Così deve suonare uno stage piano

  • anonimo

18-01-20 10.42

@ anonimo
CoccigeSupremo ha scritto:
Certo. Ma un Macbook air che regge il Vst in questione in tutte le sue microfonazioni, senza latenza quanto lo paghi? e poi con tutto sto ben di dio vai di asio4all e mini jack o ci appioppi vicino una scheda audio e un sistema pa di qualità? la spesa cresce e cresce... e i più mollano.

Se penso al "successo" del receptor, che pure si propone, per i soldi ipotizzati, di trasformare qualsiasi fetecchia in un recipiente di mega suoni....


il receptor costava molto e alla fine uno si porta il mac, qui si parla di uno stage piano con un suono di piano all'altezza dei vst non serve un campionamento da 100gb basta molto meno per abbattere tutti i suoni di piano degli stage odierni
Esattamente.

Farei un piccolo parallelo.

Sulla nord, se non sbaglio, hanno adattato gli strings di Simphobia, e pare che suonino molto bene.

Cosa gli costa a Roland, o a Korg, di farsi fare un campione da VI labs o da VSL?

Magari con una sola microfonazione o due, e con meno parametri editabili.

Ma con un suono bello, vero.
  • zaphod
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18-01-20 10.48

il suono di quel vst è spettacolare. (a proposito: che master sta usando??)

Perchè non mettono suoni come questo nei piani odierni?
Questa è una bella domanda. La prima risposta che mi viene è: perchè non tutti sono pianisti. Pianisti nel vero senso della parola. Se tutti quelli che usano un suono di pianoforte suonassero costantemente un acustico, saprebbero cosa devono aspettarsi da un digitale, sia come suono, sia come risposta al tasto, sia come tasto stesso.
Se avessero una tecnica pianistica solida, non si lamenterebbero che un suono "non buca". Lo farebbero bucare con le loro mani. Che interesse ho, io produttore di piani vetrosi, a mettere un piano ultrarealistico quando la maggior parte degli utilizzatori non saprebbe padroneggiarlo? Mettiamo un'auto a trazione posteriore, senza esp. La quintessenza della guida. Ma quanti saprebbero padroneggiarla? Solo buoni piloti. Tanti ci si schianterebbero, e darebbero la colpa all'auto, ma mai a loro stessi.
Questo discorso, che comprendo essere cattivello ma che ritengo obiettivo, vale anche per altri suoni tastieristici: Rhodes? Wurlitzer? Hammond? Chi ne ha suonato uno vero sa cosa aspettarsi (e conosce le lacune degli emulatori). Ma chi lo sente dai dischi vuole il suono che sente nei dischi. Senza sapere però che il suono che sente nei dischi viene anche da meccanismi che l'emulatore... non emula. Sfumature, rispetto al suono in sè. Ma con le sfumature ci hanno fatto dei quadri... ecco, il suono originale è un quadro impressionista, mentre gli emulatori li paragono allo stesso quadro fatto con i soli pennarelli dei colori fondamentali, possibilmente calcando molto emo
  • anonimo

18-01-20 10.51

@ zaphod
il suono di quel vst è spettacolare. (a proposito: che master sta usando??)

Perchè non mettono suoni come questo nei piani odierni?
Questa è una bella domanda. La prima risposta che mi viene è: perchè non tutti sono pianisti. Pianisti nel vero senso della parola. Se tutti quelli che usano un suono di pianoforte suonassero costantemente un acustico, saprebbero cosa devono aspettarsi da un digitale, sia come suono, sia come risposta al tasto, sia come tasto stesso.
Se avessero una tecnica pianistica solida, non si lamenterebbero che un suono "non buca". Lo farebbero bucare con le loro mani. Che interesse ho, io produttore di piani vetrosi, a mettere un piano ultrarealistico quando la maggior parte degli utilizzatori non saprebbe padroneggiarlo? Mettiamo un'auto a trazione posteriore, senza esp. La quintessenza della guida. Ma quanti saprebbero padroneggiarla? Solo buoni piloti. Tanti ci si schianterebbero, e darebbero la colpa all'auto, ma mai a loro stessi.
Questo discorso, che comprendo essere cattivello ma che ritengo obiettivo, vale anche per altri suoni tastieristici: Rhodes? Wurlitzer? Hammond? Chi ne ha suonato uno vero sa cosa aspettarsi (e conosce le lacune degli emulatori). Ma chi lo sente dai dischi vuole il suono che sente nei dischi. Senza sapere però che il suono che sente nei dischi viene anche da meccanismi che l'emulatore... non emula. Sfumature, rispetto al suono in sè. Ma con le sfumature ci hanno fatto dei quadri... ecco, il suono originale è un quadro impressionista, mentre gli emulatori li paragono allo stesso quadro fatto con i soli pennarelli dei colori fondamentali, possibilmente calcando molto emo
Le tue validissime considerazioni me ne suscitano un’altra: chissà come mai Yamaha e Kawai hanno stage con suoni almeno dignitosi, e Korg e Roland no?
  • anonimo

