30-05-25 23.18
@ orange1978
Eccoci al primo appuntamento (speriamo che possa continuare...) a un viaggio dentro gli strumenti più elettronici che hanno lasciato un segno nella storia, saranno però appuntamenti brevi, diciamo così delle "pillole"....che poi io, avrei preferito lo sciroppo ma il medico non ha sentito ragioni e mi ha prescritto le pillole....vabbè, andiamo avanti!
Dunque il roland d50 è uno strumento musicale che esce nel 1978....o forse nel 1987? ora non ricordo, ma vabbè non perdiamo tempo in questi dettagli.
Fu il primo synth completamente digitale di roland, per questo fu chiamato infatti DI come DIGITAL e 50 come gli anni del suo progettista, ryuichi sakamoto, che lo ideò con lo scopo di creare uno strumento che emulasse bene i suoni acustici, in particolare il clarinetto...perchè sapete giustamente che in giappone usano molto il clarinetto nella musica popolare, anche in cin e infatti ci furono delle proteste perchè uno dei progettisti suonava la cetra poi alla fine trovarono appunto un compromesso tra le cose.
ma non soffermiamoci troppo e passiamo al dunque: il D50 fu subito accolto con grande calore da parte dei musicisti di quel tempo che lo impiegarono con successo nelle loro registrazioni e concerti, basti ricordare michael jackson che lo usò nelle sessioni di bad, nick rhodes dei duran duran, ma poi anche enya, madonna, kate bush, herbie hancock, js bach nella suite francese numero 4, chopin....non fu apprezzato invece da liszt perchè la tastiera non era sufficentemente pesata per i suoi gusti, ehh vabbè.
Dunque, parlando del suono, lo strumento ha 16 voci di polifonia, ma dipende anche dai suoni, a volte di più a volte di meno, certi suoni la polifonia scende a otto note, in altri arriva quasi a 90, dipende insomma se usi o non usi gli effetti.
Poi...una particolarità importante: il D50 non ha un vero filtro digitale, la funzione filtro è creata direttamente modificando la forma d'onda con un waveshaper in tempo reale....questa tecnologia però fu già all'epoca pensata da vorwerk per il suo modello di punta "folletto", che non aveva il filtro! roland tuttavia lo adottò ugualmente nonostante la rumorosità, infatti se ascoltate bene in cuffia il rumore quando aspirate lo sentite eh....un po' si sente va beh! dettagli.
Un altra innovazione era la capacità di memorizzare 64 suoni su una scheda tipo telefonica, eh si....il fatto è che in italia le cabine ancora non avevano preso piede in quel periodo e quindi non si trovavano facilmente le schede, oggi addirittura qualcuno le colleziona pensa te!
comunque, direi che per oggi possa anche bastare, ci rivedremo magari al prossimo appuntamento con "viaggio dentro i synth", buona serata amici e alla prossima!
Adesso piango per la nostalgia.......l'ho avuto in prestito per un anno e mezzo circa e ci andavo matto tanto che, appena uscito, nel '90, comprai la D70 per la libidine dei 76 tasti. Che dire, una meraviglia di suoni ed una buona programmabilità.