Prezzo dell'usato

  • KBL
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19-02-20 14.23

didark ha scritto:
se, puta caso, dovessi trovare un collezionista disposto a darmi quella cifra pur di averlo, scoprirò che QUELLO è il valore di mercato.


spero di non vivere in un mondo in cui una singola transazione possa stabilire il valore di mercato
  • anonimo

19-02-20 14.29

Comunque il fatto che ciascuno sia libero di fare come crede non è completamente vero.

Le Camere di Commercio hanno l'obbligo di raccogliere, accertare e revisionare gli usi e le consuetudini connessi alle attività economiche e commerciali (L. 121/1910; r.d. 2011/1934).

Questa funzione rientra nell'ambito delle competenze di "regolazione del mercato" attribuite alle Camere di Commercio dalla legge di riforma degli enti camerali (L. 580/93).

Gli usi sono norme giuridiche non scritte derivanti dal comportamento generale uniforme e costante osservati per un lungo periodo di tempo con la convinzione di ubbidire ad una norma giuridica obbligatoria. L'uso non può nè formarsi nè essere contrario al disposto della legge stessa, non può quindi essere "contra legem".

Nel nostro ordinamento giuridico gli usi sono fonte terziaria, dopo la legge ed i regolamenti. Nel caso di materie regolate da leggi e regolamenti, gli usi hanno efficacia solo se espressamente richiamati (c.d. uso "secundum legem").

Nelle materie non regolate, gli usi sono fonte autonoma (c.d. uso "praeter legem").

Gli usi normativi sono quelli fonti di diritto (art. 1374 Codice Civile), mentre gli usi negoziali o contrattuali (art. 1340 Codice Civile) hanno la funzione di integrare e di interpretare i contratti.

La Camera di Commercio raccoglie e registra, oltre agli usi normativi, anche quelli negoziali.

Se in una data provincia vigesse l'uso consuetudinario che il libri di scuola usati si pagano al 50%, tale uso farebbe norma.
  • giosanta
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19-02-20 14.32

Cyrano ha scritto:
Comunque il fatto che ciascuno sia libero di fare come crede non è completamente vero.

e ci mancherebbe pure...
  • anonimo

19-02-20 14.33

Eccovi un esempio tratto dalla raccolta di usi e consuetudini commerciali della provincia di Sondrio:

ART. 6 I rapporti fra il caricatore d’alpe e i proprietari del bestiame vengono regolati caso per caso sulla base del quantitativo di latte prodotto dalle bovine nei cosiddetti giorni di pesa.


Ovvero, se un caricatore d'alpe volesse fissare una tariffa non collegata alla pesa, "secondo libero mercato", se lo prenderebbe in saccoccia.

Inoltre, apposite tabelle rilevano regole, percentuali, costi di mediazioni etcetera.
  • KBL
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19-02-20 14.42

Cyrano ha scritto:
Ovvero, se un caricatore d'alpe volesse fissare una tariffa non collegata alla pesa, "secondo libero mercato", se lo prenderebbe in saccoccia.


e tutti gli darebbero dell'abigeatario
  • anonimo

19-02-20 14.45

@ KBL
Cyrano ha scritto:
Ovvero, se un caricatore d'alpe volesse fissare una tariffa non collegata alla pesa, "secondo libero mercato", se lo prenderebbe in saccoccia.


e tutti gli darebbero dell'abigeatario
emo
  • anonimo

19-02-20 14.48

vendo nord electro 5 hp a 4000€ senza pellicola, 5000€ con pellicola sul display
  • anonimo

19-02-20 14.49

@ anonimo
vendo nord electro 5 hp a 4000€ senza pellicola, 5000€ con pellicola sul display
€ 6 000 con lo scatolo.
  • didark
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19-02-20 15.11

@ anonimo
€ 6 000 con lo scatolo.
Non ho capito.
Quindi se io sono un folle che metto l'annuncio del nord electro 3 a 6.000 Euro secondo voi sto violando qualche tipo di legge?
Assolutamente NO!. Semplicemente sarei un beota perché la mia richiesta non incontrerà nessun acquirente (nessuno sarà "disposto a...") quindi a quel prezzo Offerta/Domanda non si incontrano e dovrò scendere fino ad "incontrarla" (posto che sia disposto a farlo).
Ma fate ironia perché non avete capito un cazzo di quello che ho scritto o perchè (più probabile) non avete vere argomentazioni?

