Behringer: tutto e il contrario di tutto...

  • MiLord
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06-07-21 22.32

d_phatt ha scritto:
Ma allora però perché molti cloni minimoog rack di Studio Electronics, pur non essendo gli originali, pur non avendo la tastiera né la scritta Moog, sono tutt'altro che economici?

SE-1X 2019, modulo rack senza tastiera, costa più di 2000 euro. E non si chiama Moog

Anche studio electronics probabilmente gioca sul marchio emo. Ma questo è normale e giustificato. Un'azienda costruisce un marchio nel tempo e fa bene poi a farne un fattore determinante nel prezzo. Entro una giusta misura però.
Nessuno vende al prezzo di costo. Probabilmente solo behringer ci si avvicina, non perchè è un santo, ma perchè ha scelto una politica commerciale diversa che secondo me darà i frutti nel tempo.
2000 euro non sono 4000 però. E l'se02, che a me piace, costa meno di 500 euro.
Se moog avesse rifatto il minimoog a 2000 euro credo che nessuno avrebbe tirato sù il naso. Alla fine è in linea con altri prodotti, nonostante sia comunque un monofonico costoso.
A 4000 euro si pone in una fascia elevata, come una bugatti. Un qualcosa che va al di sopra anche di un modello di pregio. E ritengo che era giustificato forse 50 anni fa.
Ma è una mia idea emo
  • giosanta
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06-07-21 22.35

paolo_b3 ha scritto:
...Vediamo, chissà se Behringer sarà in grado di mettere in difficoltà Moog.

Si e no. Moog va avanti, e produce oggetti fantastici quali, ad esempio, il Matriarch.

MiLord ha scritto:
... Il problema sai qual è? Che NESSUNO fino adesso aveva mai messo in dubbio che un minimoog valesse 4000 euro.

Infatti, è possibile che repliche del Mini non ne vedremo più.

d_phatt ha scritto:
Mi sto perdendo qualcosa?

Forse che solo chi "inventa" cose nuove, pur nel solco di una precisa filosofia, puo permettersi certi prezzi.

In ogni caso, pur lungi da me voler mettere una parola definitiva in merito e scusandomi per l'ennesima ripetizione di un concetto che mi è tuttavia molto caro, non dimentichiamo MAI che "costo" e "valore" NON sono sinonimi dello stesso concetto.
  • d_phatt
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06-07-21 22.51

Ok, thanks ad entrambi!
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06-07-21 22.52

@ d_phatt
Ok, thanks ad entrambi!
Grazie, ricambiato emo
  • giosanta
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06-07-21 22.59

MiLord ha scritto:
...2000 euro non sono 4000...

Vero, tuttavia, se con un rapporto 4000 / 300 puoi permetterti di non chiamarti Moog, a 4000 / 2000, secondo me, no.
Anche perché con 2000 euro porti sul palco un Sub 37 o un Matriarch...
Ma, come ho detto prima, questa è solo una mia "personale" scala di valori.
  • MiLord
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06-07-21 23.56

giosanta ha scritto:
se con un rapporto 4000 / 300 puoi permetterti di non chiamarti Moog, a 4000 / 2000, secondo me, no

No certo. Io mi riferivo al fatto che se moog avesse rifatto il model d e lo avesse venduto a 2000 euro anzichè 4000 euro nessuno avrebbe storto il naso. E, ovviamente parlando non da tecnico quindi con ampi margini di errore, ritengo che moog avrebbe potuto benissimo tirar fuori la riedizione a un prezzo decisamente più basso. Soprattutto dopo che è stato dimostrato che è fattibile da altre marche.
Dicevo infatti che behringer lo ha venduto a 350, ora anche a meno. Sei moog? Ok li fai a mano, ok il suono (replicato comunque molto bene anche da behringer da quello che sento, ma anche dai pareri piuttosto unanimi nei forum di tutto il mondo), ok il nome, ok tutto, ma mettilo al massimo a 2000 euro in linea con altri monofonici. Ed è comunque caro, ma sei moog e te lo puoi concedere. Chiaramente lo stesso discorso non vale per le altre marche che clonano e basta. Il behringer a 2000 euro avrebbe avuto forse poco mercato. E qui facevo riferimento che sì il nome conta e moog se lo può permettere, ma entro una certa misura. Perchè ila riedizione del minimoog ha la tastiera, è fatto a mano, a produrlo costerà più del behringer, ma di quanto? A 2000 euro secondo me ci avrebbe straguadagnato lo stesso. 4000 euro è proprio far pagare solo il marchio.
Sempre secondo me!
  • paolo_b3
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07-07-21 00.03

Ci sono iniziative promozionali che puntano ad una strategia generale del marchio e che comportano delle spese.

