apprezzi di più una tastiera più dura, sicuramente più simile ad un vero pianoforte a coda, magari steinway. Ma ritengo che la maggior parte dei pianisti e tastieristi in generale, ed anche in questo forum, non ha mai avuto anni di studio su di un vero piano e mani tecnicamente allenate non le avrà mai. Io oltre le mie tastiere digitali ho un vero piano verticale che ha una tastiera piacevole da suonare e non troppo dura. Ricordo che quando sono andato a comprarla in negozio ho provato diversi altri modelli di piano, quasi tutti avevano una tastiera dura come dici tu. A quel punto ho chiesto al negoziante perché le tastiere dei pianoforti verticali erano così dure, e il tizio mi ha spiegato che in quel tipo di pianoforte la tastiera dura serviva ad esercitare le dita durante lo studio, ma che i migliori pianoforti a coda avevano la tastiera più morbida. Non so se è vero o meno, cmq ho scelto un modello con tasti morbidi e un bel suono rotondo, sono passati 15 anni e lo suono ancora con piacere. Così come quando in negozio ho provato la rd 800, non riuscivo a smettere di suonare per quanto piacere e benessere mi dava quella tastiera. Morale della favola, suoniamo per piacere, quindi quello che va bene a me può non andare bene a te, ma cmq credo che per i comuni pianisti sia meglio una tastiera non troppo dura.

08-10-16 01.37

aiki957 ha scritto:
credo che per i comuni pianisti sia meglio una tastiera non troppo dura.


che stupido luogo comune quello di credere che, per studiare, una tastiera debba esser dura;

la vita è già dura: tutto il resto deve ammorbidirla...
  • Mazz56
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08-10-16 02.05

Il concetto e' molto semplice: se sei abituato a suonare e ti alleni su di una tastiera un po' duretta, se per caso ti capita di suonare su di un pianoforte con tastiera un po' piu' morbida ,no problem, anzi......., ma se e' il contrario son dolori!!! e non solo alla mano.
  • vin_roma
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08-10-16 03.57

@savate:
In conservatorio c' erano un meraviglioso Bechstein e un Anelli, ambedue verticali e con tastiera "dura", beh, un quarto d' ora di scale su questi e dopo andavi a far lezione volando.
Ma la definizione di duro le spiego di seguito>


@aiki:
Una tastiera "dura" nei digitali ha una valenza, sugli acustici un' altra.
Dura è l' attivazione delle note sui Casio se si suona troppo dentro perché la meccanica ha il fulcro troppo vicino, dura può essere una tastiera pesata economica che funziona a molle e che mantiene la tensione per tutta la corsa (cosa improponibile per suonare decentemente).
Su un pianoforte acustico, con meccanica a regola d' arte, indipendentemente dalla più o meno durezza che comunque si esprime in un range specifico, si ha una tastiera solida, sicura, che ti da una gamma di controllo superiore sul modo in cui lanciare il martelletto (per assurdo una meccanica troppo "leggera" può diventare pericolosa).
Una volta premuto il tasto, questo si libera dal peso del martelletto e diventa leggero ma appena viene rilasciato, anche per pochi millimetri, permette alla meccanica di tornare in posizione per essere pronta a risuonare... ecco, questo meccanismo lo ritrovi replicato abbastanza bene e con molta definizione nello scatto nella TP40W, nelle meccaniche dei GT Yamaha (ma questi modelli hanno la meccanica di un vero coda), nel Kawai VPC... roba alta.

Generalmente sulle meccaniche dei digitali si può avere più o meno durezza ma quasi sempre in maniera continua o con varie simulazioni di meccanismi che si attivano ma senza una reale attinenza col momento in cui scaturisce il suono (simulazione del martelletto).