Per fare una citazione colta: La discussione su "qual'è il prezzo giusto di un usato" è una cagata pazzesca.
  • anonimo

19-02-20 15.13

@ didark
Non ho capito.
Quindi se io sono un folle che metto l'annuncio del nord electro 3 a 6.000 Euro secondo voi sto violando qualche tipo di legge?
Assolutamente NO!. Semplicemente sarei un beota perché la mia richiesta non incontrerà nessun acquirente (nessuno sarà "disposto a...") quindi a quel prezzo Offerta/Domanda non si incontrano e dovrò scendere fino ad "incontrarla" (posto che sia disposto a farlo).
Ma fate ironia perché non avete capito un cazzo di quello che ho scritto o perchè (più probabile) non avete vere argomentazioni?

Per fare una citazione colta: La discussione su "qual'è il prezzo giusto di un usato" è una cagata pazzesca.
non avevo neanche letto il tuo messaggio, ora lo leggo
  • PandaR1
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19-02-20 15.15

@ anonimo
Spesso si sente discutere su qual è il prezzo "giusto" per un bene usato.

I criteri da tener presente sono:

1) IVA. L'importo dell'iva va dedotto immediatamente.

2) Età e condizioni: ovviamente un oggetto più vecchio (ammesso che non sia "raro") e più in cattivo stato varrà meno di uno più nuovo e più in buono stato (Catalano docet).

3) Rarità: qui il prezzo lo fa il venditore

4) Forbice commerciale consuetudinaria: dal 40% al 70% del prezzo nuovo deivato, a seconda delle condizioni e dell'invecchiamento.

Detto questo, un oggetto che costava 1000 euro IVA al 20% compresa, potrà essere venduto dal 40% al 70% di 800 euro, ovvero da 320 a 650 euro.
Il punto 1) l'ho sempre sentito e mi e' sempre sembrato una cazzata. L'iva fa parte del prezzo, non e' che posso andare da merula e dirgli "ou, io questo lo compro senza iva...", a meno di non essere un commerciante che l'iva se la scarica, discorso che esula dal normale rapporto privato-privato. Se un oggetto costa 100 ivato quello e' il prezzo di mercato del nuovo, e poco importa pure se 80 fossero tasse, sempre 100 devo cacciare per averlo nuovo...
  • PandaR1
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19-02-20 15.19

@ anonimo
Il mercato fa le sue regole, ed ha le sue convenzioni (spesso raccolte in libri consuetudinari che, pur non avendo forza di legge, sono da considerarsi fortemente indicativi).

Faccio un esempio:

1) L'oggetto A costa 1000 euro da nuovo
2) Non è raro
3) è in discrete condizioni ed ha due anni
4) Il venditore me lo propone a 5000 euro ed io, sventurato, lo compro

In un eventuale causa, vedo difficile per il venditore appellarsi lla "legge di mercato" per evitare una condanna.
Condanna? ma de che? se il prezzo e' chiaro e nessuno ti obbliga mica e' truffa... il mercato e' libero, se io lo metto a 5000 e tu me li dai non c'e' nessuna truffa... se non sei in grado di intendere e volere ti fai interdire dai familiari, nel caso...
  • 1paolo
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19-02-20 15.19

didark ha scritto:
La discussione su "qual'è il prezzo giusto di un usato" è una cagata pazzesca

emoemoemo
..come prima cosa…

poi, seconda cosa, qui alcuni se la cantano e sa la suonano solo tra di loro..
  • anonimo

19-02-20 15.22

@ didark
Non ho capito.
Quindi se io sono un folle che metto l'annuncio del nord electro 3 a 6.000 Euro secondo voi sto violando qualche tipo di legge?
Assolutamente NO!. Semplicemente sarei un beota perché la mia richiesta non incontrerà nessun acquirente (nessuno sarà "disposto a...") quindi a quel prezzo Offerta/Domanda non si incontrano e dovrò scendere fino ad "incontrarla" (posto che sia disposto a farlo).
Ma fate ironia perché non avete capito un cazzo di quello che ho scritto o perchè (più probabile) non avete vere argomentazioni?

Per fare una citazione colta: La discussione su "qual'è il prezzo giusto di un usato" è una cagata pazzesca.
Ho appena postato un breve post relativo a cosa sono gli usi e consuetudini commerciali.