C'è chi fa pubblicità in televisione o su internet, chi fa omaggi ai venditori sulla base del risultato e chi vende "sottoprezzo" per accaparrarsi fette di mercato.

Ogni classe merceologica ha il suo specifico.
  • anonimo
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07-07-21 00.13

@ paolo_b3
Vediamo, chissà se Behringer sarà in grado di mettere in difficoltà Moog. E lo dico senza polemica, potrebbe anche essere che i clienti giungessero alla consapevolezza che i cloni di Behringer offrono la stessa qualità dei grandi synth analogici ad una cifra così evidentemente più bassa. Lasciamo scorrere l'acqua sotto ai ponti...
No... Moog non teme questo aspetto, e Behringer non punta a mettere in difficolta' Moog.

Sono due mercati paralleli che non si influenzano tra loro.

In un precedente post ho scritto questo : "Anche piu' recentemente, e in merito all'annuncio di Behringer, ho letto da qualche parte che il marchio Moog rispose che "Bob Moog sarebbe contento di sapere che il suo strumento piu' popolare puo' essere fruito da tutte le tasche". Insomma con grande stile la Moog ha di fatto ribadito che il clone behringer, non solo non intacca i suoi prodotti, ma in qualche modo li rivalorizza.
Effettivamente se alle basi dei musicisti (appassionati, dilettanti, semiprofessionisti ecc) dovesse scoppiare un boom del ritorno del suono moog, questo boom si ripercuoterebbe anche ai vertici dove ci sono professionisti ben pagati (che invece sono fidelizzati Moog ndr)."
  • anonimo
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07-07-21 00.19

PandaR1 ha scritto:
perche' comunque la tecnologia, i materiali, la lavorazione c'e'... cucire a mano i sedili in pelle non e' come farli in tessuto a macchina, ci vogliono giorni, un motore ferrari lo montano a mano, non con i robot, e cosi' via...

Si.. una Ferrari se gli togli il Blasone costa sicuramente meno, ma non sara' mai un prezzo popolare per i motivi che hai elencato tu.

PandaR1 ha scritto:
un moog se togli il blasone quanto ti costa? te lo dice behringer, 250 euro, ok senza tastiera, il polyD attualmente viene 550, quindi siamo ad un ottavo del prezzo (ed e' parafonico)


No.. qui invece c'e' una bella differenza tra Behringer e Moog.

Moog mi risulta produca negli USA, dove dipendenti, dirigenti ecc prendono fior di stipendi, con contributi, tutele, ferie e quant'altro.
In piu' Moog usa componentistica originale e selezionata, e penso ci sia poco di cinese nei suoi prodotti (immagino ma posso sbagliarmi).
Insomma, c'e' differenza tra racimolare componenti a basso costo in Cina, farli assemblare li con costi di produzione irrisori e in gran quantita' e invece avere una produzione intera negli USA.

Di Moog paghi sicuramente il nome, ma senza quello non arrivi certo ai 250 euro del Model D. (penso sia cosi', e' una mia impressione).
  • filigroove
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07-07-21 01.08

@ anonimo
No... Moog non teme questo aspetto, e Behringer non punta a mettere in difficolta' Moog.

Sono due mercati paralleli che non si influenzano tra loro.

In un precedente post ho scritto questo : "Anche piu' recentemente, e in merito all'annuncio di Behringer, ho letto da qualche parte che il marchio Moog rispose che "Bob Moog sarebbe contento di sapere che il suo strumento piu' popolare puo' essere fruito da tutte le tasche". Insomma con grande stile la Moog ha di fatto ribadito che il clone behringer, non solo non intacca i suoi prodotti, ma in qualche modo li rivalorizza.
Effettivamente se alle basi dei musicisti (appassionati, dilettanti, semiprofessionisti ecc) dovesse scoppiare un boom del ritorno del suono moog, questo boom si ripercuoterebbe anche ai vertici dove ci sono professionisti ben pagati (che invece sono fidelizzati Moog ndr)."
Scusa se mi permetto. Non c’è la distinzione tra i dilettanti che comprano Behringer e i pro che hanno Moog. Entrambi (Boog e Mini reissue) sono prodotti il cui acquisto ha una natura emotiva.
La vera distinzione si basa solo sulla disponibilità e sulla volontà di spendere.
Se è per questo razionalmente, dal punto di vista pratico il Boog è uno strumento superiore anche e soprattutto per uno che vive di musica.
Entrambi gli strumenti sono prevalentemente destinati ai dilettanti/collezionisti, cioè intelligentemente alla stragrande maggioranza di coloro che cacciano il grano per gli strumenti musicali.
Behringer ha azzeccato tutto perché non c’è niente di più commerciale della nostalgia (o dell’ idolatria a volte), e colpisce tutti, a prescindere del lavoro che fai per vivere.
  • anonimo
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07-07-21 08.05