18-01-20 10.55

il problema non è avere suoni mediocri quelli già ci sono, il problema è metterne uno bello poi possono tranquillamente lasciare quelli brutti a corredo per chi crede che un px5s abbia un buon suono di piano
  • anonimo

18-01-20 10.56

@ anonimo
il problema non è avere suoni mediocri quelli già ci sono, il problema è metterne uno bello poi possono tranquillamente lasciare quelli brutti a corredo per chi crede che un px5s abbia un buon suono di piano
Scusa Baffo, cosa sarebbe questo Px5S? Non ne ho mai sentito parlare. emo
  • anonimo

18-01-20 11.01

@ anonimo
Scusa Baffo, cosa sarebbe questo Px5S? Non ne ho mai sentito parlare. emo
prima di parlare di decay corto del tuo FA prova il px5s è una bella esperienza emo
  • anonimo

18-01-20 11.07

Cyrano ha scritto:
Sulla nord, se non sbaglio, hanno adattato gli strings di Simphobia, e pare che suonino molto bene.


anche i campioni di piano se li fanno fare da altri, se hanno successo quelli della nord c'è il suo motivo
  • anonimo

18-01-20 11.09

@ anonimo
prima di parlare di decay corto del tuo FA prova il px5s è una bella esperienza emo
Una vera arpa birmana.
  • zaphod
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18-01-20 11.18

Cyrano ha scritto:
Le tue validissime considerazioni me ne suscitano un’altra: chissà come mai Yamaha e Kawai hanno stage con suoni almeno dignitosi, e Korg e Roland no?

bella domanda... credo sia questione di mercato (ma sicuramente c'è chi è più esperto di me): vendo lo stesso? Si? E allora perchè devo rincorrere lo stato dell'arte del campionamento?
Riguardo a Korg, non credo abbia brutti suoni. I campioni del Kronos li trovo molto gradevoli e ben fatti. Peccato che poi vengano mortificati dall'interazione tasto-suono emo
  • Ulell
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18-01-20 11.20

@ anonimo
Le tue validissime considerazioni me ne suscitano un’altra: chissà come mai Yamaha e Kawai hanno stage con suoni almeno dignitosi, e Korg e Roland no?
perchè a loro volta producono piani acustici, quindi sicuramente sanno di cosa parlano.
  • anonimo

18-01-20 11.20

@ zaphod
Cyrano ha scritto:
Le tue validissime considerazioni me ne suscitano un’altra: chissà come mai Yamaha e Kawai hanno stage con suoni almeno dignitosi, e Korg e Roland no?

bella domanda... credo sia questione di mercato (ma sicuramente c'è chi è più esperto di me): vendo lo stesso? Si? E allora perchè devo rincorrere lo stato dell'arte del campionamento?
Riguardo a Korg, non credo abbia brutti suoni. I campioni del Kronos li trovo molto gradevoli e ben fatti. Peccato che poi vengano mortificati dall'interazione tasto-suono emo
Secondo me mentre Yamaha e Kawai è da un secolo che producono pianoforti veri, Roland e Korg non hanno alcuna esperienza di cosa significa un pianoforte.
  • zaphod
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18-01-20 11.25

@ anonimo
Secondo me mentre Yamaha e Kawai è da un secolo che producono pianoforti veri, Roland e Korg non hanno alcuna esperienza di cosa significa un pianoforte.
non ci avevo pensato... è sicuramente un motivo più sensato di quello che avevo scritto io!
  • anonimo

18-01-20 11.27

@ zaphod
non ci avevo pensato... è sicuramente un motivo più sensato di quello che avevo scritto io!
Anche le tue considerazioni hanno la loro verosimiglianza.

Se mettiamo insieme l’incultura del produttore con quella del consumatore, siamo messi male.
  • zerinovic
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18-01-20 11.40

@ anonimo
prima di parlare di decay corto del tuo FA prova il px5s è una bella esperienza emo
C'è più di una somiglianza tra i due, direi la differenza é che il casio forse é tendenzialmente più bright. Sempre il sapore di nasale passante da citofono ha...
  • emidio
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18-01-20 11.44

