Ha senso continuare a suonare?

  • maxpiano69
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11-06-25 09.45

@ Ovidio
Grazie Paolo ma non esageriamo, era una riflessione da du' spicci emo
Sarà anche da du' spicci, ma scritat bene e per me condivisibile emo
  • cecchino
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11-06-25 12.12

@ Ovidio
Ha senso continuare a suonare? No, perché il "suonare" è un gesto irrazionale, a cui non si può dare un senso compiuto. È come innamorarsi. Perché ci si innamora? Perché si fanno figli? Etc. C'è una base istintuale che trascende l'aspetto pratico. Quest'ultimo, che potremmo sintetizzare in studio, prove, acquisto strumenti, composizione, etc. è l'atto successivo all'urgenza del suonare.
Il bambino ode la voce della nonna, in lui scatta il desiderio irrefrenabile di vederla e abbracciarla. Sale rumorosamente quattro rampe di scale: la fatica è compensata dall'abbraccio.
Se non si trova più la forza per esprimere l'atto, probabilmente è svanita l'urgenza di esprimerlo, oppure la musica non è più il medium adatto: in tal caso si può provare con le arti figurative o plastiche, il ballo o altre forme creative.
Nel tuo caso direi la poesia emo
A parte gli scherzi, condivido! A me ultimamente costa moltissima fatica programmare i suoni, preparare i brani (be', in realtà quelli che stiamo facendo posso suonarli ad occhi chiusi, tutta roba semplice), trasportare gli strumenti, ascoltare le rimostranze della signora per quelle poche volte al mese in cui ritorno a casa un po' più tardi del solito, ma poi quando comincio a suonare con i miei amici, sia in sala prove che su qualche palco, passa tutto e mi godo due ore di soddisfazione assoluta. Quindi no, nonostante i problemi non smetto!
  • Deckard
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11-06-25 13.49

Se uno decide di smettere di suonare solo per motivi “filosofici” crea danno solo a se stesso…a meno di non essere una mezza (o tutta) celebrità, mediamente non fregherà un cazzo a nessuno…quindi…perché? Trovo più logico continuare a farlo a modo proprio, nonostante tutto e tutti.
  • giosanta
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11-06-25 14.03

Deckard ha scritto:
Se uno decide...

Sottoscrivo tutto.
  • vin_roma
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11-06-25 14.38

  • Ilaria_Villa
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11-06-25 18.40

@ Deckard
Se uno decide di smettere di suonare solo per motivi “filosofici” crea danno solo a se stesso…a meno di non essere una mezza (o tutta) celebrità, mediamente non fregherà un cazzo a nessuno…quindi…perché? Trovo più logico continuare a farlo a modo proprio, nonostante tutto e tutti.
emo
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11-06-25 22.22

@ vin_roma
emo
  • Raptus
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12-06-25 22.29

@ Deckard
Se uno decide di smettere di suonare solo per motivi “filosofici” crea danno solo a se stesso…a meno di non essere una mezza (o tutta) celebrità, mediamente non fregherà un cazzo a nessuno…quindi…perché? Trovo più logico continuare a farlo a modo proprio, nonostante tutto e tutti.
Concordo.

Noi siamo il nostro peggior nemico, ci auto-sabotiamo, siamo la prima persona che ci giudica magari spietatamente (e ingiustamente).
  • Ovidio
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12-06-25 23.57

Deckard ha scritto:
Se uno decide di smettere di suonare solo per motivi “filosofici”

Il dubbio di Lucabbrasi, l'autore del topic, non nasceva da motivi "filosofici" ma dalla pigrizia dei componenti della sua band. In estrema sintesi, il mio post era rivolto all'analisi di questo problema: il desiderio di suonare è un fenomeno irrazionale, pertanto non lo si può pretendere né da sé stessi né da altri. Semmai, nel caso del ns forumer, si può cambiare "compagnia" ed evitare stress inutili, oppure suonare per conto proprio. emo
  • Antony
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13-06-25 08.42

@ Ovidio
Deckard ha scritto:
Se uno decide di smettere di suonare solo per motivi “filosofici”