filigroove ha scritto:
Scusa se mi permetto. Non c’è la distinzione tra i dilettanti che comprano Behringer e i pro che hanno Moog. Entrambi (Boog e Mini reissue) sono prodotti il cui acquisto ha una natura emotiva.
La vera distinzione si basa solo sulla disponibilità e sulla volontà di spendere.


Forse sono stato frainteso.. Anche io penso che non ci sia distinzione dal punto di vista tecnico, e la cosa la intendevo solo come "possibilita' di spendere", in risposta a chi si chiede se conviene spendere dieci volte di piu' su un Moog, o se Moog patira' l'influenza Behringer (io non ne sono convinto).

Il moog e' sempre stato il mio sogno, e se avessi le disponibilita' prenderei certo un originale.

Certo che Behringer ha centrato in pieno, e non solo con moog, ma anche con arp ed altri modelli.
Con l'UBxa fara' un'altro colpaccio.

Questo thread e' cominciato con i dubbi sull'annuncio di Behringer. Sembrava davvero impossibile veder rinascere i sintetizzatori dei nostri sogni a prezzi relativamente accessibili, o comunque "enne" volte piu' bassi rispetto agli originali.
Invece c'e' riuscita, perche' le condizioni c'erano e lei ha saputo sfruttare una nicchia che altri costruttori avevano totalmente ignorato.
  • maxpiano69
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07-07-21 08.16

valenciano ha scritto:
Moog mi risulta produca negli USA, dove dipendenti, dirigenti ecc prendono fior di stipendi, con contributi, tutele, ferie e quant'altro.
In piu' Moog usa componentistica originale e selezionata, e penso ci sia poco di cinese nei suoi prodotti (immagino ma posso sbagliarmi).

Non é proprio cosí, o perlomeno forse lo é solo per i modelli di punta, ma la board del mio Little Phatty Tribute é made in China e la componentistica é standard. Peró... a me non interessa, quel che conta é che per me suona bene ("da Moog"), l'ho comprato usato quindi a prezzi "da Behringer", mi diverte usarlo ed ha i preset, altrimenti probabilmente avrei preso un Boog, senza problemi.
  • paolo_b3
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07-07-21 08.25

A questo punto non può più essere procrastinata una puntata della Gabbanelli sul confronto dei prezzi di produzione tra Moog e Behringer emo
  • toniz1
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07-07-21 08.48

Però Boog come "nome" sarebbe belliZZimo... emo
Gabanelli Paolo... Gabanelli...

... GaBBani e' un altro.
  • MicheleJD
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07-07-21 08.57

@ filigroove
Scusa se mi permetto. Non c’è la distinzione tra i dilettanti che comprano Behringer e i pro che hanno Moog. Entrambi (Boog e Mini reissue) sono prodotti il cui acquisto ha una natura emotiva.
La vera distinzione si basa solo sulla disponibilità e sulla volontà di spendere.
Se è per questo razionalmente, dal punto di vista pratico il Boog è uno strumento superiore anche e soprattutto per uno che vive di musica.
Entrambi gli strumenti sono prevalentemente destinati ai dilettanti/collezionisti, cioè intelligentemente alla stragrande maggioranza di coloro che cacciano il grano per gli strumenti musicali.
Behringer ha azzeccato tutto perché non c’è niente di più commerciale della nostalgia (o dell’ idolatria a volte), e colpisce tutti, a prescindere del lavoro che fai per vivere.
io ho trovato particolarmente saggio il commento di filigrove (thanks)
Credo che - almeno in europa dove la musica live non è così diffusa come negli Stati Uniti - buona parte degli acquirenti di certi prodotti siano “non professionisti” o se sono professionisti (intendo persone che traggono tutto o quasi il proprio reddito dalla musica) la maggior parte lo comprano più per passione che per avere uno strumento di lavoro (parlo del mini reissue in particolare e per i diversi cloni).
…se io fossi un turnista punterei a ben altri strumenti come “minimo indispensabile”.
questo solo per avvalorare la tesi che il bacino di utenza è più chi “desidera regalarsi” un moog (o un clone) piuttosto chi “ne ha bisogno”.
E questo per un azienda cambia molto le scelte di prezzi e collocamento
  • MiLord
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07-07-21 09.47