@ benjomy
Un macbook air costa 1200. Aggiungici una meccanica valida (300€?) , con altri 700 euro ne metto diB cose fini ad arrivare ad un prezzo di 2.200€. la tecnologia è disponibile. Solo che non si vuole usarla.
Ma io infatti non parlavo di soldi, ma di opportunità; le Case (imho) pensano che un pianista vero, che suona classica o jazz (che oggi è praticamente la stessa cosa emo) pretenda un piano vero. Chi invece sta su un palco e accetta comunque che il suono debba stare all’interno di un determinato mix, e che venga comunque processato da un impianto, sa già che alcune sfumature essenziali del “legno” in quegli altri contesti non lo sono più perché, semplicemente, andrebbero perse. Quindi ciò che cercano di offrire sempre più le Case su uno stage, è più che altro l’efficacia (all’interno del mix) e la suonabilità (interazione) in suono comunque credibile.
  • emidio
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18-01-20 11.46

@ anonimo
Ne parlavo ieri con Superbaffone al telefono.

Metter su un impresa che fabbrica il catafalco, poi uno ci carica su il VST che preferisce.

Secondo me solo in Europa se ne venderebbe qualche migliaio.
È esattamente ciò che fa attualmente Crumar con il Mojo (se non erro). Sarebbe interessante chiedere a Guido come mai non si riesce a fare la stessa cosa con un piano.
  • anonimo

18-01-20 11.48

@ emidio
Ma io infatti non parlavo di soldi, ma di opportunità; le Case (imho) pensano che un pianista vero, che suona classica o jazz (che oggi è praticamente la stessa cosa emo) pretenda un piano vero. Chi invece sta su un palco e accetta comunque che il suono debba stare all’interno di un determinato mix, e che venga comunque processato da un impianto, sa già che alcune sfumature essenziali del “legno” in quegli altri contesti non lo sono più perché, semplicemente, andrebbero perse. Quindi ciò che cercano di offrire sempre più le Case su uno stage, è più che altro l’efficacia (all’interno del mix) e la suonabilità (interazione) in suono comunque credibile.
Certamente le case pensano questo.

Poi pianisti come Andrea Pozza devono portarsi dietro il loro bravo stage piano (nello specifico Andrea usa lo Yamaha P121) perché per sbarcare il lunario devono prendere date in locali, conventions, teatrini etc.
  • filigroove
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18-01-20 11.56

@ zaphod
non ci avevo pensato... è sicuramente un motivo più sensato di quello che avevo scritto io!
Invece a me non convince molto, nel senso che non importa produrre un piano vero per sapere come si deve comportare e che suono deve avere, bastano un po' di tecnici e qualche pianista. Vedete, voi dite che i vst suonano meglio, ma sereste soddisfatti di un piano digitale che ci mette due o tre minuti ad accendersi? Io no. Perché mi pare di aver capito che al momento sarebbe lo scotto da pagare. Perciò al momento Nord e Yamaha sono le soluzioni più pratiche e tutto sommato fanno benissimo il loro lavoro che è quello coprire il ruolo del piano sul palco e farsi sentire in un mix affollato senza essere invadenti.
Per i piani digitali la parola d'ordine è "efficacia" come direbbe il buon Messina, ecco perché Roland continua a produrre quei suoni lì e ha comunque i suoi estimatori.
E Dexibell come me la collocate? Vedo che sui siti anglofoni è parecchio apprezzata e forse, almeno come concetto, è la cosa che più si avvicina alla vostra idea. In tutti i confronti diretti con Nord (che piaccia o meno è il riferimento) il suono mi pare più vicino a un piano vero. Che mi dite?
  • emidio
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18-01-20 11.58

@ anonimo
Certamente le case pensano questo.

Poi pianisti come Andrea Pozza devono portarsi dietro il loro bravo stage piano (nello specifico Andrea usa lo Yamaha P121) perché per sbarcare il lunario devono prendere date in locali, conventions, teatrini etc.
Ma a quel punto infatti non a caso si sveglie un P e non un CP, che sono portatili concepiti per restituire più una sensazione pianistica piuttosto che quella “da palco” (ne discutevamo proprio ieri con il Baffo); perché al pianista classico/jazz non interessano layer o funzioni da master, ma solo il miglior suono e soprattutto la miglior meccanica possibile.
Credo infatti che oggi il miglior strumento portatile digitale per pianisti sua proprio il P515.
  • filigroove
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18-01-20 12.05

@ emidio
Ma a quel punto infatti non a caso si sveglie un P e non un CP, che sono portatili concepiti per restituire più una sensazione pianistica piuttosto che quella “da palco” (ne discutevamo proprio ieri con il Baffo); perché al pianista classico/jazz non interessano layer o funzioni da master, ma solo il miglior suono e soprattutto la miglior meccanica possibile.
Credo infatti che oggi il miglior strumento portatile digitale per pianisti sua proprio il P515.
Pianisti senza due ernie del disco e molto prestanti.