Il dubbio di Lucabbrasi, l'autore del topic, non nasceva da motivi "filosofici" ma dalla pigrizia dei componenti della sua band. In estrema sintesi, il mio post era rivolto all'analisi di questo problema: il desiderio di suonare è un fenomeno irrazionale, pertanto non lo si può pretendere né da sé stessi né da altri. Semmai, nel caso del ns forumer, si può cambiare "compagnia" ed evitare stress inutili, oppure suonare per conto proprio. emo
Suonare è anche una "esigenza".
Suono da quando avevo 3 anni e mezzo e la musica ha sempre avuto un posto importante nella mia vita.
Suono praticamente tutti i giorni, ho educato la mia prole alla musica riuscendo a dare le basi a mia figlia ( che poi ha proseguito e terminato i suoi studi con una laurea in Pittura) e attualmente mio figlio di 13 anni e mezzo viene seguito da un mio collega pianista e va molto spedito con lo studio anche se ha iniziato meno di 2 anni fa.
Ho suonato con decine di gruppi, ho suonato spesso anche all'estero, ho maturato molte esperienze dal 1991 fino a pochi anni fa ma più il tempo passa e più difficile è trovare le condizioni che consentano ad un gruppo di potersi esprimere. Ho ripreso dopo 6 anni con un gruppo locale ma le pretese sono molto basse sebbene ci leghi una profonda amicizia anche se non credo che si andrà oltre la "sala prove" o qualche seratina nel comune di residenza. Ho smesso "seriamente" di suonare in gruppo 6 anni fa perchè non trovavo più le motivazioni, perchè non c'era un progetto ben definito, perchè si usciva e si andava a suonare fuori senza pretesa alcuna, quasi solo per uscire dalla propria residenza. A distanza di 6 anni sono sempre più convinto di aver fatto la scelta migliore. 6 anni che ho potuto dedicare soprattutto alla mia famiglia, ai miei figli e soprattutto a me stesso riprendendo gli studi pianistici di quinto e ottavo anno e cominciando a studiare seriamente anche degli studi di Chopin che mi furono "negati" a suo tempo dal mio insegnante. Forse dirò qualcosa di scontato ma ho scoperto il piacere dello studio, sensazione che non avevo da "studente". Mi sono immerso nella composizione , arrangiamenti e registrazione di brani che mi sono sempre piaciuti e che sono riuscito a realizzare. Non c'è più stress e frustrazione ma solo il piacere di suonare e di cercare di superare quelli che pensavo fossero dei miei limiti. Non potrei vivere senza la musica.
  • Raptus
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13-06-25 09.32

@ Ovidio
Deckard ha scritto:
Se uno decide di smettere di suonare solo per motivi “filosofici”

Il dubbio di Lucabbrasi, l'autore del topic, non nasceva da motivi "filosofici" ma dalla pigrizia dei componenti della sua band. In estrema sintesi, il mio post era rivolto all'analisi di questo problema: il desiderio di suonare è un fenomeno irrazionale, pertanto non lo si può pretendere né da sé stessi né da altri. Semmai, nel caso del ns forumer, si può cambiare "compagnia" ed evitare stress inutili, oppure suonare per conto proprio. emo
Io non sono d'accordo infatti.

Il desiderio di suonare non è solo irrazionale, anzi. Nel mio caso è razionalissimo, è sempre stato uno strumento per sfogarmi e dire qualcosa, nel mio caso la parte "irrazionale" emerge solo con l'ispirazione quando suono musica originale o improvviso ma in ogni caso quello che prevale è sempre lo sfogo, il fatto di esternalizzare un bisogno, razionalissimo.
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13-06-25 09.58

In ogni caso se la domanda iniziale era: ha senso suonare per 50€ avendo sulle proprie spalle tutto ciò che dice nel post iniziale, la risposta e’ NO.
In assoluto invece la risposta e’: se la gratificazione che si ottiene a suonare in una band (sia dal punto di vista economico che da quello ludico) supera i compromessi con cui convivere allora ok.
Ma, ripeto, si può suonare anche da soli
  • maxpiano69
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13-06-25 10.02

@ Raptus
Io non sono d'accordo infatti.

Il desiderio di suonare non è solo irrazionale, anzi. Nel mio caso è razionalissimo, è sempre stato uno strumento per sfogarmi e dire qualcosa, nel mio caso la parte "irrazionale" emerge solo con l'ispirazione quando suono musica originale o improvviso ma in ogni caso quello che prevale è sempre lo sfogo, il fatto di esternalizzare un bisogno, razionalissimo.
I desideri sono di per se irrazionali, razionali sono le scelte/calcoli/decisioni di (provare a) soddisfare quel desiderio con qualcosa di ben determinato (es. la musica ma potresti benissimo scegliere altre vie) ma non il desiderio in se.
  • Raptus
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13-06-25 11.44

@ maxpiano69
I desideri sono di per se irrazionali, razionali sono le scelte/calcoli/decisioni di (provare a) soddisfare quel desiderio con qualcosa di ben determinato (es. la musica ma potresti benissimo scegliere altre vie) ma non il desiderio in se.
Ovidio dice che è come innamorarsi, è un bisogno istintivo, che non si decide di fare ma che emerge dal profondo, come esigenza irrazionale, il mio desiderio a priori non è quello di suonare, non è quello istintivo di mettermi sul pianoforte ed esprimermi.
Credo che ognuno di noi suoni per motivi differenti, che non sono tutti uguali o "irrazionali". C'è chi sente quel bisogno come un desiderio che non riesce a spiegare, io invece me lo spiego benissimo, questo intendevo.
  • giosanta
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13-06-25 12.35

Raptus ha scritto:
... il fatto di esternalizzare un bisogno, razionalissimo.