Se esiste presso una camera di commercio (e spesso esiste) un uso consuetudinario specifico che dice che le provvigioni di mediazione immobiliare sono del 3%, non c'è libero mercato che tenga: se le fai del 10% non solo nessuno viene da te, ma se uno putacaso si facesse ingabolare, poi dovresti rendere conto del perchè ti sei discostato da una consuetudine commerciale che, ricordiamolo, è norma di terzo livello.
  • PandaR1
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19-02-20 15.23

@ anonimo
Ho appena postato un breve post relativo a cosa sono gli usi e consuetudini commerciali.

Se esiste presso una camera di commercio (e spesso esiste) un uso consuetudinario specifico che dice che le provvigioni di mediazione immobiliare sono del 3%, non c'è libero mercato che tenga: se le fai del 10% non solo nessuno viene da te, ma se uno putacaso si facesse ingabolare, poi dovresti rendere conto del perchè ti sei discostato da una consuetudine commerciale che, ricordiamolo, è norma di terzo livello.
Si ma qui stiamo parlando di compravendita di oggetti usati fra privati, ognuno e' liberissimo di fare il prezzo che vuole, non c'e' nessuna consuetudine... e ci mancherebbe pure, direi...

Se io voglio vendere una panda a 50k euro perche' l'ho guidata io nessuno puo' dirmi niente...
  • anonimo

19-02-20 15.26

@ PandaR1
Condanna? ma de che? se il prezzo e' chiaro e nessuno ti obbliga mica e' truffa... il mercato e' libero, se io lo metto a 5000 e tu me li dai non c'e' nessuna truffa... se non sei in grado di intendere e volere ti fai interdire dai familiari, nel caso...
Come per una vendita molto sottocosto si presume l'incauto acquisto, per una vendita molto "sopracosto" si presume l'inganno.

Ovvero: è lecito presumere che nessuna persona ragionevole, potendo acquistare senza problemi un oggetto a € 1000, decida di acquistarlo a € 5000.

Starà al venditore, in caso di giudizio, spiegare come mai ha praticato quel prezzo, e starà all'acquirente dire perchè lo ha accettato.

Appellarsi alla gonzaggine dell'acquirente non mi pare una strategia difensiva seria.
  • anonimo

19-02-20 15.28

@ PandaR1
Si ma qui stiamo parlando di compravendita di oggetti usati fra privati, ognuno e' liberissimo di fare il prezzo che vuole, non c'e' nessuna consuetudine... e ci mancherebbe pure, direi...

Se io voglio vendere una panda a 50k euro perche' l'ho guidata io nessuno puo' dirmi niente...
Il problema sussisterebbe quando qualcuno la compra e poi ti fa causa sostenendo che hai abusato della sua buona fede.
  • PandaR1
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19-02-20 15.28

@ anonimo
Come per una vendita molto sottocosto si presume l'incauto acquisto, per una vendita molto "sopracosto" si presume l'inganno.

Ovvero: è lecito presumere che nessuna persona ragionevole, potendo acquistare senza problemi un oggetto a € 1000, decida di acquistarlo a € 5000.

Starà al venditore, in caso di giudizio, spiegare come mai ha praticato quel prezzo, e starà all'acquirente dire perchè lo ha accettato.

Appellarsi alla gonzaggine dell'acquirente non mi pare una strategia difensiva seria.
Ma perche' gonzaggine? se io desidero un oggetto e sono disposto a pagarlo X ho tutto il diritto di farlo... ci sono oggetti che in asta raggiungono prezzi assurdi e nessuno si e' mai sognato di mettere le aste fuori legge... una ferrari a 30 milioni di euro e' un prezzo congruo? ma chi se ne frega, se c'e' qualcuno disposto a pagarla lo diventa...
  • benjomy
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19-02-20 15.29

Cyrano ha scritto:
starà all'acquirente dire perchè lo ha accettato.

starà all'acquirente fornire la prova che c'è stato un inganno...
onus probandi incumbit ei qui dicit not qui negat (sono sicuro che mi capisci)emo
  • PandaR1
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19-02-20 15.30

@ anonimo
Il problema sussisterebbe quando qualcuno la compra e poi ti fa causa sostenendo che hai abusato della sua buona fede.
Peccato che l'onere della prova stia all'accusa, non alla difesa... se quello che vendo e' chiaramente spiegato, i difetti elencati, il prezzo chiaro non vedo come si possa dire che c'e' stato abuso della buona fede...