valenciano ha scritto:
No.. qui invece c'e' una bella differenza tra Behringer e Moog.

Moog mi risulta produca negli USA, dove dipendenti, dirigenti ecc prendono fior di stipendi, con contributi, tutele, ferie e quant'altro.
In piu' Moog usa componentistica originale e selezionata, e penso ci sia poco di cinese nei suoi prodotti (immagino ma posso sbagliarmi).
Insomma, c'e' differenza tra racimolare componenti a basso costo in Cina, farli assemblare li con costi di produzione irrisori e in gran quantita' e invece avere una produzione intera negli USA

Ok ma torniamo a quanto dicevo.
Con costi maggiori di produzione maggiori verrebbe più di 250 euro. Va bene. Quanto? 500? 1000? 1500 per assurdo?
E i restanti 3000 euro???
Sono aria.
E' chiaro e indiscutibile che quell'aria te la fanno pagare perchè è moog.

maxpiano69 ha scritto:
la board del mio Little Phatty Tribute é made in China e la componentistica é standard

Anche moog produce in paesi dove il costo è minore evidentemente.

valenciano ha scritto:
Il moog e' sempre stato il mio sogno, e se avessi le disponibilità prenderei certo un originale.

E qui ti capisco!
Lo strumento originale anni '70 è l'icona, la storia, ha un valore nettamente superiore al semplice costo di produzione, influenzato dalla passione, dall'oggetto in sè.

Ma io vedo che moog tira fuori un model d nuovo dopo 35 anni. Senza nessun costo di ricerca, senza nessun costo di progettazione che giustificava il prezzo di allora.
E quindi cosa ti fa pagare? L'aria. O meglio l'innegabile qualità, condita da un bel po' di aria fritta. L'innegabile qualità abbiamo assodato che la si può pagare molto molto molto meno con la tecnologia odierna. Fa leva sul fatto che molti hanno questo sogno e quel sogno te lo fanno pagare tantissimo e in maniera del tutto insensata. Perchè con una riedizione fuori da suo contesto storico NON realizzi quel sogno, ne hai solo l'illusione. Secondo me.

DIVERSO è il discorso se trovi un model d originale, lì se vuoi entra il collezionismo e l'idolatria come dici tu.
Ma su una riedizione no.
E' così per qualsiasi riedizione.
Le prime stampe di Made in japan originali le trovi a centinaia di euro.
Le riedizioni no.
Il cd a 5 euro.
E' un concerto diverso? No, addirittura le riedizioni potrebbero suonare meglio. Allora perchè l'originale costa decisamente di più? Puro collezionismo.
Ma se alla ricordi trovassi un made in japan stampato oggi a 500 euro lo prenderesti?

Per me il discorso è identico fra un model d originale e una riedizione di pochi anni fa.
Ma la dice un po' lunga di come moog calcoli il prezzo in base anche e molto al fascino che il suo no e ha. Nome meritato per carità.

Diciamo che ditte come behringer hanno messo in luce questo aspetto, fino a poco tempo fa inimmaginabile.
  • toniz1
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07-07-21 10.24

MiLord ha scritto:
E' chiaro e indiscutibile che quell'aria te la fanno pagare perchè è moog.

d'accordissimo

L'esclusività si paga... poco o tanto ma si paga...

abbiamo capito che farlo costerebbe 250/500 euro... i 3500 in piu' sono il marchio Moog... tanto? poco? ...
sicuramente per me che non me lo posso permettere e' tantissimo...

probabilmente il mercato a cui punta Moog e' quello che 4-5-6k euro non farebbe differenza.

di sicuro non sarebbe corretto (dal punto di vista marketing loro) vendere un prodotto che dicono UGUALE al vecchio ad un prezzo molto diverso (1/2 o 1/3) perche' sarebbe svilire il marchio.