ASSOLUTAMENTE vero, verissimo.
Sigmund Freud la chiama "sublimazione" e il potere "sublimativo" della Musica, grazie alla sua immediatezza espressiva, non ha eguali.
  • Ovidio
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13-06-25 12.56

@ Raptus
Ovidio dice che è come innamorarsi, è un bisogno istintivo, che non si decide di fare ma che emerge dal profondo, come esigenza irrazionale, il mio desiderio a priori non è quello di suonare, non è quello istintivo di mettermi sul pianoforte ed esprimermi.
Credo che ognuno di noi suoni per motivi differenti, che non sono tutti uguali o "irrazionali". C'è chi sente quel bisogno come un desiderio che non riesce a spiegare, io invece me lo spiego benissimo, questo intendevo.
Quindi stai affermando che l'ispirazione può essere misurabile?
Sai già a che ora oggi giungerà in te l'ispirazione per comporre un groove, una poesia, etc?
La prima volta in assoluto che è sorto in te il desiderio di suonare è avvenuto tutto per caso o era un sentimento che avevi già previsto? emo
  • Ovidio
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13-06-25 13.10

@ giosanta
Raptus ha scritto:
... il fatto di esternalizzare un bisogno, razionalissimo.

ASSOLUTAMENTE vero, verissimo.
Sigmund Freud la chiama "sublimazione" e il potere "sublimativo" della Musica, grazie alla sua immediatezza espressiva, non ha eguali.
Secondo la psicanalisi, ciò che viene sublimata (trasformata) è l'aggressività, ma devi possedere la consapevolezza che l'ispirazione trae origine dal potenziale inconscio, ovvero da una forza irrazionale (la stessa che contiene le pulsioni aggressive). Senza contezza di ciò prevale l'aggressività.
  • giosanta
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13-06-25 13.39

Ovidio ha scritto:
Secondo la psicanalisi, ciò che viene sublimata (trasformata) è l'aggressività, ma devi possedere la consapevolezza che l'ispirazione trae origine dal potenziale inconscio, ovvero da una forza irrazionale (la stessa che contiene le pulsioni aggressive). Senza contezza di ciò prevale l'aggressività.


Sulla contezza non ci piove ma...
Nella sublimazione, Sigmund Freud vedeva l'energia dei desideri dell' "Es", in particolare gli impulsi sessuali, trasformarsi in pensieri e attività socialmente apprezzati. In altre parole, gli impulsi istintuali venivano incanalati in attività non istintuali.
  • Raptus
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13-06-25 13.41

@ Ovidio
Quindi stai affermando che l'ispirazione può essere misurabile?
Sai già a che ora oggi giungerà in te l'ispirazione per comporre un groove, una poesia, etc?
La prima volta in assoluto che è sorto in te il desiderio di suonare è avvenuto tutto per caso o era un sentimento che avevi già previsto? emo
Non so se ritenermi fortunato, non ho mai avuto bisogno di aspettare una musa arrivata dal cielo per creare un brano originale, né mai avuto bisogno di farmi canne o roba varia (anche se aiuterebbe emo) o di aspettare quell'istante imprevedibile come dicono in tanti.
Nel massimo momento in cui ero attivo da questo punto di vista mi è sempre venuto naturale perciò mi sento di dire che il mio bisogno lo sentivo come razionale (del tipo: ho voglia di comporre perché mi piace -> agisco e quello che sento suono). Ovviamente anche io ho avuto le mie ispirazioni irrazionali e imprevedibili, non lo nego, ma erano la netta minoranza.
Riguardo all'ultima domanda, la prima volta in assoluto è avvenuta perché avevo voglia di divertirmi - pensiero razionale - avevo 10 anni con una Yamaha PSS21, gran bel giocattolo emo
  • maxpiano69
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13-06-25 14.09

@ Raptus
Non so se ritenermi fortunato, non ho mai avuto bisogno di aspettare una musa arrivata dal cielo per creare un brano originale, né mai avuto bisogno di farmi canne o roba varia (anche se aiuterebbe emo) o di aspettare quell'istante imprevedibile come dicono in tanti.
Nel massimo momento in cui ero attivo da questo punto di vista mi è sempre venuto naturale perciò mi sento di dire che il mio bisogno lo sentivo come razionale (del tipo: ho voglia di comporre perché mi piace -> agisco e quello che sento suono). Ovviamente anche io ho avuto le mie ispirazioni irrazionali e imprevedibili, non lo nego, ma erano la netta minoranza.
Riguardo all'ultima domanda, la prima volta in assoluto è avvenuta perché avevo voglia di divertirmi - pensiero razionale - avevo 10 anni con una Yamaha PSS21, gran bel giocattolo emo
Ma il fatto che a 10 anni quella volta li ti sia venuta voglia di divertirti con la PSS21 e non con altro non è razionale (come tutte le voglie)... emo