Io non sono un pianista ...nel senso che ho rispetto per chi lo è veramente, ma ho studiato e su strumenti eccezionali, quindi, come detto, sono viziato ma so anche cosa serve per controllare il suono e quella che può sembrare durezza (anch' io all' inizio la chiamavo così) è solo una possibilità di maggior controllo e per la stanchezza che si può generare ti assicuro che basta un po' di abitudine e soprattutto una buona postura e te la scordi in pochissimo tempo.
Edited 8 Ott. 2016 2:13
  • aiki957
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08-10-16 08.59

@ vin_roma
@savate:
In conservatorio c' erano un meraviglioso Bechstein e un Anelli, ambedue verticali e con tastiera "dura", beh, un quarto d' ora di scale su questi e dopo andavi a far lezione volando.
Ma la definizione di duro le spiego di seguito>


@aiki:
Una tastiera "dura" nei digitali ha una valenza, sugli acustici un' altra.
Dura è l' attivazione delle note sui Casio se si suona troppo dentro perché la meccanica ha il fulcro troppo vicino, dura può essere una tastiera pesata economica che funziona a molle e che mantiene la tensione per tutta la corsa (cosa improponibile per suonare decentemente).
Su un pianoforte acustico, con meccanica a regola d' arte, indipendentemente dalla più o meno durezza che comunque si esprime in un range specifico, si ha una tastiera solida, sicura, che ti da una gamma di controllo superiore sul modo in cui lanciare il martelletto (per assurdo una meccanica troppo "leggera" può diventare pericolosa).
Una volta premuto il tasto, questo si libera dal peso del martelletto e diventa leggero ma appena viene rilasciato, anche per pochi millimetri, permette alla meccanica di tornare in posizione per essere pronta a risuonare... ecco, questo meccanismo lo ritrovi replicato abbastanza bene e con molta definizione nello scatto nella TP40W, nelle meccaniche dei GT Yamaha (ma questi modelli hanno la meccanica di un vero coda), nel Kawai VPC... roba alta.

Generalmente sulle meccaniche dei digitali si può avere più o meno durezza ma quasi sempre in maniera continua o con varie simulazioni di meccanismi che si attivano ma senza una reale attinenza col momento in cui scaturisce il suono (simulazione del martelletto).

Io non sono un pianista ...nel senso che ho rispetto per chi lo è veramente, ma ho studiato e su strumenti eccezionali, quindi, come detto, sono viziato ma so anche cosa serve per controllare il suono e quella che può sembrare durezza (anch' io all' inizio la chiamavo così) è solo una possibilità di maggior controllo e per la stanchezza che si può generare ti assicuro che basta un po' di abitudine e soprattutto una buona postura e te la scordi in pochissimo tempo.
Edited 8 Ott. 2016 2:13
Buono a sapersi, ma alla fine quando vai ad acquistare un piano digitale, provi diversi modelli, ed alla fine acquisti quello che ti trasmette le migliori sensazioni. Infatti spesso mi capita di leggere in questo forum "ho provato la tal tastiera e non mi è piaciuta, quell'altra invece si", cioè spesso si sceglie un piano per la sensazione personale che trasmette, e non perché " poi ci farò l'abitudine. Ritengo cmq che quello che hai detto è giustissimo e non fa una grinza. Cmq un piano digitale è un compromesso tra qualità della tastiera, dimensioni, peso, affidabilità, ed anche simpatia per lo strumento. Ritengo cmq che 700 euro per una master siano troppe.
  • giannirsc
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08-10-16 09.49

Si discorso giusto, ma nelle 700 euro della SL grand mettici anche in conto il lato software dove hai 250 locazioni totalmente programmabili su cui gestire 4 zone indirizzabili alle 3 uscite midi è tutta una serie di program change e control change.
Insomma avere ottima sensazione al tocco compresa un'ottima gestione midi con 800 euro non è male..considera ad esempio che per ogniuna delle 250 programmazioni puoi scegliere una curva dinamica diversa..quindi ad esempio puoi adoperare una curva di risposta fissa X gestire dei suoni di organo ad esempio o per adattarti al meglio per qualsiasi altro preset.
Insomma la SL 88 non è concepita per lo studio ma può essere una soluzione..personalmente se dovessi decidere, per lo studio prendere un clavinova qualsiasi usato.
  • vin_roma
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08-10-16 15.21

@aiki

La cosa che più mi fa piacere è constatare la tua eleganza e onestà di pensiero, di certo non sarai mai un politico!