non voglio creare faide... ma come apple con iPhone SE... l'ha fatto con tutti i pezzi in casa, anche vecchi, ma l'ha sempre fatto pagare tanto... perche' e' Apple.
O come Samsung... perche' far pagare un telefonino android 1000 euro, quando e' android come altri... non dico uno da 150 euro, ma un telefono da 300 euro fa le stesse cose ed e' fatto bene uguale, con stesso sistema operativo sotto... ma te lo fanno pagare 1000 euro.... i 700 in piu' sono servizi, sviluppo, pubblicità ed esclusività
  • MiLord
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07-07-21 10.24

Comunque a proposito dell' "Ub-Xa" ho trovato questa nuova demo emo
Cosa ne pensate?
  • MiLord
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07-07-21 10.33

toniz1 ha scritto:
come Samsung... perche' far pagare un telefonino android 1000 euro, quando e' android come altri... non dico uno da 150 euro, ma un telefono da 300 euro fa le stesse cose

Non è lo stesso esempio.
Samsung si giustifica mettendo telecamere migliori, risoluzioni video migliori, audio migliore, ram più potente. Basta guardare le specifiche e difficilmente saranno identiche in due telefoni di fascia così diversa. Caratteristiche piccole forse per alcuni. Ma le mette. E in più fa pagare il nome e ovviamente il prezzo è gonfiato. MA NON è lo stesso oggetto. Mentre i due moog nuovo e vecchio sono praticamente esattamente uguali. E' questo il punto! Voi continuate a paragonare macchine e strumenti simili, ma che non sono uguali.

Restando sul tuo esempio sui cellulari:
Sarebbe come se samsung riproponesse questo cellulare, che per allora era innovativo, con lo schermo a colori, e te lo facesse pagare 1000 euro perchè allora era una novità. Lo compreresti?
Questo è il primo cellulare con fotocamera. Ditemi un altro modello che per allora ha presentato una innovazione simile. Ha fatto scuola. Costava l'equivalente di 500 euro. E allora 500 euro erano molto dei più di 500 euro attuali in proporzione. Domanda: lo comprereste voi IDENTICO a 500 euro oggi?

A mio parere, un model d originale può valere tanti soldi, come qualsiasi oggetto iconico e storico.
Una riedizione no. La devono mettere a un terzo e si devono pure baciare i gomiti emoemoemo
emo

Non vedo l'ora che behringer cloni il moog one da quasi 9000 euro e lo metta a 1500 emo

07-07-21 10.43

My 2 cent.
Uli Behringer ha fatto una semplice scelta commerciale, probabilmente si è chiesto dove potesse avere margini di guadagno importanti a fronte di investimenti comunque onerosi (poco che sia creare/investire in una cittadella dedicata a quello non è proprio costato due soldi, investimento che è stato ampiamente ripagato) e si è lanciato in un settore in cui i marchi più blasonati hanno deciso di non investire, recuperare le sonorità vintage analogiche "vere" (si può dire?), semplice ed efficace.
Tutto ciò che avete scritto è vero e sacrosanto.
Resta però il fatto che Behringer ha capito (più di altri) che QUEL settore sarebbe stato (per lui) remunerativo pur sapendo di avere tutte le carte in regola per imporsi anche negli altri (Deepmind ne è un esempio), ha capito che non è questione di quattrini ma di ricerca di quei suoni.
Ha scelto di investire nella ricerca di ciò che già esisteva e accaparrarsi i brevetti scaduti e non più utilizzati dai concorrenti utilizzandoli per fare le sue macchine.
Perché penso che non sia questione di quattrini? Perché di Fantom, Kronos, PC4, Montage, Nord Stage 3 e derivati se ne vendono eccome, c'è un'enorme utenza mondiale che vuole quella roba lì e la compra. Il fatto è che c'è n'è una altrettanto numerosa che invece sceglie Behringer proprio perché vuole QUEL suono lì e BASTA. Vuole il Moog senza svenarsi per suonarlo nei suoi dischi, vuole l'ARP, vorrà l'UB-XA, ecc....(io, per esempio, punto all'accoppiata DeepMind 6 e Model D o Poly D e sono a posto).
In buona sostanza W Behringer e se gli altri non si adeguano è perché 1. o sanno di aver perso in partenza 2. o sanno che comunque gli introiti di cui godono li fanno campare più che dignitosamente. Io propendo per la seconda ipotesi.

Tornando a bomba, l'UB-XA promette davvero bene.