Poi hai detto una cosa giusta: compromesso.

Per questo motivo ancora uso con soddisfazione il P120, non trovo alternative alle mie esigenze, troppo pesanti, troppo instabili, troppo costose...
Non ha la migliore meccanica, non ha il miglior suono ma vince ancora per l' equilibrio.

Bello sarebbe uno stage con la meccanica TP40W, il suono Nord, Dexibell o CP1/5, il peso Casio e, in un certo senso, l' eleganza del P120... in questo caso il prezzo sarebbe relativo, i soldi vanno e vengono, il piano resta.

Questo per quanto riguarda lo stage da portare in giro, per studiare è fondamentale, se non si può un acustico, un' ottima meccanica.
  • anonimo

08-10-16 15.21

Qualche anno fa mio figlio mi "costrinse" a portarlo al Club Med...io non amo il mare, non amo la confusione, non amo i villaggi con l' "animazione"...ma mio figlio mi convinse dicendomi che c'era un "meraviglioso campo per il tiro con l'arco"

Bene, impacchettai il mio arco, una roba durissima stile Odissea, e non appena giunto mi fiondai al campo di tiro

Non vi dico le risate e le facce da piglinculo degli animatori quando videro (e toccarono) il mio arco...salvo poi rinculare umiliati quando gli feci spostare i bersagli da 18 metri a 35 metri...i loro stitici giocattoli manco ci arrivavano a tirare a 35 metri

La morale? lo strumento migliore non é il più comodo, ma quello che meglio assolve al compito...e nella vita reale a 18 metri non si tira quasi mai (perdonate la sciocca metafora)
  • aiki957
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08-10-16 16.03

@ anonimo
Qualche anno fa mio figlio mi "costrinse" a portarlo al Club Med...io non amo il mare, non amo la confusione, non amo i villaggi con l' "animazione"...ma mio figlio mi convinse dicendomi che c'era un "meraviglioso campo per il tiro con l'arco"

Bene, impacchettai il mio arco, una roba durissima stile Odissea, e non appena giunto mi fiondai al campo di tiro

Non vi dico le risate e le facce da piglinculo degli animatori quando videro (e toccarono) il mio arco...salvo poi rinculare umiliati quando gli feci spostare i bersagli da 18 metri a 35 metri...i loro stitici giocattoli manco ci arrivavano a tirare a 35 metri

La morale? lo strumento migliore non é il più comodo, ma quello che meglio assolve al compito...e nella vita reale a 18 metri non si tira quasi mai (perdonate la sciocca metafora)
Non sono tanto d'accordo, quando si suona i pianista ed il piano sono una unità, il piano diventa una estensione del pianista e devono essere in armonia. Il punto di contatto tra i due sono i tasti, quando si suona bisogna ascoltarsi, e sentire i messaggi che il tuo organismo ti manda. Spesso il messaggio è "la meccanica è troppo faticosa, smetti prima di farti male" ma c'è quasi sempre un dogma dilalagante, frutto di secoli di cattolicesimo in occidente "soffro oggi per avere la ricompensa poi". Poi magari la ricompensa di una grande abilità tecnica al piano non arriva, ma una tendinite alle mani, sì. Per quanto riguarda l'arco, domanda: con il tuo duro arco con cui arrivi a 35 metri, quanti tiri consecutivi riesci a fare? Se mi dici 100 o 1000, bene allora vuol dire che il tuo arco è adatto a te, se invece mi dici 5 mantenendo la precisione, ma già dal sesto la fatica ti impedisce di essere preciso, allora il tuo tiro con quell'arco è limitato. Meglio allora tirare 200 volte a 18 metri, mantenendo la precisione, ed il giorno dopo non avere le mani e le braccia a pezzi.